Wyatt Reed
thegrayzone.com
Il team legale che rappresenta le grandi compagnie assicurative Lloyd’s e Arch sostiene che, poiché le esplosioni di Nord Stream erano state “con ogni probabilità causate da… un governo”, [le suddette compagnie] non hanno alcuna responsabilità nel pagare i danni ai gasdotti. Affinchè questa tesi abbia successo, gli assicuratori saranno presumibilmente costretti a dimostrare in tribunale chi ha compiuto gli attacchi.
Gli assicuratori britannici sostengono di non avere l’obbligo di onorare la copertura sui gasdotti Nord Stream, fatti esplodere nel settembre 2022, perché quell’atto di sabotaggio industriale senza precedenti era stato probabilmente compiuto da un governo nazionale.
La documentazione presentata dagli assicuratori contraddice le notizie riportate dal Washington Post e da altre testate giornalistiche che attribuivano ad una squadra privata ucraina la responsabilità del massiccio atto di sabotaggio industriale.
In una memoria legale depositata per conto delle società britanniche Lloyd’s Insurance Company e Arch Insurance si legge che “i convenuti si baseranno, tra l’altro, sul fatto che il danno da esplosione avrebbe potuto essere (o, almeno, con più probabilità per il si che per il no) stato causato da un governo o sotto un suo ordine”.
Di conseguenza, sostengono, “i danni da esplosione sono stati “direttamente o indirettamente causati da, avvenuti attraverso, o in conseguenza del”conflitto tra Russia e Ucraina” e rientrano in un’esclusione relativa ai conflitti militari.
BREAKING: The "defense" of Nord Stream AG's insurance companies has been filed.
LLoyds and Arch argue that the damage was inflicted by, or under order of, a GOVERNMENT , and therefore they don't need pay. –> pic.twitter.com/Unyh6Dtqqa
— Erik Andersson 🐘 (@Erkperk) April 16, 2024
La nota arriva un mese dopo che la società svizzera Nord Stream AG aveva intentato una causa contro gli assicuratori per il loro rifiuto di risarcire la società. Nord Stream AG, che ha stimato il costo dell’attacco tra 1,2 e 1,35 miliardi di euro, sta cercando di recuperare oltre 400 milioni di euro di danni.
L’ingegnere svedese Erik Andersson, che ha guidato la prima spedizione investigativa privata sui luoghi dell’esplosione dei gasdotti di Nord Stream, descrive la strategia legale degli assicuratori come un disperato tentativo di trovare una scusa per evitare di onorare i loro obblighi di indennizzo.
“Un atto di guerra ordinato da un governo è l’unico modo per sfuggire all’obbligo del pagamento”, ha dichiarato Andersson a The Grayzone.
Sulla scia di un rapporto del giornalista premio Pulitzer Seymour Hersh, che aveva incolpato il governo statunitense dell’esplosione del Nord Stream, i governi occidentali avevano rapidamente messo a punto una narrativa che attribuiva la colpa ad una squadra di sabotatori ucraini. Data la mancanza di prove conclusive, tuttavia, dimostrare che le esplosioni erano state “causate da o sotto l’ordine di un governo” sarebbe una grande sfida per gli avvocati della difesa.
Anche se i querelanti fossero in grado di recuperare i fondi tramite una causa legale, è probabile che debbano affrontare altri seri ostacoli. Più avanti nella memoria, gli avvocati dei Lloyd’s e di Arch suggeriscono che, anche se fossero obbligati al risarcimento, le sanzioni antirusse lascerebbero loro le mani legate.
“Nel caso in cui i Convenuti siano ritenuti responsabili del pagamento di un indennizzo e/o di un risarcimento danni al Ricorrente”, si legge nella memoria, “i Convenuti si riservano di valutare se tale pagamento sia vietato da eventuali sanzioni economiche applicabili in vigore nel momento in cui tale pagamento deve essere effettuato”.
Dopo essere stati minacciati di sanzioni dal governo statunitense, nel 2021 Lloyd’s e Arch si erano ritirati dall’accordo per la copertura dei danni al secondo gasdotto, il Nord Stream 2. Tuttavia, sebbene siano ancora responsabili per i danni alla prima condotta, il linguaggio usato dai legali degli assicuratori sembra alludere ad un possibile, futuro pacchetto di sanzioni che li libererebbe dai loro obblighi finanziari. “Nord Stream 1 non è stato colpito da tali sanzioni, ma, a quanto pare, le sanzioni potrebbero avere effetto retroattivo a vantaggio degli assicuratori”, osserva Andersson.
I querelanti potrebbero trovarsi di fronte ad una battaglia tutta in salita presso l’Alta Corte britannica di Londra, la città in cui i Lloyd’s hanno sede sin dalla loro creazione nel 1689. Come ha osservato l’ex funzionario del Dipartimento di Stato per la sicurezza informatica Mike Benz, “i Lloyd’s di Londra sono il fiore all’occhiello dell’establishment bancario londinese” e “Londra è la forza trainante della parte transatlantica dei progetti di Blob ‘Seize Eurasia’ riguardanti la Russia”.
Incredible. Lloyd's of London is the prize of the London banking establishment. London is the driving force behind the transatlantic side of the Blob's "Seize Eurasia" designs on Russia. If anyone were in position to know the role of "a government" in Nordstream bombing… https://t.co/Tui4TwffGM
— Mike Benz (@MikeBenzCyber) April 16, 2024
Ma, anche se le loro argomentazioni fossero sufficienti a convincere un tribunale di Londra, una decisione a favore degli assicuratori sarebbe probabilmente un’arma a doppio taglio. In seguito alla sottomissione dei Lloyd’s alle sanzioni statunitensi e al loro rifiuto di assicurare le navi che trasportano petrolio iraniano, i sottoscrittori assicurativi occidentali (come i loro colleghi del settore bancario) rischiano sempre più di perdere la loro reputazione globale di relativa indipendenza dallo Stato. Se, alla fine, l’Occidente dovesse perdere la sua presa sul mercato assicurativo globale – o la sua reputazione di rifugio sicuro per i beni stranieri – è improbabile che possa riacquistarla con 400 milioni di euro.
Wyatt Reed
Fonte: thegrayzone.com
Link: https://thegrayzone.com/2024/04/17/uk-insurers-refuse-pay-nord-stream/
17.04.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org