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DI PANAGIOTIS GRIGORIOU

greekcrisis.fr

La Grecia è uscita, secondo l’ineffabile Jean-Claude Juncker, dall’ambito di applicazione della Carta dei diritti dell’UE e quindi, tutto è permesso. La fiducia nei politici, ormai votati solo all’autoconservazione, è ai minimi storici e la pulsione di morte è ormai compagno quotidiano della vita dei greci, che sempre più spesso sembrano desiderare l’eliminazione fisica della loro classe dirigente. Chi ai tempi delle prime manifestazioni nel 2011, ha sedato tentativi di rivolta violenta oggi si pente e dichiara “dovevamo attaccare”. Intanto, le norme UE hanno affossato la contrattazione collettiva, gli stipendi minimi sono bassissimi, eppure non sono rari i casi in cui i datori di lavoro, nel giorno di paga, fanno seguire i propri dipendenti al bancomat per farsi restituire una parte dello stipendio. Pena: ritorsioni fisiche o.. la perdita del misero compenso causa licenziamento.


Stato d’animo attuale inesprimibile. Pioggia e temporali hanno colpito in modo intermittente su Atene tutta questa settimana. Nella giornata dell’8 marzo, i contadini cretesi provenienti dalla grande isola a protestare fuori dal Ministero dell’Agricoltura, sono stati ricevuti come … si deve, dati i tempi che sgocciolano, da parte delle forze dell’ordine. Il sistema, divenuto tirannico, è ormai a corto di argomenti. SYRIZA è l’ultima foglia morta dell’albero abbattuto della democrazia (e accessoriamente, anche della sinistra). E comunque: primavera greca.


Cretesi al Ministero dell’Agricoltura. Atene, 8 marzo (stampa greca)



I Cretesi hanno poi replicato alla loro maniera, rompendo la facciata del Ministero. “Comportamento da buttafuori aggressivi”, secondo le dichiarazioni del Ministro dell’Agricoltura dell’odierno regime greco “decostituzionalizzato” (90,1 FM, 8 marzo). Intervistato in diretta dai giornalisti di Radio 90.1 FM Pireo (8 marzo), il rappresentante del corteo dei contadini cretesi, ha in primo luogo ricordato che il governo aveva tradito il ‘NO’ al referendum del 2015 e nel gennaio 2015, gli elettori dell’isola avevano ampiamente votato per gli esponenti Syrizisti.

In secondo luogo, molte persone (stampa compresa) hanno notato la presenza in questo corteo della bandiera di Creta Indipendente (1896-1913). Va ricordato che questa bandiera era una variante della bandiera degli insorti dell’indipendenza greca nel 1821-1822. Una croce bianca, divisa in quattro quadrati, tre blu (i colori della Grecia), mentre il primo posto era rosso, con una stella bianca posta al centro. Questa bandiera è tornata di moda negli anni della Troika (guarda caso), quindi a volte appare stampata su magliette o adesivi che si vedono in giro.

Allo stesso modo … con una delle tante stranezze nella nuova … Grecia della Troika, due grandi aziende, Vodafone e Ryan Air hanno anche mostrato la  stessa bandiera nei loro messaggi pubblicitari, un “errore”, sembra. Qui dobbiamo chiarire che la stella su fondo rosso simboleggia fedeltà alla Sublime Porta (la sede del governo del sultano dell’Impero Ottomano). Come hanno notato le fonti di stampa locali citando fatti di un secolo fa, è proprio per questo motivo che i Cretesi a quel tempo, non avevano mai riconosciuto questa bandiera come la propria, e quindi era stata utilizzata solo dall’amministrazione ufficiale di Creta quando era sotto tutela straniera (Francia, gran Bretagna, Italia, Russia), prima di collegare la grande isola con la Grecia (1913).


