Kit Knightly
off-guardian.org
All’inizio del mese la Casa Bianca ha pubblicato i nuovi obiettivi per la “preparazione alle pandemie“.
Non sono certo i soli a occuparsene. A marzo, Sky News si chiedeva: “La prossima pandemia è dietro l’angolo”, avverte un esperto – ma ci saranno ancora i lockdown?“.
Il 3 aprile, il Financial Times si domandava qualcosa di simile: “La prossima pandemia sta arrivando. Saremo pronti?“.
Meno di un’ora fa, il Daily Mail ci ha invitato ad entrare nella “grotta più letale del mondo, quella che potrebbe causare la prossima pandemia“.
Solo due giorni fa un professionista della diffusione del panico aveva scritto per la CNN:
“La prossima minaccia di pandemia richiede un’azione immediata!!!”
Ok, ho aggiunto i punti esclamativi, ma sono comunque impliciti nel testo originale.
Così, mentre l’Iran e Israele agitano le loro sciabole sulle prime pagine, ho pensato di dare un’occhiata alle pagine successive, quelle più tranquille per vedere cosa possiamo imparare, e magari prevedere, su come si svilupperà “la prossima pandemia”.
COME 21SARÀ LA “PROSSIMA PANDEMIA”?
Voglio dire… credo che questo sia abbastanza chiaro.
Scherzi a parte, è quello che avevano previsto praticamente fin dall’inizio della Covid. Inizialmente doveva essere il vaiolo delle scimmie – scusate l’MPox – ma la cosa era poi sfumata.
Naturalmente, per “pandemia” intendiamo in realtà “psy-op”, perché nulla della prossima pandemia sarà più reale dell’ultima. Anzi, visti i progressi della tecnologia AI, la prossima volta potrebbe essere molto meno reale.
Non conosciamo ancora tutti i dettagli, ma abbiamo abbastanza notizie, anche se vaghe, per fare qualche ipotesi.
CHE MALATTIA USERANNO?
Questa probabilmente è la domanda più importante. Abbiamo già parlato del vaiolo delle scimmie, ma non sembra più tanto sicuro.
Al momento si parla soprattutto di “malattia X” – un termine che aveva suscitato un certo panico in alcuni settori quando era apparso per la prima volta sulla scena – ma non si tratta di una super-malattia top secret da guadagno di funzioni, è letteralmente un nome di riserva.
Ed è un nome segnaposto che fa il suo dovere, per il momento.
Dopo tutto, non hanno ancora bisogno di un nome vero e proprio, così come non hanno bisogno di una malattia vera e propria, ma solo dell’idea di una malattia da tenere nella testa della gente, mentre mettono a punto le regole legislative della loro tirannia basata sulla salute.
In effetti, è l’indeterminatezza della “malattia X” la cosa più utile, in quanto mantiene vaghi anche i provvedimenti legislativi.
Detto questo, è probabile che, prima o poi, vogliano e/o debbano produrre una malattia vera e propria.
Quando arriverà quel momento, sarà quasi certamente un’altra malattia respiratoria, perché è facile “falsificarla” usando malattie endemiche preesistenti e i loro sintomi comuni.
Il candidato principale è l’influenza aviaria, che appare saltuariamente nelle cronache giornalistiche da due anni a questa parte e che di recente ha avuto un’impennata nella copertura mediatica a causa della sua presunta trasmissione alle persone da parte delle mucche.
Le Nazioni Unite riferiscono che “gli esperti di pandemie” sono “preoccupati per la diffusione dell’influenza aviaria all’uomo“. Proprio ieri, Jeremy Farrar dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avvertito che “la minaccia della diffusione dell’influenza aviaria agli esseri umani è una grande preoccupazione“.
Suscitando titoli sensazionalistici come questo del Daily Star:
“Una nuova pandemia ‘attesa’: l’influenza aviaria da uomo a uomo desta ‘grande preoccupazione’ nell’OMS”
L’influenza aviaria è una scelta comoda perché permette di spingere la tirannia sanitaria e la transizione alimentare allo stesso tempo. Possono affermare che i latticini, la carne di manzo, il pollo e le uova sono diventati “pericolosi” come scusa per razionarli o almeno ridurne la disponibilità, mentre fanno salire i prezzi.
Poi spingeranno l’idea che il veganismo e/o la carne coltivata in laboratorio “prevengono le pandemie”. Cosa che sostengono almeno dal 2021.
