Dovete sapere che, mentre si sta qui a parlar di complotti, vi sono sociologi, antropologi e complottistologi che si interrogano sui perché e i per come di tutto questo cianciare. Fra questi, ingiustamente sottovalutati appaiono i Guerrieri della Verità raccolti intorno all’Osservatorio sul Complottismo: son loro ad aver prodotto il documento “Chi sono i non vaccinati” , rielaborando gli spunti di un articolo della sociologa turca Zeynep Tufecki per il New York Times. Interessante è pure la disamina delle varie sottospecie di “complottismo”: a fianco di un banalotto complottismo “spirituale” (frutto dell’amplesso fra il “Fascismo” e la “New Age”, come si evince dallo schema a fianco), esisterebbe pure un complottismo “stocastico”. Leggere per credere.
Si apprende da questi osservatori che vi sono due categorie di irriducibili verso i quali è possibile esercitare, ahiloro, “solo coercizione”; dai commentatori si colgono invece acute riflessioni su come mettere in atto tale coercizione: si va dall”‘isolamento forzoso in aree apposite” ai TSO coatti. Ai tanti che si riconosceranno nella più irredimibile delle categorie di non vaccinati, quelli che “credono alla plandemia, un piano sinistro totalitario” è dedicata questa risposta alla domanda uguale e contraria rispetto a quella posta dagli osservatori: chi sono i vaccinati? Visto che quest’anno si celebra il settecentesimo anniversario della morte del Sommo Dante Alighieri, una comoda ispirazione viene dalla sua Commedia: essendo quello dei covidisti siringomani l’Inferno sulla Terra, essi verranno divisi in nove cerchi. Tutto è comunque ribaltabile in qualsiasi momento, tramutando “I nove cerchi del Vaccinferno” ne “I nove cieli del Paradiso Chimico”: per questa ragione, non verranno indicate le pene dei “dannati”. Dopotutto, il vaccino è la pena stessa.
Primo cerchio: i pentiti.
Prima folgorati sulla via di Pregliasco, son rimasti poi sfolgorati su quella degli effetti collaterali. Alcuni hanno dato catarticamente fuoco alla televisione. Li caratterizza lo zelo incrollabile proprio degli apostati. Meriterebbero almeno il purgatorio honoris causa, ma ormai l’iniezione se la son fatta: hai voglia a cercare avvocati o rimedi miracolosi su Telegram.
Secondo cerchio: i forzati.
Dopo essersi tamponati in abbondanza, dopo aver pure rinunciato a una vacanza, dopo aver giurato resistenze a oltranza, hanno alfine porto il braccio con ritardo e riluttanza. Un attimo dopo, si sono dichiarati siringati politici. Hanno salvato lo stipendio, si augura loro di non perdere la salute. Vagheggiano di dare il voto alla Meloni alle prossime, decisive elezioni (campa cavallo…). Va detto comunque che di pistole puntate alla tempia, almeno per il momento, non se ne son viste: banalmente, se uno è persuaso che l’intruglio chiamato “vaccino” sia in realtà un veleno foriero di disgrazie, dovrebbe evitare di farselo inoculare a qualunque costo. L’isolamento sociale, evidentementente, è il peggiore degli effetti avversi.
Terzo cerchio: i tolleranti.
Sinceri democratici, discepoli di Voltaire e di Pannella, i vaccinati del terzo cerchio teorizzano e, cosa abnorme, praticano la virtù della tolleranza. Punturati con ardore, sono tuttavia privi del fervore missionario degli altri punturati, che li considerano dei no vax appena appena più avveduti. Si batterebbero persino per il diritto a intasare le terapie intensive. Se fossero in qualche modo identificabili, come terza dose gli propinerebbero direttamente il cianuro.
Quarto cerchio: gli strafottenti.
Semplicemente, se ne strafottono. Hanno il Green Pass, ma per loro è solo un’altra patente, un’altra cartaccia da possedere per stare al mondo. Non gliene importa nulla dei no vax, dei cortei, delle terapie intensive, delle curve, delle percentuali e degli altri numeracci. Non seguono alcun dibattito, non leggono alcun giornale, del prossimo se ne fottono come e più di prima. Hanno detto loro di siringarsi contro una malattia tremenda, lo hanno fatto e ora si considerano, strafottentemente, “in pari” con la “società”. Gli effetti avversi, misteriosamente, non li tangono proprio.
Quinto cerchio: i passivi.
Dante non li considererebbe neppure degni dell’Inferno, ma tant’è. Abituati a prendere schiaffoni e a porgere altre guance, hanno porto braccia e cervelli senza colpo ferire. Purtroppo, sono troppi. E terza dose sia.
Sesto cerchio: gli ubbidienti.
Il loro orizzonte è un mondo di bravi bambini che obbediscono, docili e silenti, alle imperscrutabili direttive dei Grandi. L’obbligo vaccinale è la loro Isola che non c’è (ancora). Più le direttive son contraddittorie, assurde, letali, più la loro incondizionata ubbidienza acquisisce uno spessore in grado di dare pure una leggera ebbrezza. Chi sono loro per opporsi a quel che decide il Governo o per mettere in dubbio il pensiero degli Esperti? Quando s’è visto mai che una persona adulta possa disporre della propria vita? Ah, se tutti rispettassero le regole!
Settimo cerchio: gli altruisti.
Sostengono altruisticamente una campagna di sterminio e di selezione eugenetica. Non lo hanno fatto per sè, ma per i nonni, per i “fragili”, per gli “immunodepressi”. Si svegliano in realtà nel cuore della notte dall’incubo ricorrente d’essere intubati a sangue. Prime cavie felici della storia, sostengono la necessità e la bontà degli effetti avversi: senza rischio, non ci sarebbe gusto. Indicono petizioni per l’istituzione di campi di concentramento, per tagliuzzare le pensioni dei no vax, per strappare loro i figli in mille Bibbiano d’infamia redentrice. Si preoccupano per gli altri, in definitiva.
Ottavo cerchio: i militanti.
La lotta contro i negazionisti no vax e no mask è per costoro la naturale prosecuzione della guerriglia di ieri contro Salvini, della guerra di trincea dell’altro ieri contro Berlusconi, dell’eterna guerra di posizione contro il Fascismo. Avanguardie della rivoluzione granresettarda, sono fautori di uno Stato di polizia sanitaria in grado di tracciare e siringare tutti. Gli effetti avversi non esistono: sono una fake new messa in giro dai nazisti dell’Illinois.
Nono cerchio: i fanatici.
Già casalinghi felici all’epoca del primo lockdown, son poi diventati recensori di intrugli e infine profeti dell’Astrasalvezza, della Pfiverità e della vita Moderna. Da mesi telefonano alle Autorità Sanitarie per sapere come fare con la terza dose; quando l’han fatta, han provato un gran senso di vuoto. Il magnetismo della televisione ha assorbito le loro onde cerebrali: ormai, sono una cosa sola. Con questa storia, hanno finalmente trovato una ragione di vita. Desiderano che tutto questo non finisca mai più: quando gli ricapita un’occasione del genere? Andrà tutto bene, ma anche no.
Vi sarebbe poi il limbo degli pseudovaccinati: i fortunati che hanno vinto alla roulette russa beccandosi il placebo, i vippini che se la sono scappottata grazie a qualche conoscenza, i vipponi che hanno ottenuto il Grenn Pass versione “Gold” al prezzo di una soluzione salina; l’Inferno, quello vero, lo meriterebbero soprattutto questi ultimi.