Covid, Mosca contro gli Usa: “Hanno scatenato e alimentato artificialmente la pandemia, abbiamo le prove”

Il Ministero della Difesa russo accusa ufficialmente Usaid e Pentagono di aver sperimentato in Ucraina armi biologiche. Il Nuovo Coronavirus sarebbe una creazione americana.

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Da mil.ru

Il Ministero della Difesa della Federazione Russa continua ad analizzare le attività militari e biologiche degli Stati Uniti e dei loro alleati in Ucraina e in altre parti del mondo alla luce delle nuove informazioni ottenute nei territori liberati.

Prosegue lo studio dei campioni biologici provenienti da soldati ucraini che hanno volontariamente deposto le armi. Come avevamo già osservato in precedenza, nel loro sangue sono state trovate alte concentrazioni di antibiotici, oltre a marcatori immunologici indicativi dell’esposizione alla sindrome renale e agli agenti patogeni responsabili della febbre del Nilo Occidentale, studiati dal Pentagono nell’ambito dei progetti UP-4 e UP-8 ucraini.

Particolare attenzione va prestata al ritrovamento nelle postazioni abbandonate dal personale militare ucraino di sostanze stupefacenti, tra cui oppioidi, come il metadone, la codepsina, il codeterp, nonché sostanze di tipo efedrina: t-fedrina e tri-fedrina.

La droga sintetica metadone è utilizzata nel trattamento della tossicodipendenza come terapia sostitutiva.

Giova ricordare che nella Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, soprattutto tra il 1943 e il 1945, le compresse di pervitin, un derivato dell’anfetamina, venivano somministrate ai soldati per ridurre il carico psico-emotivo, principalmente alle truppe delle SS.

Il farmaco era stato utilizzato in modo massiccio anche dalle truppe statunitensi nelle guerre di Corea e del Vietnam.

Un effetto collaterale di queste droghe che creano dipendenza è principalmente l’eccessiva aggressività, il che spiegherebbe l’estrema crudeltà verso i civili mostrata da alcuni militari ucraini, nonché il bombardamento delle città nel Donbass.

Alla luce delle informazioni disponibili sull’uso di potenti stimolanti da parte dei militari dell’AFU, stiamo studiando i campioni in arrivo per verificare la presenza di questa classe di composti. Le loro tracce persistono negli organi e nei tessuti umani per molto tempo (ad esempio, nei capelli – fino a sei mesi).

I risultati saranno consegnati al Comitato investigativo e utilizzati come prova nelle indagini sui crimini di guerra commessi dal regime di Kiev.

Qualche settimana fa, durante l’operazione militare speciale, è stata liberata Rubezhnoye, nella Repubblica Popolare di Lugansk. Nel laboratorio del centro medico Pharmbiotest, situato in via Pochaivska 9, sono stati trovati documenti che confermano che, per diversi anni, sono state condotte ricerche in Ucraina per conto della cosiddetta Big Pharma. Test clinici di farmaci non registrati con effetti collaterali potenzialmente gravi sono stati condotti su residenti locali.

Abbiamo esaminato i locali del centro responsabile delle sperimentazioni cliniche dei farmaci su volontari. In essi sono state trovate prove del fatto che i clienti occidentali visitavano regolarmente Pharmbiotest e potevano accedere a tutte le fasi del processo di ricerca. Per comodità di lavoro, le scritte sulle apparecchiature, i nomi delle stanze e la documentazione di lavoro erano stati duplicati in inglese.

Per non rovinarsi la reputazione ed evitare i costi legali in caso di fallimento delle sperimentazioni dei nuovi farmaci, le aziende statunitensi ed europee hanno condotto test clinici sui cittadini ucraini. La retribuzione dei volontari era minima e gli incidenti mortali potevano essere facilmente nascosti. Non ci sono state nemmeno ispezioni o controlli seri da parte delle autorità locali.

Ciò è in linea con il concetto occidentale di delocalizzare a livello internazionale la ricerca più controversa. In Ucraina sono stati utilizzati a questo scopo personale militare, cittadini a basso reddito e una delle categorie più vulnerabili della popolazione, i pazienti degli ospedali psichiatrici.
Continuiamo ad analizzare il materiale documentario scoperto nel laboratorio dell’insediamento di Rubezhnoye.

Avevamo già informato che più di 16.000 campioni biologici, tra cui campioni di sangue e di siero, erano stati trasferiti dall’Ucraina verso gli Stati Uniti, la Georgia e i Paesi europei.

Sullo sfondo delle assicurazioni dell’amministrazione statunitense che le informazioni genetiche ottenute dai cittadini ucraini saranno utilizzate “…esclusivamente per scopi pacifici…”, vorrei citare una dichiarazione di Jason Crowo del Comitato per l’Intelligence della Camera degli Stati Uniti alla Conferenza sulla Sicurezza del Nord America nel mese di luglio.