Il Daily Mail ha riportato la notizia solo poche ore fa:
“Il ceppo H5N1 dell’influenza aviaria è stato trovato per la prima volta nel latte in “concentrazioni molto elevate”, avverte l’Organizzazione Mondiale della Sanità.”
Il lato negativo dell’influenza aviaria è che è difficile inserire l’aspetto del cambiamento climatico nella narrazione, quindi forse sceglieranno qualcos’altro.
QUANDO ACCADRÀ?
Probabilmente non prima dell’inverno, direi al più presto nel gennaio 2025, per due motivi:
* Hanno bisogno della stagione influenzale, in modo da poter cooptare i normali decessi stagionali nella loro narrazione sulla “pandemia”.
* Penso che vorranno aspettare fino a quando il “grande anno elettorale” sarà terminato, in modo che ci siano nuovi governi in carica.
Il secondo punto non è solo un’intuizione, ma si basa sull’articolo di Sky che ho citato sopra. In esso si chiede: “I lockdown si ripeteranno ancora?“, e un “esperto” risponde [grassetto aggiunto]:
“… se fosse necessaria un’altrp lockdown, l’attuale governo Tory dovrebbe minimizzare gli scandali riguardanti le proprie violazioni delle regole, oppure cambiare completamente politica per mantenere il favore dell’opinione pubblica. Se avessimo un nuovo governo, la gente sarebbe molto più propensa ad avere fiducia, perché sarebbe meno probabile che dicano: “È lo stesso gruppo di prima, perché dovremmo farlo di nuovo?”
Il che, a mio avviso, è corretto.
Questo spiegherebbe anche l’ondata di dimissioni improvvise di politici – tra cui le star della Covid, Angela Merkel e Jacinda Ardern – che avevano imperversato nel mondo sulla scia della Covid. Erano consapevoli allora, e lo sono ancora adesso, che i loro giocatori erano esauriti e che avevano bisogno di una squadra nuova prima di tornare in campo per il secondo tempo della partita.
Quindi, prima le elezioni – con tutte le assurdità che comportano – poi forse la “prossima pandemia”.
IN CHE MODO SARÀ DIVERSA DALLA “COVID”?
È improbabile che qualsiasi futura psy-op pandemica segua lo schema della Covid, perché la narrazione sulla Covid si era esaurita prima di raggiungere gli obiettivi che si era prefissata.
Si può scommettere che, in questi quattro anni, ci sono stati gruppi di lavoro e ricercatori che hanno analizzato i dati della pandemia per capire cos’era andato storto e come si potrebbe rimediare la prossima volta.
I temi ricorrenti sembrano essere tre.
1. Vaccini e non lockdown. Ci si concentrerà sulla sicurezza dei vaccini piuttosto che sui lockdown. In effetti, una parte dell’intera trafila del “maledizione, le chiusure sono state dannose, chi l’avrebbe mai detto” consiste nell’impostare la dinamica secondo cui “la prossima volta” dovremo fare tutto il possibile per evitare i lockdown.
I lockdown diventeranno una minaccia piuttosto che un fatto.
“DOBBIAMO imporre i vaccini, perché l’economia non può permettersi un’altro lockdown“.
“Prendete il vaccino, non vorreste avere un’altro lockdown, vero?“.
Quindi ci saranno più test, più mascherine e più vaccini obbligatori… e/o campi di quarantena per i non vaccinati. E, se ci saranno dei lockdown, la colpa sarà tutta dei “no-vax”, naturalmente.
2. Velocità velocità velocità. Il principale fallimento della narrazione Covid era stato l’esaurimento della sua spinta. Al momento del lancio dei vaccini, all’inizio del 2021, la stanchezza da pandemia si era già fatta sentire. E, quando la terza e la quarta ondata erano già nei titoli dei giornali, non importava più a nessuno.
La guerra lampo della propaganda, all’inizio del 2020, era stata probabilmente la più grande e vasta campagna di disinformazione di tutti i tempi – di un’efficacia mai vista. Ma aveva rallentato, si era fermata ed era diventata stantia.
La prossima volta, ora lo sanno, dovranno essere più veloci. Bill Gates lo ha detto alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco del 2022. Devono far uscire la malattia, aumentare i decessi e introdurre i vaccini prima ancora che la gente si renda conto di ciò che è successo.
