La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

False flag e teorie del complotto – Capitolo 1, false flag

blank
A cura di Markus
Il 8 Novembre 2023
12403 Views

Larry Romanoff
moonofshanghai.com

Un evento sotto falsa bandiera (false flag) è una messinscena che noi commettiamo, ma che viene abilmente organizzata in modo da deviare la colpa su un nemico politico, spesso usata come pretesto per iniziare una guerra contro un nemico esterno o per far approvare leggi draconiane in nome della sicurezza nazionale. Occasionalmente, come nel caso della diffusione di un agente patogeno biologico, l’evento è volutamente progettato per farlo apparire come un fatto naturale. Dal punto di vista degli autori si tratta di operazioni assai efficaci, dal momento che le vittime non hanno modo di sapere se l’attacco si è effettivamente verificato, tanto meno chi ne è responsabile. Gli Stati Uniti ne hanno eseguiti molti in Cina e Corea [1] e in America centrale e meridionale [2]. Si sono verificati anche molti decessi individuali, dovuti ad improvvisi “attacchi di cuore”, strani incidenti automobilistici o il classico “suicidio” di un possibile informatore. In ogni caso, i funzionari competenti (e i media di supporto) li attribuiscono a “cause naturali” o forse alla sfortuna. Si pensi a Steve Kangas, Gary Webb, Philip Marshall, Pat Tillman, Karen Silkwood, Bruce Ivins. [3]

blank

Anno 2005, l’allora presidente George W. Bush guarda una Torah con il rabbino Zvi Teitelbaum, a sinistra, e Shelton Zuckerman presso la Sixth & I Historic Synagogue a nord-ovest di Washington. (ANDREW CONCILL/AFP/Getty Images) Fonte

In un’altra categoria, abbiamo le frequenti occasioni in cui il Dipartimento di Stato ebraico degli Stati Uniti [4] cerca di influenzare un’elezione presidenziale in un Paese che gli USA considerano di loro interesse, dove si assiste ad enormi proteste di piazza contro “l’elezione fraudolenta di un leader antidemocratico” e in dove, con un po’ di fortuna, i reporter della TV nazionale riescono a riprendere i “manifestanti” che, a fine giornata, si riuniscono presso l’ambasciata statunitense del posto per ritirare il loro compenso.

I media occidentali di proprietà ebraica sono maestri nel creare eventi false-flag, di solito falsificando o appropriandosi indebitamente di foto e video, e usandoli per sostenere storie che non si sono mai verificate o in cui gli eventi reali avevano poca o nessuna somiglianza con la propaganda pubblicata. Una di queste era stata la falsa storia che i russi stavano protestando in strada contro l’imminente elezione presidenziale, ma non c’era stata alcuna protesta di questo tipo; le foto utilizzate, immediatamente riconosciute da molti, erano immagini del 1991, quando i russi erano scesi in piazza per protestare contro la dissoluzione dell’URSS. Una rete mediatica ebraica aveva riproposto la stessa storia, ma non avendo a disposizione un video, aveva utilizzato un filmato di cittadini greci in rivolta contro l’austerità imposta dal FMI alla Grecia, con il risultato che molti si erano chiesti perché i russi a Mosca sventolassero cartelli di protesta scritti in greco. Su questo stesso tema, quando guardate i video delle proteste di piazza nei Paesi stranieri, vi siete mai chiesti perché tutti i cartelli di protesta sono in inglese, perché le persone in Iraq, Libia, Grecia, Egitto, Siria, Libano e in tante altre nazioni fanno cartelli in inglese per esprimere il loro disappunto invece di protestare nella loro lingua? Il motivo è che queste proteste sono tutte inscenate dal Dipartimento di Stato ebraico degli Stati Uniti con “dissidenti” assunti per un notiziario alla Disney espressamente confezionato per la TV USA [5].

blank

A volte i soldati vengono lasciati scappare, altre volte vengono brutalmente uccisi dai manifestanti. Molti manifestanti erano armati di molotov e persino di pistole. Fonte

Uno degli eventi false-flag più riusciti di tutti i tempi, certamente il più riuscito in termini di vittoria propagandistica, erano stati i famosi eventi del 1989 in Piazza Tienanmen – il tragico evento che non era mai accaduto [6]. Gli americani avevano il controllo del movimento studentesco dell’epoca e speravano di creare una “rivoluzione colorata” in Cina. Quando il tentativo era fallito, era stato comunque sfruttato dai media ebraici che avevano pubblicato una storia completamente falsa, supportata da foto di caos provenienti da un evento totalmente estraneo, e l’avevano venduta al mondo come un massacro di studenti. Come detto, non si è mai verificato un evento del genere e sono sempre stati disponibili i video – ma sempre censurati – dello sgombero pacifico della piazza. Questa vittoria propagandistica ha avuto un tale successo che i media ebraici l’hanno celebrata ogni anno come un anniversario per più di 30 anni. Un evento falso al 100%.

blank

Intervista con Julia Lovell, autrice di “La guerra dell’oppio” al Crowne Plaza Hotel, Causeway Bay. 22LUGLIO11 (Foto di Warton Li/South China Morning Post via Getty Images) Fonte

