di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org
Un articolo appena comparso sull’Australian Journal of General Practice mette in guardia rispetto gli effetti collaterali post vaccino-Covid invitando, in primis il mondo scientifico, a una seria riflessione. Scrivono gli autori del recente studio che l’insieme dei sintomi che sono stati finora classificati come ‘Long Covid’ non necessariamente sono da collegare al virus Sars-CoV-2, come ripetutamente è stato detto in questi ultimi due anni, ma sono invece correlabili alle vaccinazioni mRNA.
Riporto testualmente un lungo passaggio del testo che appare degno di interesse:
“Si teme che la vaccinazione contro il COVID-19 di per sé possa contribuire alla malattia da Long COVID, dando origine al termine colloquiale ‘Long Vax’.
La proteina spike di SARS-CoV-2 presenta caratteristiche patogene ed è una possibile causa di sequele post-acute dopo l’infezione da SARS-CoV-2 o la vaccinazione COVID-19.
I vaccini contro il COVID-19 utilizzano una proteina “spike” di prefusione modificata e stabilizzata che potrebbe condividere effetti tossici simili con la sua controparte virale.
Una possibile associazione tra la vaccinazione COVID-19 e l’incidenza di POTS (Postural Orthostatic Tachycardia Syndrome, sindrome da tachicardia posturale ortostatica) è stata dimostrata in una coorte di 284.592 individui vaccinati per COVID-19, sebbene a un tasso pari a un quinto dell’incidenza di POTS dopo l’infezione da SARS-CoV- 2.
Numerosi studi hanno dimostrato un aumento del rischio di miocardite dopo la vaccinazione con mRNA codificante per la proteina spike del SARS-CoV-2.
I vaccini a mRNA possono provocare l’espressione della proteina spike nel tessuto muscolare, nel sistema linfatico, nei cardiomiociti e in altre cellule dopo l’ingresso in circolo
I destinatari di due o più iniezioni di vaccini mRNA mostrano un passaggio di classe agli anticorpi IgG4.
Livelli anormalmente elevati di IgG4 potrebbero causare malattie autoimmuni, promuovere la crescita del cancro, miocardite autoimmune e altre malattie correlate alle IgG 4 (IgG4-RD) in individui predisposti.
Ci sono chiare implicazioni per la promozione del vaccino laddove queste e simili osservazioni relative alla vaccinazione contro il COVID-19 e all’incidenza di sintomi prolungati simili a quelli del COVID siano comprovate, il che dovrebbe aumentare ulteriormente le preoccupazioni dei funzionari della sanità pubblica.
È chiaramente necessario comprendere la persistenza dell’mRNA virale e della proteina virale e i loro effetti patologici cellulari dopo la vaccinazione con e senza infezione.
Poiché i vaccini contro il COVID-19 sono stati approvati senza dati sulla sicurezza a lungo termine e potrebbero causare disfunzioni immunitarie, è forse prematuro presumere che l’infezione da SARS-CoV-2 sia l’unico fattore comune nel Long COVID.”
I sintomi simili al Long Covid dopo la vaccinazione, dunque, sono un fenomeno reale. Come, del resto, sono reali i possibili effetti avversi, anche gravissimi, successivi all’inoculazione dei vaccini anti-Covid.
Voci indipendenti parlano da tempo di tutto questo, e sono rimaste per lo più inascoltate, adesso invece sembra che stiano finalmente aumentando nel mondo le iniziative di studio che potrebbero squarciare il dogma “i vaccini sono sicuri”.
Questo è un bene, anche perché il fatto che certe osservazioni derivino da pubblicazioni scientifiche, magari prestigiose, offre utili spunti di riflessione a tutti coloro che, finora, si sono ostinati a negare la realtà dei fatti accusando di mancanza di credibilità tutti quelli che hanno via via raccontato una verità ben diversa dalla loro.
Va precisato che, oltre lo studio sopra citato, nel luglio scorso già un editoriale di Science aveva approfondito lo stretto parallelo tra Long Covid e Long Vax, riconoscendo numerose somiglianze, in particolare rispetto a condizioni come la Neuropatia delle Piccole Fibre e la POTS.
Anche una precedente e interessante revisione della letteratura, risalente al giugno 2023, sulla base delle evidenze selezionate e discusse, aveva parlato delle molteplici somiglianze tra COVID-19, post/long COVID-19 e danni da vaccini COVID-19, finendo per riconoscere l’esistenza di una sindrome post-vaccinazione.
A questo punto, tutto considerato, non si può fare a meno di pensare che, in un Paese civile, necessariamente lo Stato dovrebbe farsi carico di verificare le condizioni di tutte quelle persone che, all’indomani dell’inoculazione di questi prodotti, si sono ritrovate con la salute compromessa e di conseguenza, sempre lo Stato, dovrebbe poi preoccuparsi di punire i responsabili e proporre consoni risarcimenti alle vittime.
Al contrario, ultimamente si è avuto l’ennesimo segnale forte che non c’è la minima intenzione di approfondire la questione, tantomeno di rimediare. Infatti, il procedimento penale contro l’ex Ministro della Salute Roberto Speranza è stato archiviato dal Tribunale dei Ministri e questo, nonostante lo stesso Speranza avesse dichiarato nel suo interrogatorio di essere a conoscenza del fatto che il 20 per cento degli effetti avversi segnalati all’AIFA fosse gravissimo.
QUI il video della puntata di Orso Bruno, programma condotto da Francesco Borgonovo su Byoblu, in cui gli avvocati Antonietta Veneziano e Angelo Di Lorenzo di Avvocati Liberi – che hanno seguito il procedimento penale contro Speranza e Magrini per conto di Federica Angelini pres. del Comitato Ascoltami, di Gianluca Salvatori pres. di OSA ITALIA, di Pasquale Valente pres. del Sindacato Finanzieri Democratici, di Antonio Porto segr. del Sindacato OSA POLIZIA e della senatrice Bianca Laura Granato – spiegano come l’ex Ministro abbia ammesso di conoscere l’esistenza di reazioni all’iniezione anche mortali.
___