Cretesi al Ministero dell’Agricoltura. Atene, 8 marzo (stampa greca)



Manifestanti cretesi e .. la bandiera, Atene marzo 2016
Cretesi al Ministero dell’Agricoltura. Atene, 8 marzo (stampa greca)
abitanti … di Creta e di polizia. Atene, 8 marzo 2017 (stampa greca)



Cretesi agganciando la bandiera greca su una macchina della polizia. Atene, 8 marzo 2017 (stampa greca)


Intervistato anche lui in diretta dai giornalisti della radio 90.1 FM Pireo (8 marzo), il vice ministro dell’Agricoltura ha risposto (a mo’ di scusa) che “nel quadro attuale del memorandum, non è possibile andare oltre nella politica applicata” (cito a memoria). Il cinismo e la semplicità.

Come dire che non siamo più in un regime rappresentativo (o presunto tale), e che, a forza di eseguire semplicemente gli ordini imposti dall’estero (tra gli altri da Berlino e da Bruxelles) e in flagrante violazione della Costituzione, l’esistenza (e la funzione) di ministri e deputati è decorativa e diventa quindi superflua, se non oltraggiosamente scandalosa, per i greci.

Praticamente tutti in Grecia, infine, si rendono conto di quanto e come la casta politica si mantenga in vita solo per garantire un (ultimo?) servizio alla conservazione se non altro della facciata, così come alla conservazione di espressioni ancora in uso, “democrazia”, “responsabilità”, “conquiste europee”. E’ chiaro che questi politici si aggrappano alle loro poltrone, che per loro significano una (larga ed abbondante) sopravvivenza economica. Tutto questo, dopo avere svuotato il paese dei suoi mobili e dei suoi abitanti più giovani. Il massiccio esilio economico dei Greci (500.000 partenze dal 2010), è in ultima analisi, una risposta politica, un esilio di questi tempi metademocratici. Triste destino, quello riservato a coloro che restano, come dimostra l’iconografia adottata dalla stampa e dal web greco. La modernità, da quel che sembra, metantropica.


Sotto l’Acropoli. Murale, Atene, marzo 2017



Atene … la superficie. Marzo 2017


Segno dei tempi, in un recente sondaggio effettuato in Grecia (marzo 2017), la domanda era questa: “Che grado di fiducia ha nelle istituzioni del suo paese elencate nel seguito?”. Non a caso, l’esercito è ampiamente primo (60%) al secondo e terzo posto, rispettivamente, figurano le aziende private (46%) e la polizia (44%). E alla fine questo percorso di sfiducia, appaiono come previsto, il “parlamento” (9,5%), i sindacati (7%), media (6,5%) … e naturalmente i partiti politici ( 5,5%).

Dopo cinque consultazioni elettorali legislative, quattro governi e un referendum tradito, dal 2009 ad oggi il sistema politico greco non esiste più, e siamo passati dell’altro lato dello specchio deformante delle bugie e delle illusioni pagate a così caro prezzo, innanzitutto con Syriza. Così, il vero cambiamento – se il cambiamento ci sarà – avrà inevitabilmente un carattere profondo e non superficiale. In altre parole, in Grecia (oggi, comunque), la soluzione non arriverà attraverso elezioni, ma (per qualche dolorosa via) verrà da un vero e proprio cambiamento di regime. Siamo arrivati a questo punto.

E poi vorrei aggiungere – perchè i nostri lettori dei paesi (teoricamente) democratici e, si spera, ancora sovrani possano meglio cogliere l’intero tenore del regime d’occupazione filo-europeo e tecnocoloniale, che la Grecia sperimenta: dal 2015, gli inviati e rappresentanti dei cosiddetti “creditori” (ma in realtà si tratta di un atteggiamento criminale “dall’alto”, che impone al paese tassi di interesse vicini al 10% e, allo stesso tempo, mira al furto delle proprietà e delle ricchezza, che sono sue, odierne e future), ricevono i “ministri” greci presso l’hotel Hilton della capitale, come fossero amministratori coloniali. L’hotel di lusso si trasforma in un bunker ad ogni arrivo di esponenti della Troïka, i veicoli delle forze speciali di polizia formano una cintura imponente intorno ad esso, il che probabilmente spiega abbastanza bene il concetto.



