Larry Romanoff
bluemoonofshanghai.com
Cancellata dai libri di storia americani e sepolta nella notte dei tempi, anche se quel tempo è finito solo ieri, c’è un’intera enciclopedia delle più disumane violazioni dei cittadini – della gente normale, dei singoli individui, dei bambini, madri incinte, pazienti, carcerati, personale militare, individui istituzionalizzati e altro ancora. Molti di questi esperimenti umani erano stati eseguiti su singoli individui, mentre altri, alcuni su vasta scala, sulla popolazione, spesso coinvolgendo milioni di cittadini vittime.[1][2] La maggior parte di questi esperimenti erano stati eseguiti da medici civili e militari quasi esclusivamente per scopi militari; alcuni erano nel presunto interesse della scienza medica. Mentre sono stati scritti libri su singoli programmi o elenchi di varie atrocità, non mi risulta che le storie vere di questi eventi siano mai state riunite e presentate insieme, per consentire una visione complessiva dell’intero quadro, e questo saggio non ne copre affatto la totalità. Questo quadro complessivo è a dir poco sconcertante. Il primo riferimento è una cronaca della sperimentazione umana condotta negli Stati Uniti, che copre molti decenni ed è ben lungi dall’essere completa, ma che dovrebbe comunque essere considerata una lettura obbligatoria. Sembra che la maggior parte della documentazione su questo argomento disponibile su Internet sia stata sanificata, sottostimando il numero delle vittime, omettendo la maggior parte dei dettagli raccapriccianti e sorvolando sulla criminalità psicopatica di questi esperimenti, banalizzata o del tutto omessa. [3][4][5]
A titolo di esempio, c’era stato un periodo, dal 1935 circa alla metà degli anni Sessanta, in cui negli Stati Uniti erano di gran moda le lobotomie frontali. [6][7] La pratica era diventata contagiosa, molte importanti istituzioni americane l’avevano praticata liberamente, con oltre 100.000 persone lobotomizzate nel corso dei 30 anni successivi, e i bambini piccoli erano fra le vittime preferite.[8][9]* La procedura era diventata quasi una sorta di spettacolo da circo. Su Internet è ancora possibile trovare i video di un medico che esegue lobotomie su bambini in programmi televisivi in diretta. Un bambino di dieci anni viene posizionato su una sedia, il medico inserisce uno strumento simile a un semplice punteruolo nell’angolo dell’occhio, lo spinge da lì nel cervello del bambino e recide la corteccia frontale, dichiarando poi il bambino guarito da qualsiasi disturbo di cui apparentemente soffriva.
* Tutte le mie prime ricerche indicavano che almeno 100.000 persone erano state lobotomizzate nei soli Stati Uniti, ma molti di questi documenti sono stati cancellati da Internet, e i documenti rimanenti riportano solo la metà di questo numero. Ciò riflette un serio problema di ricerca, in quanto sembra che varie parti coinvolte stiano sempre più spesso setacciando Internet, ottenendo la rimozione di documenti e informazioni incriminanti.
Le lobotomie erano scomparse per un breve periodo, per poi riapparire negli anni ’70 e ’80 come trattamento condizionante preferito per i dissidenti politici. L’FBI non si limitava ad uccidere o imprigionare queste spine nel fianco. Un metodo preferito che sembra essere completamente sfuggito dai libri di storia americani è quella che è stata definita “psicochirurgia”, l’esecuzione di lobotomie frontali sui dissidenti politici americani. Tre professori dell’Università di Harvard avevano sostenuto la tesi che gli individui impegnati nella disobbedienza civile possedevano cellule cerebrali difettose o danneggiate e avevano ricevuto enormi finanziamenti per quasi 600 “progetti di ricerca dedicati alla modifica del comportamento”. Questi 600 “progetti” erano stati eseguiti su cittadini americani che si battevano contro la discriminazione razziale. Questi cittadini erano stati prima arrestati e incarcerati con false accuse e poi sottoposti a queste procedure mediche contro la loro volontà ed erano tutti diventati zombie virtuali a causa della procedura. I medici erano arrivati al punto di raccomandare l’istituzione di “centri di screening” in tutta la nazione per identificare e “curare” tutti i dissidenti e gli attivisti politici emergenti, pienamente consapevoli che le lobotomie sarebbero state un efficace strumento di repressione e controllo sociale. Le informazioni sull’uso delle lobotomie da parte dell’FBI sui dissidenti politici erano un tempo facilmente disponibili, ma tutti i documenti relativi sembrano essere stati eliminati. Un po’ più tardi, l’esercito americano aveva sottoposto molti veterani di guerra a lobotomie forzate come cura per lo stress da combattimento, trasformandoli invariabilmente in vegetali.
Ma si era andati ben oltre: praticamente ogni tipo di ricerca e sperimentazione medica era stata condotta su civili inconsapevoli, che per lo più non avevano idea di ciò che stava accadendo loro e che molto spesso morivano a causa di queste pratiche. Questi esperimenti sugli esseri umani erano eseguiti da medici che esponevano i civili ad ogni tipo di malattia o tossina, comprese le radiazioni, i tumori, le malattie veneree, gli agenti infettivi di ogni tipo, per non parlare degli agenti patogeni chimici e di guerra biologica. A queste persone veniva iniettato di tutto, dalle cellule cancerogene vive al sangue di mucca, “per vedere cosa sarebbe successo”. In molti casi, i registri non sono stati conservati o sono stati distrutti, per cui gran parte della verità non sarà mai conosciuta e, come già detto, la documentazione sopravvissuta, almeno in alcuni casi, sembra sottostimare gravemente il numero delle vittime, molte delle quali erano morte immediatamente o dopo qualche tempo. E, in tutti i decenni di questi esperimenti, nessuno è mai stato ritenuto responsabile di questa immensa scia di miseria e carneficina. Inoltre, ci sono prove certe che il processo non si è mai concluso del tutto.
Joshua Perper e Stephen Cina avevano scritto un articolo intitolato “Quando i medici uccidono” [10] sul tema della sperimentazione umana. Da quell’articolo:
“Nel 1998, il professor Adil Shamoo dell’Università del Maryland aveva testimoniato al Senato degli Stati Uniti che ‘questo tipo di ricerca è in corso in tutta la nazione nei centri medici e negli ospedali per i veterani di guerra. Si tratta di esperimenti ad alto rischio ed invasivi, che non solo causano danni fisici e psichici ai gruppi più vulnerabili, ma degradano anche il sistema di valori umani fondamentali della nostra società. Probabilmente decine di migliaia di pazienti sono sottoposti a tali esperimenti ([ad oggi]’. Gli esperimenti medici non etici erano proseguiti senza sosta negli istituti di ricerca civili e militari per 35 anni dopo la Seconda Guerra Mondiale e, più sporadicamente, fino ai primi anni 2000. Questo nonostante il Codice di Norimberga del 1945 e la legislazione americana che proibisce (sic) la sperimentazione medica non etica e involontaria”.
Alcuni storici sostengono che, sebbene questi “studi” americani abbiano profondamente danneggiato l’immagine della medicina americana, non hanno mai raggiunto la portata della depravazione manifestata dai giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Non sono d’accordo con questi signori quando affermano che gli studi medici americani “non hanno mai raggiunto il livello o la portata della depravazione manifestata dai giapponesi”. L’evidenza è che gli americani non solo hanno raggiunto, ma hanno superato tutti gli altri in depravazione morale, e certamente in grandezza, come vedrete.
Gli esperimenti sui bambini
Dalla fine dell’Ottocento e dall’inizio del Novecento fino ad oggi, i medici americani, spesso con il sostegno e il finanziamento del governo e dell’esercito degli Stati Uniti e con la partecipazione non comunemente entusiasta delle più rispettate università e istituzioni mediche americane, hanno condotto esperimenti illegali su madri incinte, neonati e bambini piccoli, infettandoli con vari agenti patogeni e spesso uccidendo i loro inconsapevoli soggetti nel processo. Il pediatra newyorkese Henry Heiman aveva intenzionalmente infettato con la gonorrea dei ragazzi mentalmente disabili (Wikipedia, bugiarda come sempre, ci dice che erano stati coinvolti solo due ragazzi) come parte di un esperimento medico, e il dottor Arthur Wentworth del Children’s Hospital di Boston aveva eseguito dei prelievi spinali su molti bambini, anche piccoli, senza la conoscenza o il consenso dei loro genitori, semplicemente per “scoprire se farlo sarebbe stato dannoso”. Questi bambini venivano trattati come rifiuti usa e getta. In un caso, Heiman aveva definito la vittima “un idiota con epilessia cronica”. [11]
Un altro importante medico dell’epoca, il dottor John Roberts di Filadelfia, aveva definito le procedure di Wentworth “vivisezione umana”. In seguito, un medico californiano aveva iniettato i germi della sifilide a ragazze hawaiane di età inferiore ai 12 anni. All’inizio del XX secolo esistevano già quasi 50 rapporti su lavori sperimentali in cui i bambini venivano infettati con la gonorrea, tra cui alcuni in cui i bambini erano stati accecati dai microrganismi della gonorrea applicati ai loro occhi.
I ricercatori medici dell’orfanotrofio St. Vincent’s House di Filadelfia avevano infettato decine di bambini – a cui si riferivano come “materiale usato” – con la tubercolina, causando forti dolori e cecità permanente in molti dei bambini. Il sito web archive.org contiene un libro sulla storia della St. Vincent’s House, purtroppo intitolato “A Memoir”, un titolo piuttosto immeritato. [12] Dagli anni ’50 alla fine degli anni ’70, i bambini con disabilità mentali della Willowbrook State School di Staten Island, New York, erano stati infettati intenzionalmente con l’epatite virale. I ricercatori del Laurel Children’s Center nel Maryland avevano testato sui bambini farmaci sperimentali contro l’acne e avevano continuato i loro test anche dopo che la metà dei bambini aveva sviluppato gravi danni al fegato a causa dei farmaci somministrati.
Le forze armate statunitensi hanno anch’esse finanziato diversi esperimenti, come la somministrazione di cibo radioattivo a bambini con disabilità mentali e l’iniezione di sostanze chimiche radioattive a bambini e donne in gravidanza per studiare la trasmissione della radioattività e degli agenti patogeni attraverso la barriera placentare. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, i ricercatori della Vanderbilt University avevano somministrato a quasi 1.000 madri incinte bevande contenenti ferro radioattivo, per determinare la velocità con cui il radioisotopo attraversava la placenta. Alle madri era stato detto che si trattava di “bevande vitaminiche” che avrebbero migliorato la salute dei loro bambini, ma la maggior parte dei bambini – quelli non abortiti o nati morti – erano poi deceduti di cancro e leucemia. A partire dagli anni ’40 e ’50, la Commissione statunitense per l’energia atomica e l’azienda Quaker Oats avevano sponsorizzato esperimenti in cui bambini con disabilità mentali venivano nutriti con farina d’avena contenente calcio radioattivo e altri radioisotopi, al fine di monitorare “come venivano digeriti i nutrienti”. I bambini non sapevano di essere alimentati con sostanze chimiche radioattive e il personale ospedaliero e i ricercatori dicevano ai genitori curiosi che i loro figli facevano parte di un club scientifico.
