Declan Hayes
strategic-culture.org
Questo articolo si concentra sulla recente Conferenza di Londra per la ripresa dell’Ucraina che, secondo il suo sito web, è stata ospitata congiuntamente dai falliti regimi britannico e ucraino. I particolari del piano sono ben noti a chiunque abbia seguito un corso di base di finanza aziendale o abbia letto i libri di Klaus Schwab del World Economic Forum.
Sebbene i contributi della Banca Mondiale, dell’OCSE e di tutte le altre parti interessate possano essere letti qui, il mio articolo seguirà le tradizionali traiettorie della finanza aziendale e del WEF. Pertanto, esamineremo prima il progetto in sé, poi il suo finanziamento e il modo in cui saranno ricompensati gli stakeholder, oltre a esaminare questioni rilevanti come il rischio morale, la selezione avversa e l’analisi SWOT [Strengths, Weaknesses, Opportunities, and Threats].
La genesi
Il progetto di Wall Street riguardante l’Ucraina era nato non con l’intervento del presidente russo Putin nella guerra civile ucraina del 2022, ma molto prima, con il crollo dell’Unione Sovietica e la riunificazione della Germania, che aveva trasformato la Repubblica Federale Tedesca, che necessitava di enormi bacini di giovani uomini e donne in età militare e fertile per superare il suo problema demografico, da esportatrice a importatrice di capitali.
Di fronte all’invecchiamento della popolazione e alla limitazione dell’ulteriore crescita interna necessaria a coprire le pensioni e le altre passività, la Germania, insieme ai suoi alleati della NATO, aveva guardato a est, dove aveva sempre immaginato che si trovassero le risorse economiche da sfruttare.
L’Ucraina, il paniere europeo ricco di risorse, se adeguatamente reingegnerizzata, internazionalizzata e deregolamentata, secondo loro avrebbe offerto vantaggi in abbondanza, non solo alla Germania ma, cosa forse più importante, ai suoi partner criminali di Wall Street e della City di Londra.
Nel 2014, ad esempio, la guerrafondaia americana Condaleezza Rice aveva affermato che l’obiettivo doveva essere quello di separare l’Europa dalla Russia e di renderla dipendente dagli Stati Uniti per la sua sicurezza e per il suo fabbisogno alimentare ed energetico.
Con la forzata riduzione dell’attività degli efficienti agricoltori olandesi e dell’Europa occidentale e con l’embargo sul petrolio, il gas e il grano della Russia, gli immensi profitti che si possono ricavare dallo sfruttamento della ricca terra nera dell’Ucraina valgono dell’investimento, tanto più che l’opposizione interna ucraina viene vaporizzata dal massacro dei suoi uomini in una inutile guerra e dall’istituzione di riforme del mercato del lavoro che priveranno i sopravvissuti ucraini di qualsiasi diritto di base.
Se, inoltre, le forze NATO di Wall Street riusciranno a controllare la Crimea e, da essa, il Mar Nero, allora anche la Russia potrà essere devastata a vantaggio degli imprenditori che stanno dietro a questo audace piano.
Quindi, dal punto di vista della NATO, la campagna ucraina ha un enorme vantaggio e, se la Crimea e il Mar Nero potranno essere entrambi colonizzati, i profitti per gli stake-holders della NATO sarebbero incredibili e gli ucraini e i russi, come tutti i popoli sconfitti, potrebbero solo chinare il capo.
Guerra e pace
Anche se l’Ucraina è attualmente in guerra, questo non è di per sé un punto di svolta. Una volta che le armi avranno taciuto, Wall Street potrà fare veramente sul serio. Poiché l’Ucraina è in bancarotta e tutti i suoi beni al di fuori del controllo russo sono stati utilizzati come garanzia per i prestiti della NATO, la pace vedrà un importante trasferimento di ricchezza e potere dai debitori ucraini ai creditori della NATO.
Le centinaia di migliaia di soldati ucraini morti non sono un fattore determinante e molti altri milioni di persone dovranno svendere i loro averi per pochi centesimi. La maggior parte delle decine di milioni di ucraini che sono fuggiti verso ovest non torneranno perché non ci sarà nulla ad attenderli. Il loro ruolo sarà quello di contribuire a risolvere i problemi demografici dell’Occidente, di tenere acceso il fuoco della russofobia e di sopravvivere come meglio possono. La nuova Ucraina della NATO non ha bisogno di loro.