“Qual’è il grado di fiducia nelle istituzioni del suo paese elencati di seguito?”. stampa greca, marzo 2017
L’Hilton … e gli autobus di polizia. Athens, Marzo 2017 (stampa greca)
Triste destino di coloro che rimangono. Web greca, marzo 2017


La società rimane tranquilla, anche se è di fatto, in ebollizione. Durante un recente viaggio a Salonicco del … capo del governo, una donna (tenuta a distanza da polizia e guardie del corpo) ha chiamato in causa Alexis Tsipras e la scena è stata filmata e poi trasmessa attraverso la stampa e su internet: “si può vivere con 400 euro al mese, con anche la famiglia a carico? No quindi muori, sì, puoi morire … E poi, io me ne frego della stampa qui presente”.

La sua ultima frase era in risposta all’osservazione da una collaboratrice di Syriza: “tu fai questo perché ci sono i giornalisti e gli operatori della TV.” Su You Tube si può visualizzare il video della scena, un commento anonimo (e molto scortese) aggiunge: “Che il traditore figlio di puttana Tsipras possa morire infine, e la merda sia sparsa sulla sua tomba”. E’ probabile che la nostra amministrazione coloniale non censuri questo tipo di messaggi e commenti grossolani per offrire forse uno spazio (inoffensivo?), dove la rabbia popolare si esprima, come per sfogare i propri  … vapori acidi.

Attraverso la mutazione antropologica dei greci dal 2010, rafforzata dal colpo di stato SYRIZA / ANEL, seguito al tradimento scandaloso del risultato del referendum di luglio 2015 ( ‘NO’ alla politica Troika 62 %), la morte, e il relativo istinto, fanno ormai parte dell’immaginario collettivo, come una parte della mentalità delle persone, in una sorta di guerra culturale. Numerosi greci si augurano, non solo la morte dei leader politici (che è comprensiible) … ma la loro vera e propria eliminazione fisica. … Una … pulsione che ha superato in intensità il suo equivalente, che si era provato al tempo della dittatura dei colonnelli (dal 1967 al 1974), senza peraltro raggiungere (e per fortuna), la soglia parossistica vissuta durante la guerra civile in Grecia (1944- 1949).


Giaciglio di un senza fissa dimora nei pressi di Atene. Marzo 2017
Casa chiusa. Atene,marzo 2017

 

Atene dal Monte Imetto, marzo 2017


Nel corso di una trasmissione (notturna), di analisi politica e geopolitica di 90,1 Fm Radio (Pireo), a cui ho partecipato in studio (la notte tra Mercoledì 8 e Giovedi, 9 Marzo), Dimitris Kollatos (regista, sceneggiatore, drammaturgo e scrittore), ha parlato pubblicamente di un episodio fino ad allora poco conosciuto, risalente al noto movimento di piazza degli indignati (maggio-luglio 2011). Dimitris Kollatos, era anche in quel momento momento l’iniziatore di un movimento popolare che esprimeva il suo malcontento verso la classe politica:

“Ero presente alle grandi manifestazioni in Piazza della Costituzione, davanti al Parlamento. La gente voleva attaccare … prendere d’assalto il Parlamento. Un ufficiale della polizia sconvolto, venne da me. ‘Mr. Kollatos, bisogna evitare l’assalto, non abbiamo forze sufficienti, l’edificio non è protetto’. Ho esitato … coloro che controllavano la parte bassa della piazza, i futuri Syrizisti, sono venuti anch’essi da me. ‘Non attacchiamo il Parlamento, non va bene. Così, io purtroppo sono stato d’accordo con loro e sono indietreggiato, insieme ai miei. Non avrei dovuto lasciarmi convincere. Il Parlamento avrebbe dovuto essere preso … “. Spirito resistente, ricordiamo anche che durante la dittatura militare, Dimitris Kollatos si trasferì a Parigi (1971), dove ha sede il teatro d’arte, su un lato del Théâtre du Châtelet dove allestì diverse rappresentazioni.

