DI MATTHEW JAMISON
strategic-culture.org
Martedì 18 aprile il primo ministro britannico, la signora Theresa May, ha sorpreso un pubblico britannico ormai stanco di elezioni. Nonostante avesse più volte ripetuto, dopo essere divenuta Primo Ministro e leader del Partito Conservatore, che non ci sarebbero più elezioni a sorpresa, la signora May ha fatto un’ennesima inversione di marcia e ha cambiato idea. A differenza della signora Thatcher, questa signora qui adora i cambi di programma. E lo fa piuttosto spesso. Durante la campagna del referendum sull’Unione Europea dello scorso anno, si era mostrata favorevole a che il Regno Unito restasse nell’Unione; dopo il referendum si è comportata da autentica codarda ed è come svanita nel nulla. Non appena i risultati sono stati chiari, ha cambiato musica come se niente fosse e ha abbracciato la decisione referendaria con quel suo slogan “Brexit significa Brexit” pronunciato alla Biblioteca dell’Istituto Reale dei Servizi Uniti, anche se il popolo britannico quando ha votato non aveva del tutto chiaro cosa stesse votando, a causa delle bugie e della vergognosa propaganda per il “Lasciare l’U.E.” durante il Referendum.
Vi ricordate quell’enorme bugia che la campagna per il “Lasciare” ha detto al pubblico britannico, quell’idiozia che ogni settimana i contribuenti britannici mandano all’ U.E. 350 milioni di sterline? Una menzogna assoluta. O il fatto che oltre il 50% dell’immigrazione nel Regno Unito sia non – U.E., e che può essere benissimo controllata a livello nazionale e quindi Bruxelles non c’entra niente? Oppure l’idea assurda che in qualche modo il Regno Unito potesse votare per lasciare l’Unione europea e mantenere comunque l’adesione al mercato unico senza accettare i quattro principi fondamentali dello stesso: libera circolazione delle persone, dei servizi, dei beni e dei capitali?
Dopo il voto la signora May è come sparita dal campo di battaglia e ha fatto ben poco per smentire queste bugie per puro calcolo personale: se David Cameron avesse perso, avrebbe lasciato a lei il campo. Ora, ricordando le sue dichiarazioni e posizioni sulle necessità o meno di elezioni generali, la signora May dimostra ancora una volta che di lei non ci si può fidare. Come ho scritto l’anno scorso, la situazione era già abbastanza appesantita dalle sfide nazionali e internazionali che il Regno Unito stava affrontando e non era il momento opportuno per metterlo di fronte ad un’importante scelta insulare e navale con un pericoloso referendum sulla vitalità o meno della sua appartenenza all’U.E. Oggi, per ragioni del tutto egoistiche, la Signora May decide di sottoporre il Regno Unito a nuove elezioni generali, che non erano previste per legge fino al 2020.
La signora May è stata un patetico Ministro per gli Affari Interni. Sotto la sua guida e quella dei suoi insulsi assistenti Nick Timothy e l’ex giornalista di calcio Fiona Hill, il Ministero degli Interni britannico, uno dei ministeri più corrotti e incompetenti del Regno Unito, ha sfornato ogni giorno montagne di retorica xenofoba e razzista sugli immigrati, creando una frenesia nazionale che ha contribuito ad alimentare il voto della Brexit. Nei suoi cinque anni di mandato ministeriale, la signora May ha fallito nel soddisfare le richieste del Manifesto 2010 del Partito Conservatore per promuovere la riduzione dell’immigrazione, anche se ha avuto a sua disposizione tutti gli strumenti politici nazionali pertinenti. Come ho scritto sopra, oltre la metà dell’immigrazione nel Regno Unito viene dall’esterno dell’U.E.; non c’era alcun bisogno di ricorrere all’uscita dall’U.E. Tuttavia, questo semplice fatto si è rivelato complesso per essere colto dalla Signora May, dal sig. Timothy e dalla signora Hill. Come Ministro degli Affari Interni, la Signora May ha abusato anche dei suoi poteri utilizzando i servizi di sicurezza per indagare sui suoi rivali politici del Partito Conservatore: di certo non rappresentavano una minaccia alla sicurezza nazionale, ma un modo per scavare tra i segreti del Partito Conservatore e portare alla luce rapporti compiacenti con benefattori stranieri di dubbia fama.
