Dopo un proclama congiunto di appena qualche giorno fa di Roma e Parigi riguardo ai missili SAMP-T, richiesti dal governo di Kiev, dove si dichiarava che
Ne abbiamo bisogno noi per il G7 e le Olimpiadi”,
arriva la doccia fredda su chi sperava che il governo italiano si tirasse fuori dalla corsa al riarmo dell’Ucraina, privilegiando finalmente la strada delle trattativa.
Un nuovo pacchetto di aiuti militari italiani, infatti, arriverà all’Ucraina entro il G7 di Puglia, che si aprirà il 13 giugno. E prima del delicatissimo vertice Nato del 9 luglio prossimo a Washington.
Così ha deciso il governo di Giorgia Meloni, che per evitare problemi con Salvini, e scongiurare il pericolo di agevolarlo alle prossime elezioni europee, intende mantenere un profilo basso, senza pubblicizzare troppo l’iniziativa che non piacerebbe alla gran maggioranza degli italiani.
Ma il sostegno all’Ucraina ci sarà e includerà anche l’artiglieria, in barba alle velleità di chi auspica una soluzione pacifica allo scontro.
Il Samp/T monta i missili Aster30 che hanno un raggio d’azione di 100 km per l’intercettazione di aerei e 25 km per quella dei missili. Sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese FSAF (Famiglia di Sistemi Superficie Aria), la sua attuale versione ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio.
I SAMP-T che andranno in Ucraina erano dislocati in Slovacchia. Robert Fico ha così dichiarato nei giornali locali e sui social:
Ho ricevuto un messaggio dal governo italiano che il sistema di difesa sarà ritirato dalla Slovacchia perché ne hanno bisogno altrove”,