La mutazione antropologica è ancora parziale, tuttavia, o comunque incompleta, sempre sotto controllo. Atmosfera insesprimibile, le apparenze (di facciata) sono ancora salve. Nei quartieri chic, a sud della capitale, i ricchi (o quelli che lo sono ancora per poco) torneranno già in spiaggia, oppure acquisteranno il catering … a prezzi astronomici, a volte anche 200 € al chilo per alcune spezie esotiche. Quanto ai poveri, si accontenteranno (ancora) della vecchia carne di capra da latte, venduta a quasi 3 € al chilo mercato popolare di Atene.


Radio 90.1 Fm. Dimitris Kollatos (a destra) e Leonidas Aposkitis (a sinistra). Pireo, 9 marzo 2017
Al ristorante … Atene, marzo 2017



Carne di capra. Atene, marzo 2017



Spiaggia già frequentata, a sud di Atene, marzo 2017


Rapido impoverimento della popolazione, sparizione forzata della classe media, “regna un’atmosfera da ospedale psichiatrico” (90,1 Fm radio, il 10 marzo, zona mattina) e in fin dei conti, regna lo stato di eccezione, tale è la realtà greca.

La Grecia è stata, ricordiamolo, posta deliberatamente (da un Putsch ormai permanente) al di fuori dei diritti fondamentali (che si suppone valgano anche nell’Unione europea). Questa triste verità, difficilmente occultabile ora, viene notata da alcuni giornalisti della stampa internazionale (in larga parte mainstream), come “La Tribune”:

“Il 1 ° dicembre, due deputati socialisti, la portoghese Maria João Rodrigues , vice presidente del gruppo, e la sua collega tedesca Jutta Steinruck, coordinatrice per le questioni di lavoro, hanno scritto a Jean-Claude Juncker lamentando che ‘la Grecia è stata costretta dal memorandum a decentrare la contrattazione collettiva, il che ha portato il crollo del sistema di contrattazione collettiva ‘. Misure che spiegherebbero fino al 40% dei tagli salariali”.

“Le due parlamentari hanno interpellato il Presidente della Commissione per far rispettare in Grecia, la Carta dei diritti fondamentali, di cui Juncker si dice ardente sostenitore, e che prevede, all’articolo 28, il diritto alla contrattazione collettiva. ‘Il sistema attuale non è coerente con la Carta dei diritti fondamentali, o con le convenzioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Dobbiamo ripristinare l’esercizio collettivo della contrattazione collettiva ‘, scrivono le due elette nella lettera pubblicata da La Tribune.


Atmosfera inesprimibile. Atene, marzo 2017
Atmosfera inesprimibile, uno sguardo diverso … Atene, marzo 2017


“La risposta, inviata una settimana dopo dal presidente della Commissione, e il cui contenuto è stato anch’esso pubblicato, ha causato scalpore. Basandosi su una sentenza della Corte europea di Lussemburgo, il Presidente ha risposto che il protocollo d’intesa (MoU – Ndt: Memorandum of Understanding) – vale a dire, le condizioni imposte dai creditori per concedere loro sostegno – sono atti del meccanismo europeo di stabilità, che ‘non rientrano nell’ordinamento giuridico dell’Unione europea’. Con l’attuazione del protocollo d’intesa (MoU), la Grecia non ricade nel diritto europeo e ‘pertanto, la Carta dei diritti fondamentali non si applica in quanto tale, per le misure greche”.

“In altre parole: la Carta faticosamente entrata in vigore nel 2009 non si applica più in Grecia nel 2017 … questo dovrebbe, perlomeno, creare emozione nella gente comune che si credeva protetta dalla Carta e ha pensato che questa sarebbe stato una sorta di ombrello di diritti universali. “(Blog Florence Autret, 2 marzo 2017).