Da qui il piano dei “vaccini in 100 giorni”. Come scrive il sempre affidabile isterico Devi Shridar sul Guardian:
“la maggior parte dei governi sta lavorando alla sfida dei 100 giorni: ovvero, come contenere la diffusione di un virus mentre una risposta scientifica, come un vaccino, un diagnostico o un trattamento, può essere approvata, prodotta e consegnata al pubblico.”
La “Missione dei 100 giorni” nasce da un’idea del CEPI, l’ONG sostenuta da Gates e dall’OMS. Il suo obiettivo principale è quello di rendere possibile la produzione in 100 giorni di nuovi vaccini per agenti patogeni precedentemente sconosciuti.
Negli Stati Uniti, l’obiettivo è di 130 giorni dalla scoperta dell’agente patogeno alla copertura vaccinale a livello nazionale.
Dovrebbe essere ovvio che i vaccini veri, affidabili, “sicuri ed efficaci” non possono essere prodotti in 100 giorni. Qualunque cosa producano, vendano e costringano a iniettare in quel periodo… non sarà un vaccino.
3. La libertà di parola è pericolosa. Il lento sviluppo della narrativa post-2020 può aver ostacolato l’agenda della tirannia sanitaria, ma sono stati i media indipendenti a danneggiarla. La rete improvvisata di esperti dissidenti, ricercatori indipendenti e movimenti sui social media ha diffuso la “disinformazione” più velocemente di quanto il potere potesse verificare.
Da allora, abbiamo assistito ad una continua serie di messaggi sui pericoli della “disinformazione”, anche in occasione dell’ultimo vertice di DAVOS di quest’anno, dove la disinformazione è stata definita uno dei “tre maggiori pericoli” che il pianeta deve affrontare.
La scorsa settimana, una commissione parlamentare britannica ha pubblicato alcune “raccomandazioni” dal titolo:
“Il governo deve trarre insegnamento dalla pandemia per migliorare le comunicazioni e contrastare la disinformazione”
Solo pochi giorni fa, Gordon Brown sui notiziari ha “messo in guardia” sul fatto che:
“le ‘fake news’ mettono a rischio i preparativi per la prossima pandemia”.
Il che fa capire senza ombra di dubbio che si muoveranno per contrastare queste “fake news” prima che inizi la “prossima pandemia”.
PREVISIONE ISTINTIVA: L’angolo multipolare. Qualunque forma assuma la “prossima pandemia”, probabilmente eviterà la messaggistica monolitica del 2020, quando la totale e globale conformità al “messaggio” era stata uno dei veri segni rivelatori dell’inganno. La prossima volta preparatevi a vedere paesi come l’India, la Cina e la Russia forgiare la propria strategia pandemica, concentrandosi su qualche nuovo trattamento o tecnologia che l’Occidente si rifiuta di approvare.
Non ci sono ancora fonti a sostegno di questa ipotesi. È solo una sensazione istintiva.
Cosa prevedo ufficialmente per la “prossima pandemia”?
* Non sarà lanciata fino a dopo le elezioni di quest’anno, perché hanno bisogno di nuovi volti, di politici non compromessi con la Covid.
* Sarà probabilmente l’influenza aviaria o qualche altra malattia respiratoria, lanciata in inverno per approfittare di nuovo della vera stagione influenzale
* La malattia prescelta si inserirà in uno o più programmi preesistenti, interesserà anche il cibo, sarà caratterizzata da una connessione forzata con il “cambiamento climatico” o da entrambe le cose
*Si muoveranno più velocemente, producendo “vaccini” in 100 giorni per evitare che la gente si accorga dell’inganno, come era successo con la Covid.
*Cercheranno di evitare i lockdown, ma li useranno come minaccia per far rispettare in modo più rigoroso gli obblighi vaccinali.
*Si darà un giro di vite più severo alla “cattiva informazione e alla disinformazione” prima di lanciare la nuova narrativa.
*La prossima pandemia avrà un aspetto multipolare per stabilire una falsa binarietà.
Ecco come la vedo io. Sentitevi liberi di inserire questo post tra i preferiti per riferimenti futuri.
Anche se non avessi indovinato i dettagli, non c’è dubbio che stiano pianificando di lanciare un’altra pandemia in un prossimo futuro. Un sequel covid che impara dagli errori del passato.
Anche se, per certi versi, sarà probabilmente peggiore della Covid, la buona notizia è che questa volta possiamo essere pronti.
Kit Knightly
Fonte: off-guardian.org
Link: https://off-guardian.org/2024/04/19/bird-flu-censorship-100-day-vaccines-7-predictions-for-the-next-pandemic/
19.04.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org