AMAZONIADE: LA SOCIETÀ DEL FUTURO – IL VENDOR [VIDEO]

La rubrica di ComeDonChisciotte.org alla scoperta di Amazon assieme al giornalista e documentarista Massimiliano Cacciotti. AMAZONIADE sarà con noi per venti settimane, sempre di venerdì. Buona lettura e buona visione.

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Venti capitoli e venti video, di settimana in settimana. È una sorta di viaggio agli inferi col biglietto di ritorno, quasi fossi un novello Dante, ma privo di un Virgilio a farmi da guida.

E allora, visto che Virgilio non c’è, in questo lungo viaggio mi accompagnate voi?

AMAZONIADE CAPITOLO 09

Il vendor

Di Massimiliano Cacciotti per ComeDonChisciotte.org

Ci sono giorni strani. Sono quei giorni in cui l’algoritmo sbaglia proprio a fare i conti. Succede una o due volte al mese, di media. Succede quando il lavoro è meno del previsto e però il computer pare che non se ne accorga e i turni del personale li organizza lo stesso a pieno regime.
Quando capita così, non è che poi ti dividano il carico fra tutti gli operai presenti, che sono tanti, più del dovuto, in modo che ciascuno fatichi un po’ di meno. No, no. Sia mai. I più sfigati li lasciano a lavorare lì, come al solito, col solito ritmo, come dannati. Gli altri, quelli di troppo, li mandano a bighellonare.

Che poi, alla fine, pure questi qua, restano sfigati lo stesso, esattamente come i primi. Anche perché poi non bighellonano per niente: non possono andarsene a casa, non possono sedersi a mensa, non possono prendersi un caffè, non possono uscire a fumare una sigaretta, non possono girare per lo stabilimento. Niente di niente. Devono stare fermi, inutili e impalati, ad aspettare ordini.

Così, dopo un po’, alcuni gruppi li mandano a fare dei corsi di aggiornamento. Che poi sarebbe lo stesso corso che tutti hanno fatto fin dall’inizio, prima di essere assunti qui. Sempre uguale. Sempre con lo stesso identico test. Sempre con le stesse domande. E con gli stessi fogli, dove ci sono gli stessi identici errori di battitura: “Ma non li potete correggere?” chiede qualcuno. “No, lo devono fare da Barcellona, che è lì la sede centrale europea. I test dei quiz li decidono loro e poi ce li mandano. Noi non possiamo cambiarli, nemmeno se sono sbagliati”.

Altri bighelloni, invece, li mandano a fare i lavori socialmente utili. Tipo spazzare per terra, o imbustare le mascherine chirurgiche anti Covid, oppure sostituire le scritte adesive sul muro – quelle con le indicazioni per raccapezzarti nell’hub – nei punti in cui le scritte si sono staccate.

Se anche questo non basta, alla fine ti mandano in qualche reparto speciale del magazzino. Uno di questi reparti lo chiamano il “vendor”. A me è capitato già tre o quattro volte di finire lì. E quando succede, mi pare di aver vinto al Superenalotto.

Il vendor è dove finiscono gli oggetti che si sono danneggiati. Magari si è solo ammaccata la scatola. Magari si è proprio sfasciato tutto e va buttato via. Ce n’è per ogni gusto. E chi sta lì deve decidere cosa fare: mandare la roba al macero? Rimettere in vendita l’oggetto a prezzo scontato? Insomma, alla fin fine, è un lavoro di concetto, di responsabilità. Roba forte in un magazzino Amazon. L’unico posto in cui chi sta lì conta un po’ di più dei computer.

È un po’ un luogo d’altri tempi, quando alle cose si dava una seconda vita, quando, se un oggetto di casa ti si rompeva, arrivava l’arrotino che ti aggiustava tutto. L’arrotino e l’ombrellaio.

E poi, soprattutto, qui ti puoi, anzi ti devi, confrontare con gli altri prima di decidere. Insomma, puoi addirittura socializzare. E puoi pensare. E puoi persino parlare. O meglio no, non potresti. Ma lo fai. E lo fanno tutti.

Ed è un posto così speciale che la tipa polacca, quella che di notte gestisce il reparto, oggi mi ha chiamato per nome. Non dico CACCIMAS. Dico proprio il mio vero nome. Lo aveva imparato. È una tizia bruttissima, la polacca. Esteticamente, intendo. Ma quando mi sono sentito chiamare Massimiliano le avrei buttato le braccia al collo, me la sarei scopata all’istante e le avrei chiesto di sposarmi, così, senza pensarci due volte, tanta era l’emozione.

E oggi abbiamo pure deciso insieme di rimettere in vendita a metà prezzo quei dodici asciugacapelli con la scatola ammaccata che ci sono arrivati. Abbiamo fatto un consulto con lei e gli altri colleghi.

Ed è subito arrivata la security, a farci il rapporto e una nota scritta, perché per parlare ci eravamo assembrati e avevamo perso troppo tempo.

Sì, si può essere anche felici lì da Amazon. A patto solo di scontarla un istante dopo.

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