La guerra al populismo

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C.J. HOPKINS
unz.com

Ricordate quando era finita la Guerra al Terrore ed era iniziata la Guerra al Populismo? Non fa nulla, tanto non se ne ricorda nessuno.

Era successo nell’estate del 2016, nota anche come “l’estate della paura.” La guerra al terrore stava andando splendidamente. C’erano stati una serie di “attacchi terroristici” ad Orlando, Nizza, Würzberg, Monaco, Reutlingen, Ansbach e a Saint-Étienne-du-Rouvray, ognuno di essi era stato perpetrato da “terroristi solitari” improvvisamente “auto-radicalizzatisi” (o “terroristi non terroristi“), che non avevano assolutamente avuto alcun legame con altri gruppi terroristici organizzati prima di “auto-radicalizzarsi” di colpo, a causa della fruizione di “contenuti terroristici” su Internet. Sembrava che stessimo entrando in una nuova e ancor più terrificante fase della Guerra Globale al Terrore, una fase in cui ognuno di noi avrebbe potuto essere un “terrorista” e “terrorismo” poteva voler dire qualsiasi cosa.

Questo allargamento della già praticamente priva di senso definizione di “terrorismo” era avvenuto al momento giusto, perché Obama potesse cedere le redini del comando ad Hillary Clinton, che tutti sapevano sarebbe stato il prossimo presidente, che avrebbe dovuto bombardare la Siria fino a spianarla in risposta alla minaccia terroristica non-terrorista. La Guerra al Terrore (o meglio, “la serie di sforzi persistenti e mirati, volti a smantellare le specifiche reti di estremisti violenti che minacciano l’America”, come Obama l’aveva ridefinita), sarebbe continuata, probabilmente per sempre. Il referendum sulla Brexit si era appena svolto, ma nessuno lo aveva ancora veramente digerito … e poi Trump aveva vinto la nomination.

Proprio come in quella scena di 1984 di Orwell, dove il Partito passa da un nemico ufficiale ad un altro durante l’adunata della Settimana dell’Odio, la Guerra al Terrore era stata ufficialmente cancellata e sostituita con la Guerra al Populismo. Va bene … d’accordo, non era stato un cambiamento così repentino. Ma, seriamente, ritornate indietro e riguardatevi le notizie. Noterete come la “minaccia terroristica islamica,” sotto la cui paura eravamo stati condizionati a vivere fin dal 2001, praticamente tutti i giorni, sembri svanire nel nulla.  All’improvviso, la “minaccia esistenziale” che ci siamo trovati ad affrontare era diventata il “neo-nazionalismo”, l’”illiberalismo” o il peggiorativo identificatore del giorno, il “populismo.”

Ed eccoci qui, due anni e mezzo dopo, e con la “democrazia” sotto un continuo attacco da parte di una schiera di malevoli “forze populiste”…. soppressori russo-fascisti del voto dei Neri, dissoluti assassini all’eu de Novichok, Bernie Sanders, i Francesi vestiti di giallo, baldanzosi bombaroli che spediscono bombe che non esplodono, il Culto della Morte nazista di Jeremy Corbyn e i grilli mangiacervello russo-cubani . Il Presidente degli Stati Uniti pare sia contemporaneamente un operativo dell’intelligence russa e, letteralmente, la reincarnazione di Hitler. NBC e MSNBC si sono ufficialmente fuse con la CIA. Il Guardian ha rinunciato ad ogni pretesa di giornalismo e sta solo pubblicando articoli su storie inventate di sana pianta. Chiunque abbia mai visitato la Russia, o incontrato un Russo, o abbia letto un romanzo russo, si trova ora nella lista nera dei “Nemici della Democrazia” (così come chiunque si rifiuti di andare in vacanza in Israele, cosa che il Senato è sul punto di rendere obbligatoria per tutti i cittadini statunitensi). Nel frattempo, di “terroristi” non se ne trovano, fanno eccezione quei terroristi che avevamo usato per tentare di rovesciare il governo di Bashar al Assad, il sadico mostro gasatore siriano, che aveva illegalmente invaso e conquistato il suo stesso paese, in aperta sfida alla “comunità internazionale.”

Tutta questa follia ha qualcosa a che fare con il “populismo”, anche se non è chiaro che cosa. La teoria principale è che dietro vi siano i Russi. Dispongono di una sorta di ipno-tecnologia (da non confondere con i grilli mangiacervello) in grado di manipolare le menti di … beh, soprattutto della gente di colore, ma non solo della gente di colore. Ovviamente, controllano anche i Francesi, che hanno trasformato in “razzisti bugiardi e portatori di odio” che “attaccano rappresentanti eletti, giornalisti, ebrei, stranieri e omosessuali”, secondo il presidente francese Emmanuel Macron, il consacrato “Golden Boy d’Europa.” Cosa ancora più terrificante, Putin è ora in grado di far uscire parole dalla bocca di Trump in tempo reale, usando letteralmente la testa di Trump come fosse quella di un burattino, o come una di quelle maschere di Mission Impossible. (Rachel Maddow lo ha dimostrato in modo inequivocabile, passando un paio d’ore su Google a confrontare le parole che erano uscite dalla bocca di Trump con quelle che erano uscite dalle bocche dei Russi, ma che non erano mai state proferite da bocche americane, che poi si è visto essere esattamente le stesse,  o  quasi le stesse identiche parole!). In apparenza, il grande piano di Putin per la Dominazione Totale Populista del Mondo e l’istituzione del Reich Millenario Duginista avrebbe dovuto trasformare le classi dominanti capitaliste globali, i media corporativi e i loro discepoli creduloni in pazzoidi matti da legare, o in imbecilli completi, o in una combinazione delle due.

