Di Jacopo Brogi
Abbatteremo le liste d’attesa. Quante volte avete sentito, letto, commentato queste parole?
“Nella maggioranza delle Regioni italiane migliorano le prestazioni ambulatoriali, ovvero la quantità di visite ed esami diagnostici erogati nel Servizio sanitario nazionale.” Quindi, finalmente il vento è davvero cambiato?
A quanto pare la notizia c’è, o almeno secondo i dati resi noti a fine 2023 dall’agenzia governativa per i servizi sanitari regionali che fa capo al Ministero della Salute – Agenas, in una “sperimentazione” (1) sul monitoraggio delle prenotazioni di prestazioni di specialistica ambulatoriale in modalità ex ante, ossia “il tempo di attesa che al momento della richiesta di una prestazione viene prospettato all’utente per l’esecuzione” (2).
Ecco che già ci riferiamo all’attesa percepita, più che a quella effettiva. E allora vediamo qualche numero dell’indagine svolta: “la prima visita cardiologica è garantita in classe B (entro 10 gg) nell’84% dei casi e in classe D (entro 30 gg per le visite e 60 gg per gli esami diagnostici) nell’80% dei casi. I valori mediani delle giornate di attesa in classe B che si osservano tra le Regioni passano da 13 giorni in Friuli V.G. ai 5 giorni dell’Emilia-Romagna. Per la prima visita ortopedica la garanzia, sempre in classe B, è pari al 74% dei casi e in classe D al 78% dei casi. In Toscana, in classe D, il valore mediano di attesa è pari a 18 giorni mentre in Piemonte tale valore raggiunge i 36 giorni” (3).
Adesso tocca a noi la riprova, una sperimentazione che si basi sulle reali esperienze di cittadini e contribuenti – purtroppo consumatori – di aziende, le nostre ASL, che chiamarle oggi “Sanità pubblica” sembra diventato addirittura inesatto e fuorviante.
Intanto, una domanda:
per vostra esperienza diretta o indiretta, le liste di attesa sono diminuite ed i costi talmente tanto più affrontabili da garantire il vero diritto alla salute?
E poi: la ricerca – sondaggio di Agenas è stata prodotta in collaborazione con la Fondazione The Bridge, il ponte, detto all’inglese.
E chi la finanzia?
“Istituto Superiore di Sanità (IIS), Angelini Pharma, Astrazeneca, Biogen, Gilead Sciences, Gedeon Richter, Janssen, MSD, Novartis, ViiV Healthcare, Roche, UBI – Unione Buddhista Italiana e Banca d’Italia” (4).
Quindi tra l’IIS che tanto ci ha aiutato per cure Covid risolutive, rimedi utili e statistiche attendibili, una miriade di multinazionali del farmaco, Banca d’Italia e magari il Dalai Lama in salsa tricolore, dovremmo ancora dare carta bianca?
Il quotidiano della Confindustria riporta le parole di Rosaria Iardino, presidente della Fondazione The Bridge:
“Alla luce di tutto ciò, il cittadino si trova oggi in una situazione di grave carenza informativa, non avendo accesso a tutte le informazioni necessarie per comprendere l’andamento della performance del Servizio Sanitario Nazionale, nonostante sia suo diritto. Da quest’anno, insieme ad Agenas, abbiamo intrapreso un percorso che ha l’obiettivo di individuare delle regole univoche per la raccolta dei dati sulle liste d’attesa da parte delle Regioni e consentirne la leggibilità, sia in termini di diritto di accesso da parte dei cittadini, sia per una corretta pianificazione da parte dei decisori. È evidente come Agenas stia già assolvendo al ruolo fondamentale della raccolta dei dati presso tutte le Regioni, auspichiamo che tale competenza sia istituzionalizzata e resa sistemica” (5).
Non siamo troppo convinti che questo “Bridge”, questo “Ponte” tra governo e multinazionali sia proprio la soluzione adatta per la nostra Sanità e salute, e neanche per la nostra informazione.
Quindi abbiamo cercato chi, dal basso, può davvero aiutarci non solo a capire, ma anche a superare coi fatti le famigerate liste d’attesa, rivendicando e ottenendo, nonostante tutto, quel diritto alla cura, alla prevenzione e alla salute che ci spetta.
Abbiamo incontrato Letizia Lanzi, Presidente di Noctua APS una giovane associazione che sostiene e difende il cittadino – proprio associato – in questi ambiti, ottenendo notevoli risultati pratici di pubblica utilità.
Un aiuto fattuale per quando ci rivolgiamo al SSN e non troviamo risposte, se non lunghissime e dannose tempistiche, quella snervante speranza di fare presto, o almeno il “prima possibile”.