Crow aveva messo in guardia gli Americani sui pericoli connessi al concedere il proprio DNA a società private per i test perché: “… c’è la possibilità che i risultati dei test vengano venduti a terzi… e le informazioni ottenute potrebbero essere utilizzate per sviluppare armi biologiche destinate a gruppi specifici… o a singoli individui.”

Dato l’interesse dell’amministrazione statunitense per lo studio di agenti biologici “mirati,” tali dichiarazioni costringono a rivedere le cause della nuova pandemia di coronavirus e il ruolo dei biologi militari statunitensi nella comparsa e nella diffusione dell’agente patogeno COVID-19.

Nel maggio 2022, Jeffrey Sachs – uno dei maggiori esperti della rispettata rivista medica The Lancet e professore alla Columbia University, la principale istituzione accademica per la biosicurezza globale – aveva dichiarato durante una conferenza in Spagna che “… il coronavirus è stato creato artificialmente ed è molto probabile che sia stato creato utilizzando i progressi americani nella biotecnologia…”

Secondo i nostri esperti, ciò è dimostrato dalla mutevolezza non caratteristica delle genovarianti che causano diversi picchi di incidenza dei coronavirus, dalle differenze significative in termini di letalità e contagiosità, dalla distribuzione geografica non uniforme e dalla natura imprevedibile del processo epidemico nel suo complesso. Sembra che, nonostante gli sforzi per contenere e isolare la malattia, la pandemia sia alimentata artificialmente dall’introduzione di nuove varianti del virus in una particolare regione.

Stiamo valutando la possibilità che l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) sia coinvolta nella comparsa del nuovo coronavirus. Dal 2009, l’agenzia ha finanziato il programma Predict, che ha studiato nuove specie di coronavirus tramite la cattura di pipistrelli portatori dei virus. Uno degli appaltatori del progetto è Metabiota, una società nota per le sue attività militari-biologiche in Ucraina.

È assai sospetto che, nel 2019, prima della comparsa dei primi casi di COVID-19, l’istituto statunitense Johns Hopkins avesse ospitato una simulazione denominata “Event-201,” in cui ci si esercitava a gestire un’epidemia di un coronavirus precedentemente sconosciuto che, secondo il piano dell’esercitazione, veniva trasmesso dai pipistrelli all’uomo attraverso un ospite intermedio, i maiali. È in questo modo che il virus dell’influenza spagnola, che aveva ucciso decine di milioni di persone, era diventato pandemico.

L’attuazione dello scenario COVID-19 e la rapida chiusura del programma Predict da parte dell’USAID nel 2019 suggeriscono la natura deliberata della pandemia e il coinvolgimento degli Stati Uniti nella sua comparsa.

Durante l’operazione militare speciale, sono stati sequestrati documenti che indicano che l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) e il suo principale appaltatore, Labyrinth Ukraine, partecipano al programma militare statunitense sulle armi biologiche dal 2019.

Si noti la lettera del capo del Dipartimento sanitario ed epidemiologico dell’AFU alla direttrice di Labyrinth Ukraine, Karen Saylors. In essa, il comando delle Forze Armate ucraine si dichiara pronto a collaborare con l’USAID per la somministrazione di vaccini al personale militare e per la raccolta, l’elaborazione e la trasmissione di informazioni di interesse per la controparte statunitense.

La scelta dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale come coordinatrice dei lavori potrebbe essere stata dettata dalla crescente preoccupazione russa per le attività dei laboratori biologici ucraini, un tentativo di “mettere fuori gioco” l’agenzia di difesa statunitense ed evitare accuse di sviluppo di armi biologiche.

È stato accertato che Labyrinth Ukraine è una divisione della società statunitense Labyrinth Global Health e i suoi fondatori sono ex dipendenti di Metabiota, un appaltatore chiave del Pentagono nel settore biologico-militare.

Labyrinth Ukraine ha partecipato ai progetti UP-9 e UP-10, che hanno studiato la diffusione della peste suina africana in Ucraina e nell’Europa orientale.
Vorrei sottolineare che, nell’ambito del programma di riduzione della minaccia biologica del Dipartimento della Difesa statunitense, una delle aree di ricerca di Labyrinth Global Health è stata lo studio dei coronavirus e del virus del vaiolo delle scimmie.

Il 23 luglio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia di vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria internazionale e, fino ad oggi, la malattia è stata segnalata in 76 Paesi, con oltre 26.000 casi.

Vediamo quindi una chiara tendenza: gli agenti infettivi che raggiungono la zona di interesse del Pentagono diventano successivamente pandemici, con le aziende farmaceutiche statunitensi e i loro patroni, i leader del Partito Democratico degli Stati Uniti, come beneficiari.