In modo simile, il controllo ebraico dei media e dell’editoria ha dato loro il potere di riscrivere la storia, cancellando dalla documentazione storica i loro molteplici crimini, attribuendone la colpa a eventi naturali o alle vittime e solitamente riuscendo a presentare se stessi come le vittime – una sorta di operazioni “doppie false-flag”, in genere piuttosto riuscite. Un esempio evidente è la tragedia dei 100 anni dell’oppio in Cina, che l’opinione pubblica mondiale è stata educata ad attribuire agli “inglesi”, quando invece si trattava al 100% di un’occupazione ebraica guidata dai Rothschild e dai Sassoon. Un’altra operazione false-flag al 100%, e di grande successo. E, in effetti, il ruolo degli Ebrei negli eventi storici non è mai stato dei più puliti. Nel caso della Cina, un’autrice ebrea di nome Julia Lovell, aveva scritto sulla tragedia dell’oppio in Cina, non menzionando nemmeno una volta gli Ebrei, ma, di fatto, dando la colpa ai cinesi e definendola “una tragicommedia”. Un’operazione di false-flag in cui si schiavizza una nazione con una droga che crea dipendenza, si massacrano circa 100 milioni di persone, poi la si definisce una sorta di “commedia” e ci si scusa scaricando tutta le colea sulla vittima.

A questo proposito, all’opinione pubblica mondiale è stato insegnato a provare simpatia per gli Ebrei, che, negli ultimi 1.000 anni, sono stati ripetutamente espulsi da quasi tutte le nazioni – apparentemente a causa dell'”antisemitismo”. Ma, ancora una volta, a causa del loro potere sui media e sull’editoria, pochi sanno che gli Ebrei sono sempre stati espulsi a causa dei loro crimini: usura, commercio di schiavi, tassazione sui raccolti, tentativo di distruzione del Cristianesimo e molto altro. L’antisemitismo non ha avuto alcun ruolo in queste espulsioni.

blankAbbiamo un’altra categoria di eventi false-flag che si verificano quando gli Ebrei usano il loro controllo sui media per presentare versioni completamente artefatte di importanti eventi storici in cui gli Ebrei hanno commesso enormi crimini, ma di cui riescono a deviare la colpa su altri o sulle stesse vittime. La Rivoluzione Russa è stata una di queste, ma, in realtà, gli Ebrei sono stati gli ispiratori delle varie rivoluzioni europee, tutte nate dalla stessa fonte: gli Ebrei khazari che cercavano di non essere espulsi dalle nazioni europee [7]. Inoltre, la cosiddetta “democrazia” – il sistema elettorale multipartitico oggi tanto caro agli occidentali – era stata concepita dagli Ebrei proprio come un modo per prendere il controllo dei governi da dietro le quinte e quindi togliere loro il potere di espellerli [8].

blankIn altre notizie correlate, abbiamo i racconti dei vari “pogrom” contro gli Ebrei in vari Paesi, sempre apparentemente dovuti al dilagante “antisemitismo”. Anche questi sono quasi interamente eventi “false-flag”. Ad esempio, durante la Rivoluzione russa i Bolscevichi ebrei avevano massacrato il 30% dell’intera popolazione russa, compresi i ricchi, l’intellighenzia e il clero. Erano stati proprio gli Ebrei a gestire i gulag e a creare l'”homolodor” in Ucraina, che aveva portato alla morte per fame 8 milioni di persone. Erano stati gli Ebrei ad uccidere l’intera famiglia reale russa e a confiscare tutte le loro ricchezze. E, quando la loro rivoluzione era fallita, avevano saccheggiato l’intera nazione mentre se ne andavano. Ma, grazie al controllo dei media e dell’editoria, gli Ebrei sono riusciti a capovolgere i dati storici, a cancellarsi dal quadro e a dipingere se stessi come “vittime”. È difficile trovare un’operazione false-flag più riuscita di questa.

blank

Medici kenioti trovano un agente anti-fecondità nel vaccino antitetanico dell’ONU. Fonte

Un altro genere di false flag si verifica quando varie società, aziende farmaceutiche, ONG o agenzie ONU commettono crimini con la scusa di fare del bene. Per fare un esempio significativo, l’OMS ha sterilizzato surrettiziamente circa 150 milioni di donne nei Paesi del Terzo Mondo con un vaccino “anti-fertilità” prodotto dalla società farmaceutica ebraica Sanofi, di proprietà dei Rothschild, spacciandolo per un vaccino contro il tetano. Un abominevole crimine contro l’umanità, ma accuratamente sepolto sotto la falsa bandiera delle Nazioni Unite [9]. Me ne occuperò più avanti in questa serie di saggi.

