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La Polonia continua a considerarsi il principale centro anti-russo e filo-americano d’Europa
Il 17-18 settembre, Bucarest è diventata la sede dove si è concentrato un gran numero di VIP: nove Presidenti, due Presidenti di Parlamento, un Primo Ministro, due Ministri degli Esteri, il Presidente della Commissione Europea e inoltre il Ministro dell’Energia statunitense. Queste persone si sono riunite per prendere parte al summit degli Stati di “Trimarium” o – come inoltre viene chiamato questo progetto – dell’”Iniziativa dei tre mari”.
“Trimarium” è un nuovo progetto, esiste solo da tre anni e unisce i Paesi situati nel triangolo tra il Mar Baltico, il Mar Nero e il Mare Adriatico: Austria, Bulgaria, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca ed Estonia.
Formalmente, gli autori della nuova iniziativa sono il Presidente polacco Andrzej Duda e la sua collega croata Kolinda Grabar-Kitarovic. “Trimarium” è spesso confuso con il concetto polacco di Intermarium, ma c’è una differenza importante: “Intermarium” è un progetto polacco, mentre “Trimarium” è americano.
Ufficialmente, i partecipanti all’iniziativa dichiarano di essersi uniti per migliorare l’integrazione tra gli Stati dell’Europa centrale e sud-orientale. I loro legami dovrebbero essere rafforzati principalmente nella sfera dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni. In realtà, “Trimarium” è un progetto per estromettere Gazprom e la Russia nel suo complesso dall’Europa. Il gas naturale liquefatto americano deve diventare sostitutivo del combustibile blu proveniente dalla Federazione Russa. A tal fine è stato costruito un terminale per il GNL a Swinoujscie, in Polonia e, nel 2019, si presume che dovrebbe essere realizzato il terminale galleggiante sull’isola croata di Krk.
Nell’ambito “Trimarium” è anche previsto di costruire l’autostrada transeuropea Klaipeda – Salonicco, ma questa rotta dovrebbe fare la sua comparsa entro il 2050, mentre i terminali per il GNL sono già esistenti, i gasdotti [di collegamento] tra loro saranno costruiti in pochi anni.
Il progetto è iniziato a conclusione del mandato dell’amministrazione di Barack Obama. Dopo che un nuovo Presidente negli Stati Uniti ha fatto la sua comparsa, l’atteggiamento nei confronti di “Trimarium” non è cambiato. L’anno scorso, Donald Trump è andato al summit di Varsavia. Questa volta non è andato a Bucarest, ma ha inviato un saluto, nel quale ha dichiarato che “Trimarium” ha un grande potenziale per aumentare la sicurezza energetica. Ha anche menzionato il suo orgoglio per il fatto che gli Stati Uniti saranno in grado di fornire gas ai Paesi di “Trimarium”.
Cioè nessuno nasconde che il principale interesse è nel gas. Ciò è quanto ha anche confermato l’arrivo a Bucarest del Segretario per l’Energia degli Stati Uniti, Rick Perry. Parlando al vertice, ha equiparato la sicurezza energetica alla sicurezza nazionale e ha affermato che la dipendenza dell’Europa dal gas russo preoccupa seriamente l’America. Perry ha esortato a diversificare la fornitura di combustibile blu. Le parole “ha esortato” e “diversificare” non dovrebbero essere fuorvianti: infatti, ai Paesi di “Trimarium” viene ordinato di acquistare gas americano.
Tale comportamento dell'”amico americano” non può che disturbare la vecchia Europa. Pertanto, il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il Ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas sono giunti a Bucarest. Per due anni Kolinda Grabar-Kitarovich e Andrzej Duda hanno persuaso, senza successo, Juncker a partecipare al summit di “Trimarium”, ma aveva cose più importanti da fare. Ed ecco che il Capo della Commissione Europea ha ricevuto e accettato l’invito dal Presidente rumeno Klaus Johannis; inoltre, a Bucarest, la Germania ha ricevuto lo status di Paese osservatore nell’ambito di “Trimarium”. Bruxelles e Berlino stanno chiaramente cercando di non consegnare agli Americani l’”Iniziativa dei tre mari”, affinché ne dispongano liberamente.
È interessante notare che, alla vigilia del summit di Bucarest, l’edizione polacca di Deutsche Welle (il media ufficiale in Germania) ha pubblicato un articolo in cui l’idea è stata costantemente tracciata: “Trimarium” non è un progetto alternativo o diretto contro l’UE. Nella stessa Polonia, in questi giorni ci sono stati anche ragionamenti sul fatto che “Trimarium” è un “piano B” o perfino un’”ancora di salvataggio” per l’Unione europea.
