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La Redazione

 

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Un Ministro del lavoro per clientes. No good

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A cura di Davide
Il 21 Giugno 2018
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DI PAOLO BARNARD

paolobarnard.info

La prima domanda che un Ministro del Lavoro si deve fare sulla questione dei riders è questa: “Com’è possibile che dei giovani figli delle terza potenza economica d’Europa, fra le sette maggiori al mondo, si debbano ridurre a pedalare con le pizze sulla schiena per spiccioli e in numeri sufficientemente ampi da richiedere un’azione di governo? Addirittura molti lo fanno come secondo lavoro di disperazione. Ma siamo matti?”.

L’ultima cosa che un Ministro del Lavoro fa davanti a uno strazio socio-economico del genere, è di mettersi a contrattare con le aziende per strappare qualche cm quadrato di pollaio in più a favore di quei ragazzi. Non solo è uno spettacolo da vergognarsi che un Ministro si trascini al mercato della ‘pollina’, ma è soprattutto inutile. Infatti basta che chiunque sano di mente s’immagini cos’avrebbe poi da mostrare al Paese un Di Maio vittorioso in questa contrattazione, per coglierne immediatamente la scandalosa inutilità: sarebbe come ottenere per 160.000 polli da batteria soffocati in 100 mq, la bellezza di… 102 mq. Fuori dalla metafora: ammorbati i riders rimarrebbero, anche con regalini come il ‘minimo garantito’ e altri escamotage; nulla della patogenesi del loro lavoro sarebbe né capito né risolto; e l’abietta sintomatologia verrebbe mitigata del 10% se va bene.

Ciò che sta storia dei riders mette in evidenza come fosse l’esplosione di una Supernova in un bagno di condominio, è che anche l’Italia del governo Lega e 5S, come tutti gli altri prima, non ha la più pallida idea di cosa sia una Vision per l’occupazione dei giovani ai tempi della Disruption e dopo l’economicidio dell’euro; ma neppure ha ancora compreso come il Settore Privato dell’economia interna funzioni al meglio in un Mercato del Lavoro nazionale (e il pentastellato fa il Ministro del Lavoro, sic).

Un Ministro del Lavoro che sia uno Statista fa capire al Settore Privato dell’economia interna che non sarà mai nel suo interesse deprimere i salari, per i motivi che 50 anni fa furono illustrati dal grande economista Michal Kalecki, motivi lampanti ancora oggi e compresi da una grande parte dell’economia tedesca e cinese, fra le altre avanzate. Egli dunque pretende al tavolo delle trattative che questo punto sia dato per scontato dall’interlocutore privato. Poi il Ministro descrive cosa il governo intende fare affinché il Settore Privato dell’economia interna prosperi nonostante al contempo aumenti i salari dei suoi dipendenti. Qui infatti l’onere torna principalmente sullo Stato, che come sancisce la Costituzione è il tutore del lavoro, poiché il Settore Privato è pro-ciclico per definizione e non è suo compito essere il garante dell’economia nazionale.

Come ho descritto in parte qui, il governo deve avere una Vision d’investimenti strategici in grado di favorire crescita, produttività, aumenti dei redditi e risparmio per tutto il Paese al punto da permettere ai consumatori di pagare prezzi sufficienti a mantenere poi l’equilibrio di profitto nel Settore Privato dell’economia interna anche a fronte di aumenti dei salari. Tradotto nel caso in oggetto: permettere ad aziende come Foodora di mantenersi sul mercato mentre paga ai riders stipendi più che dignitosi. Ma oggi parlare d’investimenti strategici nazionali in grado di favorire crescita, produttività, aumenti dei redditi e risparmio a tutela poi dei salari significa una sola cosa: cavalcare gli investimenti strategici nazionali nella Disruption delle nuove tecnologie come indicato nell’articolo linkato prima, ma ovviamente con molto altro che è possibile fare in questa direzione. Questo davvero significa, Ministro Di Maio, parlare di “i nostri giovani prima di tutto”.*

Il resto sono rimedi, toppe, e la solita politica delle prebende e paghette con cui non solo il 5S ha vinto le elezioni, ma con cui questa penisola è miseramente governata dai tempi dei Clientes romani avanti Cristo.

* “French President Emmanuel Macron has set out the next phase of his plan to turn France into a ‘startup nation.’ The idea is to cut red tape and increase investment to spur the growth of small, innovative businesses”, da Bloomberg Close di ieri. Ecco, Ministro, cosa fa uno stratega per “i nostri giovani prima di tutto”, in pieno accordo con ciò che scrivo da 2 anni, perché questo è cavalcare la Disruption.

 

Paolo Barnard

Fonte: www.paolobarnard.info

Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=2080

20.06.2018

 

 

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