Un altro tipo di false flag è quando, ad esempio, gli Stati Uniti avevano bombardato la Serbia fino a ridurla in miseria e avevano distrutto completamente la Jugoslavia, attribuendo poi l’azione militare alle forze della NATO. Tutti questi, e altri ancora, si qualificano come eventi false-flag in cui commettiamo un crimine o tessiamo una storia falsa contro un’altra persona o nazione, per poi deviare in modo plausibile la colpa verso un’altra fonte.

blank

La guerra dello Yom Kippur del 1973: questa guerra importante ma controllata era, per Kissinger, il modo pratico per rendere tutti gli abitanti della regione dipendenti dagli Stati Uniti. Fonte

Gli Stati Uniti e Israele sembrano essere i maestri in questi giochi mortali di inganno e guerra, atti che entrambe le nazioni hanno commesso in molte occasioni. Spesso accade che la storia di questi eventi non sia del tutto credibile, in parte perché gli autori non sono sempre così intelligenti come credono e in parte perché a volte intervengono eventi casuali in modi che non è possibile prevedere. Spesso i colpevoli hanno inizialmente successo, ma la verità viene a galla in seguito, per caso o deliberatamente.

blank

Esperti giapponesi ispezionano la scena del “sabotaggio ferroviario” sulla ferrovia della Manciuria meridionale, che aveva portato all’incidente di Mukden e all’occupazione giapponese della Manciuria. Fonte

Nella storia recente, lo schema degli eventi “terroristici”è simile al modello sviluppato e utilizzato dalla CIA per l’operazione europea Gladio, che abbiamo già esaminato altrove [10]. Queste operazioni di terrorismo civile evitano di attaccare obiettivi militari o industriali e generalmente lasciano da parte anche le installazioni governative. Come aveva dichiarato un partecipante a quel programma un tempo segreto: “Bisognava attaccare i civili, le persone, le donne, i bambini, gli innocenti, gli sconosciuti lontani da qualsiasi gioco politico. Il motivo era molto semplice. Dovevano costringere queste persone, il pubblico, a rivolgersi allo Stato per chiedere maggiore sicurezza“. Perché avrebbero dovuto fare una cosa del genere? Per lo stesso motivo per cui l’hanno sempre fatto: la paura rende una popolazione malleabile, che si rivolge allo Stato per essere protetta. Produce governi di destra inclini alla guerra, permette la revoca dei diritti e delle libertà civili e prepara la strada ad un governo mondiale fascista. Queste operazioni sotto falsa bandiera, in cui spesso vengono uccise persone innocenti, forniranno invariabilmente il pretesto per un’invasione militare ingiustificata di un altro Paese o per l’imposizione di maggiori restrizioni sulla popolazione residenziale nazionale. In entrambi i casi, l’opinione pubblica, inconsapevole, crede di difendere il proprio Paese. Spesso però le storie inventate per ingannare il pubblico sono troppo piene di incongruenze per essere accettate da tutti, tranne che dai più creduloni, e lasciano nel pubblico la netta convinzione che esista una cospirazione dietro l’evento in questione. E questo ci porta a quelle che chiamiamo affettuosamente “teorie del complotto”. Ce ne sono molte

blank

L’operazione Northwoods era un piano top secret sviluppato dal Dipartimento della Difesa e dai Capi di Stato Maggiore nel 1962. Fonte

Nell’Operazione Northwoods [11], la CIA aveva consigliato di mandare fuori rotta un aereo carico di studenti universitari americani e dirigerlo su Cuba, abbattere l’aereo, incolpare i cubani e di usare l’episodio come scusa per l’invasione. Nello stesso documento, la CIA raccomandava di far esplodere alcuni centri commerciali in Florida, uccidendo un numero imprecisato di persone innocenti, e di attribuire la responsabilità di queste azioni ai terroristi cubani, fornendo così un’apparente scusa per l’invasione. La CIA aveva anche un piano già pronto, che era arrivato a un soffio dall’essere approvato, per far fallire uno dei lanci spaziali della NASA, distruggendo il razzo e sacrificando gli astronauti statunitensi, con “prove” già pronte per incolpare Cuba di “interferenze elettroniche” e giustificare un’invasione dell’isola. Gli stessi astronauti della NASA avrebbero dovuto piangere nel discutere la rivelazione di questo piano parlandone al pubblico, ma i media non lo avevano mai ammesso.

Israele e i false flag

blank

Nel suo nuovo libro, lo storico britannico-israeliano Avi Shlaim include ricerche su una serie di attentati dinamitardi a Baghdad che avevano provocato un esodo di massa di Ebrei dall’Iraq tra il 1950 e il 1951, la maggior parte dei quali, come la sua famiglia, era finita in Israele. Fonte

Israele è stato impegnato in eventi false-flag per molti decenni, non esitando mai a sacrificare vite umane per ottenere vantaggi politici. Già nel 1950 e nel 1951 c’erano stati gli attentati di Baghdad [12], in cui terroristi ebrei avevano compiuto attentati dinamitardi in Iraq contro vari obiettivi civili ebraici, uccidendo altri Ebrei. La responsabilità degli attacchi era stata attribuita agli Arabi e ai Cristiani iracheni, con conseguenti molteplici affermazioni di “antisemitismo”, apparentemente nel tentativo di far sentire gli Ebrei iracheni insicuri e quindi più propensi ad emigrare in Israele, una parte molto importante dell’agenda sionista dell’epoca. Naturalmente, un’indagine interna israeliana (Mossad) non aveva trovato alcuna prova del coinvolgimento di Israele, anche se il Mossad era stato implicato, per ammissione dello stesso, in altre avventure simili. Ovviamente, ancora oggi, fonti ebraiche come Wikipedia ci dicono: “C’è una controversia sulla vera identità e sull’obiettivo dei colpevoli dietro gli attentati, e la questione rimane irrisolta”. Tuttavia, in Iraq non c’erano dubbi sull’identità di questi terroristi, dal momento che all’epoca erano stati catturati, alcuni erano stati condannati a morte e altri all’ergastolo.