Più o meno nello stesso periodo, il governo degli Stati Uniti, attraverso la Commissione per l’Energia Atomica, aveva commissionato, sponsorizzato e condotto centinaia di esperimenti con isotopi radioattivi presso l‘Università dell’Iowa sugli effetti dello iodio radioattivo sulle donne incinte e sui neonati. A queste vittime disinformate era stato somministrato iodio-131 radioattivo, sapendo che avrebbe causato aborti spontanei e morti neonatali. La maggior parte delle donne aveva perso i propri figli, ma questo era il piano. I militari volevano sottoporre ad autopsia i feti abortiti per scoprire in quale fase e in quale misura lo iodio radioattivo attraversa la barriera placentare. Avevano somministrato ai neonati nelle prime ore di vita forti dosaggi di composti radioattivi, per determinare gli effetti delle radiazioni su di loro, soprattutto quelli prematuri. Naturalmente, molti neonati erano morti in questa preziosa ricerca di scienza militare, senza che le madri venissero mai a conoscenza della causa di tali decessi.
Il dottor Alan Cantwell aveva scritto che “tra il 1989 e il 1991, la Kaiser Permanente [un consorzio americano di assistenza integrata con sede a Oakland, California, Stati Uniti] e il CDC avevano condotto un esperimento congiunto sul vaccino contro il morbillo. Senza un’adeguata informazione ai genitori, il vaccino contro il morbillo Edmonston-Zagabria, prodotto in Jugoslavia, era stato testato su 1.500 bambini poveri, principalmente neri e latini, dei centri urbani di Los Angeles. “Il vaccino sperimentale ad alta efficacia, altamente raccomandato dall’OMS, era stato iniettato in precedenza nei neonati di Messico, Haiti e Africa, ma in quei Paesi la somministrazione era stata bloccata quando si era scoperto che i bambini morivano in gran numero“. Il vaccino non era mai stato autorizzato per l’uso negli Stati Uniti e il CDC aveva ammesso in seguito che i genitori non erano mai stati informati che ai loro figli veniva iniettato un vaccino sperimentale potenzialmente mortale. Il CDC e la FDA si erano rifiutati di rilasciare i dati grezzi di questi esperimenti, anche se il CDC aveva poi dichiarato di aver “commesso un errore” nell’approvare la somministrazione di questo vaccino sperimentale (e fatale). [13]
Molti anni fa, il dottor Hideyo Noguchi del Rockefeller Institute for Medical Research aveva pubblicato i dati di esperimenti in cui aveva iniettato il germe della sifilide in circa 150 bambini nella sua ricerca di un test per la questa malattia. L’Istituto Rockefeller occupa un posto di rilievo in molti degli esperimenti sull’uomo condotti negli Stati Uniti, forse soprattutto in quelli condotti dalla CIA e dall’esercito americano. L’Istituto Rockefeller è stato protagonista di alcuni degli aspetti più raccapriccianti dell’affare MK-ULTRA, compresi gli esperimenti condotti dal dottor Ewen Cameron presso la McGill University di Montreal. Eppure, sul sito web dell’Istituto, queste stesse persone, tra cui il dottor Noguchi, sono orgogliosamente elencate come ex allievi, insieme ai premi che erano stati loro assegnati per la scia di morte e miseria che li aveva seguiti.
In genere, il governo degli Stati Uniti, le università e gli ospedali americani avevano, e hanno ancora, accesso ai loro soggetti e alle loro vittime, a tutti coloro che non sono in grado di difendersi, iniziando sempre dai più indifesi, i bambini negli orfanotrofi, negli istituti psichiatrici, nelle case di accoglienza e negli ospedali. Esiste una lunghissima lista di piccole vittime di quasi tutti i principali ospedali e orfanotrofi degli Stati Uniti, dove i bambini venivano essenzialmente considerati come soggetti sperimentali gratuiti per qualsiasi test o studio che un ricercatore potesse architettare. Questa situazione va avanti da circa 100 anni e non è affatto migliorata, nonostante tutto il rumore della propaganda sulla necessità del “consenso informato”. La nuda verità dell’America di oggi è che il consenso informato è necessario solo a chi ha i soldi per assumere costosi avvocati.
A titolo di esempio, a partire dagli anni ’80 e fino ad oggi, l’Amministrazione dei Servizi per l’Infanzia della città di New York ha sempre permesso al National Institute of Health del governo degli Stati Uniti di “utilizzare” i bambini in affidamento in decine di case famiglia di New York per sperimentare farmaci contro l’AIDS. I bambini, ovviamente, ne avevano sofferto e molti erano morti. Nel 2004, in un documentario della BBC intitolato “Guinea Pig Kids“, [14][15][16][17][18] il reporter Jamie Doran aveva rivelato l’entità del problema, spiegando nei dettagli come questi bambini fossero soggetti inconsapevoli che venivano abusati dallo stesso sistema progettato per proteggerli. Tuttavia, quel servizio era stato bruscamente tolto dalla programmazione e i servizi sociali di New York avevano rilasciato un comunicato stampa in cui ammettevano che il problema si era verificato, ma che, nel frattempo, la città aveva interrotto la pratica, nonostante le prove del contrario. I lettori attenti ai fatti della COVID potrebbero notare che questi esperimenti erano stati eseguiti sotto la direzione del famoso dottor Anthony Fauci.
Per almeno tre decenni, in questa farsa dell’HIV infantile, i funzionari di New York avevano colluso con ospedali e ricercatori, e così erano stati utilizzati circa 1.500 bambini piccoli e indifesi in più di 50 sperimentazioni di farmaci contro l’AIDS. L’affermazione era che i farmaci venivano testati solo su bambini sieropositivi, ma è ridicolo pensare che tutti o la maggior parte dei bambini nelle case di accoglienza fossero affetti da HIV. Non si sa se i bambini fossero stati deliberatamente infettati, ma, di certo, non sarebbe stata la prima volta per una cosa del genere. Se i bambini risultavano positivi al test, venivano considerati “pazienti terminali” e quindi aperti a tutte le sperimentazioni sulla base del fatto che sarebbero morti comunque. Questo, nonostante il fatto che i test HIV non fossero famosi per la loro assoluta validità. Questi farmaci sperimentali tossici erano stati somministrati a bambini di appena 4 mesi.
Dopo la fuga di notizie e un’ondata di indignazione pubblica, il Servizio Sanitario della città di New York aveva condotto un’indagine interna “esaustiva” e si era auto-scagionato. Le autorità avevano ammesso che alcuni bambini erano effettivamente morti durante gli studi e che i decessi, pur essendo “preoccupanti”, “non sembrano essere direttamente attribuibili” agli esperimenti. In un caso, un reporter investigativo della BBC aveva affermato di aver visto in un unico luogo circa 100 bare, ognuna delle quali apparentemente conteneva più di un corpo. [15] Quando alcune organizzazioni esterne avevano voluto condurre una propria indagine ed esaminare le cartelle cliniche, il Dipartimento della Sanità di New York e le istituzioni coinvolte non erano purtroppo stati in grado di rilasciare alcun documento a causa delle “norme di riservatezza”. Come sempre, il New York Times aveva minimizzato e sminuito l’intero episodio, dimenticandosi di menzionare l’enorme numero di bambini morti.
Forse non tutti i lettori conoscono l’espressione “canarino nella miniera di carbone“. I canarini sono uccelli delicati e, nei tempi passati, i minatori di carbone portavano questi uccelli in gabbia giù nelle miniere, in base al fatto che la comparsa di gas pericolosi come il monossido di carbonio avrebbe ucciso prima gli uccelli, dando modo così minatori di evacuare immediatamente l’area. Per un certo numero di anni, le forze armate statunitensi e varie parti del Servizio Sanitario degli Stati Uniti avevano utilizzato i bambini piccoli istituzionalizzati essenzialmente nello stesso modo: come piccoli canarini che avvisavano gli esseri umani reali di evitare vari agenti di guerra chimici o biologici e vaccini di nuova formulazione. Se i bambini morivano, i soldati e gli altri esseri umani bianchi sapevano che avrebbero dovuto usare cautela. Le autorità usavano i bambini piccoli degli ospedali, degli orfanotrofi e delle case famiglia come topi da laboratorio in un numero quasi illimitato di spregevoli esperimenti per testare i nuovi vaccini o la letalità degli agenti infettivi e del materiale per le armi biologiche. Come è possibile essere più disumani di così? Come? Sembra che esistano poche registrazioni di questi test e quasi tutte le informazioni sul numero di disabilità e di morti che ne erano derivate sono state cancellate. Avevano persino testato bambini piccoli sulle varie forme di malattie veneree e sui loro potenziali trattamenti, scegliendo spesso piccoli ritardati per questi sforzi e, inspiegabilmente, usando bambini istituzionalizzati di veterani militari. Susan Lederer aveva fatto riferimento ad alcuni di questi aspetti nel suo libro sull’etica medica militare. [19]
Più o meno nello stesso periodo, il governo americano aveva dato vita all’equivoco “Comitato statunitense per la ricerca medica“, dedicato alle ambizioni mediche militari che includevano la guerra biologica e chimica. Questo “Comitato” aveva finanziato numerosi progetti di ricerca e migliaia di esperimenti medici condotti in tutti gli Stati Uniti, arrivando a coordinare in un solo momento quasi 140 diverse istituzioni americane attive nella ricerca su ogni tipo di agente bellico chimico, biologico e radioattivo, nonché sulle malattie infettive, con test principalmente su carcerati e bambini. I piccoli canarini nelle miniere di carbone facevano parte di questo sforzo.
