Varsavia e Budapest congiungono gli attriti contro Bruxelles

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Di VLADISLAV GULEVIC

fondsk.ru

Viktor Orban: la vecchia Europa guadagna sulle spalle di Paesi come Polonia e Ungheria

Gli argomenti principali dei colloqui tra il Primo Ministro ungherese Viktor Orban, Andrzej Duda e Mateusz Moravetski, Presidente e il Primo Ministro della Polonia, durante la visita di un giorno del Primo Ministro ungherese in Polonia il 14 maggio 2018, sono stati le questioni relative alla stesura del bilancio dell’UE, la crisi migratoria e anche il rafforzamento dell’Europa orientale all’interno dell’Unione Europea.

Nel progetto di bilancio dell’UE per il periodo 2020-2027, presentato dalla Commissione Europea (CE) si prevede di aumentare gli stanziamenti di bilancio per alcuni Paesi (Svezia, Austria, Danimarca, Paesi Bassi, ecc.) e ridurre l’assistenza finanziaria per la Polonia e l’Ungheria. I sistemi giudiziari, polacco e ungherese, secondo Bruxelles sono privati dell’indipendenza. Come base per la riduzione dell’assistenza, non sarà impiegato l’art. 7 del Trattato sull’Unione Europea, che consente di privare i membri dell’Unione europea del diritto di voto, bensì l’art. 322 sull’amministrazione finanziaria.

In risposta, il Primo Ministro ungherese Viktor Orban ha accusato la vecchia Europa del fatto che guadagna sulle spalle di Paesi come Polonia e Ungheria.

I governi, polacco e ungherese, sono fermamente contrari alle quote di immigrazione imposte da Bruxelles. La Polonia respinge le quote affermando di aver già accettato oltre un milione di migranti (si intendono lavoratori a giornata ucraini), l’Ungheria dichiarando che i migranti provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente sono una minaccia alla sicurezza e alla cultura nazionale.

Orban definisce il problema della migrazione il tema politico più importante per la democrazia. L’attuale composizione del Parlamento Europeo, che ha preso una decisione sulla distribuzione dei migranti, è stata eletta nel 2014, prima della crisi migratoria 2015-2016 e dovrebbe essere aggiornata dopo le elezioni del 2019. “Forse è più ragionevole e più democratico aspettare le elezioni per il Parlamento Europeo del prossimo anno, quando i cittadini saranno in grado di prendere una decisione, conoscendo la natura e la portata del problema?”, chiede Orban.

Nell’ottobre 2016, in un referendum in Ungheria il 92,29% degli Ungheresi ha detto “no” alla accoglienza di migranti, e Orban spera che tali sentimenti, propri non solo degli Ungheresi, suggeriranno come votare alle elezioni del Parlamento Europeo nel 2019.

Tuttavia, le elezioni del 2019 differiranno per lo scontro sulla formazione di forze politiche transnazionali, con l’obiettivo”della costruzione in maniera autentica di una sfera pubblica europea”; si pianifica di assegnare 30 seggi ai partiti transnazionali. Ungheria e Polonia sono contro l’erosione della rappresentanza nazionale. Giustamente temono che l’agenda transnazionale discrimini l’Europa orientale. Anche la Germania è contro, ma per altri motivi: vede l’Europa come una sfera di sua influenza e non vuole condividere il potere con le forze transnazionali, all’interno delle quali prevalgono Gran Bretagna e Francia.

Allo stesso tempo, le opinioni sul futuro dell'”Europa unita” in Polonia e in Ungheria sono differenti. Budapest fa capo in maniera estremamente gelosa alla sovranità dell’Ungheria, anche nella sfera militare. Il principio di Orban: una forte Ungheria è impossibile senza un forte esercito, e la protezione dell’Ungheria è l’attività degli stessi Ungheresi, e non della NATO o dell’UE. Nei prossimi anni, il bilancio militare dell’Ungheria in pratica sarà raddoppiato. Questa è la risposta di Budapest all’iniziativa della Germania di creare un unico esercito europeo.

Anche la Polonia è contraria alla creazione di un esercito dell’Unione Europea, ma parte dal presupposto che un tale esercito “indebolirebbe la difesa unitaria della NATO” (si legga: ridurrebbe l’influenza militare USA in Europa). Lo stesso significato è sostenuto dal progetto Trimarium (1) (Adriatico – Baltico – Mar Nero)della Polonia. Il Capo del gabinetto del Presidente della Polonia, Krzysztof Szczerski, in seguito ai colloqui tra Viktor Orban e Andrzej Duda ha dichiarato: “Abbiamo parlato di come rendere la nostra parte dell’Europa più coesa ed economicamente forte. Questo è in sintonia con il concetto di Trimarium. Il Premier Orban … nota, in questo progetto dell’unione infrastrutturale della nostra parte d’Europa, un ruolo molto importante per l’Ungheria e la Polonia.”

A differenza della Polonia, l’Ungheria considera il Trimarium non come un’alleanza politico-militare di orientamento anti-russo, ma come un progetto economico e uno strumento per mobilitare l’Europa orientale, sulle cui differenze dal resto dell’Europa Orban parla regolarmente.

Forse anche, soprattutto, Varsavia e Budapest congiungono gli attriti contro Bruxelles, ma al di là dei limiti di ciò, permangono molte discrepanze tra i due membri dell’Unione Europea dell’est europeo. La Polonia mira a trovare lo schema di interazione con l’Ungheria senza danneggiare i rapporti con l’Occidente, mentre Budapest punta alla leadership nel quartetto di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia), per trasformarlo in uno strumento di allontanamento dall’Europa occidentale. Infine, Varsavia non condivide il desiderio di Budapest di stabilire relazioni stabili con la Russia. Tutto ciò conferisce al partenariato polacco-ungherese un ambito limitato.

 

Fonte: https://www.fondsk.ru

Link:  https://www.fondsk.ru/news/2018/05/21/varshavu-budapesht-obedinaut-trenia-s-brusselem-46177.html

21.05.2018

 

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

Note a cura del traduttore

  • Il Trimarium è un patto che, su iniziativa polacca, raggruppa dodici Paesi che dal mar Baltico arrivano giù fino al mar Nero e, con Croazia e Slovenia, toccano l’Adriatico: i tre mari, appunto. Gli Stati coinvolti sono il Gruppo di Visegrad (Polonia – la principale promotrice di quest’accordo -, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia), i tre Stati Baltici, la Bulgaria, la Slovenia, la Romania, la Croazia e l’Austria.

Fonte: http://www.altreinfo.org/attualita/16249/i-paesi-dellest-fondano-il-trimarium-sulla-scia-dellintermarium-per-impedire-lavvicinamento-tra-germania-e-russia-mario-sommossa/

 

 

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