Varsavia deve prendere in considerazione il fattore della vecchia Europa, ma nel complesso la sua politica rimane pro-americana, quindi è dubbia la capacità di Berlino e Bruxelles di occupare nel progetto “Trimarium” quel posto sul quale stanno contando. Mentre nella capitale della Romania, Jean-Claude Juncker ha cantato le lodi a “Trimarium”.
Anche altri partecipanti al summit hanno appreso ottimismo. Quindi, Kolinda Grabar-Kitarovich è certa della correttezza del percorso scelto ed è convinta che “Trimarium” cancellerà il confine tra la vecchia e la nuova Europa. Anche Klaus Johannis, che esprime contentezza, ritiene che il progetto porterà benefici concreti alla Romania. Ma ecco che Andrzej Duda ha sognato ad occhi aperti: considera “l’iniziativa dei tre mari” come una forza importante nell’intero spazio euro-atlantico. Anche il Primo Ministro polacco Mateusz Morawiecki ha parlato della “portata mondiale” di “Trimarium”.
Tuttavia, nonostante l’abbondanza di melassa verbale, il summit ha mostrato che in realtà tutto è più complicato. In particolare, il Presidente dell’Austria Alexander Van der Bellen ha parlato di una reale diversificazione delle forniture energetiche e ha affermato che sono necessari diversi tracciati, tra cui Nord Stream-2. Vale la pena ricordare le dichiarazioni del capo della compagnia austriaca di petrolio e gas OMV, Rainer Seele, rilasciate ad agosto. Quindi Seele ha osservato che l’UE non ha bisogno di nuovi terminali per il GNL, bensì il gas liquefatto proveniente dagli Stati Uniti può essere acquistato solo se potrà essere competitivo per il prezzo con altre offerte.
Ancora più risolutamente si è espresso Viktor Orban. A Bucarest non è andato affatto, ma il 18 settembre è andato a Mosca. Durante i colloqui con Putin, Orban ha proposto di estendere il gasdotto Turkish Stream in Ungheria. Il Presidente russo ha risposto che non ha escluso tale opportunità. Allo stesso tempo, l’Ungheria non rifiuterà il gas dagli Stati Uniti. Budapest, come Vienna, sta cercando una vera diversificazione delle forniture energetiche, quindi è probabile che la partecipazione di Ungheria e Austria al progetto “Trimarium” sarà limitata.
Tuttavia, questo viene compensato abbondantemente dal coinvolgimento esuberante della Polonia. Subito dopo il summit, a Bucarest, ha avuto inizio uno spettacolo di politica estera intitolato “Visita di Andrzej Duda a Washington”. Incontrandosi con il Presidente degli Stati Uniti, il Presidente polacco ha proposto di ospitare una base militare americana nel suo Paese e di chiamarla Fort-Trump.
Sembrerebbe che Duda scherzi, ma in realtà è molto serio. In Polonia, un gruppo combattente di brigate dell’esercito degli Stati Uniti è di stanza da diversi anni, ma le autorità polacche credono che questo non sia abbastanza e da molto tempo insistono presso gli Americani per una divisione a tutti gli effetti. Varsavia è pronta a pagare: si annuncia che i Polacchi possono spendere due miliardi di dollari per il futuro Fort-Trump.
A Trump piaceva l’idea che i Polacchi avrebbero pagato per la base americana; se è così, ha detto, la questione può essere presa in considerazione. Trump e Duda hanno discusso anche del “Nord Stream 2” e sembrerebbe che siano arrivati a un accordo; prima dell’incontro con il Presidente polacco, il Capo della Casa Bianca ha parlato con i giornalisti e ha affermato che non ci saranno sanzioni contro le compagnie che partecipano alla creazione del nuovo gasdotto.
Dopo la visita di Andrzej Duda a Washington, Gazeta Wyborcza e Rzeczpospolita, i più autorevoli media polacchi, hanno scritto della doccia fredda che, in connessione con il “Nord Stream 2”, è stata organizzata al loro Presidente in America. Nel frattempo, hanno convinto i lettori che nessuna catastrofe si è verificata nelle relazioni tra Polonia e America. I media polacchi hanno ragione: qualunque sia il risultato del viaggio di Duda all’estero, la Polonia continua a considerarsi il principale centro europeo anti-russo e filo-americano. E questo è probabilmente il risultato principale dei negoziati a Washington e del vertice di “Trimarium” a Bucarest.
Fonte: https://www.fondsk.ru/
Link: https://www.fondsk.ru/news/2018/09/21/ssha-i-troemore-vse-delo-v-gaze-46825.html
21.09.2018
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88