Malin Björk: introduciamo la possibilità di più di due genitori legali

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Di Malin Björk

aftonbladet.se

Nessun Corteo Pride – difendi i diritti LGBTQ

Questo è un articolo di dibattito. È la scrittrice, parlamentare europeo della sinistra verde nordica e relatore politico LGBT, che rappresenta le opinioni espresse nel testo, non il quotidiano svedese Aftonbladet.

DISCUSSIONE. A causa della crisi del coronavirus, oltre cento sfilate gay pride sono state cancellate in tutto il mondo. Gli sviluppi in Polonia e Ungheria, come pure a Sölvesborg mostrano che è oggi più importante che mai lottare per i diritti LGBTQI.

Domenica 17 maggio, non è solo la festa nazionale norvegese, ma anche la giornata internazionale contro lagay-trans-bisex-IDAHOT-fobia. Maggio è anche il mese in cui di solito inizia la stagione dei matrimoni. Ma già oltre un centinaio di sfilate sono state cancellate per il rischio di infezione da coronavirus.

Per noi persone LGBTQ, ovviamente, è un duro colpo. Le sfilate dell’orgoglio non sono solo un’opportunità per festeggiare insieme, ma anche un modo importante per prendere il nostro posto nello spazio pubblico e impegnarsi nella lotta politica.

Il coronavirus non ha portato una diminuzione degli attacchi ai diritti delle persone LGBTQ, anzi. Quando il governo ungherese ha introdotto lo stato di emergenza a causadell’epidemia, alla fine di marzo, una delle prime proposte legislative non riguardava la limitazione della diffusione del virus, ma la limitazione dei diritti delle persone transgender.

La proposta, che nessun ungherese possa cambiare il proprio genere legale potrebbe essere approvata in qualsiasi momento. La categoria “genere” su tutti i documenti d’identità verrà rimossa, al suo posto verrebbe inserita la categoria “genere alla nascita”. In questo modo, le persone transgender saranno costrette a farsi riconoscere come tali da qualsiasi sconosciuto in ogni attività quotidiana come comprare un biglietto dell’autobus, noleggiare una bicicletta o ritirare un pacco all’ufficio postale.

Anche in Polonia il governo sta fomentando l’odio verso le persone LGBTQi, mettendo in guardia la popolazione contro “ideologia di genere” ed equiparando l’omosessualità alla pedofilia. In quasi un centinaio di città o regioni, i politici locali hanno proclamato la “zona libera da LGBTQ” o pronunciato ostilità verso i LGBTQ.

Ciò significa che un terzo dell’intera Polonia, un territorio più esteso dell’Ungheria, ha preso posizione contro i diritti delle persone LGBTQi. Viene promossa la “famiglia naturale” contro la “propaganda LGBT”.

Coloro che si battono per i diritti fondamentali delle persone LGBTQ vengono messi a tacere. Uno di questi è Jakub Gawron, che abbiamo invitato nel nostro gruppo al parlamento europeo quando, lo scorso autunno, abbiamo approvato una risoluzione che condannava la persecuzione delle persone LGBTQ. Jakub Gawron e gli altri attivisti che hanno realizzato una mappa della nascente omofobia, “L’Atlante dell’odio”, vengono ora attaccati in tribunale.

Anche dalla Turchia, vicina e partner dell’UE, arrivano costantemente rapporti su come le persone LGBTQ siano oppresse. Solo poche settimane fa io e i miei colleghi del gruppo LGBTQ del Parlamento europeo abbiamo scritto una lettera alle autorità turche per protestare contro i leader religiosi che diffondono propaganda di odio contro i gay e li ritraggono come untori dell’HIV.

Anche in Svezia stanno aumentandole resistenze verso la lotta per i diritti LGBTQ. Un esempio lampante è Sölvesborg, dove l’amministrazione SD [partito di destra] ha rimosso la bandiera arcobaleno dagli edifici del comune. Ma anche a livello nazionale, importanti riforme hanno subito rallentamenti.

Naturalmente, i diritti LGBTQ vengono osteggiati perché mettono in pericolo le vecchie strutture di potere. Il modo migliore per combattere contro coloro che vogliono limitare i nostri diritti è quello di spingere per politiche progressiste e far avanzare le nostre posizioni. Questo è esattamente ciò che stiamo facendo nel Partito di sinistra, sia in patria che nel Parlamento europeo.

In particolare, avanzeremo le seguenti proposte:

  • Consentire di cambiare legalmente sesso senza doversi sottoporsi a nessun tipo di trattamento, procedimento o esame medico o psicologico. Il principio di autodeterminazione deve essere preponderante.
  • Introdurre un terzo genere legale. Molte persone non ritengono di rientrare in nessuna delle due categorie di “uomo” o “donna”.
  • Rafforzare le tutele nei confronti dei rifugiati LGBT. I rifugiati LGBTQI sono un gruppo vulnerabile che è stato colpito duramente da politiche sempre più repressive e ritenuti meno credibili [si riferisce probabilmente al riconoscimento del diritto di asilo]
  • Rafforzare il sostegno pubblico ai giovani LGBTQ. Ancora oggi la percentualedi adolescenti LGBTQ con problemi psicologici è molto più alta rispetto all’intera popolazione giovane.
  • Rafforzare la protezione per le famiglie arcobaleno. Prevedere la possibilità di più di due genitori.

A livello dell’UE, io e il gruppo LGBT del Parlamento europeo ci stiamo occupando, tra l’altro,diuna nuova strategia per i diritti LGBTQi in Europa, ed affinché non solo le famiglie eterosessuali, ma anche le famiglie arcobaleno, possano godere del diritto di libera circolazione dell’UE.

Oggi, infatti, non tutti i paesi dell’UE riconoscono il legame tra persone dello stesso sesso. Ciò significa che lo status giuridico di una coppia dello stesso sesso può essere sciolto se si trasferiscono in un altro paese e la loro potestà genitoriale non viene riconosciuta oltre i confini nazionali. Naturalmente questa è una discriminazione inaccettabile contro le persone LGBTQ nell’Europa di oggi.

Infine, voglio solo ricordare tutti i risultati raggiunti dal movimento hbtqi nel corso degli anni. È evidente che la nostra lotta produce risultati. Quest’anno, potremmo dover limitare le nostre celebrazioni per il pride su forum digitali, ma la nostra lotta non si ferma per questo. Anzi. L’anno prossimo spero che potremo ottenere il doppio dello spazio in tutto il mondo. Siamo qui per restare e respingeremo le forze che ora, sia in Svezia che in tutto il mondo, stanno cercando di limitare le nostre vite.

 

Malin Björk, parlamentare dell’UE, della sinistra verde nordica, relatore politico LGBT

17. 05. 2020

Link: http://www.aftonbladet.se/debatt/a/4qPew6/inga-pridetag–sta-upp-for-hbtqi-rattigheterna?fbclid=IwAR1eG1Q1YmQK9QEmqYgrBQLLtjwrfzUHDC1K8H41P3rWudOc8U7BK5nR2gI

 

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da Swordfish. Il traduttore ha lavorato come impiegato pubblico in Italia e in Norvegia, con esperienza in campo legale, penale, e dell’immigrazione. Dal 2015 si è auto-confinato sul Mare del Nord per dedicarsi alla nautica, falegnameria, caccia e pesca.

 

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