All’Università di Harvard, i ricercatori avevano condotto esperimenti iniettando dietilstilbestrolo, un estrogeno sintetico, su donne incinte, che avevano poi avuto un numero anormalmente alto di aborti e nascite premature. [20][21] A nessuna delle donne era stato detto che erano soggetti sperimentali e Harvard aveva inspiegabilmente continuato a promuovere l’uso di questa sostanza sulle donne incinte. A seguito di ciò, l’Università di Chicago [22][23], che aveva voluto verificare lo studio di Harvard, aveva somministrato lo stesso potente estrogeno sintetico a quasi 2.000 donne incinte (a loro insaputa); la sostanza chimica si era rivelata effettivamente dannosa per i feti in via di sviluppo, causando un numero enorme di aborti spontanei e nascite premature. Il vantaggio per la scienza medica era stato che Chicago aveva potuto dire ad Harvard: “Siamo d’accordo”. Le madri non avevano mai saputo perché avessero perso i loro bambini. Molti altri esperimenti simili erano stati condotti dal Baylor College of Medicine, dalla Gundersen Clinic, dal Massachusetts General Hospital, dalla Mayo Clinic e dalla University of Southern California.
In un’altra serie di abominevoli esperimenti condotti negli anni ’40, questa volta senza una chiara causa, più di 1.000 feti avevano ricevuto forti dosi di radiazioni. A tal fine, l’Università di Chicago aveva messo a punto un programma surrettizio per l’esecuzione alle donne incinte di “esami pelvici di routine” mediante ripetute radiografie all’inizio della gravidanza. Avevano partecipato più di 1.000 madri che dovevano partorire il loro primo figlio e i bambini sopravvissuti erano stati poi sottoposti a 5 radiografie complete alla nascita. Si stima che i neonati avessero ricevuto la dose massima di radiazioni di un anno entro il primo giorno di vita. Molti erano morti, molti avevano sviluppato tumori. Le madri non avevano mai saputo perché avessero perso i loro bambini. L’Università di Harvard e il MIT erano famosi per i loro tragici esperimenti sui bambini piccoli. [24] La maggior parte di queste informazioni è stata cancellata da Internet e dagli archivi universitari, e le istituzioni coinvolte hanno totalmente sterilizzato i propri siti web e le fonti di informazione pubblica, per cui non esiste alcuna traccia di queste traversie e tutta questa sordida storia è stata espunta dalla coscienza umana.
Il dottor Wendell Johnson, un logopedista dell’Università dell’Iowa, era diventato tristemente famoso per l’uso di bambini orfani di entrambi i genitori (soldati) ‘ceduti’ dall’esercito americano. In un caso, Johnson aveva condotto degli esperimenti per vedere se poteva trasformare dei bambini normali in bambini balbuzienti. Questi bambini, piccoli e indifesi, già gravemente traumatizzati dalla morte di entrambi i genitori, erano stati utilizzati da Johnson come materiale per i suoi esperimenti clinici. Li aveva sottoposti per anni alla cosiddetta “terapia negativa”, maltrattandoli, criticandoli aspramente e cercando di costringerli a parlare balbettando. Non c’era riuscito del tutto, ma aveva comunque distrutto psicologicamente decine di vite: i bambini erano diventati introversi e non comunicativi, alcuni erano fuggiti dalle istituzioni per vivere in strada, molti si erano suicidati. Un autore aveva scritto: “In riconoscimento del suo buon lavoro, l’Università dell’Iowa ha orgogliosamente intitolato il suo Speech Center al dottor Johnson, anche i suoi esperimenti erano stati definiti ‘deplorevoli’”. L’esercito americano non ha mai commentato il suo ruolo spregevole nel fornire questi orfani dell’esercito a Johnson per i suoi esperimenti e ha sempre rifiutato di assumersi qualsiasi responsabilità.
Un’altra nota: ci sono state molte storie di maltrattamenti e brutalità inflitte ai bambini negli orfanotrofi e nei riformatori degli Stati Uniti, ma questa è diversa, in quanto sembra che i funzionari della scuola abbiano ucciso centinaia di bambini affidati alle loro cure, per un periodo di molti decenni. Si tratta della Dozier School nel sud della Florida [25], che è stata chiusa definitivamente solo nel 2011 dopo un’esistenza infame di oltre 110 anni. Nel 2013 alcuni ricercatori avevano recuperato ossa umane nell’area circostante la scuola, presumibilmente dei molti bambini “scomparsi” nel corso di 100 anni. Alcuni ex residenti, oggi sessantenni e settantenni, raccontano di brutali pestaggi e di molti studenti semplicemente scomparsi senza spiegazioni. Spesso agli studenti o alle famiglie veniva detto che i ragazzi erano scappati, erano tornati a casa o erano stati trasferiti in altre scuole, ma non veniva mai fornita alcuna prova per giustificare la scomparsa di questi bambini. Per molti decenni, la gente della comunità ha affermato di aver sentito parlare di bambini scomparsi senza spiegazione, ma come ha detto un residente, “la gente non voleva parlarne”.
E se avevamo qualche speranza che le cose sarebbero migliorate, almeno per i bambini, possiamo abbandonare quelle speranze. Inspiegabilmente, nel 1997 il Congresso degli Stati Uniti aveva approvato il “FDA Modernization Act”, che aveva dato alle aziende farmaceutiche un enorme incentivo finanziario per continuare ad usare i bambini piccoli come animali da laboratorio per testare i loro nuovi farmaci, offrendo una estensione di 6 mesi alla brevettabilità dei loro prodotti se queste aziende avessero condotto le loro sperimentazioni sui bambini piccoli, regalando in pratica 1 miliardo di dollari alle aziende e condannando altre migliaia di bambini piccoli ad abusi, disabilità e morte. Ancora peggio, un recente documento del governo statunitense ha elencato le condizioni in cui gli esperimenti sui bambini sono autorizzati – senza consenso, anche se questo non è esplicitamente dichiarato. Fra le condizioni favorevoli all’accettazione:
La ricerca presenta un rischio più che minimo, non offre la prospettiva di un beneficio diretto per il soggetto, ma è probabile che la procedura produca conoscenze generalizzabili sul disturbo o sulla condizione del soggetto, di importanza vitale per la comprensione del disturbo o della condizione. La ricerca presenta una ragionevole opportunità di favorire la comprensione, la prevenzione o l’attenuazione di un problema grave che riguarda la salute o il benessere dei bambini.
Gli esperimenti sui carcerati
Negli Stati Uniti i carcerati sono sempre stati vittime della scienza o di qualsiasi altra cosa che richiedesse una vittima indifesa. Negli anni Cinquanta l’industria farmaceutica e sanitaria era in rapida crescita negli Stati Uniti, accompagnata da una maggiore necessità di esperimenti su soggetti umani,e tutti i livelli di governo avevano approvato l’uso dei carcerati come cavie mediche, con o senza il loro consenso. In una testimonianza rilasciata durante le udienze del Congresso nel 1973, i dirigenti delle aziende farmaceutiche americane avevano riconosciuto di aver utilizzato i detenuti nelle loro sperimentazioni mediche perché i carcerati erano “più economici degli scimpanzé“. Ecco alcuni esempi di esperimenti di questo tipo nel Paese della libertà e dei diritti umani che dovrebbero entusiasmarvi:
Questa medicina sa di merda
Perché è proprio così. I ricercatori interessati a capire meglio come si diffondono le malattie, avevano approfittato dell’ambiente carcerario “in cui non c’è posto per scappare o nascondersi” per costringere i detenuti a ingoiare quella che avevano eloquentemente definito “una sospensione di feci non filtrate” per vedere se bere i germi fosse efficace quanto respirarli. Il loro rapporto di ricerca concludeva che ingoiare era effettivamente più efficace, omettendo qualsiasi informazione sul motivo per cui persone non pazze avrebbero dovuto fare una cosa del genere.
Guarda mamma! I miei nuovi gioielli di famiglia
Uno degli esperimenti più fantasiosi, se non proprio piacevoli, condotti sui detenuti era stato quello del dottor L.L. Stanley, medico interno della prigione di San Quintino [26] in California, che aveva prelevato testicoli da vari animali da allevamento e da cortile e li aveva trapiantati in almeno 500 detenuti. Possiamo presumere che il consenso, informato o meno, non fosse un problema. In risposta al ricevimento di queste informazioni, il Washington Post era stato positivamente entusiasta: “Entrate nel penitenziario di San Quintino, la nuova Fontana della Giovinezza – un’istituzione in cui per uomini dalla mentalità e dalla vitalità in declino gli anni scorrono all’indietro e dove il passo torna ad essere scattante, il cervello arguto, i muscoli vigorosi e lo spirito ambizioso. Tutto questo è stato fatto e viene fatto… da un chirurgo con il bisturi“. Non si hanno notizie sull’eventuale prole generata da questi uomini con l’ingegno e l’ambizione appena recuperati. Altri medici americani avevano tentato il trapianto di fegato e reni da scimpanzé in detenuti umani, senza apparente successo. Stanley aveva anche sterilizzato innumerevoli pazienti ritenuti “deboli di mente” o comunque inadatti alla società, per sua stessa ammissione almeno il 20% di tutti i detenuti.
Alla fine degli anni ’60, il dottor C. Alvin Paulsen, ricercatore dell’Università di Washington, aveva stipulato un contratto privato con la Commissione per l’Energia Atomica (AEC), in base al quale lui e il dottor Carl G. Heller avevano ricevuto un finanziamento di 1,6 milioni di dollari. Il loro compito era quello di irradiare i testicoli di centinaia di detenuti per determinare gli effetti delle radiazioni sulla funzione testicolare, in particolare per capire quali dosi avrebbero reso gli uomini permanentemente sterili. A Heller piaceva così tanto questo tipo di ricerca su soggetti indifesi che aveva condotto esperimenti simili in un’altra prigione statale. Paulsen aveva dichiarato: “I detenuti erano considerati soggetti ideali perché… erano una popolazione che non andava da nessuna parte”.
I test erano stati condotti per lo più con l’ormai accettato livello di frode e inganno, il che significa che i soggetti non erano mai informati della natura completa degli esperimenti né delle conseguenze potenzialmente permanenti e persino fatali. Inoltre, non avevano una chiara comprensione dei livelli di radiazioni a cui sarebbero stati esposti. Heller aveva ammesso di “non averli avvertiti di tutti i pericoli perché non volevo spaventarli”.
Un ex detenuto ricorda che Paulsen gli aveva descritto il test come “una semplice radiografia del torace” e che avrebbe ricevuto solo 400 rad. Sfortunatamente, Paulsen aveva trascurato di dirgli che 1 rad equivale a circa 6 radiografie del torace e che i suoi testicoli avrebbero quindi ricevuto l’equivalente di circa 2.400 radiografie del torace tutte in una volta. Per un altro confronto dell’esposizione, una radiografia diagnostica è pari a circa 0,01 rad, mentre il limite massimo di sicurezza per i lavoratori del nucleare è di 5 rad all’anno, o l’equivalente di circa 500 radiografie all’anno. I testicoli di alcuni prigionieri avevano ricevuto quasi 400 rad, o quasi 40.000 radiografie diagnostiche, in pochi minuti. Non è una sorpresa che alcuni detenuti, dopo 20 anni, si lamentino ancora di avere i testicoli che brillano al buio.
