Dove potrebbe condurci la proposta di legge Graham-Blumenthal “sulle minacce nucleari russe”?

Risposta: ad un attacco nucleare strategico russo preventivo contro gli Stati Uniti continentali.

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Gilbert Doctorow
gilbertdoctorow.com

Una volta che le mie interviste televisive sono state pubblicate sui siti web e sugli account Twitter dei conduttori, spesso do un’occhiata ai commenti degli spettatori per capire meglio il pubblico e il suo stato d’animo. Dopo la mia prima apparizione su uno dei maggiori canali indiani di informazione in lingua inglese, mi aveva divertito vedere il commento: “Ehi, il vecchio non sta dicendo quello che si aspettavano che dicesse!”. Un po’ più in basso nella colonna dei commenti un altro spettatore si diceva felice del fatto che durante la trasmissione fosse stato discusso un punto di vista insolito. Forse anche la direzione generale legge i commenti, perché, da allora, sono stato ripetutamente invitato a partecipare ai loro programmi.

Purtroppo, non tutti i “vecchietti” intervistati pubblicamente dicono ciò che non ci si aspetterebbe da loro. Ne è un esempio la posizione bellicista e sconsiderata espressa dai senatori Lindsey Graham (R-SC) e Richard Blumenthal (D-CT) nella conferenza stampa di qualche giorno fa, quando hanno illustrato la loro risoluzione presentata alla Camera Alta su base bipartisan.

La loro posizione era attesa perché, in quanto pilastri di lunga data della maggioranza neoconservatrice del Congresso, i due sostengono una politica estera che è “americana come la torta di mele”. Vale a dire basata interamente ed esclusivamente su considerazioni di politica interna. Nella risoluzione ribadiscono la volontà che l’avvertimento giunga alle orecchie di Putin e dei suoi generali, ma, in realtà, il discorso è diretto ai loro pari a Capitol Hill per ulteriori aiuti militari all’Ucraina, il che significa altri miliardi al complesso militare industriale che dovrà costruire o sostituire quei sistemi d’arma.

Il loro messaggio sarà ovviamente riferito a Putin. In effetti è già l’argomento del giorno sulla televisione di Stato russa e sui social media. Ma i bravi senatori fraintendono completamente la reazione russa, e sbagliano perché non ascoltano i punti di vista dei russi e ignorano la dottrina militare russa, che è stata rivista e chiarita nell’ultimo anno con l’evolversi della guerra. Né comprendono l’efficacia delle forze militari russe sia a livello di armi convenzionali che nucleari, la portata dell’economia russa e la rilevanza del fatto che la Russia è allineata con più della metà della popolazione mondiale e con nazioni produttrici che hanno una quota maggiore del PIL globale rispetto agli Stati Uniti e ai suoi alleati del G7.

Purtroppo la realtà virtuale, che è lo spazio in cui apparentemente risiedono Blumenthal e Graham, non è solo una trovata di marketing di Zuckerberg e dei suoi colleghi dell’industria dell’intrattenimento. La realtà virtuale è l’unica realtà che l’establishment politico americano conosce. Per queste persone la realtà esterna e oggettiva semplicemente non esiste. Tanto più che viviamo in un mondo di post-verità inaugurato da Donald Trump.

Sono particolarmente interessato al “vecchio” Richard Blumenthal, perché era stato un mio compagno di classe ad Harvard nel ’67, uno dei quattro compagni di classe che sono saliti in alto nei rispettivi campi professionali del governo o dei media e che, nel corso di diversi decenni, hanno fatto del loro meglio per portare gli Stati Uniti in una guerra cinetica con la Russia.

Dei miei quattro compagni di classe scriverò più avanti, ma ora esaminiamo la risoluzione presentata al Senato.

La proposta di legge stabilisce come gli Stati Uniti dovrebbero rispondere al possibile uso di armi nucleari tattiche da parte della Russia nel teatro di guerra ucraino e ad un diverso scenario nucleare. Naturalmente, la possibilità che i russi ricorrano alle armi nucleari tattiche in Ucraina è nulla, dal momento che, al momento, stanno facendo un ottimo lavoro nel respingere la controffensiva ucraina con le armi convenzionali e stanno godendo di un rapporto perdite di 10:1, distruggendo i più recenti carri armati occidentali, i veicoli corazzati per il trasporto di personale e i pezzi di artiglieria non appena vengono consegnati all’Ucraina dai Paesi della NATO. Gli autori della risoluzione sicuramente lo sanno. Il discorso sulle armi nucleari tattiche non è altro che la copertura del vero obiettivo della risoluzione: rendere un casus belli l’atteso “attacco russo” alla centrale nucleare.