Il finanziamento del MUGA
La conferenza della NATO di Londra è una delle tante che spiegano come verrà finanziata questa Nuova Gerusalemme sul Dniepr, per una cifra pari a circa 1.000 miliardi di dollari, circa cinque volte il PIL dell’Ucraina anteguerra, tanto per cominciare. Escludendo le emorragie dovute alla corruzione, alle tangenti e agli altri segni distintivi dell’Ucraina moderna, la maggior parte di questi fondi proverrà dal furto di beni russi, oltre che da sovvenzioni dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. È significativo che la Cina, che ha recentemente sostituito la Russia come principale partner commerciale dell’Ucraina, non sia ancora stata costretta a contribuire a questo enorme ma incerto gruzzolo.
Una volta che la pace sarà tornata e i finanziamenti saranno stati stanziati, inizierà la ricostruzione, che sarà guidata da imprese private, non governative, a cui toccherà accollarsi la maggior parte dei mille miliardi di dollari. La Nuova Ucraina sarà un modello di deregolamentazione capitalista, in cui i lavoratori, i servizi pubblici, i servizi sociali e simili avranno una priorità molto bassa, se non nulla. Anche se ci sarà una significativa migrazione verso l’interno, questa consisterà in persone, poche delle quali saranno ucraine, con le competenze necessarie per far funzionare le macchine ad alta intensità di capitale di cui i nuovi padroni dell’Ucraina avranno bisogno. La maggior parte degli ucraini, come chiariscono ripetutamente i libri di Klaus Schwab, dovrà diventare più imprenditoriale, vivere con il proprio ingegno e la grazia di Dio, in altre parole.
Gli attori e le parti in causa
Dal momento che BlackRock e JP Morgan saranno congiuntamente alla guida della Banca per la ricostruzione dell’Ucraina, vale la pena dare un’occhiata al modo in cui queste due società operano. Ecco un thread su Twitter che illustra il coinvolgimento centrale di JP Morgan nel giro di prostituzione infantile di Jeffrey Epstein e in altri gravi comportamenti criminali. Qui c’è un informatore di BlackRock ripreso mentre si vanta di come la sua società manipoli tutto e tutti, dal presidente Biden e suo figlio Hunter in giù. È sufficiente dire che, se si vuole la probità morale o la rettitudine finanziaria, non si devono mettere questi criminali di carriera ai posti di comando.
Non che questo sia un problema, perché i campioni dell’ordine basato sulle regole della NATO non hanno bisogno di giocare con nessuna regola, comprese le loro. Ecco, ad esempio, il criminale di guerra americano John Kerry che dichiara che le punizioni che la NATO sta applicando alla Russia per l’Ucraina non si applicano allo stupro dell’Iraq da parte degli Stati Uniti e dell’Ucraina, in quanto la loro campagna di genocidio iracheno non era stata una guerra di aggressione, come lui stesso afferma, senza giri di parole. Ecco il criminale di guerra americano Donald Trump ammettere sfacciatamente che gli Stati Uniti occupano la Siria solo per rubarne il petrolio e il grano. E, naturalmente, per aiutare Israele, Dick Cheney e il magnate dei media Rupert Murdoch a derubare le Alture del Golan del petrolio e di altre risorse.
A differenza della Siria, la cui popolazione rischia di morire quasi di fame a causa della criminalità della NATO, il regime di Zelensky ha firmato a nome dell’Ucraina i programmi capestro di austerità del FMI. E, anche se l’Ucraina dovesse sopravvivere, sarà ripulita più di quanto gli avvoltoi avessero spogliato la Grecia dei suoi beni.
Cito la Grecia perché la Grecia aveva perdonato alla Germania le sue riparazioni di guerra, ma la Germania non aveva mostrato alcuna pietà reciproca dopo che la Germania, insieme alla mafia della JP Morgan, aveva letteralmente depredato la Grecia. Alla Grecia non era rimasta nemmeno l’industria del latte e dello yogurt, perché le multinazionali olandesi se l’erano accaparrata. Se gli ucraini comuni pensano che questi gangster li tratteranno meglio di come avevano trattato i greci, i loro incubi non sono ancora iniziati.
