E se si trattasse di un condizionamento a lungo termine?

Ecco perché dovremmo imparare a pensare più a lungo termine.

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Axel BC Krauss
off-guardian.org

Ho scritto questo pezzo in risposta all’articolo di Todd Hayen “La PsyOp Covid è fallita?” [tradotto su CDC], al quale vorrei aggiungere alcune osservazioni.

Sono d’accordo con Hayen: c’è qualcosa di strano nel presunto fallimento della “PsyOp Covid”. Sembra che ci sia qualcosa di sospetto. Ma cosa potrebbe essere? Lo spiegherò di seguito.

Io stesso ho scritto due libri su questo argomento: “Corona – Krone der Technokratie?“. (Coronavirus – La corona della tecnocrazia?) e “Das globale Technat” (La tecnologia globale). In quest’ultimo, il cui titolo è stato ispirato dagli eccezionali articoli di Iain Davis “Understanding Technocracy” e “Technocracy: The Operating System For The New International Rules-Based Order“, uno dei punti che ho sottolineato è che i lockdown non avevano motivazioni mediche, ma economiche: paralizzando i cicli economici, cioè innescando artificialmente una fase di deflazione (caratterizzata, tra l’altro, da un calo della domanda), si è evitato il surriscaldamento inflazionistico causato dalla politica monetaria degli anni successivi al 2008 (l’ultima grande crisi finanziaria). (Per ulteriori informazioni al riguardo, si legga l’articolo di Michael Bryant “COVID-19: Un’operazione finanziaria globale“)

Questa politica, nota anche come “Quantitative Easing”, insieme alla politica deliberata dei tassi d’interesse zero – che a mio avviso è servita da esca per attirare sempre più persone in una spirale di debito – avrebbe potuto innescare su scala globale una grave recessione, o addirittura un’iperinflazione, nel peggiore dei casi. I cosiddetti “Aiuti per la Covid” hanno dato all’élite ancora più potere sull’economia e sulla società.

Per le elite, l’aumento del debito pubblico e privato significa naturalmente un aumento di potere, perché il debito significa sempre e senza eccezioni anche un rapporto di dipendenza tra creditore e debitore. In altre parole: se qualcuno dipende dall’offerta di credito, è più facile dettare le proprie condizioni.

Se volete saperne di più sul contesto, vi consiglio vivamente l’articolo “Sustainable Debt Slavery” di Whitney Webb e Iain Davis.

Quel che è certo è che, per tutto il 2019, i giornali tedeschi avevano pubblicato articoli su questa recessione o depressione potenzialmente imminente – e con frequenza crescente. Questi segnali non erano solo scritti su un muro, ma [erano così evidenti che] ballavano la Lambada con la coca. Poi, per puro caso, era emerso un “nuovo tipo di virus” che aveva permesso alla stampa di parlare solo della “recessione da coronavirus” e di non menzionare più le vere cause, quelle della politica monetaria. Già questo era abbastanza indicativo – almeno per me.

In ogni caso, invece di concentrarci solo sugli aspetti “medici” della “pandemia”, credo che dovremmo piuttosto considerare la possibilità – come sospetta giustamente Hayen – che questo “evento”, con tutte le sue già tragiche conseguenze per tante persone, sia stato “solo” un primo passo di un processo più lungo e continuo.

Probabilmente non è un caso che il World Economic Forum abbia già parlato della nuova era in cui l’umanità è entrata, “l‘era della Policrisi”. Per “policrisi” si intendono: Clima, Guerra, Terrore e Pandemie.

Abbiamo avuto la prima pandemia – “Coronavirus”. Abbiamo una guerra (Ucraina), che a mio avviso NON è un conflitto geopolitico “classico” o “convenzionale”, ma uno scontro che ha permesso alle élite – attraverso una catena di sanzioni e controsanzioni – di aumentare ulteriormente il costo della vita (aumento dei prezzi dei combustibili fossili come il gas naturale, che erano già stati presi di mira dai cosiddetti “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile“, alias “Agenda 2030” delle Nazioni Unite).

Poco dopo l’inizio della guerra, le reti televisive mainstream tedesche hanno coniato la frase – sì, in tutta serietà – “Frieren gegen Putin” (“Congelare contro Putin”). Ma stiamo scherzando?

Abbiamo avuto un attacco terroristico a Mosca, presumibilmente perpetrato dallo “Stato dei servizi segreti”. Scusate, intendevo lo “Stato Islamico”, ovviamente. Poco dopo, il giornale tedesco “Die Welt” (Il Mondo) ha messo in guardia su una possibile imminente catena di “attacchi terroristici mondiali” da parte dell’Intellige… Stato Islamico.

