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Filosofia politica

La Rivoluzione non è un pranzo di gala

Di Glauco Benigni per ComedonChisciotte.org 'Rivoluzione!'...questa 'parolona' mi ha cambiato la vita a 18 anni. Era il 1968 e a grande velocità quasi tutti attorno a me cominciarono a pronunciarla con una enorme disinvoltura...come se fosse una gita al mare, come se fosse 'dietro l'angolo', come se fosse 'giusta e inevitabile'. Poi invece, lentamente, man mano che il livello di conoscenze e consapevolezza saliva nel corso del tempo, scoprii che non era proprio così. Le teorie…

La pedagogia del potere

Chris Hedges scheerpost.com Sono in un'aula di un carcere di massima sicurezza. È la prima lezione del semestre. Ho di fronte 20 studenti. In carcere hanno passato anni, a volte decenni. Vengono da alcune delle città e delle comunità più povere del Paese. Per la maggior parte sono persone di colore. Nei prossimi quattro mesi studieranno filosofi politici come Platone, Aristotele, Thomas Hobbes, Niccolò Machiavelli, Friedrich Nietzsche, Karl Marx e John Locke, spesso liquidati come…

Costanzo Preve: a dieci anni dalla scomparsa

Di Federico Roberti, sollevazione.it Chi nega la natura umana, e lo fa da “sinistra” convinto che si tratti di un concetto conservatore e reazionario  (confondendo così l’uso ideologico del concetto, con la sua pertinenza filosofica e ontologica), non capisce purtroppo che proprio il carattere generico della natura umana stessa è il principale fattore di impedimento alla stabilizzazione di una dittatura manipolatrice, non importa se ispirata al materialismo dialettico di Stalin o al…

Pensare il nemico con Julien Freund

Alain de Benoist non ha bisogno di presentazioni. Mi sembrano molto attuali le considerazioni finali sulla guerra “umanitaria”, che da tre decenni imperversa in Occidente… E non solo in senso militare: siamo costantemente mobilitati in guerre totali, che giustificano stati di emergenza permanenti, contro Nemici sempre nuovi (il terrorismo, il debito pubblico, il virus, la Russia, il cambiamento climatico ecc.). L’Autore non precisa se i fautori delle guerre giuste siano in buona fede, se credano…

Necessità di un conservatorismo socialista per opporsi al liberismo cosmopolita

Di Luigi Copertino, domus-europa.eu Quel Marx che non ti aspetti La postmodernità è l’epoca nella quale il superamento delle barriere filosofiche e politiche, già annunciato nel XX secolo, potrebbe avere sviluppi inaspettati attraverso la rimodulazione delle assialità portanti del discorso politico. Tutto ci dice che le nuove assialità non avranno più a che fare con le vecchie categorie destra-sinistra – a dire il vero anch’esse, nelle vicende della modernità, dimostratesi molto più…

Le due facce del potere: il regno e il governo – anarchia e politica

Di seguito, altre due nuove "puntate" della serie "Le due facce del Potere" del filosofo Giorgio Agamben (QUI la prima parte) Buona lettura. Di Giorgio Agamben Le due facce del potere 3: il regno e il governo «Le roi règne, mais il ne gouverne pas», «il re regna, ma non governa». Che questa formula, che è al centro del dibattito fra Peterson e Schmitt sulla teologia politica e che nella sua formulazione latina (rex regnat, sed non gubernat) risale alle polemiche secentesche contro il…

Le due facce del potere

Di Giorgio Agamben Ogni indagine sulla politica è viziata da un’ambiguità terminologica preliminare, che condanna al malinteso coloro che la intraprendono. Sia il passo del terzo libro della Politica in cui Aristotele, al momento di «investigare le politeiai, per stabilirne il numero e le qualità», afferma perentoriamente: «poiché politeia e politeuma significano la stessa cosa e il politeuma è il potere supremo delle città (to kyrion ton poleon ), è necessario che il potere supremo sia l’uno…

Il declino delle democrazie occidentali

Nestor Halak per Comedonchisciotte.org Nel mio ultimo articolo discutevo del livello incredibilmente basso dei rappresentanti politici occidentali e di come continuino ad essere eletti e scelti nonostante perseguano interessi diversi da quelli degli elettori stessi, o almeno della stragrande maggioranza di essi. Un lettore ha commentato ponendo la seguente domanda: “perché (dunque) la gente ammira ed elegge proprio quelli che gli stanno facendo del male? Non si era detto che ogni soggetto…

Alain de Benoist: “Perché non essendo di sinistra, non mi riconosco più nella destra” 

Al di là delle etichette ormai consunte "destra" e "sinistra" proponiamo questa intervista al filosofo Alain de Benoist perchè utile e importante, soprattutto dal punto storico e filosofico, e conseguentemente anche economico e politico, sia per decifrare gli equilibri in campo nella nostra contemporaneità, sia per quanto riguarda l'attualità e lo spirito con cui affrontarla. Buona lettura. -- Da grece-it.com «Preferisco un’analisi corretta di Alain de Benoist a un’analisi scorretta…

La ratio biopolitica: una introduzione teoretica

Di Matteo Parigi, pubblicato su Ideeazione Max Weber ha dimostrato che il capitalismo non è solamente una forma di struttura economica, ma un peculiare tipo di razionalità individuale e sociale. In altre parole, non esiste il capitalismo perché vi sono individui avidi che pensano soltanto al guadagno personale, o nella misura in cui un sistema sociale presuppone una competizione tra i suoi attori, per diventare più ricchi rispetto agli altri. Questi tipi esistono da quando il mondo è mondo.…