blank

L’affare Lavon: dei 14 agenti, solo il comandante, Avri Elad,era riuscito a fuggire. Yosef Carmon e Max Bineth, un agente del Mossad in Egitto per un’altra missione, si erano suicidati in prigione. Marcelle Ninio, l’unica donna tra i combattenti dell’Unità 131, aveva più volte tentato il suicidio, senza mai riuscirci. Era stata condannata a 15 anni di carcere. Moshe Marzuk e Shmuel Ezer erano stati condannati a morte e impiccati. Gli altri erano stati condannati all’ergastolo. Fonte

Pochi anni dopo, nel 1954, c’era stato l’Affare Lavon, [13] [14] un’altra operazione segreta ebraico-israeliana fallita, condotta in Egitto, in cui un gruppo di Ebrei era stato reclutato dall’intelligence militare israeliana per piazzare bombe in obiettivi civili di proprietà straniera, come scuole americane e sale cinematografiche e biblioteche britanniche. Gli attacchi a questi obiettivi civili avevano lo scopo di terrorizzare la popolazione fomentando un clima di violenza e instabilità politica che avrebbe dovuto costringere l’esercito britannico a mantenere il controllo del Canale di Suez, in Egitto. Gli attacchi terroristici erano stati attribuiti a diversi gruppi musulmani o comunisti, ma gli autori Ebrei erano stati catturati e condannati a morte. Per oltre 50 anni, il governo israeliano ha negato il proprio coinvolgimento nella vicenda, ma, nel 2005, i terroristi ebrei autori di quelle violenze erano stati ufficialmente insigniti di “certificati di apprezzamento” da parte del Presidente di Israele.

blank

In nessun caso dobbiamo toccare la terra che appartiene ai fellah o che viene lavorata da loro. Solo se un fellah lascia il suo luogo di insediamento, dobbiamo offrirci di comprare la sua terra, a un prezzo adeguato. Dichiarazione scritta (1920), citata in Teveth, Shabtai (1985), Ben-Gurion and the Palestinian Arabs: From Peace to War, Oxford University Press. Fonte

In un altro caso simile, Israele aveva inviato degli agenti del Mossad affinché piazzassero bombe in vari luoghi del Cairo, in Egitto, e lasciassero indizi che avrebbero incriminato altri gruppi e giustificato una rappresaglia militare. Sfortunatamente, una delle bombe era esplosa prematuramente e gli agenti ebrei erano stati arrestati e avevano confessato il loro crimine e coinvolto i loro compagni.

blank

Se non dimostreremo agli Arabi che c’è un prezzo alto da pagare per l’omicidio degli Ebrei, non sopravviveremo. Fonte

Ci sono stati molti casi in cui Israele ha usato la sua agenzia di spionaggio, il Mossad, o l’intelligence militare per commettere atti terroristici contro Ebrei in altri Paesi, uccidendo anche dei loro connazionali, spesso allo scopo di incoraggiare l’emigrazione in Israele. È una sorprendente verità il fatto che gli Ebrei khazari che controllano gli eventi dalla City di Londra, sembrino mostrare poca o nessuna preoccupazione per quelli che definiscono “gli Ebrei minori” – assolutamente sacrificabili per guadagni politici. Era stato David Ben-Gurion, il primo Primo Ministro di Israele, a dire che, se avesse potuto salvare tutti gli Ebrei tedeschi trasferendoli a Londra, o solo la metà trasferendoli in Israele, avrebbe scelto la seconda opzione senza esitare [15]. Avrebbe sacrificato la vita di tre milioni di Ebrei – il 20% della popolazione mondiale ebraica – per il vantaggio politico di insediarne alcuni in Israele – una nazione che non esisteva e che non era comunque sua.

Quando commesso da Ebrei, ogni atto di questo tipo viene inizialmente attribuito ai Musulmani o ai Cristiani e utilizzato come prova dell’antisemitismo dilagante, giustificando così il mantenimento della percezione pubblica degli Ebrei come vittime. A mio avviso, l’evento terroristico di Charlie Hebdo a Parigi [16] nel 2015 aveva tutte le caratteristiche – e le impronte digitali – di un’altra operazione del Mossad. In questo caso, l’ufficio di una rivista ebraica era stato attaccato e il personale ucciso, apparentemente per aver pubblicato contenuti anti-musulmani, e anche un negozio di alimentari ebraico era stato inspiegabilmente attaccato. L’attacco era stato attribuito a Musulmani scontenti che vivevano a Parigi, ma era stato chiaro fin dall’inizio che si era trattato di un’operazione professionale condotta da personale militare altamente addestrato che aveva utilizzato le più recenti armi ad alta tecnologia. Come per la maggior parte degli eventi di questo tipo, nella storia c’erano molti buchi e incongruenze e considerevoli prove di un insabbiamento, un fatto sempre indicativo del coinvolgimento dello Stato. Era sembrato quasi comico quando, nel giro di pochi giorni, gli Ebrei fossero riusciti a riunire praticamente tutti i leader occidentali in una foto di gruppo per dimostrare la loro solidarietà con gli Ebrei, apparentemente ancora una volta le vittime. E il Primo Ministro israeliano Netanyahu si era subito recato a Parigi, incoraggiando gli Ebrei francesi ad emigrare in Israele, dove sarebbero stati “al sicuro”.