È solo la mia modestissima opinione, ma ho la strana sensazione che tutto questo serva a tenere le popolazioni “sulle spine”, a farle vivere in una costante paura, a occupare le loro menti e a distrarle dal fatto che, a livello di trattati internazionali, cioè a livello di Nazioni Unite, tutti e tre i “blocchi di potere” – Oceania (USA), Eurasia (UE) e Asia orientale (BRICS) – stanno già facendo “quadrare i conti” firmando contratti che li vincoleranno legalmente a “obiettivi globali”…

Io la chiamo la “bufala del multipolarismo“.

Per quanto riguarda i tanto discussi vaccini Covid, vorrei suggerire di smettere di concentrarsi solo su di essi e di guardare invece ai NUOVI vaccini che sono attualmente in fase di sviluppo. Perché? Perché dobbiamo considerare la possibilità che gli ingredienti somministrati con le vaccinazioni Covid scatenino l’effetto complessivo desiderato solo in COMBINAZIONE con vaccinazioni future.

Chiunque abbia svolto ricerche in questo campo – soprattutto le cause giudiziarie riguardanti le vaccinazioni – sa che in alcune circostanze può essere difficile attribuire effetti collaterali o danni alla vaccinazione. Ciò dipende molto dal tempo che intercorre tra la vaccinazione e la comparsa dei possibili effetti nocivi. Se mi vaccino e solo due o tre giorni dopo, o anche poche settimane dopo, si verificano tali effetti collaterali, la questione è abbastanza chiara. Ma, se tra la vaccinazione e i possibili danni conseguenti passano anni, diventa molto più difficile dimostrarlo in una causa legale. Perché, nel frattempo, molti altri fattori potrebbero aver scatenato questi effetti collaterali.

Quindi, la mia tesi è: invece di puntare tutto su una sola carta, cioè su UNA vaccinazione, sarebbe molto più ingegnoso (in senso cattivo), se non altro per motivi di possibili conseguenze penali, fare affidamento per molti, molti anni su effetti che derivano solo da una combinazione di più vaccinazioni diverse. Questo renderebbe non solo sempre più difficile, ma quasi impossibile, trovare l’ago medico nel pagliaio.

Non potrei essere più d’accordo con Hayen quando avverte delle possibili conseguenze a lungo termine.

Sì, è possibile che le vaccinazioni abbiano effetti collaterali che ancora non conosciamo. Alcuni di questi possibili effetti sono stati descritti da un autore tedesco, Michael Nehls, PhD, MD, specializzato in biologia molecolare, nel suo libro “Das indoktrinierte Gehirn” (“Il cervello indottrinato”, non ancora disponibile in inglese). Egli scrive dei possibili effetti a lungo termine di queste “vaccinazioni Covid” su un processo molto importante del cervello umano chiamato “neurogenesi ippocampale”, essenziale per lo sviluppo di una personalità stabile e, soprattutto, di una memoria sana.

Ma, come già detto, non credo che i vaccini Covid da soli “facciano la differenza”.

Nel suo articolo, Hayen scrive:

“Sì, tutto questo potrebbe ancora accadere, ma sembra che ci siano state più false partenze – partenze che non sono andate da nessuna parte. Ma, se così fosse, si potrebbe pensare che non li avrebbero messi in circolazione solo per non farli continuare”.

Esattamente. Ma come potrebbero farli continuare?

Per sostenere ulteriormente l’argomentazione di Hayen, vorrei presentare ai lettori una citazione piuttosto sorprendente tratta da un libro di Bertrand Russell. Era stato pubblicato nel 1953 e si intitolava “L’impatto della scienza sulla società“.

Questa citazione mi ha fatto schizzare in piedi e prendere nota; sono convinto che siamo cavie in un processo di condizionamento a lungo termine.

Nel suo libro “L’impatto della scienza sulla società” Bertrand Russell aveva scritto:

Fichte [il filosofo tedesco Johann Gottlieb Fichte] ha stabilito che l’educazione dovrebbe mirare a distruggere il libero arbitrio, in modo che, dopo che gli alunni hanno lasciato la scuola, siano incapaci, per il resto della loro vita, di pensare o agire diversamente da come i loro maestri avrebbero voluto. Ma, ai suoi tempi, questo era un ideale irraggiungibile: quello che lui considerava il miglior sistema esistente aveva prodotto Karl Marx”.

Russel, L’impatto della scienza sulla società, 1953, Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, numero di catalogo 68-54290, pag. 50.

Come se queste parole da sole non fossero già abbastanza sconvolgenti (e già confermate dallo stato odierno dell'”istruzione” pubblica, se così si può ancora chiamare, soprattutto in Germania), vi prego di perdonarmi se ora vi spingerò oltre il limite. Russell continua, ma vi prego di credermi, ogni somiglianza con eventi reali è puramente casuale, sono solo stupide teorie cospirative (grassetto aggiunto):

In futuro tali fallimenti non si verificheranno dove c’è una dittatura. La dieta, le iniezioni e le ingiunzioni si combineranno, fin dalla più tenera età, per produrre il tipo di carattere e il tipo di credenze che le autorità considereranno desiderabili, e qualsiasi critica seria ai poteri che sono diventerà psicologicamente impossibile. Anche se tutti sono infelici, tutti si crederanno felici, perché il governo dirà loro che lo sono”.