Ma, rimanendo seri, tutto quello che era realmente successo nell’estate del 2016 era stato che le classi dominanti capitaliste globali avevano capito di avere un problema. Il problema che avevano riconosciuto (e che continuano ad avere e di cui ora sono profondamente consapevoli) è che il capitalismo globale non piace a nessuno … eccetto alle classi dominanti capitaliste globali. L’intero concetto di impero corporativo dal volto umano, sovranazionale e neo-feudale non sta avendo molto successo con le masse, o almeno non con le masse che devono sgobbare per vivere. La gente ha iniziato a votare per i partiti di destra, per la Brexit e per altre misure “populiste” non perché tutti si siano improvvisamente trasformati in nazisti, ma perché la Destra ha riconosciuto e sfruttato la rabbia popolare per l’avanzata del neoliberismo globale, mentre i liberali e le politiche identitarie della Sinistra facevano dello Slow Jam [1] con il TPP di Obama e balbettavano di bagni transgender e cose del genere.

Le classi dominanti capitaliste globali dovevano por fine a tutto questo (alla rivolta “populista”, non al dibattito sui gabinetti). Così hanno sospeso la Guerra Globale al Terrore e hanno lanciato la Guerra al Populismo. In origine, avebbe dovuto durare solo fino all’incoronazione di Hillary Clinton, o al secondo referendum sulla Brexit, per poi ritornare alla Guerra al Terrore, ma … beh, accadono cose strane, ed eccoci qui.

Ritorneremo alla Guerra al Terrore, col tempo … perché la Guerra al Populismo è essenzialmente solo un temporaneo rebranding del marchio. Alla fine, si tratta della stessa contro-insurrezione. Quando un sistema è egemonico a livello globale, come il nostro attuale modello di capitalismo, ogni guerra è una contro-insurrezione (cioè una campagna per combattere contro un nemico interno), dal momento che non esistono nemici esterni a cui fare la guerra. La “tipologia” dei nemici interni potrebbe cambiare (ad esempio, “terrorismo islamico”, “estremismo”, “fascismo”, “populismo”, “trumpismo”, “corbynismo”, ecc.), ma sono tutte rivolte contro il sistema egemonico … che, nel nostro caso, è il capitalismo globale, non gli Stati Uniti d’America.

Per come la vedo io, le classi dominanti del capitalismo globale ora hanno meno di due anni per reprimere l’attuale insurrezione “populista”. Prima di tutto, devono sbarazzarsi di Trump, che, nonostante la sua roboante retorica nativista non è chiaramente un “eroe della gente comune”, e neppure una reale minaccia al capitalismo globale, ma che è diventato un simbolo dell’anti-establishment, in pratica un “andate a farvi fottere” vivente per le élites neoliberali americane e mondiali. Poi, avranno bisogno di gestire l’Europa, e la cosa non sarà particolarmente facile. Ciò che accadrà in Francia ce ne darà un’idea, così come quello in cui si trasformerà la Brexit … che continuo a credere non accadrà mai, tranne forse solo di nome.

E poi c’è la battaglia per i cuori e le menti, che si è combattuta furiosamente per tutti gli ultimi due anni, e che può diventare solo più feroce. Se pensate che le cose ora siano pazzesche (e, chiaramente, lo sono), tenetevi forte. Quello che sta per succedere farà sembrare il COINTELPRO l’opera di un creatore di meme dilettante. I media corporativi neoliberali, psy-ops come Integrity Initiative, programmi per la censura di Internet come NewsGuard, ShareBlue e l’organizzazione no-profit di David Brock, e una legione di generatori di isteria di massa bombarderanno implacabilmente i nostri cervelli con assurdità, disinformazione e palesi bugie (come faranno le loro controparti della Destra, ovviamente, nel caso pensiate che esistano alternative). Sarà una situazione assolutamente demenziale.

La buona notizia è che, quando tutto sarà finito e Trump sistemato, e la normalità sarà stata ripristinata, e le classi lavoratrici saranno state rimesse al loro posto, probabilmente non ricorderemo nulla di quello che era successo. Potremo finalmente chiarire la faccenda di quei gabinetti, tornare a pagare gli interessi sui nostri debiti, e a vivere con la paura, più o meno costante, di un imminente, devastante attacco terroristico … e non sarà questo un enorme sollievo?

 

C.J. Hopkins

[1] Si tratta di una forma di poesia parlata, in cui un commento sociale e/o politico viene eseguito con l’accompagnamento di musica strumentale con un ritmo lento o moderato.

Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/chopkins/the-war-on-populism/
10.01.2019
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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