Il britannico Guardian era stato particolarmente comprensivo, con un articolo intitolato “Da Auschwitz a Charlie Hebdo: i rischi di essere Ebrei in Francia”. [Non tutti erano stati d’accordo. Ventisei “intellettuali pubblici di spicco – tra cui ex funzionari governativi di alto livello, professori e giornalisti” avevano concordato sul fatto che si trattava solo di un altro attacco false-flag ebraico (o franco-ebraico) [18].

blank

I leader mondiali si riuniscono per mostrare solidarietà agli Ebrei, le vittime. Foto Britannica. Fonte

Episodi simili si sono ripetuti in vari centri europei nel corso dei decenni, servendo non solo a incoraggiare l’emigrazione in Israele, ma anche a sventolare ancora una volta la bandiera dell'”antisemitismo” e a giustificare sempre più leggi che proteggessero gli Ebrei dalle critiche e la loro artificiale mitologia storica dalla perdita di credibilità.

In un altro caso, avvenuto a Londra nel 1984, la Libia era stata incolpata dell’uccisione di una poliziotta, ma questa versione dei fatti era subito apparsa molto dubbia, e persino la BBC aveva prodotto un documentario che collegava l’omicidio alla CIA e al Mossad.

Negli anni Novanta c’era stato un altro evento false-flag molto più riuscito che aveva portato il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan ad organizzare una massiccia campagna di bombardamenti contro la Libia. I fatti che avevano portato a quella campagna di bombardamenti non hanno mai ricevuto attenzione in Occidente, poiché ai lettori americani è stata fornita una versione falsificata della storia che era nell’interesse degli Stati Uniti e di Israele promuovere. In breve, la Libia era stata accusata di aver messo una bomba in un bar-discoteca tedesco e di aver ucciso un militare americano, e questo aveva fornito il pretesto per il violento bombardamento di Reagan. Gheddafi si era dichiarato innocente e i fatti successivi avevano dimostrato che diceva la verità, poiché non c’erano mai state prove che collegassero la Libia a quell’attentato. Infatti, quando gli imputati erano stati finalmente processati, nel 1997, non c’era nulla che li collegasse alla Libia, ma c’erano prove sostanziali che puntavano in altre direzioni e che facevano capire che la Libia era stata incastrata dal Mossad israeliano. All’epoca, Israele nutriva da anni rancori nei confronti della Libia e voleva lanciare un proprio attacco aereo, ma si era reso conto che la Libia era troppo lontana e troppo ben difesa per essere attaccata direttamente. Questo aveva posto le basi per un’operazione false flag che si era rivelata di grande successo.

blank

La discoteca di Berlino Ovest che era stata distrutta dall’attentato. Fonte

Alcuni Ebrei israeliani si erano recati in Libia con passaporti falsi fingendo di essere commercianti di tappeti e, a quanto pare, aveva affittato un alloggio vicino al palazzo di Gheddafi. Cosa ancora più importante, questo alloggio era situato tra il palazzo di Gheddafi e il Mar Mediterraneo, da dove le navi statunitensi intercettavano costantemente le comunicazioni libiche. Gli Ebrei avevano portato con loro alcune apparecchiature radio direzionali e avevano approfittato della loro posizione e [fingendo di essere libici] avevano trasmesso false informazioni su futuri atti terroristici contro gli americani. I dettagli [di queste finte trasmissioni libiche], compreso il fatto che il luogo dell’attentato avrebbe dovuto essere la Germania, erano stati intercettati dalle navi americane. Il Mossad aveva quindi incaricato un paio di agenti ebrei di far esplodere una bomba in un bar tedesco, bomba che aveva causato la morte di un militare americano. Naturalmente, la colpa era sta immediatamente attribuita a Gheddafi e il piano di Israele aveva avuto successo: Reagan aveva bonbardato la Libia. I danni erano stati ingenti, in gran parte mirati ad uccidere Gheddafi, se possibile. La maggior parte dei siti presi di mira nei bombardamenti non erano militari ma civili, tra cui la casa e gli uffici di Gheddafi. Lui era sopravvissuto, uno dei suoi figli no.

blank

L’attentatore di Lockerbie Abdelbaset Ali Mohmet al-Megrahi in un ospedale di Tripoli, 9 settembre 2009. (Mahmud Turkia/AFP). Fonte

