Democrazia è diserzione alle elezioni

Se la strada delle elezioni è sbarrata perchè il nemico si è blindato nella sua fortezza ed ha alzato il ponte levatoio, l'alternativa è un fronte di opposizione extraistituzionale organizzato in "percorsi di partecipazione democratica alternativa" per incidere e determinare le scelte politiche locali, nazionali e sovranazionali.

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Continua la serie inerente le prossime elezioni amministrative ed europee previste per l’ 8 e 9 giugno prossimi.

Si alterneranno tante voci e posizioni, nella migliore tradizione di CDC, utenti e lettori sono invitati e benvenuti al dibattito: andare, o non andare, a votare? Questo è il dilemma…

Buona lettura.

La Redazione

Di Raffaele Varvara, per ComeDonChisciotte.org

 

Il trittico elettorale regionale, appena concluso, rappresenta una prova generale per il più grande appuntamento elettorale europeo del 9 giugno; il risultato a livello aggregato in Basilicata, Abruzzo e Sardegna, riguardo l’affluenza alle urne è netto: in tutte le tre regioni, solo uno su due degli aventi diritto, ha partecipato alla tornata elettorale mentre l’altro 50% ha disertato le elezioni.

Tante le motivazioni che hanno spinto metà della popolazione elettorale a disertare le elezioni e, come sostiene Alberto Conti, nella non partecipazione non può distinguere tra le forme più elevate delle motivazioni protestatarie ed il semplice menefreghismo irresponsabile; tuttavia il costante e progressivo aumento del trend del fenomeno della diserzione elettorale, come dimostrato QUI, si può leggere come un chiaro segnale di sfiducia verso lo strumento del voto, percepito dai più come una foglia di fico su una democrazia spogliata di senso.

Dotata di senso invece la proposta lanciata da Arrigo De Angeli, sulla possibilità di inserire in scheda elettorale il simbolo “Mi astengo” per mappare le intenzioni di voto di chi davvero vuole delegittimare una classe politica terminale e aumentare così la capacità di discernimento interna alla popolazione elettorale astenuta.

Nel frattempo è fondamentale ridurre la frattura (parecchio scomposta) tra votanti e astensionisti e riportarli su un terreno comune; il punto di incontro tra queste due apparenti fazioni, è la nuova consapevolezza maturata dopo il 25 settembre 2022.

Prima di quella tornata elettorale, pensavamo che la liberazione dall’oppressione degli organismi sovranazionali si sarebbe realizzata aumentando, passo dopo passo, la presenza e la forza dei partiti antisistema nelle istituzioni. La frammentazione dei partiti antisistema e gli ostacoli sempre più insormontabili per accedere e concorrere alle elezioni, ci hanno fatto capire che la liberazione da UE, OMS e NATO non sarà l’esito di un processo lineare che attribuisce massima centralità al momento elettorale, bensì sarà la risultante di nuove forme che si daranno i corpi sociali nel dispiegare un nuovo conflitto di classe.

Gli agricoltori, per esempio, ci insegnano come gli strumenti di democrazia convenzionale (raccolte firme, elezioni, referendum, o peggio, denunce e diffide), si rivelano inefficaci a scalfire lo strapotere dell’UE; diversamente si rivelano molto efficaci a erodere quello strapotere, “percorsi di partecipazione democratica alternativa” di corpi sociali che condividono una strategia di azione comune volta a pareggiare i rapporti di forza col nemico e riconquistare quote di sovranità.

Anche l’operazione “Riapriamo le porte”, di cui Comedonchisciotte ha dato conto più volte, ci da l’ulteriore conferma di come quando gruppi di cittadini condividono una strategia di azione comune, riescono sempre a incidere nel presente e orientare le scelte politiche, come la rimozione delle restrizioni post-pandemiche negli ospedali d’Italia o la bocciatura del green pass globale, in seguito all’azione sinergica del 16 marzo in 17 città d’Italia contro il piano pandemico dell’OMS.

Se la strada delle elezioni è dunque sbarrata perchè il nemico si è blindato nella sua fortezza ed ha alzato il ponte levatoio, l’alternativa è un fronte di opposizione extraistituzionale organizzato in “percorsi di partecipazione democratica alternativa” per incidere e determinare le scelte politiche locali, nazionali e sovranazionali.

A chi crede nello strumento del voto dico che se non ce l’abbiamo fatta a inserire nelle istituzioni alcun portavoce delle nostre istanze, l’ alternativa non può che essere l’azione organizzata di cittadini consapevoli fuori dalle istituzioni per concorrere a indirizzare le scelte politiche ad ogni livello istituzionale, sopperendo così alla mancanza di un portavoce interno.

A chi non crede nello strumento del voto, dico che se disertiamo le elezioni perchè non ci sentiamo rappresentati da alcuno, l’alternativa è ancora una volta, l’azione organizzata fuori le istituzioni di cittadini consapevoli che ripudiano il sistema della delega e che intendono essere coautori di un cammino di liberazione.

Urge sintesi e convergenza su percorsi di azioni tra votanti e disertori, perchè nel frattempo l’UE sta preparando in sordina un vero e proprio attentato al patrimonio immobiliare degli italiani con l’esproprio delle nostre case in nome della transizione green. Il senso comune di ripudio verso l’UE, attualmente latente e potenziale, può divenire reale e manifesto nel Paese ma non tramite le elezioni europee, che, sic stantibus rebus, nulla sposteranno nello scacchiere dei rapporti di forza attualmente dispiegati. Solo tramite percorsi di azione politica organizzati e condivisi dalle forze aggregative antisistema, potrà maturare la massa critica antieuropeista e consolidare un blocco sociale dotato di idee-guida per il futuro che esprimerà infine naturalmente i suoi rappresentanti nelle istituzioni. Questa la destinazione finale, si parte dall’ indirizzare le nostre forze per spostare l’ago nella bilancia degli equilibri politici del governo dalla parte della corrente sovranista e continuare a respingere, a oltranza, le infami direttive UE.

Da queste considerazioni, il rinnovato impegno del comitato Di Sana e Robusta Costituzione nel contribuire a rilanciare la partecipazione democratica e l’esercizio della sovranità in forme inedite, creative e innovative.

 

Di Raffaele Varvara, per ComeDonChisciotte.org

24.04.2024

La democrazia oltre le elezioni

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