- Dott.ssa Lanzi, una delle vostre campagne riguarda il rispetto dei tempi previsti per l’erogazione di visite mediche o prestazioni sanitarie per le quali spesso si viene messi in liste d’attesa spesso chilometriche. Quali sono le cause?
“Le liste di attesa infinite sono il risultato di una serie di fattori complessi e interconnessi. Innanzitutto, la gestione della pandemia ha avuto un impatto significativo, creando confusione e ritardi che ancora oggi influenzano il sistema sanitario. Inoltre, assistiamo a una commistione troppo ambigua tra l’erogazione delle visite in regime di servizio pubblico e le visite intra moenia, ovvero quelle a pagamento. Questa sovrapposizione genera irregolarità e spesso porta a una gestione non trasparente delle risorse, oltre che essere disdicevole da un punto di vista etico.
Ma alla base di tutto il problema fondamentale è la tendenza neoliberista che sta contaminando le Istituzioni, e cioè quella di trattare la salute come un business. In quest’ottica, le aziende sanitarie sono spesso indotte a penalizzare le visite gratuite per favorire le visite a pagamento, per esempio con l’indecente pratica delle “agende chiuse”. Questo non solo crea disparità nell’accesso alle cure, ma mina anche la fiducia nel sistema sanitario pubblico. In Noctua APS, ci impegniamo a contrastare queste dinamiche, promuovendo un approccio alla salute che sia equo, accessibile e centrato sulle esigenze dei cittadini, piuttosto che sui profitti.”
- Scelte sanitarie errate o scelte politiche consapevoli?
“Possiamo pacificamente affermare che le problematiche che affliggono il nostro sistema sanitario sono causate da scelte sanitarie errate che a loro volta sono il diretto risultato di scelte politiche scellerate, le quali hanno radici profonde nel neoliberismo: questo cancro ideologico ha plasmato le politiche sanitarie, seguendo dogmi catastrofici – pensiamo alla riduzione della spesa pubblica innescata dalle esigenze di pareggio di bilancio – che vedono la salute non come un diritto universale, ma come uno spreco, come un optional o al meglio come un’opportunità di mercato.”
- Quali sono le finalità di queste politiche che vanno avanti da decenni?
“Privatizzare e rendere profittevole ogni aspetto della sanità. Ciò ha portato a una distorsione delle priorità, dove il profitto prevale sul benessere dei cittadini. Questo approccio ha creato un sistema in cui le risorse sono allocate in modo inefficiente, privilegiando le prestazioni a pagamento a scapito di quelle gratuite e necessarie.
Come associazione, riteniamo che queste scelte politiche non solo siano eticamente discutibili, ma abbiano anche conseguenze devastanti sulla qualità e l’accessibilità delle cure sanitarie. La nostra lotta è quindi anche una lotta contro questi crimini ideologici, per riaffermare il valore della salute come bene comune e diritto fondamentale di ogni individuo.”
- Quali esigenze in genere ha il cittadino, un vostro socio tipo?
“In questo marasma il nostro socio tipo si rivolge a noi principalmente per problematiche legate al sistema sanitario, come le lunghe liste d’attesa per le prestazioni mediche o per gli interventi. Tuttavia, le esigenze dei nostri soci sono variegate e spesso complesse. Molti cercano orientamento e supporto nel confrontarsi con un sistema che può sembrare labirintico e scoraggiante. Altri necessitano di assistenza legale per difendere i propri diritti in situazioni di ingiustizia o sopruso. In generale, offriamo assistenza a 360 gradi su qualsiasi problematica legata al consumerismo. Che si tratti di questioni sanitarie, di diritti dei consumatori in ambito di servizi o di beni, o di supporto nella gestione di pratiche burocratiche, il nostro obiettivo è fornire ai nostri soci tutte le risorse e l’assistenza necessarie per affrontare e risolvere le loro problematiche.”
- Ci può descrivere brevemente in cosa consiste questo tipo di tutela sanitaria?
“La tutela sanitaria che offriamo in Noctua APS è specificamente orientata a supportare i nostri soci nell’ottenimento tempestivo di visite mediche e interventi chirurgici. Questo supporto inizia con la fornitura di assistenza nella navigazione del sistema sanitario, aiutando i soci a comprendere i loro diritti e le procedure per accedere alle cure necessarie. In caso di lunghe liste d’attesa o ritardi ingiustificati, interveniamo attivamente per accelerare il processo. Ciò può includere la comunicazione diretta con le strutture sanitarie per sollecitare appuntamenti, l’assistenza nella presentazione di reclami formali e, se necessario, l’avvio di azioni legali per garantire che i diritti dei nostri soci siano rispettati. Il nostro obiettivo è assicurare che ogni socio riceva le cure mediche di cui ha bisogno in tempi ragionevoli, senza dover affrontare ostacoli burocratici o ritardi ingiustificati. In questo modo, Noctua APS si impegna a garantire che l’accesso alla sanità sia un diritto effettivo per tutti i suoi membri.”