La maggior parte degli uomini era stata ovviamente resa sterile, anche se per alcuni la fertilità si era ripristinata dopo alcuni anni. Paulsen aveva dichiarato: “Caspita, era stato più lungo di quanto ci avrebbe messo un cane per riprendersi… gli uomini erano molto sensibili alla sterilità a breve termine”. Che sorpresa! Quando questi detenuti erano usciti di prigione e avevano avuto dei figli, molti di loro erano nati con gravi difetti alla nascita. Alcune delle vittime di Paulsen erano morte, mentre altre avevano sofferto di vari tipi di cancro o di condizioni mediche permanenti e debilitanti. L’AEC all’epoca aveva dichiarato che intendeva condurre esami medici di controllo a lungo termine “per assicurarsi che gli uomini non sviluppassero tumori o altri problemi”, ma era impegnata nella produzione delle bombe atomiche e se n’era dimenticata. È interessante notare che la NASA era sufficientemente interessata a saperne di più sui potenziali effetti delle radiazioni sui testicoli dei suoi astronauti, tanto che i funzionari della NASA e alcuni astronauti avevano anche partecipato agli incontri informativi di Heller, ma poi non si erano presentati alle sessioni di radiazioni vere e proprie. Non si sa perché.
Paulsen era stato arrogante e impenitente fino alla fine, non mostrando alcun rimorso o responsabilità per il dolore e le disabilità spesso permanenti e le sofferenze causate dai suoi esperimenti, sostenendo di non aver fatto nulla di male. Inoltre, cosa molto strana, Paulsen si si era opposto agli esami di follow-up, affermando che non erano necessari per ragioni mediche e, apparentemente, si era rifiutato di parteciparvi Oggi, dopo ingenti cause legali, [27] il governo dovrà pagare a ciascuna vittima circa 50.000 dollari, ma questo potrebbe non essere semplice perché Paulsen si rifiuta di rilasciare i documenti contenenti i nomi delle vittime e del loro grado di esposizione, forse perché in quei documenti si nasconde qualcosa di ancora più sinistro.
Punture di zanzara
In termini di vittimizzazione dei civili, uno dei più grandi programmi singoli mai condotti dagli Stati Uniti era stato uno sforzo congiunto tra l’esercito americano e il Segretario di Stato Cordell Hull per mettere a punto farmaci antimalarici. Non si sa perché fosse stato coinvolto il Dipartimento di Stato, ma i militari avevano selezionato quasi 1.000 detenuti patriottici e amanti dell’America da diverse prigioni del Paese e li avevano infettati tutti con il ceppo più virulento della malaria, tentando poi varie cure, la maggior parte delle quali non aveva avuto alcun effetto. Agli uomini era stato detto solo che stavano “aiutando lo sforzo bellico”, e i loro presunti moduli di consenso, firmati con tanto entusiasmo, si erano rivelati tutti falsificati. In un esperimento simile, quattrocento detenuti di Chicago erano stati infettati con il germe della malaria per studiare gli effetti curativi di alcuni nuovi farmaci, effetti curativi ch,e purtroppo, erano minimi o nulli. I medici nazisti, successivamente processati a Norimberga, avevano citato questo studio americano come un precedente per difendere le proprie azioni. Forse non lo sapremo mai con certezza, ma c’erano stati così tanti eventi di questo tipo che è anche possibile che durante la Seconda Guerra Mondiale nelle carceri statunitensi ci siano state più vittime che nell’esercito americano.
Sangue stanco
La Marina degli Stati Uniti aveva sponsorizzato un esperimento in cui il biochimico Edward Cohn (Cohen) dell’Università di Harvard aveva iniettato sangue di mucca a 64 prigionieri del Massachusetts [28] per “vedere cosa sarebbe successo”. Non si hanno notizie su cosa fosse effettivamente successo, ma non deve essere stata una bella cosa. In realtà, erano poi emerse testimonianze secondo cui le iniezioni di sangue bovino negli esseri umani erano state “catastrofiche”. Non riesco a immaginare cosa possa aver imparato la Marina statunitense da questa vicenda.
E molti altri
Molti esperimenti militari sull’uomo erano stati fatali, e ci si aspettava che lo fossero. I medici dell’esercito americano nelle Filippine avevano infettato i prigionieri con la peste bubbonica e il beriberi. Il professor Richard Strong dell’Università di Harvard aveva intenzionalmente infettato dei filippini con il colera e la peste, senza il consenso dei pazienti e senza informarli di ciò che stava facendo. Naturalmente, i soggetti erano morti tutti, e questo era il motivo per cui non avrebbero acconsentito in primo luogo.
La dottoressa Lauretta Bender: la psichiatra infantile direttamente dall’inferno
Lauretta Bender era una neuropsichiatra del Bellevue Hospital negli anni ’40 e nei primi anni ’50, pioniera della terapia con elettroshock su bambini piccoli; molti dei suoi pazienti erano poi regrediti a stati violenti e catatonici e alcuni erano morti o finiti in prigione. [29, 30] Questo è un tipico esempio dei molti articoli che tentavano di minimizzare le atrocità commesse: “Questi famigerati esperimenti si erano svolti tra le mura del Bellevue Psychiatric Hospital di New York, il più antico ospedale pubblico degli Stati Uniti. Erano stati questi esperimenti che avevano contribuito a consolidare la sua posizione di rilievo nella comunità medica, nonostante il fatto che oggi sarebbero considerati del tutto immorali. Sebbene i suoi esperimenti avessero portato ad una comprensione più approfondita di alcuni disturbi mentali infantili come la schizofrenia e l’autismo, queste scoperte non erano arrivate senza un costo enorme: conseguenze fisiche ed emotive che i suoi soggetti avrebbero dovuto ora affrontare per tutta la vita”[31] L’affermazione che gli esperimenti della Bender “oggi sarebbero considerati non etici” è un’assurdità e una bugia; non erano in alcun modo considerati “etici” nemmeno all’epoca, come dimostra il fatto che gli ospedali coscienziosi avevano cancellato le credenziali di alcuni di questi medici. In seguito la Bender aveva ampliato i suoi trattamenti includendovi l’LSD e, nonostante questa brutalità disumana, alla sua morte il NYT aveva pubblicato un necrologio elogiativo, come già aveva fatto per decine di persone altrettanto spregevoli.[32]
Lauretta Bender, al Bellevue Hospital e in altre istituzioni, era stata “pioniera” dell’uso orribilmente disumano dell’elettroshock sui bambini, molti dei quali erano semplicemente bambini timidi, ma che venivano erroneamente, e forse deliberatamente, diagnosticati come autistici o schizofrenici per giustificare gli abusi nei loro confronti. Per ogni evenienza, la Bender spesso diagnosticava loro una “schizofrenia autistica”, raddoppiando così la necessità dell’elettroterapia. La Bender aveva persino sbandierato pubblicamente quelli che descriveva come “successi” nella somministrazione di elettroshock eccessivi e violenti a bambini di tre o quattro anni, ma questi successi erano al massimo immaginari. I bambini sottoposti ai suoi metodi il più delle volte venivano scossi fino ad avere crisi epilettiche o a cadere in coma, per poi regredire in stati violenti o catatonici. I pochi che sopravvivevano venivano riconsegnati ai genitori che li definivano “completamente rovinati”, e molti di loro in seguito non erano in grado di funzionare nella società, venivano ripetutamente imprigionati, si suicidavano e mostravano i segni di una vita distrutta.
Alcuni dei bambini che avevano dovuto sopportato i suoi trattamenti e che erano sopravvissuti, avevano poi descritto le condizioni orribili derivanti non solo dai “trattamenti”, ma anche dal fatto di essere stati costretti a cantare e a comportarsi in modo felice di fronte al tanta brutalità. Uno di questi bambini aveva scritto:
“Ero uno dei 300 bambini coinvolti in un programma sperimentale… Ricordo di essere stato trascinato lungo un corridoio, gettato su un tavolo e di aver avuto un fazzoletto infilato in bocca per non mordermi la lingua e che c’erano voluti tre assistenti per tenermi fermo. Scalciavo, cercavo di mordere i miei carcerieri, cercavo di sfuggire alla loro presa. Volevo morire, ma non sapevo bene cosa fosse la morte. Sapevo che era qualcosa di terribile. Forse dopo il prossimo trattamento d’urto non mi sarei più alzato e sarei morto. Ma mi sono sempre rialzato. Ho memorizzato il mio nome, ho imparato a pronunciare il mio nome. Teddy, Teddy, sono Teddy. Sono qui, sono qui, in questa stanza, in questo ospedale. E la mia mamma non c’è più. Voglio smettere di lottare e morire. Non sapevo perché mi tenessero da solo nel corridoio. Volevo stare con gli altri ragazzi del reparto. Perché non hanno messo qualche altro ragazzo là fuori, così avrei avuto qualcuno con cui parlare? Dicevano che il mio pianto era un sintomo della mia malattia e che forse, se avessi continuato a piangere, sarei rimasto lì per il resto della mia vita. E di notte non c’era nessuno a sentirmi urlare quando l’uomo veniva a violentarmi”.
Leggere le loro storie fa davvero venire le lacrime agli occhi, ma non a quelli di Loretta Bender, che sapeva chiaramente cosa stava facendo, ma che fino alla fine non ha espresso alcun rimorso. Durante gli esperimenti della Bender, a bambini di appena tre anni venivano somministrate forti scosse ogni giorno per settimane, molto più frequentemente e a tensioni molto più elevate di quelle utilizzate all’epoca sugli adulti. Questo programma era in ogni senso completamente sperimentale e veniva comunemente chiamato “terapia regressiva” o “terapia di annientamento”, tentativi di cancellare i ricordi dei bambini e di sostituirli con altri nuovi, un processo molto simile ai programmi di “depatterning” impiegati da Ewen Cameron a Montreal per il programma MK-UTRA della CIA, una somiglianza non casuale e troppo simile per essere indipendente.
Nella misura in cui i media e gli storici della medicina hanno discusso le atrocità della Bender, si sono concentrati esclusivamente sui suoi trattamenti con elettroshock, ma c’erano state molte altre crudeltà nei confronti di centinaia e forse migliaia di altri bambini. Il suo lavoro si era espanso rapidamente fino a includere esperimenti biochimici ed elettrochimici, e in particolare la collaborazione con Gottlieb (l’infamia dell’MK-ULTRA) sull’uso dell’LSD su questi bambini. La Bender aveva sviluppato la sua terapia di “annientamento”, utilizzando l’elettroshock, l’insulina e l’LSD, oltre ad un’altra droga pericolosa chiamata Metrazol, su ben oltre 500 pazienti adulti e su un altro numero elevato ma indeterminato di bambini, in diversi ospedali di New York.