Guidare la storia

di Nestor halak per comedonchisciotte org Il fenomeno ha cominciato a manifestarsi oramai da molti anni: le classi dirigenti dell’occidente sembrano sempre meno capaci di guidare i loro popoli e sempre più perseguire obbiettivi contraddittori, tanto che comincia ad essere molto difficile riunire tutte le varie iniziative entro un disegno complessivo comprensibile e razionale. Gli esempi di questa tendenza all’irrazionalità sono innumerevoli, ma alcuni sono assolutamente macroscopici. In…

La mela più grande è la più rubata

Di Alberto Conti per ComeDonChisciotte.org Ebbene sì, parliamo del grande totem, la “proprietà privata”, infrangendo un grande tabù. Che la proprietà fosse un furto già lo scrisse Proudhon nel 1840, riferendosi ai grandi proprietari terrieri ed ai capitalisti di allora. Se potessimo obiettivamente misurare la concentrazione delle ricchezze in Europa e nel mondo negli ultimi 2 o 3 secoli (indice di Gini), quale trend osserveremmo visti gli sconvolgimenti economici prodotti…

L’anti-utopia di Klaus Schwab

Di Leonid Savin, orientalreview.org Le idee proposte dal presidente del World Economic Forum, Klaus Schwab, nel suo libro “La quarta rivoluzione industriale” (4IR) sono già state molto criticate per diversi motivi. Eppure, per alcune persone che non si identificano come sostenitori della globalizzazione, sembrano piuttosto attraenti. Dopo tutto, Schwab sostiene che l'innovazione digitale cambierà in meglio la vita, il lavoro e il tempo libero delle persone. Tecnologie come l'intelligenza…

Come un classico francese ha previsto gli “interventi umanitari” del XXI secolo

Bas Spliet – The Libertarian Insitute - 6 settembre 2022 Duecento anni fa, Benjamin Constant aveva previsto l'ascesa dell'intervento umanitario come il principale pretesto moderno per la guerra. Nell'era del commercio e della democrazia, lo Stato doveva inventare "menzogne scandalose" per sovvertire il pacifico ordine internazionale basato sul libero scambio, sosteneva. Nel 1814, mentre Napoleone Bonaparte veniva spedito all'Elba dopo che la battaglia di Lipsia aveva…

La fine del progetto di Fukuyama

Di Patrick Deneen, postliberalorder.substack.com Di recente ho partecipato a una conferenza con Francis Fukuyama alla Michigan State University. La conferenza, sponsorizzata dal Forum LeFrak su Scienza, Ragione e Democrazia Moderna, è stata dedicata al “Liberalismo e ai suoi problemi”, il titolo dell’ultimo libro di Fukuyama. Questo panel ha discusso il netto contrasto tra un punto di vista che cerca di giustificare il liberalismo e un punto di vista che spera di seppellirlo. È giusto dire che …

SULL’AGGRESSORE

di Flores Tovo per ComeDonChisciotte.org Dopo lo scioglimento dell’URSS a fine 1991, quando all’Occidente venne a mancare il nemico contendente, sembrava che il sogno irenico vagheggiato dal massimo dei filosofi illuministi, Immanuel Kant, nel suo libro “La pace perpetua”, fosse diventato realtà. Secondo il filosofo, con la costituzione di uno stato cosmopolita, di forma politico-giuridica federale e repubblicana, si sarebbe posto fine a tutte le guerre. Esso, fungendo da finalità ideale…

Procrastinazione geopolitica

di Leonid Savin geopolitika.ru La formula di Carl von Clausewitz, secondo cui la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, è rafforzata nel XXI secolo dalla geoeconomia, dove le catene di approvvigionamento, le tecnologie promettenti e il controllo dei beni finanziari e di altro tipo obbligano a prendere decisioni in tempi rapidi e a considerare gli effetti a cascata che possono verificarsi in una situazione complessa. L'operazione speciale in Ucraina è una buona prova di…

Il Manifesto del Grande Risveglio contro il Grande Reset

Pubblichiamo l'elaborazione del filosofo russo Aleksandr Dugin uscita nel marzo dello scorso anno, ma oggi ancora più attuale visti gli sviluppi degli eventi in corso su scala internazionale. Il documento è stato tradotto e pubblicato di recente da Nexusedizioni.it, ve lo riproponiamo di seguito nella sua interezza. Buona lettura. Il Manifesto del Grande Risveglio contro il Grande Reset Di Aleksandr Dugin, katehon.com Parte 1. Great Reset I 5 punti del principe Carlo Nel…

Definire il fascismo: Georgi Dimitrov contro Umberto Eco

James Tweedie thesaker.is Cos'è il fascismo? Con l'"operazione di de-nazificazione" russa in Ucraina ormai nella sua quarta settimana, e "Black Lives Matter" sostituito con "I Stand With Ukraine" come sfoggio di virtù del giorno, ora sembra un buon momento per definire questo termine. Anche se sono un grande fan del giornalista iraniano Ramin Mazaheri, devo dissentire dalla tesi del suo ultimo articolo su The Vineyard of the Saker. Mazaheri afferma che la Russia interpreta erroneamente il…

La grande partnership eurasiatica fa rivivere la vecchia tradizione hamiltoniana dell’America

Matthew Ehret strategic-culture.org Nel mio ultimo articolo ho sostenuto che, negli ultimi ann,i è emersa un'espressione specificamente eurasiatica del Destino Manifesto, che ha molte caratteristiche in comune con l'originale Destino Manifesto, spesso associato all'America del XIX secolo, ma con una grossa discordanza. A differenza della precedente variante statunitense, l'attuale versione eurasiatica non viene usata come un grosso bastone per costringere piccole nazioni e gruppi minoritari…