- Quali sono i risultati più immediati?
“I risultati più immediati del nostro lavoro includono la drastica riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie e la risoluzione di specifiche problematiche legate ai diritti dei cittadini. Riceviamo regolarmente riscontri positivi da parte dei nostri soci – come si vede dalla nostra pagina facebook – che apprezzano il supporto ricevuto e i miglioramenti concreti nella loro esperienza con il sistema sanitario. Con un pizzico di orgoglio, ad oggi possiamo affermare di aver concluso con successo il 100% delle richieste che ci sono pervenute.”
- Perché è nata Noctua APS?
“La nascita di NOCTUA APS è stata un atto di cuore, un grido di passione e un atto di ribellione, per contribuire a creare un mondo dove i diritti dei consumatori non sono solo parole su carta, ma realtà vissute ogni giorno. Abbiamo sentito l’urgenza di creare una comunità, un luogo dove le persone non si sentano isolate nei loro problemi, ma supportate, comprese e valorizzate. La nostra missione va oltre la semplice informazione; è un viaggio empatico verso la consapevolezza e la solidarietà. Organizziamo seminari, creiamo gruppi di acquisto, comunità energetiche, perché crediamo che insieme possiamo costruire un futuro più giusto. Ogni nuovo socio che si unisce a noi non è solo un membro, ma diventa parte di una famiglia che lotta insieme per i propri diritti. È questa unione, questa forza collettiva, che ci permette di affrontare e superare gli attacchi di un mercato spesso iniquo e imprevedibile: Noctua APS offre un rifugio e una voce forte contro i soprusi, agendo come garante di ultima istanza per diritti i consumatori. Per noi ogni voce conta, ogni storia è importante, e insieme scriveremo un capitolo nuovo e più luminoso per i diritti dei cittadini.”
- Sappiamo che state lavorando a vari progetti: dove vuol arrivare Noctua aps?
“Stiamo lavorando a diversi progetti ambiziosi, con l’obiettivo di ampliare e rafforzare il nostro impatto nel campo dei diritti dei consumatori. Uno degli aspetti chiave su cui ci stiamo concentrando è la creazione di un cartello delle associazioni consumeristiche. Crediamo che unendo le forze con altre organizzazioni che condividono la nostra visione e i nostri valori, possiamo dare vita a azioni di classe più incisive e partecipate. Questo approccio collettivo non solo aumenta la nostra capacità di influenzare le politiche e le pratiche a livello nazionale, ma ci permette anche di affrontare questioni più ampie e complesse con maggiore efficacia. Oltre a questo, stiamo lavorando per espandere i nostri servizi e iniziative, come la promozione di gruppi solidali e comunità energetiche, per sostenere un approccio al consumo che sia sostenibile e responsabile. Il nostro obiettivo finale è quello di creare un ambiente in cui i diritti dei consumatori siano non solo riconosciuti, ma pienamente realizzati, e dove ogni individuo possa sentirsi supportato e valorizzato.”
- Vista la tendenza attuale e vista la qualità attuale dei servizi, come sarà la Sanità pubblica dei prossimi decenni?
“Se le attuali politiche, profondamente radicate nel paradigma mercatista, non subiranno un cambiamento significativo, il futuro della sanità pubblica si prospetta molto preoccupante in tutto il mondo occidentale, sedicente libero e progressista. Il modello ordoliberista privilegia il profitto e la privatizzazione, e porterebbe inevitabilmente a una progressiva erosione della qualità e dell’accessibilità dei servizi sanitari pubblici. In questo scenario, ci aspettiamo purtroppo un aumento delle disparità nella salute, con i meno abbienti e i più vulnerabili che potrebbero trovarsi in una situazione sempre più precaria. La continua pressione verso un modello di sanità orientato al mercato rischia di trasformare un diritto fondamentale in un lusso accessibile solo a pochi, come accade in molti altri Paesi “avanzati”. Noi vediamo questa prospettiva con grande preoccupazione e ci impegniamo a lottare contro queste tendenze. È essenziale che ci sia un risveglio collettivo e un impegno politico per riorientare le politiche sanitarie verso un modello più equo e inclusivo, che ponga la salute e il benessere dei cittadini al centro. Solo attraverso un cambiamento radicale nelle politiche e nelle priorità possiamo sperare di evitare un futuro in cui la sanità pubblica diventi inaccessibile per la maggior parte della popolazione.”
Per contattare Noctua APS:
NOTE
(4) https://www.fondazionethebridge.it/chi_siamo/transparenza/
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10.01.2024