In un articolo la Bender aveva ammesso di aver condotto per anni esperimenti su molte migliaia di bambini piccoli. In un documento, aveva scritto di una istituzione, il Creedmore State Hospital, dove c’era “una popolazione residente di 450 pazienti, di età compresa tra i 4 e i 15 anni, [dove] abbiamo studiato le risposte di questi bambini all’acido lisergico [LSD] e alle droghe correlate in ambito psichiatrico, psicologico e biochimico”. Nel corso di molti anni, la Bender aveva ripetutamente iniettato a questi bambini LSD, anfetamine, psilocibina e altre droghe psichedeliche e allucinogene, cercando in particolare droghe che colpissero quelli che lei definiva bambini “ipercinetici” e “sessualmente stimolati”. Questi studi erano stati condotti senza consenso informato, su bambini poveri che erano prigionieri in un istituto e che molto spesso, e forse deliberatamente, venivano erroneamente diagnosticati come schizofrenici o comunque confinati per ragioni discutibili e in base ad un’autorità ancora più discutibile. Gli studi della Bender sull’LSD e su altre droghe erano stati finanziati principalmente dalla stessa società di facciata della CIA che aveva finanziato Ewen Cameron, come parte dei programmi MK-ULTRA di Gottlieb.
In un articolo del 1970, la Bender aveva descritto i dosaggi che somministrava e le violente risposte fisiche di questi bambini piccoli, documentando risultati come “disturbi del sistema nervoso autonomo, pallore e vomito, grande agitazione, rottura di finestre, insonnia, perdita di appetito e perdita di peso”. L’autrice aveva ricordato la sua lunga esperienza decennale nell’uso dell’LSD sui bambini e il fatto che uno dei suoi superiori si fosse opposto strenuamente. Nelle sue parole: “Era molto contrario all’uso dell’LSD per produrre episodi psicotici come metodo terapeutico e abbiamo avuto qualche difficoltà a convincerlo a lasciarci usare il farmaco sui bambini… Se si ha pazienza e si persiste con il farmaco, si può far sì che la maggior parte dei bambini lo tolleri molto bene… Abbiamo anche usato, con il passare degli anni e l’arrivo di nuovi farmaci, tutti i [nuovi farmaci]… Gli psicofarmaci possono essere somministrati in dosi maggiori ai bambini che agli adulti”.
La Bender era specializzata non solo nell’LSD e nella mescalina, ma anche in un farmaco chiamato Metrazol, che produceva violente convulsioni. Albarelli e Kaye avevano scritto del suo uso da parte della Bender [33] e anche della CIA in alcuni dei suoi numerosi esperimenti “terapeutici”. Avevano notato che “durante lo stesso periodo di dieci anni in cui il Metrazol (anch’esso della Sandoz) era stato usato dal Vermont State Hospital, i decessi dei pazienti erano saliti alle stelle. Gli effetti sono a dir poco violenti, le torsioni e gli scatti spesso provocavano la rottura delle ossa, soprattutto della schiena e del collo, e non erano rare le lussazioni delle articolazioni”. E questo è solo uno dei farmaci che la Bender somministrava ai bambini piccoli.
Un altro importante contributo di Albarelli e Kaye era stato quello di documentare alcuni dei contatti e dei collaboratori della Bender, praticamente tutti coinvolti nel progetto MK-ULTRA di Gottlieb, tra cui i dottori Harold A. Abramson, Paul Hoch, James B. Cattell, Joel Elkes, Max Fink, Harris Isbell, Lothar Kalinowsky e Abraham Wikler. [Albarelli e Kaye] avevano anche sottolineato che Hoch e Cattell erano stati responsabili dell’uccisione di Harold Blauer con una dose massiccia di mescalina; Abramson era stato coinvolto nell’omicidio di Frank Olson, Elkes, Wikler e Isbell negli esperimenti MK-ULTA LSD della CIA nella fattoria della prigione del Kentucky; Fink e Kalinowsky erano stati i padrini dell’elettroshock in America. “Secondo un documento della CIA, Fink si vantava del fatto che ‘un individuo può essere gradualmente ridotto a livello vegetale attraverso l’uso dell’elettroshock”. Questo era un dato di cui la Bender era sicuramente a conoscenza, così come lo era di molti altri esperimenti. Albarelli e Kaye avevano scritto un ottimo e ben studiato articolo su questo argomento, intitolato “The CIA’s Shocking Experiments on Children Exposed – Drugging, Electroshocks and Brainwashing“. [34] È disponibile online e consiglio a tutti di leggerlo].
Un sito web chiamato stoppsychiatricabuse.org.uk, ha pubblicato un altro prezioso articolo, che afferma: “Torturare un individuo e ridurlo al livello di un vegetale era stato ritenuto il modo ideale per riprogrammarlo per svolgere compiti come gli assassinii politici“. L’articolo descrive in dettaglio alcuni dei programmi analoghi condotti nel Regno Unito, in Australia e in Nuova Zelanda, che prevedevano l’uso di elettroshock, LSD, varie altre droghe, a volte torture fisiche, spesso stupri, soprattutto di donne, il tutto in nome del “depatterning” e della terapia di annientamento. In Australia, lo psichiatra Harry Bailey era riuscito ad uccidere almeno 48 pazienti prima che la sua struttura finanziata dalla CIA venisse chiusa. In Nuova Zelanda, ai bambini veniva praticato l’elettroshock, senza anestesia, ai genitali e alle gambe, nel tentativo di modificare il loro comportamento – esattamente la stessa pratica usata per torturare i prigionieri politici. Nel Regno Unito, l’elettroshock è usato ancora oggi, anche su donne incinte e bambini, con “il cervello in via di sviluppo del bambino [attraversato] da elettricità a 220 volt”.
Lo stesso sito web ha scritto anche questo, omettendo la parte più importante:
“La TEC era ed è ampiamente diffusa nei regimi repressivi di tutto il mondo come mezzo per sottomettere i prigionieri politici. La polizia segreta cilena applicava regolarmente elettrodi alle braccia, alla testa, alle gambe e ai genitali delle sue vittime. Una dottoressa britannica di nome Sheila Cassidy era stata ripetutamente torturata sulla cosiddetta parilla, una griglia metallica sulla quale la vittima era costretta a sdraiarsi nuda e a subire ripetuti elettroshock. Questo metodo di tortura, usato anche in Argentina e in Brasile, era utilizzato per massimizzare il dolore, la degradazione e l’impotenza della vittima. Le violente contrazioni muscolari degli arti immobilizzati delle vittime a volte ne provocavano la frattura. Alcune vittime erano anche morte. Anche Libia, Marocco, Vietnam e Sudafrica hanno usato l’elettroshock sulle vittime politiche”. La parte che questi autori hanno omesso è il fatto che tutti questi regimi sopra citati avevano ricevuto il loro addestramento all’elettroshock e agli altri mezzi di tortura e repressione dai nostri buoni amici americani, per gentile concessione di Gottlieb e della CIA.
La Bender è stata descritta come arrogante, polemica, vanitosa, orgogliosa, poco incline alle critiche, anche se ovviamente giustificate, e apparentemente incapace di riconoscere anche i difetti e le carenze più evidenti sia in se stessa che nei suoi esperimenti disumani, rifiutandosi categoricamente di ammettere qualsiasi mancanza di etica o di umanità nei suoi esperimenti. Il New York Times era ignaro, come la stessa Bender, della mostruosità di questa donna. Secondo il necrologio scritto da Joan Cook:
“La dottoressa Lauretta Bender, neuropsichiatra infantile, ricercatrice ed educatrice, era nota per aver sviluppato nel 1923, il Bender-Gestalt Visual Motor Test, un esame neuropsicologico che è diventato uno standard mondiale. Ha trascorso molti anni a ricercare le cause della schizofrenia infantile ed è stata responsabile di studi sui suicidi e sulla violenza infantile. Nel 1955, la dottoressa Bender ha ricevuto il premio Adolf Meyer Memorial per il suo contributo alla comprensione dei bambini schizofrenici. È stata membro dello staff del Bellevue Hospital e psichiatra senior responsabile dei servizi per l’infanzia, incarico che ha ricoperto per 21 anni.” [35]
Un altro scrittore aveva espresso un parere diverso: “La Bender è rimasta un medico e una ricercatrice rispettata fino al suo pensionamento e ha ricevuto un elogiativo necrologio nel NYT che non menziona nemmeno la sua gemellarità con Joseph Mengele. Il suo lavoro è ancora citato nei documenti sulla schizofrenia infantile, nonostante fosse una razzista che “non ha mai escluso la primitività dei neri come possibilità teorica” e nonostante il fatto che fosse fottutamente pazza oltre che una torturatrice di bambini”.