Tuttavia la conseguenza logica e comunque irrazionale del “Memorandum of Understanding” (MoU) del tutto illegale, porta a relazioni economiche, sociali e simboliche improntate al cannibalismo … tra esseri presumibilmente umani. Già in Grecia molti dipendenti del settore privato sono pagati in buoni pasto, invece dei soldi, una pratica illegale. Poi, una legge relativamente recente impone ai datori di lavoro pagare mensilmente sul conto corrente dei propri dipendenti, la somma in modo … esattamente corrispondente all’importo esatto dello stipendio in conformità con i contratti e gli accordi firmati.


stato d’animo attuale inesprimibile, il Monte Imetto … Atene, marzo 2017



Atene dal Monte Imetto nel marzo 2017


Ciò non è affatto scontato. Al fine di non turbare troppo gli amici e lettori del blog… felici abitanti dei luoghi ancora meno colpiti dal capitalismo reale imperante, devo raccontare questo: molti datori di lavoro spesso non versano ai dipendenti che una parte del salario legale, concludendo con essi un “accordo” implicito e orale, che introduce illegalmente una diminuzione delle retribuzioni sotto minaccia verbale e talvolta fisica sui dipendenti stessi.

A seguito dell’introduzione di questa nuova legge, la pratica si è evoluta …, superando un’ennesima soglia nel processo di proliferazione delle pratiche mafiose. Si apprende così che, nel marzo 2017, può avvenire che … degli energumeni “accompagnino” i dipendenti presso i bancomat più vicini al loro posto di lavoro, costringendoli a prelevare dai loro conti la parte dei salari che deve … “ritornare” ai padroni. Sotto la minaccia di essere picchiati, e / o licenziati.


Atene di ogni giorno. Marzo 2017



I turisti che frequentano le terrazze sul tetto degli alberghi ateniesi.Marzo 2017


Queste pratiche criminali,sono state facilitate, come noto, dalle leggi post Troika, che hanno imposto l’affossamento del sistema di contrattazione collettiva. E nella misura in cui il vero tasso di disoccupazione raggiunge oltre il 40% dei potenziali lavoratori, i sindacati non possono fare finta di nulla in termini di reazione, attraverso percorsi in linea con la legge e … pacifici, (pratiche mafiose all’interno delle aziende, divulgate dalla stampa greca ai primi di marzo, per esempio, da “Il Quotidiano dei redattori” 9 marzo 2017).


L’Agorà Romana. Atene, marzo 2017


Come ha scritto giustamente Bertrand Renouvin nel suo blog, presentando il lavoro di Marcel Gauchet, “The New World”, “Naturalmente, il nuovo mondo è ricco di eventi storici, ma è vero che noi siamo entrati in un nuovo rapporto con la temporalità. Le capacità di cambiamento hic et nunc della modernità sono così grandi che non c’è più bisogno di fare affidamento sul passato “.

Stato d’animo inesprimibile e in egual misura insostenibile. Primavera greca del 2017, pioggia ma anche sole. Dalle terrazze degli alberghi ateniesi di fronte dall’Acropoli, i turisti hanno visto solo impiegati sorridenti ed energici … Eppure.


Tempo anche di tartarughe. Atene, Agora romana, marzo 2017


I tempi non sono ancora dalla nostra parte, e tuttavia, come un segno di vita all’interno delle mura dell’Agora romana di Atene, esattamente presso il vecchio sito dell’illustre biblioteca di Adriano (imperatore romano della dinastia degli Antonini) le nostre tartarughe, già uscite dal letargo, si agitano nell’indifferenza generale.

Il tutto sotto lo sguardo devo dire misterioso dei nostri animali, più adespoti (senza padrone) che mai. Pioggia e temporali si abbattono in modo intermittente su Atene. Come uno stile di vita.


Stile di vita. I nostri animali adespoti. Atene, marzo 2017




Panagiotis Grigoriou

Fonte: www.greekcrisis.fr

Link: http://www.greekcrisis.fr/2017/03/nuevo-mundo.html#deb

10.03.2017

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Franz-CVM



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