Il 18 aprile scorso, sui gradini di 10 Downing Street, la Signora May ha dichiarato che i negoziati con l’UE nei futuri colloqui sulla Brexit sarebbero stati difficili e per questo motivo ha dovuto indire una nuova elezione generali per assicurare al Paese una leadership forte e stabile. Questo, ancora una volta, è il segno distintivo del pensiero e della retorica della signora May: tutta spazzatura. Quest’idea della Signora May che i voti che raccoglierà nelle elezioni le daranno un mandato più forte durante i negoziati della Brexit è tutta una farsa. Che la Signora possa raccogliere una maggioranza di 600 o di 1, la cosa è irrilevante per i negoziati Brexit. Ora i giochi stanno a Bruxelles: se l’U.E. si troverà o meno di fronte ad una forte maggioranza Tory nella Camera dei Comuni, la cosa non cambierà di una virgola gli accordi finali, poiché questi saranno determinati dalla Commissione Europea EU27.
No, come al solito quello che la signora May e la sua gang presentano al pubblico è molto diverso dalla realtà. Ci sono due motivi per cui la signora May ha cambiato idea e posizioni riguardo alle elezioni generali. Numero uno: i Tories hanno vinto nelle ultime elezioni in modo scorretto, assegnando maggiore peso politico a 20 seggi in realtà marginali. Riguardo a questo, la polizia ha trasmesso documenti al Servizio Giudiziario della Corona e se fossero state depositate delle accuse ci sarebbe stato il ballottaggio, che avrebbe strappato ai Tories la maggioranza per 12 seggi. Non riuscivo a crederci che avessero la maggioranza alle ultime elezioni. E grazie a Channel 4 News e a Michael Crick, oggi possiamo capire perché hanno tentato l’impossibile pur di garantirsi la maggioranza. Una cosa profondamente vergognosa.
Anche se questo é avvenuto con il suo predecessore come Leader del Partito Conservatore, l’altrettanto odioso David Cameron, anche il Capo di Gabinetto aggiunto della May, Nick Timothy, potrebbe essere implicato nello scandalo dei voti rubati nel collegio elettorale di South Thanet, dove i Tories hanno fatto fuori il Leader di UKIP Nigel Farage. Downing Street si è rifiutata sistematicamente di commentare la vicenda; tuttavia i membri più anziani del Partito Conservatore erano preoccupati perché qualsiasi denuncia a carico di un deputato Conservatore avrebbe potuto portare all’annullamento dei risultati elettorali, provocando nuove elezioni durante i negoziati per la Brexit. Il governo Conservatore ha una maggioranza di soli 12 seggi nella Camera dei Comuni. Almeno 20 deputati conservatori sono sotto inchiesta. Se questi parlamentari fossero costretti a dimettersi, il governo della May sarebbe caduto nel mese di Maggio, durante i negoziati della Brexit.
Numero due: dal momento che la signora May è arrivata al potere a ridosso del risultato del referendum sull’U.E., i voti del Partito Conservatore nei sondaggi di opinione britannici sono aumentati perché ha abbandonato il suo precedente supporto al “Restare”, abbracciando una Brexit convinta, dando il via all’articolo 50 e alla sua notifica formale a lasciare l’Unione Europea nel mese di marzo. Alcuni sondaggi di opinione hanno riportato un vantaggio del 20% dei Conservatori rispetto al maggiore partito all’opposizione. La decisione di dare il via all’articolo 50 si è rivelata tremendamente popolare in aree del Regno Unito come il Galles e il nord dell’Inghilterra, in aree più povere e meno istruite che in passato sono state roccaforti elettorali del Partito Laburista.