Albert Kligman
In un’altra serie di esperimenti, durata almeno fino alla fine degli anni ’70, i prigionieri della Pennsylvania erano stati utilizzati per ricerche dermatologiche e di altro tipo. Il dottor Albert M. Kligman dell’Università della Pennsylvania aveva condotto gli esperimenti per conto dell’esercito statunitense, della Monsanto, della Dow Chemical Company e della Johnson & Johnson. La Dow Chemical voleva conoscere gli effetti sull’uomo della diossina e di altri erbicidi che produceva per la guerra in Vietnam e, per soddisfare la propria curiosità professionale, Kligman aveva iniettato la diossina – il componente altamente tossico e cancerogeno dell’Agente Arancio – in 70 detenuti, per lo più neri, lasciandoli senza trattamento per vedere cosa sarebbe successo. Gli esperimenti avevano lo scopo di provocare danni: i soggetti avevano ricevuto dosi di gran lunga superiori alle linee guida accettate, al fine di determinare la soglia in cui si verificava il danno, dopodiché gli studi erano stati terminati. Non c’erano state analisi di follow-up dopo i test e tutte le registrazioni delle identità dei prigionieri erano state distrutte. La Dow Chemical aveva pagato profumatamente Kligman per il suo lavoro. In un articolo intitolato “Il dottor Albert Kligman e gli orrori della prigione di Holmesburg”, si legge che “un importante dermatologo e un’università della Ivy League avevano rilevato la prigione cittadina e l’avevano trasformata nel più grande programma di ricerca umana della nazione“. [36][37] (corsivo mio)
“Il dottor Kligman aveva iniettato alle sue vittime una dose di diossina pari a 468 volte la dose “sicura” raccomandata, un prodotto che notoriamente agisce come agente vescicante e tossina sistemica. I suoi risultati finali, se ci sono stati, non sono noti. Non sappiamo nemmeno cosa sia successo ai prigionieri che aveva avvelenato: i loro nomi erano tra i documenti che Kligman aveva distrutto per ingannare la giustizia”. [38] Eppure l’Università della Pennsylvania aveva scelto di onorare quest’uomo: “Un clinico, ricercatore ed educatore eccezionale. Un leader visionario” che ha condotto “una vita straordinaria”. È così che l’Università della Pennsylvania descrive Albert M. Kligman in una pagina di raccolta fondi per una cattedra a suo nome”. [39] E il New York Times gli aveva dedicato un bel necrologio, come sempre fa per i mostri umani. [40]
In un articolo sugli esperimenti medici condotti da Kligman, l’Ahrp afferma:[41]”Sotto la sua direzione sono stati condotti centinaia di esperimenti dolorosi che hanno coinvolto quasi 1.000 detenuti. Kligman ha ricordato la sua prima visita alla prigione: “Tutto ciò che vidi davanti a me erano ettari di pelle… Era come un contadino che vede un campo fertile per la prima volta”[42] Kligman aveva sfruttato quegli “ettari di pelle” testando una varietà di sostanze chimiche tossiche, tra cui psicofarmaci come LSD e BZ, agenti radioattivi, agenti patogeni e prodotti per la pelle per conto di 33 aziende farmaceutiche e agenzie governative dei servizi segreti. Nel 1964, Medical News aveva riferito che 9 detenuti di Holmesburg su 10 erano soggetti dei suoi esperimenti medici. Anche i test benigni su dentifrici, detergenti, tinture per capelli e deodoranti comportavano biopsie dolorose. Un esperimento finanziato dall’esercito si concentrava sugli “effetti dei vapori velenosi sulla pelle”. Lo studio comprendeva macchine “che creano isotopi radioattivi” e lasciano cadere “piccole quantità” di sostanze altamente tossiche “su un’area limitata della pelle [del detenuto]”. Kligman aveva dichiarato: “Questo è un programma per la difesa nazionale… una volta che questi vapori attraversano la pelle, possono distruggere il sistema nervoso e la funzione centrale del cervello”. Esperimenti simili erano stati condotti all’Arsenale di Edgewood su soldati statunitensi.
Anche quando si riconosce la spaventosa mancanza di etica, la documentazione storica viene sanificata dagli editorialisti che fanno ripetuti riferimenti a casi di “irritazione della pelle”, o semplicemente “brufoli”, come unici effetti, ignorando l’enorme massa di prove accumulate in Vietnam di alterazioni genetiche e difetti alla nascita, oltre a danni multipli agli organi. Persino un funzionario della Dow Chemical aveva avvertito Kligman che il materiale “era altamente tossico” e che anche quantità minime (mezzo microgrammo, cioè mezzo milionesimo di grammo) iniettate negli animali producevano “gravi lesioni al fegato e ai reni sempre fatali”. Nonostante ciò, sembra che Kligman somministrasse dosi fino a 7.500 microgrammi, cioè 500 volte il dosaggio autorizzato dalla Dow Chemical per gli esseri umani, pur sostenendo di non vedere alcuna “evidenza clinica di tossicità”. Poiché è impossibile che dosaggi così elevati non producano alcun effetto medico sull’uomo, la spiegazione più probabile è che i risultati fossero stati osservati e i registri distrutti. Da allora, decine di migliaia di persone, tra cui veterani di guerra e sopravvissuti alle carceri, hanno intentato causa per la loro esposizione alle diossine, lamentando cancro e danni al fegato e ai reni, nonché tumori maligni e difetti congeniti nei loro figli.
Per quanto riguarda la mancanza di consapevolezza delle considerazioni etiche, Kligman aveva dichiarato: “Sono passati anni prima che le autorità sapessero che stavo conducendo vari studi su prigionieri volontari. Allora le cose erano più semplici. Il consenso informato non era contemplato. Nessuno mi chiedeva cosa stessi facendo. Era un periodo meraviglioso”.
Tuttavia, come nel caso di Lauretta Bender e di tanti altri eroi della medicina americana, le uccisioni da diossina sono state la minima parte delle atrocità di Kligman e le uniche menzionate nella letteratura, la cui storia è stata sanificata il più possibile. Kligman può essere diventato ricco sviluppando una crema per la pelle, ma il suo più grande contributo al mondo della depravazione non è stato dato dalla pelle, bensì dall’LSD e da altre droghe simili, ancora una volta come parte del programma MK-ULTRA di Gottlieb. All’inizio degli anni ’60, l’esercito americano aveva finanziato Kligman e il suo collega Herbert W. Copelan, anch’egli professore all’Università della Pennsylvania, con quasi 400.000 dollari, una somma immensa per l’epoca e la più grande somma singola mai pagata per una sperimentazione umana. Il loro compito era quello di determinare, per un gruppo di sette droghe che alterano la mente, la dose minima efficace necessaria per disabilitare o inabilitare totalmente il 50% di una popolazione, presumibilmente inducendo stati psicotici.
Vorrei aggiungere che, a causa dei suoi precedenti, Kligman è stato una delle due sole persone nella storia degli Stati Uniti a cui la FDA aveva vietato in modo permanente di testare nuovi farmaci su soggetti umani, divieto che all’epoca era stato ampiamente pubblicizzato. Questo fatto è degno di nota perché, subito dopo il divieto e la relativa pubblicità, l’esercito americano e la CIA avevano pagato a Kligman 400.000 dollari e si erano assicurati i suoi servizi per testare nuovi farmaci su soggetti umani. Come se non bastasse, Kligman non era stato bandito per le atrocità umane che aveva commesso, ma perché erano state scoperte discrepanze nei suoi dati, riducendo così la potenziale utilità di alcune di quelle atrocità. Credo ci sia una morale qui, da qualche parte, forse anche due.
Per questi ultimi studi, la CIA aveva fornito a Kligman e Copelan strutture mobili nel cortile della prigione, che erano essenzialmente dei laboratori per esperimenti di tortura e, per circa quattro anni, i due avevano utilizzato molte centinaia di detenuti come cavie per i loro esperimenti top-secret sulla guerra chimica. Il contratto della prigione era, in realtà, con l’Università della Pennsylvania, che forniva gli scienziati, mentre la prigione forniva le vittime e la CIA il denaro. Epstein ha scritto che, a quanto pare, l’Università aveva già stipulato un contratto con la prigione per fornire un numero illimitato di detenuti da sottoporre a test per le aziende farmaceutiche, quindi questo era solo un ulteriore contratto. Kligman e Copelan avevano sostenuto che nessuno dei loro soggetti aveva subito effetti dannosi duraturi, anche se, come ha osservato Kaye, “i documenti rivelati in seguito avrebbero dimostrato il contrario”, dimostrando che i detenuti erano stati ampiamente esposti ad agenti chimici che avrebbero potuto facilmente causare danni permanenti e irrevocabili, forse anche mentali e fisici.
E, come sempre, tutte le parti coinvolte, comprese le agenzie governative, l’Università della Pennsylvania e, naturalmente, i media guidati dal New York Times, [43] sono molto impegnate a sanificare la documentazione storica e a cancellare la verità. Secondo Wikipedia [44] e la stampa popolare, Kligman è semplicemente un uomo diventato multimilionario grazie all’invenzione di un popolare farmaco contro l’acne, “uno studioso prolifico” famoso per “aver portato rigore scientifico” negli studi, “un boy scout che amava le piante” ed era persino “il capitano della squadra di ginnastica della sua scuola”. Denise Gellene del New York Times racconta che Kligman, “autore di centinaia di articoli scientifici”, sarà ricordato per aver usato i detenuti per testare “una varietà di sostanze che includevano deodoranti e shampoo”, e forse anche qualche sostanza tossica per conto di “diverse agenzie governative”. Il sito web dell’Università della Pennsylvania elogia il dottor Kligman come “un insegnante innovativo e accattivante [che] ha ispirato generazioni di ricercatori e clinici… un gigante del settore…”. Il dottor John R. Stanley della Scuola di Medicina dell’Università sostiene che Kligman era “innovativo e molto carismatico, e ispirava le persone…”. Nessun dettaglio su come facesse ad ispirarle. Non va dimenticato che in Occidente ricordiamo gli scienziati tedeschi in modo molto diverso dalle loro controparti americane. Infatti, nelle udienze del Tribunale di Norimberga, i tedeschi avevano ripetutamente affermato di aver copiato gli esperimenti fatti negli Stati Uniti, e, se questi andavano bene in America, perché erano un reato in Germania?
Lawrence Gostin, un professore di legge della Georgetown University, aveva affermato che gli esperimenti di Kligman potevano anche non essere stati molto belli, “ma c’è stata una tale reazione eccessiva che praticamente tutta la ricerca benefica si è fermata”, e che concentrandosi sugli oltraggi nelle carceri, “abbiamo congelato la scienza di alta qualità”. Quindi, rendendo pubblici gli esperimenti disumani di Kligman, si sarebbe fermata tutta la “ricerca benefica”, soprattutto quella di “alta qualità”. E il rimorso di Kligman? Solo per il fatto di essere stato escluso dalla ricerca a causa di “discrepanze nei dati” che, secondo lui, erano colpa dei detenuti che aveva pagato per tenere i registri al posto suo. “Era stata una cosa stupida”, aveva detto, sottolineando che la sua fiducia nei detenuti “mi aveva quasi rovinato”.
Saul Krugman
A partire dagli anni ’50, i bambini disabili mentali della Willowbrook State School di Staten Island, New York, erano stati intenzionalmente infettati con l’epatite virale tramite la somministrazione di un estratto ricavato dalle feci di pazienti infetti. Saul Krugman della New York University aveva promesso ai genitori dei bambini con disabilità mentali che i loro figli sarebbero entrati alla Willowbrook in cambio della firma di un modulo di consenso per procedure che sosteneva essere “vaccinazioni”. In realtà, le procedure consistevano nell’infettare deliberatamente i bambini con l’epatite virale.