Abbiamo già documentato l’uso di armi biologiche da parte degli Stati Uniti a Cuba. Si trattava della diffusione deliberata della Dengue, della peste suina africana e di patogeni destinati a colture economicamente importanti sull’isola. Vorrei fornire un altro esempio tratto dal dossier biologico militare statunitense.

Nel 1997, il governo cubano aveva portato all’attenzione della comunità mondiale il fatto che gli Stati Uniti avevano violato i requisiti della Convenzione sulle armi biologiche e tossiche. L’accusa si basava sulla testimonianza di un pilota cubano che aveva registrato l’irrorazione da parte di un aereo statunitense di un agente biologico da quarantena, il tripide della palma, che avrebbe potuto danneggiare una delle industrie agricole chiave di Cuba.

Sebbene fosse stato possibile avviare una riunione straordinaria degli Stati facenti parte della Convenzione sulle armi biologiche e tossiche sulla questione, l’incidente non era stato indagato a causa della mancanza di un meccanismo di verifica della Convenzione, che la Federazione Russa insiste a voler istituire.

Tale impunità ha contribuito al continuo utilizzo della tecnologia delle armi biologiche da parte di Washington in America Latina, compreso l’assassinio di politici indesiderati.

Il 18 luglio 2022, il presidente della Repubblica del Venezuela, Nicolas Maduro, aveva denunciato pubblicamente il coinvolgimento degli Stati Uniti nell’assassinio dell’ex capo di Stato Hugo Chávez.

Secondo le informazioni di cui dispone il Venezuela, i servizi di sicurezza statunitensi lavoravano fin dal 2002 sui possibili modi per eliminare il leader venezuelano, che aveva perseguito un’attiva politica antiamericana. Erano stati scoperti e sventati numerosi tentativi di assassinio che coinvolgevano membri dell’ambasciata statunitense a Caracas.

In violazione del diritto internazionale, gli Stati Uniti sono stati coinvolti nello sviluppo di farmaci che, se somministrati a breve termine, causano malattie croniche e sviluppano varie forme di cancro. Secondo la parte venezuelana, un farmaco simile sarebbe stato usato per avvelenare Chávez da Claudia Díaz, un membro dell’entourage presidenziale. La donna era fuggita dal Venezuela con l’assistenza delle agenzie di intelligence statunitensi ed era stata successivamente accolta negli Stati Uniti per evitare una possibile pubblicità sui dettagli della sua collaborazione con le agenzie di intelligence statunitensi.

Il nesso causale tra la morte del leader venezuelano e lo sviluppo di armi biologiche è confermato dalle prove forensi e dalle testimonianze dei medici cubani che avevano curato Chavez sul decorso atipico della malattia e sulla sua resistenza all’uso dei farmaci.

Grazie all’operazione militare speciale, le minacce poste dai bio-oggetti statunitensi sono state portate all’attenzione di molte organizzazioni internazionali e governative.

In diversi Paesi del mondo si sono svolte manifestazioni di massa contro i biolaboratori finanziati dal Pentagono. Le organizzazioni della società civile dell’Unione Economica Eurasiatica hanno approvato una risoluzione per la chiusura di tali biolaboratori.

In questo contesto, in altri Paesi stiamo già assistendo ad un cambiamento nell’approccio dell’esercito statunitense alle attività di tipo biologico. Ad esempio, agli Stati in cui gli USA conducono ricerche a doppio bersaglio è stato chiesto di firmare una dichiarazione collettiva di cooperazione con gli USA al solo scopo di “…migliorare la sicurezza sanitaria globale e ridurre l’impatto delle malattie infettive sulle popolazioni…” È la parola “globale” e il resto del testo ad attirare l’attenzione: “guidato dagli Stati Uniti”.

In ogni caso, per i Paesi fedeli all’iniziativa statunitense saranno disponibili ulteriori finanziamenti attraverso il Programma di riduzione del rischio biologico.

Il Ministero della Difesa russo continuerà ad analizzare le prove documentali del programma statunitense di armi biologiche in Ucraina e vi terrà informati sui risultati.

  • Il testo integrale pubblicato sul canale Telegram ufficiale del Ministero della Difesa della Federazione Russa:

https://t.me/mod_russia_en/3117

https://t.me/mod_russia_en/3118

https://t.me/mod_russia_en/3119

https://t.me/mod_russia_en/3120

https://t.me/mod_russia_en/3121

https://t.me/mod_russia_en/3122

 

Fonte Ministero della Difesa della Federazione Russa –

https://eng.mil.ru/en/news_page/country/more.htm?id=12431664@egNews

04.08.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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