Poco tempo dopo, un volo statunitense della Pan American era esploso a causa di una bomba sopra Lockerbie, in Scozia, e la Libia era stata nuovamente incolpata, ma, ancora una volta, non esistono prove che la Libia fosse coinvolta in quella tragedia, anzi, tutti gli indizi indicano un’altra operazione false-flag del Mossad [19]. Non è necessario soffermarsi sui dettagli di questo evento, poiché i numerosi particolari possono essere facilmente verificati online. Due libici erano stati arrestati e accusati del crimine. Uno era stato rilasciato per mancanza di prove, l’altro era stato condannato. L’accusa aveva citato un testimone che aveva dichiarato che il libico “colpevole” era stato visto da diverse persone in un determinato giorno mentre acquistava abiti in un negozio di Malta, gli stessi che erano stati utilizzati per avvolgere la bomba che aveva distrutto il volo della Pan Am. Ma poi il libico accusato aveva fornito la prova certa di essere stato in Europa, lontano da Malta, nei giorni in questione, e si era poi scoperto che il governo degli Stati Uniti aveva pagato il testimone 2 milioni di dollari per la sua [falsa] testimonianza. Il giudice che presiedeva il processo aveva riconosciuto che questi fatti “rappresentavano un serio problema” per l’accusa, ma aveva comunque dichiarato il libico colpevole. Anche i membri del Parlamento avevano accusato il governo di aver insabbiato la vicenda per proteggere personalità di alto livello, e persino il Times of Israel aveva convenuto che le prove contro il condannato erano “virtualmente di nessun valore” [20]. Ma non bisogna perdere di vista il punto principale: qualcuno aveva programmato l’uccisione delle 270 persone a bordo di quell’aereo, solo per ottenere un vantaggio politico.

Un altro evento sostanziale si era verificato nel giugno del 1967, quando aerei da caccia israeliani e torpediniere avevano attaccato una nave americana addetta alla raccolta di informazioni, la USS Liberty [21], al largo delle coste egiziane. All’epoca Israele era in guerra con gli Arabi e aveva deciso di attaccare e affondare l’imbarcazione americana, certa che la colpa sarebbe ricaduta sulle nazioni arabe. La verità è nota solo perché avevano fallito. Gli aerei israeliani avevano bombardato la nave sparando migliaia di colpi, utilizzando anche il napalm, mentre una torpediniera israeliana aveva lanciato sei siluri contro di essa. Per fortuna, cinque avevano mancato il bersaglio, il sesto aveva fatto centro, provocando una falla di circa 13 metri di diametro e causando molti morti e feriti. L’intento apparente era quello di affondare una nave disarmata e dare la colpa all’Egitto, un piano che sarebbe riuscito se non fosse stato per il rifiuto della nave di affondare e per il fatto che c’erano dei sopravvissuti a raccontare la storia. In seguito gli Ebrei avevano affermato di essersi sbagliati, di non essersi accorti che la nave era americana, ma le registrazioni su nastro e le testimonianze dei sopravvissuti avevano dimostrato che queste affermazioni erano false.

blank

Un veterano indossa una maglietta commemorativa della USS Liberty mentre i membri dell’equipaggio sopravvissuti depongono delle rose sul monumento della nave al Cimitero nazionale di Arlington, sezione 34, l’8 giugno 2022. (Foto Military.com di Drew F. Lawrence). Fonte

L’attacco di Israele alla USS Liberty è stato un tipico evento false-flag, un palese tentativo di affondare una nave amica, uccidendo e ferendo centinaia di marinai statunitensi, per poi dare la colpa all’Egitto, un attacco che era fallito solo perché l’aviazione e la marina israeliane non erano state in grado di affondare la nave, lasciando così dei sopravvissuti a raccontare la storia. Queste persone sono sempre state disposte a sacrificare vite civili innocenti in nome di un guadagno politico.

Un momento di pausa

Torniamo indietro di un passo e consideriamo di nuovo queste operazioni “a falsa bandiera” architettate dagli Stati Uniti (e da altre nazioni), di cui esiste un lungo elenco e in cui la narrazione ufficiale del governo non ha senso e, in molti casi, si è scoperto poi essere fatta interamente di bugie. Ne ho elencati alcuni qui, ma ce ne sono stati altri, tra cui i crimini contro l’umanità in nazioni come la Malesia, il Vietnam, l’Iraq e la Libia, dove tutta la storia ufficiale si è rivelata falsa. Ne tratterò molti in questa serie di saggi. In tutti i casi, l’opinione pubblica americana e, in qualche misura, anche quella mondiale, non è stata in grado di assimilare i fatti reali e le incongruenze e di concludere che il proprio governo aveva commesso crimini enormi coperti da enormi bugie. Come aveva detto Hitler a proposito delle menzogne raccontate sulla Germania, anche quando ci vengono presentati chiaramente i fatti reali, ci rifiutiamo di credere e pensiamo che ci debba essere un’altra spiegazione.