Per quasi 20 anni, il dottor Krugman aveva condotto studi su larga scala presso la Willowbrook State School per bambini ritardati, studi finanziati principalmente dalle forze armate statunitensi, con l’obiettivo iniziale di sviluppare un vaccino per proteggere il personale militare americano dalle devastazioni spesso mortali dell’epatite virale. Sfortunatamente, la strategia di Krugman consisteva nell’utilizzare molte centinaia di bambini ritardati di età compresa tra i tre e i dieci anni come materiale di laboratorio usa e getta per i suoi esperimenti. Poiché i genitori erano comprensibilmente riluttanti a far esporre i loro figli piccoli, già disabili, ad una malattia potenzialmente mortale, Krugman spesso applicava la coercizione e l’estorsione, insistendo falsamente sul fatto che la partecipazione ai suoi esperimenti era un prerequisito per l’ammissione alla scuola pubblica. Le famiglie povere della classe operaia che necessitavano di questo tipo di assistenza all’infanzia erano quindi sottoposte a notevoli pressioni e spesso lasciate in una posizione di impotenza, anche se non ci sono prove che avessero una comprensione valida di ciò che sarebbe stato effettivamente fatto ai loro figli. In genere ai genitori veniva richiesto di firmare un modulo di consenso che falsamente travisava le procedure di Krugman come “vaccinazioni”, quando chiaramente non erano tali.[45][46]
Ottenuto il “permesso”, Krugman infettava immediatamente con l’epatite i bambini appena arrivati all’istituto, studiando poi la progressione e gli effetti della malattia, nella speranza di capire se fosse possibile fare qualcosa. Il suo metodo di infezione era a dir poco fantasioso. Krugman si procurava le feci dei pazienti affetti da epatite, le mescolava in frullati e le dava da bere ai bambini, senza preoccuparsi apparentemente dei possibili gravi danni al fegato, delle altre disabilità e delle morti che necessariamente seguivano i suoi esperimenti. Alla fine Krugman aveva scoperto un vaccino utile, ma a un prezzo terribile in piccole vite umane.
La documentazione storica ci dice anche che molti dei dipendenti della Willowbrook alla fine avevano lasciato il lavoro per il disgusto degli esperimenti di Krugman e per il modo ingannevole con cui forniva garanzie ai genitori mentre uccideva i loro figli; molti di questi dipendenti avevano poi fornito testimonianze sulle pressioni estorsive imposte ai genitori. Dopo che il personale aveva reso pubbliche le proprie preoccupazioni, un giornalista di New York aveva condotto un’inchiesta e pubblicato articoli che descrivevano “una serie di condizioni deplorevoli, tra cui il sovraffollamento, l’inadeguatezza delle strutture sanitarie e l’abuso fisico e sessuale dei residenti da parte dei membri del personale della scuola”. La scuola era stata quindi chiusa.
Come sempre, l’establishment e i media avevano fatto quadrato e avevano prodotto una storia dell’uomo e della sua carriera splendidamente rivista, ma del tutto falsa. Ci sono state cantate le lodi dei “risultati di vasta portata del dottor Krugman” con descrizioni poetiche di come, “in una lunga ed elegante sequenza di studi”, avesse imparato qualcosa sull’epatite. Ad essere sincero, non sono del tutto certo che dare da mangiare feci a bambini di tre anni sia una pratica “elegante”, ma nessuno mi ha mai chiesto di scrivere il necrologio di Krugman. E i media erano stati inondati da giustificazioni ancora più patetiche. Un certo Franz Inglefinger, redattore di una rivista medica, aveva scritto che “Essendo stati autorizzati a partecipare ad uno studio attentamente supervisionato… i pazienti stessi ne avevano tratto beneficio”, anche se non era immediatamente chiaro come un bambino di tre anni che beveva feci infette da epatite, e poi moriva, avrebbe potuto considerarlo un beneficio. Ma non importa. In riconoscimento dei risultati di vasta portata ottenuti grazie ai suoi eleganti studi, Krugman era stato nominato presidente della Società pediatrica americana. Ed è così che facciamo le cose in America, la terra dei diritti umani.
Non possiamo passare oltre senza notare che il New York Times, fedele alle sue radici etniche, aveva riportato l’ennesimo necrologio entusiasta di un altro mostro umano: “Saul Krugman ha fatto di più per eliminare le malattie infettive pediatriche di qualsiasi altra persona”. [47]
Ahrp nota [48] che Krugman era stato premiato in molti ambienti: “Il dottor Krugman aveva avuto diversi riconoscimenti dai suoi colleghi medici, che avevano definito il suo lavoro “innovativo” senza pensare agli abusi e alle sofferenze dei bambini che infettava. Nel 1972, un reportage di Geraldo Rivera portò a un decreto di consenso da parte della città di New York che proibiva l’incarcerazione di bambini con ritardo mentale in grandi istituti. Nello stesso anno, il dottor Krugman era stato eletto presidente dell’American Pediatric Society”. Seguendo il suo tipico schema, il New York Times era stato effusivo nel lodare il dottor Krugman: [49] “Ha fondato una delle prime cliniche pediatriche complete del Paese, stabilendo un modello per i centri medici di altre parti del Paese. Insieme ai suoi collaboratori ha valutato i vaccini di nuova concezione contro la poliomielite, il morbillo, la rosolia e l’epatite B. Nel suo più grande successo, ha svelato i misteri dell’epatite virale e ha contribuito a sconfiggere questa famiglia di malattie debilitanti”.
Eugene Saenger
Il dottor Eugene Saenger era un radiologo dell’Università di Cincinnati, incaricato dalle forze armate statunitensi di raccogliere informazioni utili sugli effetti sull’uomo dell’esposizione alle radiazioni nucleari. I militari volevano soprattutto sapere quante radiazioni nucleari un soldato potesse assorbire sul campo di battaglia. Saenger, da vero patriota, aveva radunato i pazienti neri poveri dell’ospedale universitario e, senza informarli di ciò che stava accadendo, li aveva esposti all’equivalente di circa 20.000 radiografie al torace nell’arco di un’ora. Dopo il vomito, le emorragie, le convulsioni e altre normali reazioni all’overdose di radiazioni, tutti i pazienti erano deceduti. Molti di questi erano bambini piccoli. I dati ufficiali parlano di 80-100 persone, ma il totale effettivo è probabilmente di molte centinaia con l’esercito statunitense e i media così desiderosi di oscurare tutto, non sapremo mai l’intera verità. Saenger aveva presentato dei moduli di consenso firmati che testimoniavano la partecipazione volontaria dei bambini alla loro morte, ma in seguito si era scoperto che le firme sui moduli erano state tutte falsificate. [50][51][52]
Un medico aveva scritto che “ciò che è successo è una delle cose peggiori che questo governo abbia mai fatto ai suoi cittadini in segreto”, ma Saenger aveva sostenuto che il suo unico scopo era stato quello di migliorare il trattamento e i tassi di sopravvivenza e che “nessuno dei decessi” era stato causato dalle sue radiazioni. Tuttavia, i tribunali non erano stati d’accordo e le cause contro Saenger, l’Università di Cincinnati e l’esercito americano si erano risolte con successo, almeno per le famiglie delle vittime. Ma non importa. La Radiological Society of North America aveva conferito al dottor Saenger una medaglia d’oro per i “risultati ottenuti in carriera” nel contribuire a ridurre l’eccesso di poveri della nazione.
Saenger non era stato l’unico medico a eseguire esperimenti simili, e questa serie di esperimenti ne eramo seguite altre. Secondo fonti autorevoli, in un periodo di circa 20 anni, più di 4.000 esperimenti simili sulla tolleranza alle radiazioni erano stati condotti su decine di migliaia di americani da medici finanziati dall’esercito statunitense. In ogni caso, considerando che la documentazione storica è frammentaria, la pratica era molto diffusa, la documentazione veniva quasi sempre distrutta e i follow-up quasi mai eseguiti, non c’è modo di conoscere il tributo risultante di disabilità, vite e famiglie rovinate. Saenger è stato arrogante fino alla fine, quando aveva affermato: “Queste persone erano malate. Abbiamo somministrato loro questo trattamento per vedere … se potevamo migliorare le loro condizioni”. Si potrebbe pensare che, dopo che il 50% dei soggetti era morto nel giro di poche settimane, Saenger avrebbe potuto anche rendersi conto che le loro condizioni non stavano migliorando, ma forse in America le cose sono diverse.
Ryan Grim dell’Huffington Post aveva scritto un bell’articolo intitolato “American Mengele“, in cui aveva aggiunto una nota toccante sull’obbligo solenne sentito dall’Università di Cincinnati nei confronti delle vittime degli esperimenti sulle radiazioni da loro sponsorizzati, e sulla loro eloquente espressione di tale sentimento. Nel suo articolo, scriveva di un monumento eretto dall’Università per commemorare le vittime delle atrocità condotte da Saenger nei locali dell’istituto. L’incantevole monumento si trova dietro un cassonetto e su una breve serie di gradini di cemento crepato, e pieni di erbacce, tra la cucina dell’ospedale e il parcheggio. Per citare Grimm: “Lì, tra il retro dell’ospedale e il suo incombente parcheggio, sotto un acero ispido, c’era una piccola targa posta a un metro e mezzo da terra. Recitava: “Dedicato ai pazienti della sperimentazione radioattiva”. Sotto, in caratteri minuscoli, c’erano i nomi di oltre 170 “pazienti” il cui coinvolgimento nella “Sperimentazione sulle Radiazioni” si sarebbe rivelato il loro ultimo atto sulla terra”. Grim aveva concluso affermando: “Il numero di americani uccisi dalla ricerca del dottor Saenger rimane controverso perché molte delle prove che avrebbero potuto essere utilizzate per coinvolgere l’ospedale e il Dipartimento della Difesa sono state distrutte. Ma questo sappiamo: all’ospedale erano andati più di 850.000 dollari”.
Il New York Times aveva [come al solito] pubblicato un bel necrologio sul dottor Saenger, [53] iniziando con l’affermazione che la sua ricerca “aveva contribuito a definire gli standard di sicurezza delle radiazioni per i pazienti”, anche se non è immediatamente chiaro come friggere una donna incinta con un eceeso di radiazioni possa aver contribuito contribuito a stabilire uno standard di sicurezza. Un altro necrologio affermava che uno dei temi principali della “distinta carriera” di Saenger era stato “l’uso responsabile delle radiazioni in medicina” e che era diventato un leader nell'”analisi dei rischi e dei benefici dell’impiego delle radiazioni” in ambito ospedaliero. Non è facile rispondere ad affermazioni vacue come questa. La parte rischio-beneficio negli esperimenti di Saenger è ovvia: molti benefici per l’esercito e nessun rischio personale per lui, ma come possiamo equiparare l’uso responsabile delle radiazioni con le overdose che avevano ucciso tutti i pazienti? Molti articoli su quest’uomo prendono nota del fatto che, a quanto pare, era stato “uno degli esperti internazionali chiamati a valutare i rischi” del disastro della centrale nucleare di Chernobyl, in Unione Sovietica, nel 1986. Devo dire che il mio primo pensiero nel leggere questo commento è stato che qualcuno avrebbe dovuto chiamare degli esperti per valutare i rischi un po’ più vicini a noi.