Nel frattempo, il Partito Laburista, guidato da Jeremy Corbyn appare malamente diviso. I media britannici sono molto ostili verso Corbyn. I principali quotidiani nazionali come The Times e The Sun di Rupert Murdoch, The Daily Telegraph dei fratelli Barclay, The Daily Mail del Visconte Rothermere e The Daily Express di Richard Daily, riportano costantemente su di lui fatti negativi. Corbyn è costantemente attaccato e criticato dai membri del suo stesso gruppo parlamentare, anche se gode di un forte seguito nel partito nazionale al livello di appartenenza alla base. Gli elettori inglesi delle classi medie lavoratrici lo vedono come un marxista, uno cioè troppo lontano dal centro dello spettro politico britannico. Andando oggi a un’elezione generale, la signora May e i suoi consiglieri hanno calcolato che mai si ripresenterà un’occasione migliore per distruggere il partito Laburista per almeno una generazione, assicurandosi così un’importante maggioranza nella Camera dei Comuni, forse anche di oltre 100 deputati rispetto all’opposizione. Sarebbe questa la più grande maggioranza che il Partito Conservatore abbia mai conquistato dal tempo della Thatcher, che riportò una maggioranza netta di 144 deputati nelle elezioni generali del 1983, grazie agli esiti positivi della guerra nelle Falklands contro l’Argentina, e una maggioranza elettorale di 101 seggi alle consultazioni del 1987, grazie alla crescita economica e alla debole opposizione del partito Laburista del tempo guidato da Neil Kinnock.
Se la signora May avesse atteso fino al 2020, il «fattore Brexit», che ha rafforzato il Partito Conservatore, a quel punto si sarebbe esaurito, Jeremy Corbyn avrebbe già rassegnato le dimissioni e sarebbe arrivato un leader Laburista più decente, i conservatori avrebbero perso la maggioranza a causa delle indagini giudiziarie sopra menzionate o a causa di una decrescita economica causata dalla Brexit. Con una maggioranza maggioritaria alla Camera dei Comuni, l’autorità politica della signora May si rafforzerà notevolmente. Non avrà bisogno di essere così deferente con i suoi critici e avversari interni; sarà in grado di portare avanti politiche conservatrici più radicali su questioni interne quali il Servizio Sanitario Nazionale, le tasse, la previdenza sociale, ecc. Con una maggioranza maggioritaria alla Camera dei Comuni, probabilmente non perderà mai un voto sulla sua agenda legislativa.
Tuttavia, i sondaggi di opinione nelle democrazie occidentali sono sempre più inesatti e imprecisi: lo sono stati sia per Brexit sia per Trump. La signora May ha mostrato una fibra piuttosto fragile quando si è trattato di affrontare critiche e dissensi in una democrazia cosiddetta libera e aperta. Di regola, i meno talentuosi e capaci tendono ad assumere comportamenti bizzarri e dittatoriali; sanno bene quanto siano inadeguati ma sono così insicuri da non avere fiducia in se stessi. Ciò spiega perché la signora May e i suoi consiglieri, come Nick Timothy e Fiona Hill, siano sempre così eccessivamente combattivi: fondamentalmente non sono affatto quello che fanno, a parte impegnarsi in una politica maldestra e immatura. Hanno poca esperienza di vita al di fuori della bolla di Westminster e del Partito Conservatore e le loro credenziali accademiche non sono poi così notevoli. Dobbiamo ricordare che nel 1970 tutti i sondaggi erano a favore di Harold Wilson, che andò al potere prima di quanto avesse dovuto. E quale fu il risultato? Che perse contro il Partito Conservatore di Edward Heath. Le prossime settimane saranno molto interessanti per la politica britannica.
Fonte: www.strategic-culture.org
Link: http://www.strategic-culture.org/news/2017/05/03/real-reasons-for-uk-general-election.html
3.05.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63