Né la “trasformazione verde” dell’Ucraina, guidata da Wall Street, sarà una panacea, perché non farà altro che imprigionare l’Ucraina in un ulteriore debito. Dal punto di vista finanziario, è tutta una grande farsa, una grande truffa ai danni del popolo ucraino e questo prima ancora di considerare la Russia, contro la quale gli ucraini sono solo un cuscinetto sacrificabile della NATO.
Il Washington Post riporta che l’Ucraina “dispone di alcune delle più grandi riserve al mondo di titanio e minerale di ferro, giacimenti di litio non sfruttati ed enormi depositi di carbone. Collettivamente, hanno un valore di decine di trilioni di dollari”. Tutto, però, solo sulla carta. I “salvatori” della NATO non hanno intenzione di permettere agli ucraini di controllare queste risorse o di essere padroni del proprio destino. Non è questo lo scopo della NATO.
Dall’inizio della guerra, il PIL ucraino è sceso del 30% e oggi solo il 35% degli ucraini ha un lavoro a tempo pieno. La produzione di carbone è crollata del 50% (qualcuno vuole l’energia verde della NATO?) e la produzione di acciaio – la seconda industria dell’Ucraina dopo l’agricoltura – è diminuita del 70%. Il debito estero ammonta oggi a 132 miliardi di dollari, circa il 75% del PIL del Paese. Quando la grivna era stata lanciata per la prima volta, nel 2017, veniva scambiata a 1,76 UAH per un dollaro americano. Ora è a 37 rispetto al dollaro e il Paese deve essere sostenuto da massicce sovvenzioni da parte dell’UE e della NATO per evitare che la grivna vada in caduta libera.
L’Ucraina è un pasticcio finanziario, economico e morale e persino la BBC, cioè il MI5, ammette che la grivna e l’Ucraina stessa saranno tenute in vita artificialmente per il prossimo futuro. I discorsi sdolcinati della NATO sull’uguaglianza e l’inclusione di genere sono contraddetti dalle clausole scritte in piccolo allegate ai prestiti del FMI, che richiedono tagli selvaggi all’assistenza sanitaria e all’istruzione. L’Ucraina non sarà affatto in grado di ricostruire, tanto meno di ricostruire meglio e di restituire ai suoi debitori il capitale con gli interessi. Piuttosto, farà la fine di altri Paesi come la Grecia, impoveriti da questi stessi criminali.
Ammettere la sconfitta
Sebbene l’Ucraina, come il Giappone imperiale prima di lei, debba accettare l’inaccettabile e ammettere la sconfitta, deve andare infinitamente oltre se vuole avere un futuro degno di nota. Deve innanzitutto imprigionare Zelensky, i suoi compari, gli oligarchi e gli agenti stranieri che li controllano. Deve espellere tutti gli anglosassoni, che sono all’origine dei guai dell’Ucraina, e deve fare pace con la Russia, non per il bene della Russia ma per il bene dell’Ucraina e degli ucraini. Questi passi le consentirebbero di richiedere l’ingresso nella Belt and Road Initiative cinese e di affrontare la NATO, e le satrapie predatorie della NATO in Moldavia, Estonia, Francia e Danimarca, non come un altro vassallo della NATO, ma come una nazione sovrana che si è guadagnata il diritto di essere rispettata non solo versando oceani di sangue dei suoi figli, ma anche liberandosi di Zelensky, JP Morgan, BlackRock e di tutti coloro che hanno fatto soffrire gli ucraini così tanto per così poco. Anche se l’Ucraina può fare un accordo con la Russia, non può farlo con Zelensky, BlackRock o JP Morgan più di quanto possa farlo con il diavolo. Se gli ucraini vogliono tornare a vivere meglio, devono prima costruire ponti verso il loro futuro, con la Russia, la Cina e i loro alleati economici che vogliono un’Ucraina vibrante e padrona del proprio destino, non un vassallo sacrificabile della NATO e delle sue coorti.
Declan Hayes
Fonte: strategic-culture.org
Link: https://strategic-culture.org/news/2023/06/30/muga-wall-streets-gofundme-to-make-ukraine-great-again/
30.06.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Declan Hayes, pensatore e attivista cattolico, ex docente di Finanza presso l’Università di Southampton.