Russel, L’impatto della scienza sulla società, 1953, Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, numero di catalogo 68-54290, pag. 50.

Aspettate un attimo. Dieta? Intendete dire, come “Mangiate gli insetti”? Come “Cibi trasformati”, forniti da aziende che sono di proprietà di persone che fanno parte di think tank come il CFR, la Commissione Trilaterale, come i Bilderberger, come il Club di Roma e simili? O da colossi finanziari come Blackrock, che sono anche le forze trainanti dietro l'”Agenda 2030″ (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, SDG), i CBDC (controllo finanziario totale) e così via?

E le iniezioni? Come le “vaccinazioni Covid”, per esempio? E forse molte altre a venire in occasione di future pandemie (o contro altre malattie), perché questo potrebbe benissimo essere un processo di condizionamento a lungo termine? E le ingiunzioni? Intendete dire il distanziamento sociale, ecc.

Non fraintendetemi: non vi sto dicendo tutto questo perché credo che non abbiamo alcuna possibilità. Non sto scrivendo queste righe per “demoralizzarvi” e deprimervi. Al contrario.

Vi chiedo solo di non innamorarvi di ogni singolo “evento” che ci propinano per occupare la nostra mente e distrarci dai loro possibili obiettivi a lungo termine.

In Germania, in questo momento, stanno servendo al pubblico i cosiddetti “RKI-files” o “RKI-Protocols” (RKI sta per Robert Koch-Institut). Purtroppo, anche gran parte dei media alternativi tedeschi ci sono cascati. Intendo dire le parti sincere. Non i disinformatori di professione comprati e pagati, perché è tristemente noto che il 90% dei nomi “più popolari” dei media alternativi tedeschi fanno opposizione controllata, sono gatekeeper e personaggi specializzati in rivelazioni limitate.

Queste presunte, sensazionali, nuove “rivelazioni” non contengono nulla – assolutamente nulla – di veramente “nuovo”. Divulgano solo, grazie tante, informazioni che erano note da almeno due anni.

Ma, soprattutto, sembra essere uno dei più vecchi trucchi dello Stato per la guerra psicologica: far credere ai servi e agli schiavi che devono accettare solo le informazioni che sono state “confermate ufficialmente”.

“Confermate ufficialmente” dallo stesso Stato che ha mentito e che li ingannati per anni, tra l’altro.

Che ha rovinato molte delle loro aziende durante la demenza del Reset e del Build Back Better e che sta deliberatamente distruggendo l’industria tedesca secondo l’agenda della “decrescita” delineata da organizzazioni come il “Club di Roma” decenni fa. A questo punto, non potrebbe essere più ovvio, ma:

“… l’educazione dovrebbe mirare a distruggere il libero arbitrio, in modo che, una volta lasciata la scuola, gli alunni siano incapaci, per il resto della loro vita, di pensare o agire diversamente da come avrebbero voluto i loro maestri”.

Se siamo consapevoli della possibilità che si tratti di un processo di condizionamento che può durare anni, forse anche decenni, possiamo imparare a pensare come fanno le élite: non alle dosi quotidiane di pornografia della paura che ci viene somministrata per tenerci occupati e non farci mai rinsavire, ma a pensare più a lungo termine.

In questo modo, potremmo sviluppare una sensibilità più acuta per le strategie a lungo termine.

Credo che quello che stiamo vivendo in questo momento sia l’inizio della “rivoluzione manageriale” di cui parlava James Burnham nel suo libro omonimo, pubblicato nel 1941. Burnham aveva scritto che, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, si sarebbero dovute combattere “molte altre guerre”, fino a quando la “classe dirigente” non avrebbe preso il controllo di tutta la produzione.

Questo assomiglia molto al “Partenariato pubblico-privato globale” che il WEF propone da qualche tempo. Un certo Eric Arthur Blair, alias George Orwell, aveva adattato questa idea per il suo romanzo distopico “1984“, in cui descriveva un mondo diviso principalmente tra tre grandi blocchi di potere. Beh, sapete: USA, UE, BRICS. Scusate. Troppo caffè stamattina. Intendevo Oceania, Eurasia e Asia orientale, ovviamente.

E non dimenticate: è tutto puramente casuale.

Axel BC Krauss

Fonte: off-guardian.org
Link: https://off-guardian.org/2024/04/10/what-if-its-all-long-term-conditioning/
10.04.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Axel BC Krauss è un giornalista e pubblicista tedesco indipendente di Berlino. Studia letteratura, filosofia e cinema e da quasi 30 anni si occupa di ricerche sui nostri cari “Signori Supremi”, sulle loro reti istituzionali di finanza, scienza e potere e sui loro metodi di “gestione delle masse”.

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