Questa notte Israele ha attaccato una base militare a Esfahan, nell’Iran centrale, anche se – secondo fonti locali – sembra che l’attacco sia partito dall’interno del Paese e non dall’estero. E’ stato definito “moscio” da Itamar Ben Gvir, ministro israeliano della Sicurezza nazionale.
Un avvertimento quindi? Cosi’ come sono sembrati gli attacchi iraniani dei giorni scorsi contro gli obiettivi militari in Israele e nei territori occupati: come vedete, se vogliamo possiamo farlo e vi faremo molto male.
Il comandante in capo dell’Esercito iraniano Abdolrahim Mousavi, ha definito “assurdi” i rapporti che attribuiscono ad Israele gli attacchi a Esfahan, puntando i riflettori su “infiltrati” e annunciando che non ci saranno ritorsioni dopo le azioni dei giorni scorsi di Teheran contro Tel Aviv.
La stampa occidentale, a partire dagli Usa, dà per certo l’attacco israeliano, fonti turche danno notizie di obiettivi colpiti anche in Iraq e Siria.
Per l’agenzia nazionale IRNA: “L’Iran ha attivato un sistema di difesa aerea nelle prime ore di venerdì dopo il rumore di un’esplosione udita nei pressi di un’importante base aerea nella provincia centrale di Isfahan”, poi, citando un funzionario militare, definisce “speculazioni dei media occidentali su un rumore relativamente forte alle 4 del mattino ora locale” le notizie sull’attacco. “Il generale di seconda brigata Siavash Mihandoost ha dichiarato che il rumore è stato udito nella parte orientale di Isfahan mentre la difesa aerea della città sparava contro un oggetto sospetto. Non sono stati riportati danni nell’incidente”.
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