La vera verità di questi eventi sarebbe facilmente credibile se non fosse per una cosa: la sincera convinzione che i nostri leader, pur essendo quasi certamente corrotti, disonesti ed egoisti, non sono malvagi. Siamo convinti che la maggior parte di loro, come noi, sia fondamentalmente “buona” e che nessuno, tranne il più depravato e spietato dei dittatori, ucciderebbe degli innocenti per ottenere un vantaggio politico. Semplicemente non riusciamo ad accettare che i nostri leader “democratici” occidentali, la nostra polizia, i nostri militari e le nostre agenzie di spionaggio cospirino in un modo così orribile, uccidendo decine, migliaia o addirittura milioni di innocenti per ottenere il controllo politico (o finanziario). È qui che sbagliamo e perché gli Stati Uniti, gli Ebrei ed altri hanno regolarmente avuto successo in questi crimini. La nostra sincera convinzione non è solo sbagliata, ma anche illusoria. Sì, i nostri leader sacrificherebbero volentieri vite innocenti per un obiettivo politico. Lo fanno continuamente, confidando nella nostra illusione della loro moralità e nella nostra riluttanza a non credere alla “grande bugia” per rimanere al sicuro e tenerci nell’ignoranza. Le prove di ciò sono ovunque. Basta guardare.

blank

Illustrazione: dipinto dello studio Kurz & Allison di Chicago che mostra la distruzione della corazzata statunitense Maine nel porto dell’Avana, a Cuba, con inserti della posizione del Maine nel porto dell’Avana, del recupero dei cadaveri e dei ritratti dell’ammiraglio Sicard e del capitano Sigsbee. Crediti: Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, Divisione Stampe e Fotografie. Fonte

È ormai certo che era stato l’esercito statunitense ad aver deliberatamente ucciso diverse centinaia di suoi marinai quando aveva fatto esplodere la USS Maine [22] nel porto dell’Avana, come pretesto per iniziare la guerra ispano-americana. All’epoca, i cubani erano stati accusati di aver affondato la nave con una mina, ma si era poi scoperto che l’esplosione era avvenuta all’interno della nave e aveva piegato lo scafo verso l’esterno. L’esercito statunitense aveva cercato di attribuire l’accaduto ad un’esplosione di polvere di carbone, ma le indagini avevano rivelato che non c’era nessun deposito di carbone in quella parte della nave e che la polvere di carbone non aveva la forza esplosiva per far saltare lo scafo corazzato di una nave da guerra.

blank

Illustrazione dell’affondamento del Lusitania da parte di un U-Boot tedesco, Immagine attribuita: File:Bundesarchiv DVM 10 Bild-23-61-17, Untergang der “Lusitania”.jpg. Fonte

Il presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson aveva ripetutamente inviato il transatlantico Lusitania, [23] carico di munizioni proibitr e di ben oltre 1.000 passeggeri, sulla rotta diretta degli U-Boot tedeschi, ritirando al contempo la scorta militare del Lusitania, sacrificando deliberatamente la nave e le vite umane per l’obiettivo politico di entrare nella Prima Guerra Mondiale.

Il Presidente degli Stati Uniti Roosevelt aveva architettato l’attacco giapponese a Pearl Harbor [24], poi aveva tenuto segret o il fatto che fosse al corrente della data e dell’ora dell’attacco, in un chiaro piano ormai indiscutibile di sacrificare i propri marinai in cambio di una scusa per entrare in guerra nel Pacifico – e anche in Europa. Gli Stati Uniti e la CIA avevano anche sponsorizzato l’Operazione Gladio in Europa, finanziando decine di cellule di radicali e terroristi, rifornendoli di armi, esplosivi, lasciandoli liberi di terrorizzare e uccidere i civili europei per decenni, il tutto per il presunto guadagno della destra politica.

blank

Operazione Crossroads – Atollo di Bikini, 1946. Fonte

Il governo degli Stati Uniti ha sacrificato migliaia di suoi cittadini durante i molti decenni di atrocità sui diritti umani in patria. Possiamo ricordare le esplosioni di test nucleari in superficie e in atmosfera [25] che avevano rilasciato massicce quantità di radiazioni su un pubblico americano ignaro, con piena consapevolezza della miseria e della morte che sarebbero state provocate da milioni di casi di cancro, e con il governo che notificava i test alla Kodak, in modo che l’azienda proteggesse le proprie pellicole, ma che deliberatamente teneva all’oscuro le cavie umane che partecipavano a questi “esperimenti di laboratorio” durati decenni. Lo stesso è accaduto con il decennale e inconcepibilmente orribile Progetto MK-ULTRA [26] [27], in cui la CIA ha condannato centinaia di migliaia di individui a sofferenze e morti inimmaginabili.

È ormai assodato che le forze armate statunitensi avevano inscenato l’incidente del Golfo del Tonchino per giustificare la tanto agognata invasione del Vietnam, e credo sia altrettanto assodato che gli eventi dell’11 settembre sono stati un false flag per giustificare la prevista invasione dell’Iraq e il furto del suo petrolio.

Ancora una volta, la nostra sincera convinzione che i leader occidentali non sacrificherebbero deliberatamente il loro stesso popolo per un obiettivo politico, non è solo sbagliata ma anche illusoria. Sì, i nostri leader lo farebbero e lo hanno fatto molte volte. Se riusciamo ad accettare questa verità, le cui prove non sono difficili da trovare, molti eventi mondiali diventano improvvisamente del tutto sensati. Ma spesso, quando ci imbattiamo in nuove informazioni che non si adattano alla nostra visione del mondo, le ridicolizziamo o le distorciamo per adattarle al nostro quadro ideologico, alla nostra visione del mondo. Diciamo a noi stessi che né gli Stati Uniti né il nostro governo farebbero mai cose così terribili. Ma è ovvio che lo farebbero. Lo hanno già fatto decine di volte, contro il loro stesso popolo e contro quelli di molte altre nazioni. Perché questa volta dovrebbe essere diverso? Il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer aveva scritto: “Ogni verità passa attraverso tre fasi. Prima viene ridicolizzata. Poi viene violentemente contrastata. Infine, viene accettata come evidente”. Queste parole si applicano perfettamente alle nostre cosiddette “false flag” e “cospirazioni”.