L’attuazione di un atto scellerato del genere da parte dei russi diffonderebbe la ricaduta radioattiva sulle nazioni NATO vicine e anche in quelle più lontane. In base ai termini della risoluzione, potrebbe così scattare l’applicazione del famoso articolo 5 del trattato dell’Alleanza Nord Atlantica.

Il problema di quest’ultima linea rossa è che un attacco all’impianto nucleare di Zaporozhie è ora in fase di pianificazione e potrebbe essere attuato nei prossimi giorni dal regime di Kiev nell’ambito di uno scenario “false flag”, una tecnica che gli Stati Uniti e i loro vassalli hanno perfezionato nel corso degli anni in operazioni che vanno dai presunti attacchi chimici contro la popolazione civile imputati a Bashar al Assad in Siria, all’abbattimento dell’MH-17 sull’Ucraina, fino alla messa in scena del massacro di Bucha in Ucraina, che [secondo la narrativa occidentale] sarebbe stato perpetrato dalla Russia. Dal momento che un paio di settimane fa Graham era a Kiev a parlare con Zelensky e la sua cerchia di criminali di guerra, ci sono buone ragioni per supporre che possa essere un co-autore del piano di attacco alla centrale nucleare.

I social media russi e anche i notiziari della televisione di Stato russa parlano oggi di un attacco ucraino alla centrale in qualsiasi momento, da stasera, 5 luglio, fino al 9 luglio. La data limite lascerebbe tempo sufficiente ai membri della NATO per redigere e pre-approvare la loro risposta collettiva al presunto crimine russo, da sottoporre al voto ufficiale della riunione del 12 luglio.

I social network russi ci dicono che per bombardare la centrale gli ucraini userebbero uno o più missili Tochka-U d’epoca sovietica. Li abbiamo visti in azione all’inizio della guerra in Ucraina, quando le forze di Kiev avevano colpito il centro di Donetsk con questi missili. Non è certo che un missile Tochka con una normale testata esplosiva abbia la forza necessaria per danneggiare seriamente i reattori. Ma si presume che i missili saranno dotati di testate contenenti combustibile radioattivo esaurito, di cui l’Ucraina dispone in grande quantità. In tal caso, un missile che colpisse il guscio di cemento armato che copre i reattori, al momento dell’esplosione rilascerebbe polvere radioattiva adatta ai fini di un’operazione false flag contro la Russia.

La conferenza stampa di Blumenthal e Graham è stata ricca di materiale che li ha qualificati entrambi come criminali di guerra. Ecco un breve assaggio dalla registrazione di C-Span:

Mi congratulo con il Presidente Biden per aver messo sul tavolo la minaccia di Putin di usare un’arma nucleare in Ucraina e il nostro messaggio è rivolto a coloro che circondano Putin: se lo fate, se eseguite il suo ordine, se mai lo darà, potete aspettarvi una risposta massiccia da parte della NATO e sarete in guerra con la NATO.

Ho avvertito tutti i membri di questo organismo e di questo Congresso che la minaccia dell’uso di un ordigno nucleare da parte della Russia è reale e il modo migliore per dissuaderla è dare loro chiarezza….. se lo faranno, saranno in guerra con la NATO.

È tutto basato su fatti e scienza e intende inviare un messaggio a Vladimir Putin e ancora più direttamente ai suoi militari: saranno distrutti, saranno sventrati se useranno armi nucleari tattiche o se distruggeranno un impianto nucleare in modo da minacciare le nazioni NATO circostanti.

[Putin] ha commesso crimini di guerra a livello industriale pensando di farla franca. Il suo obiettivo ora è quello di sfiancare l’Occidente. Rallentare la controffensiva. Fare in modo che le persone a Washington e nelle altre capitali del mondo cedano e gli offrano qualche accordo per salvare la faccia… Se Putin la fa franca, addio Taiwan.