In questo caso, come in tutti gli altri, la documentazione storica è stata ritoccata e photoshoppata per sanificare gli autori delle atrocità e le istituzioni che li avevano sostenuti. I resoconti dei media e i libri di testo di medicina o di storia affermano sempre di avere buone intenzioni, ma è evidente che Saenger sapeva benissimo di essere coinvolto in un grande inganno e i media ora fanno del loro meglio per nasconderlo. Saenger in un promemoria del personale aveva scritto che “… i medici, le infermiere e il personale di reparto sono stati istruiti a non discutere [dei sintomi di avvelenamento da radiazioni] con il paziente. Non chiedete al paziente se ha questi sintomi”. Inoltre, al personale dell’ospedale era stato espressamente vietato informare i soggetti dei test che “avrebbero anche potuto morire per insufficienza midollare entro 40 giorni”. E, nei riassunti dello studio inviati ai militari, Saenger aveva chiarito senza ombra di dubbio che i pazienti non dovevano essere informati di ciò che sarebbe stato fatto loro. Aveva scritto: “Al paziente viene detto che deve ricevere un trattamento per la sua malattia. Non ci devono essere discussioni [sulla letalità] connessa al trattamento”.
Un editorialista aveva scritto: “A seconda di ciò che si legge, il dottor Eugene Saenger è un eroe o un mostro”, osservando che il vero scopo dei suoi esperimenti era semplicemente quello di determinare le dosi massime di radiazioni a cui gli esseri umani potevano essere esposti, i livelli a cui si verificavano danni permanenti gravi e la morte. Saenger si era adeguato, fino alla morte. Inoltre, ci sono prove che era stato lo stesso Saenger a rivolgersi ai militari con una proposta per questo studio, sostenendo che le informazioni ottenute “sarebbero state utili sul campo di battaglia nucleare”. In questo studio, come in molti altri, i decessi erano preziosi perché i cadaveri potevano essere utilizzati per autopsie complete che avrebbero fornito molte più informazioni. A causa dell’intento ovviamente terminale dell’esperimento, del fatto che i soggetti erano tutti sacrificabili e destinati a morire, era stata convocata un’udienza del Congresso. Come ci si aspetterebbe, i documenti erano stati distrutti in anticipo, tutti avevano mentito e l’intera vicenda era stata ancora una volta nascosta sotto il tappeto, lasciando l’illusione che la nazione avesse avuto il coraggio di affrontare i propri peccati.
Larry Romanoff
Fine della prima parte
La seconda parte è qui
Fonte: bluemoonofshanghai.com
Link: https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/12769/
27.08.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Riferimenti:
[1] The Deadly Chronicle of American Experiments on Humans; Required Reading; long list
https://www.americanussr.com/files/xperiments_on_People_ci6j7pqj20x2y68vkwifgy.html
[2] Ugly past of U.S. human experiments uncovered
https://www.nbcnews.com/health/health-news/ugly-past-u-s-human-experiments-uncovered-flna1C9465329
[3] America’s shocking secret: Pictures that show how U.S. experimented on its own disabled citizens and prison inmates
https://www.dailymail.co.uk/news/article-1361275/Americas-shocking-secret-US-experimented-disabled-citizens-prison-inmates.html
[4] Horrific US Medical Experiments Come to Light
[5] Bioethics, neurosurgery, and integral healing
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4361830/
[6] Lobotomy
https://en.wikipedia.org/wiki/Lobotomy
[7] Lobotomy: The brain op described as ‘easier than curing a toothache’
https://www.bbc.com/news/stories-55854145
[8] How Many People Actually Got Lobotomized?
https://www.britannica.com/story/how-many-people-actually-got-lobotomized
[9] 50,000 Lobotomies performed in US from the 1930s to the 1970s
https://www.seattletimes.com/nation-world/50000-lobotomies-performed-in-us-from-30s-to-70s/
[10] When Doctors Kill: Who, Why, and How
[11] Human medical experimentation in the United States: The shocking true history of modern medicine and psychiatry (1833-1965)
https://www.naturalnews.com/019189.html
[12] History of St. Vincent ’s Orphan Asylum Tacony, Philadelphia: A Memoir of its Diamond Jubilee
https://ia800405.us.archive.org/24/items/historyofstvince00roth/historyofstvince00roth.pdf
[13] CDC Says It Erred in Measles Study
https://www.latimes.com/archives/la-xpm-1996-06-17-mn-15871-story.html
[14] Guinea Pig Kids
http://news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/this_world/4035345.stm
[15] THE GUINEA PIG KIDS
https://www.bbc.co.uk/radio4/history/document/document2004_guinea_pigs.shtml
[16] Guinea Pig Kids: ARV-Babies in New York City
[17] ‘Guinea Pig Kids’: Fauci’s Legacy of Cruel Experiments on Kids
‘Guinea Pig Kids’: Fauci’s Legacy of Cruel Experiments on Kids
[18] New York’s HIV experiment
http://news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/this_world/4038375.stm
[19] Military Medical Ethics Volumes 1-2
https://archive.org/details/MilitaryMedicalEthics/page/n3/mode/2up
[20] Unethical human experimentation in the United States
https://en.wikipedia.org/wiki/Unethical_human_experimentation_in_the_United_States
[21] DES tested on pregnant women without consent: ethical violations
DES tested on pregnant women without consent: ethical violations
[22] The DES saga: Death risk high for young women exposed in utero
https://www.uchicagomedicine.org/forefront/womens-health-articles/the-des-saga
[23] The NCI Combined DES Cohorts Follow-up Study
https://dceg.cancer.gov/research/what-we-study/des-study
[24] 1944–1956: Radioactive nutrition experiments on retarded children by Harvard and MIT
1944–1956: Radioactive nutrition experiments on retarded children by Harvard and MIT
[25] Florida’s Dozier School For Boys: A True Horror Story
https://www.npr.org/2012/10/15/162941770/floridas-dozier-school-for-boys-a-true-horror-story
[26] The San Quentin prison doctor who performed over 10,000 human experiments
https://www.sfgate.com/sfhistory/article/leo-stanley-gland-rejuvenation-surgery-14298920.php
[27] Washington Radiation Suit Settled for $2.4 Million
https://www.prisonlegalnews.org/news/2000/nov/15/washington-radiation-suit-settled-for-24-million/
[28] Cheaper than Chimpanzees: Expanding the Use of Prisoners in Medical Experiments
https://www.prisonlegalnews.org/news/2008/mar/15/cheaper-than-chimpanzees-expanding-the-use-of-prisoners-in-medical-experiments/
[29] 1942–1969: Dr. Lauretta Bender, child psychiatrist from Hell
[30] Lauretta Bender
https://en.wikipedia.org/wiki/Lauretta_Bender
[31] Dr. Lauretta Bender’s Child ECT Experiment, Bellevue Psychiatric Hospital
https://www.theclio.com/entry/88387
[32] LAURETTA BENDER A PSYCHIATRIST, 88
https://www.nytimes.com/1987/01/17/obituaries/lauretta-bender-a-psychiatrist-88.html
[33] The Hidden Tragedy Of The CIA’s Experiments On Children
[34] The CIA’s Shocking Experiments on Children Exposed — Drugging, Electroshocks and Brainwashing
https://www.alternet.org/2010/08/the_cias_shocking_experiments_on_children_exposed_–_drugging_electroshocks_and_brainwashing
[35] LAURETTA BENDER A PSYCHIATRIST, 88
https://www.nytimes.com/1987/01/17/obituaries/lauretta-bender-a-psychiatrist-88.html
[36] Dr. Albert Kligman and the Horrors of Holmesburg Prison
[37] Albert Kligman
https://en.wikipedia.org/wiki/Albert_Kligman
[38] The 6 Most Evil Human Experiments Perpetrated By The U.S. Government
https://allthatsinteresting.com/human-experiments/5
[39] This Researcher Exploited Prisoners, Children, and the Elderly. Why Does Pennsylvania Honor Him?
https://www.chronicle.com/article/this-researcher-exploited-prisoners-children-and-the-elderly-why-does-penn-honor-him/
[40] Dr. Albert M. Kligman, Dermatologist, Dies at 93
https://www.nytimes.com/2010/02/23/us/23kligman.html
[41] 1951–1974: Dr. Albert Kligman’s “supermarket” variety of experiments at Holmesburg Prison
1951–1974: Dr. Albert Kligman’s “supermarket” variety of experiments at Holmesburg Prison
[42] Hornblum; Acres of Skin, 1998; human experiments at Holmesburg Prison : a story of abuse and exploitation in the name of medical science
https://archive.org/details/acresofskinhuman0000horn
[43] Dr. Albert M. Kligman, Dermatologist, Dies at 93
https://www.nytimes.com/2010/02/23/us/23kligman.html
[44] Albert Kligman
https://en.wikipedia.org/wiki/Albert_Kligman
[45] The Hideous Truths of Testing Vaccines on Humans
https://www.forbes.com/sites/leahrosenbaum/2020/06/12/willowbrook-scandal-hepatitis-experiments-hideous-truths-of-testing-vaccines-on-humans/?sh=5f76ff57279c
[46] Saul Krugman
https://en.wikipedia.org/wiki/Saul_Krugman
[47] Saul Krugman, 84; Led Fight to Vanquish Childhood Diseases
https://www.nytimes.com/1995/10/28/nyregion/saul-krugman-84-led-fight-to-vanquish-childhood-diseases.html
[48] 1955–1970: Saul Krugman, MD, conducted despicable medical experiments at Willowbrook
[49] Saul Krugman led Fight to Vanquish Childhood Diseases
https://www.nytimes.com/1995/10/28/nyregion/saul-krugman-84-led-fight-to-vanquish-childhood-diseases.html
[50] He Used Black People As Guinea Pigs For Years – And The Government Paid For It
https://allthatsinteresting.com/eugene-saenger
[51] Charity Patients Irradiated to Gauge Effect on Soldiers : Radiation: Experiments on 82 people with cancer lasted until 1972. Sixty days after exposure, 25 had died.
https://www.latimes.com/archives/la-xpm-1994-01-06-mn-9015-story.html
[52] Eugene Saenger
https://en.wikipedia.org/wiki/Eugene_Saenger
[53] Eugene Saenger, Controversial Doctor, Dies at 90
https://www.nytimes.com/2007/10/11/us/11saenger.html