Larry Romanoff

Riferimenti:

[1] The US in Korea

EN — LARRY ROMANOFF: The US in Korea 

[2] US in Central and South America

EN — LARRY ROMANOFF: US in Central and South America

[3] Police State America Volume Two, Chapter Three
https://www.bluemoonofshanghai.com/wp-content/uploads/2023/03/Police-State-America-Volume-Two.pdf

[4] The Power Behind the Throne

EN — LARRY ROMANOFF: The Power Behind the Throne

[5] A Small Tapestry of Lies

EN — LARRY ROMANOFF — A Small Tapestry of Lies

[6] Tiananmen Square: The Failure of an American-instigated 1989 Color Revolution

Tiananmen Square: The Failure of an American-instigated 1989 Color Revolution

[7] Jews and Revolutions

EN — LARRY ROMANOFF — Jews and Revolutions — September 12, 2022

[8] Democracy, The Most Dangerous Religion — Part 7 — The Jewish Origin
https://www.bluemoonofshanghai.com/politics/9188/

[9] A Cautionary Tale About the WHO

EN — LARRY ROMANOFF — A Cautionary Tale About the WHO — UPDATE — March 31, 2022

[10] Operation Gladio: CIA State-Sponsored Terror

EN — LARRY ROMANOFF — Operation Gladio: CIA State-Sponsored Terror

[11] Operation Northwoods — Targeting Terrorism Against American Citizens

EN — LARRY ROMANOFF: Operation Northwoods — Targeting Terrorism Against American Citizens

[12] A shocking claim about the Baghdad bombings of 1950 and 1951
https://www.spectator.co.uk/article/the-shocking-truth-behind-the-baghdad-bombings-of-1950-and-1951/

[13] The Lavon Affair: How a false-flag operation led to war and the Israeli bomb
https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/0096340213493259

[14] LAVON AFFAIR
https://www.encyclopedia.com/humanities/encyclopedias-almanacs-transcripts-and-maps/lavon-affair#:~:text=LAVON%20AFFAIR%201960s%20political%20crisis%20in%20israel%20sparked,major%20shifts%20in%20political%20alignments%20in%20the%20state.

[15] Ben-Gurion (Quoted on pp 855-56 in Shabtai Teveth’s Ben-Gurion in a slightly different translation).

Ben-Gurion’s Notorious Quotes: Their Polemical Uses & Abuses

[16] Once a Slogan of Unity, ‘Je Suis Charlie’ Now Divides France
https://www.nytimes.com/2020/12/19/world/europe/france-charlie-hebdo-slogan.html

[17] From Auschwitz to Charlie Hebdo: the perils of being Jewish in France
https://www.theguardian.com/world/2015/mar/06/jews-france-antisemitism-charlie-hebdo

[18] ANOTHER French False Flag? Bloody Tracks from Paris to San Bernardino

[19] Lockerbie False Flag: CIA Chief ‘Reassesses’ Libya’s Role’
https://www.theinteldrop.org/2023/01/19/lockerbie-false-flag-cia-chief-reassesses-libyas-role/

[20] Evidence against Lockerbie bomber ‘virtually of no value,’ lawyer tells court
https://www.timesofisrael.com/evidence-against-lockerbie-bomber-virtually-of-no-value-lawyer-tells-court/

[21] ‘We’re Fed Up With It’: Survivors of the USS Liberty Look for Answers 55 Years Later
https://www.military.com/daily-news/2022/06/08/were-fed-it-survivors-of-uss-liberty-look-answers-55-years-later.html

[22] US War Entries – USS Maine, Lusitania, Pearl Harbor, Vietnam, Iraq

EN — LARRY ROMANOFF: US War Entries – USS Maine, Lusitania, Pearl Harbor, Vietnam, Iraq

[23] US War Entries – USS Maine, Lusitania, Pearl Harbor, Vietnam, Iraq

EN — LARRY ROMANOFF: US War Entries – USS Maine, Lusitania, Pearl Harbor, Vietnam, Iraq

[24] US War Entries – USS Maine, Lusitania, Pearl Harbor, Vietnam, Iraq

EN — LARRY ROMANOFF: US War Entries – USS Maine, Lusitania, Pearl Harbor, Vietnam, Iraq

[25] The US Government Declares War on America

EN — LARRY ROMANOFF: The US Government Declares War on America

[26] The Dark Side of America:Human Experimentation

EN — LARRY ROMANOFF: The Dark Side of America:Human Experimentation

[27] CIA Project MK-ULTRA Updated

EN — LARRY ROMANOFF — CIA Project MK-ULTRA Updated — July 2, 2020

Fonte: moonofshanghai.com
Link: https://www.moonofshanghai.com/2023/10/en-larry-romanoff-false-flags-and.html#more

31.10.2023

Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

 

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

"Life is too short to be working for someone else's dream"
Notifica di
32 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti



blank