Se pensate che Putin si fermerà in Ucraina, non state ascoltando quello che dice. Questo è il momento della storia mondiale per fermare una delle persone più aggressive e brutali del pianeta, per mandare un segnale alla Cina.

La totale indifferenza di questi senatori nei confronti della situazione sul campo in Ucraina, per non parlare della reale personalità e dei discorsi pubblici di Vladimir Putin, parla da sé. La loro comprensione del leader russo è a livello di caricatura infantile o, per dirla in termini fin troppo familiari agli americani, a livello di uno degli ultimi idioti della Casa Bianca, George W. Bush, che una volta aveva cercato di punire Vladimir Vladimirovich impedendogli di partecipare ad una festa del 4 luglio a base di hotdog sul prato della Casa Bianca. Ora la posta in gioco per questo tipo di statalismo da scuola materna è salita al punto di dichiarare guerra alla Russia per i crimini che il nostro vassallo a Kiev potrebbe commettere.

L’ultima teoria della leadership russa sull’uso delle armi nucleari, così come è stata esposto nelle sue dichiarazioni pubbliche, è che è possibile immaginare un attacco preventivo solo in caso di imminente minaccia di attacco nucleare dall’esterno. Non si parla di usare le atomiche tattiche contro le concentrazioni di truppe in Ucraina e nemmeno contro la base aerea di Ramstein, in Germania, se questa dovesse essere il punto di partenza degli F-16 inviati contro le forze russe in Ucraina. No, si tratta di colpire il burattinaio che sta dietro l’intero spettacolo, cioè Washington e gli Stati Uniti continentali, se qualcosa di simile alla risoluzione Blumenthal-Graham venisse approvata e messa in atto in seguito all’operazione false flag descritta sopra.

Che il cielo ci aiuti!

*****

Come ho notato all’inizio, Richard Blumenthal è stato a lungo a Capitol Hill una voce contraria alla coesistenza con la Russia. Egli è l’esempio di come l’ideologia neoconservatrice, nata negli anni ’70 e ’80 dalla sinistra disaffezionata e colonizzata da repubblicani come il senatore John McCain, con l’aiuto di uno dei teorici del movimento, Robert Kagan, abbia poi preso piede nel Partito Democratico, compresa la sua intera ala progressista.

Gli altri ritratti della mia classe di Harvard del 1967, appesi nella mia galleria di furfanti e aspiranti criminali di guerra, sono quelli di Richard Morningstar, Tom Ridge e Serge Schmemann.

Morningstar era entrato nel governo durante l’amministrazione Clinton grazie ai suoi ingenti contributi finanziari al partito. Gli erano stati affidati importanti incarichi da Madeleine Albright per sabotare il progetto della rete russa dei gasdotti e degli oleodotti diretti verso l’Europa, con l’obiettivo di distruggere l’economia russa. La gara era stata combattuta, ma il premio era andato al migliore, Vladimir Putin, e gli sforzi di Morningstar contro il South Stream e altri progetti erano falliti. Aveva concluso la sua carriera pubblica come ambasciatore in uno dei Paesi in cui era stato attivo fin dall’inizio, l’Azerbaigian.

Tom Ridge era passato dalla politica statale a quella federale dopo che George W. Bush lo aveva nominato Primo Segretario alla Sicurezza interna del Paese. In tale veste, Ridge era stato responsabile dell’attuazione del Freedom Act, parte integrante della soppressione di tutte le libertà civili negli Stati Uniti con la scusa di promuovere la guerra al terrorismo. In questo modo, Ridge aveva avuto la responsabilità personale di soffocare la libertà di parola e di pensiero negli Stati Uniti, preparando così il Paese per l’attuale metà della popolazione cerebrolesa che sostiene Biden e la guerra.

Infine, cito ancora una volta il mio compagno di classe Serge Schmemann, membro del comitato editoriale del New York Times, che, nel corso di decenni, in varie posizioni giornalistiche, è stato velenosamente anti-Putin e sostanzialmente anti-russo.

E chi dice che i “vecchietti” di Harvard non contano nella politica americana?

Gilbert Doctorow

Fonte: gilbertdoctorow.com

Link: https://gilbertdoctorow.com/2023/07/05/where-may-the-lindsey-graham-richard-blumenthal-resolution-in-the-u-s-senate-on-russian-nuclear-threats-lead-us/

05.07.2023

Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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