DI LORI HINNANT e COLLEEN BARRY – The Associated Press
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Su entrambe le sponde dell’Atlantico, ai migranti che ogni giorno a centinaia inondano le frontiere è stata riservata accoglienza ostile e i governi non sono stati in grado di accordarsi su come far fronte agli arrivi. In Europa, dove i partiti di estrema destra sono entrati a far parte dei governi in Italia e in Austria e si sono rafforzati altrove, anche la decisione più basilare su quale porto avrebbe accettato una nave piena di migranti è stata irta.
Martedì scorso, un’ennesima imbarcazione di salvataggio carica di migranti ha faticato a trovare un porto sicuro nel Mediterraneo, mentre in Austria i cadetti della polizia che interpretavano il ruolo di rifugiati disperati, come parte di un’esercitazione di allenamento di alto profilo, pretendendo l’accesso hanno sbatacchiato una rete metallica, per testare il coraggio di una nuova forza di confine incaricata alla prevenzione dell’afflusso di migranti.
“Abbiamo avuto crisi migratorie in passato, ma non del tipo che stiamo attraversando ora. Ciò che stiamo vivendo ora è una crisi politica europea”, ha detto il Presidente francese Emmanuel Macron, dopo un incontro di un giorno con Papa Francesco in Vaticano, durante il quale hanno discusso il problema.
La crisi europea rispecchia quella degli Stati Uniti, dove un disegno di legge d’ampio raggio di parte repubblicana sull’immigrazione, per il quale è stato fissato il voto per mercoledì, senza certezza di durata. Con una legislazione in disordine e un tumulto globale per la separazione di oltre 2.300 bambini migranti dai loro genitori, la settimana scorsa, l’amministrazione Trump ha bruscamente invertito un elemento chiave della sua politica di immigrazione a tolleranza zero, fermando la pratica della separazione delle famiglie immigrate, colte illegalmente ad attraversare il confine, ma lasciando più di 2.000 bambini separati in un limbo in rifugi appaltati dal governo.
Gli stalli in Europa coinvolgono più governi, tutti con le proprie politiche sull’immigrazione ma con confini aperti tra loro.
Due volte questo mese, mentre i mari calmi e il clima caldo hanno spinto un maggior numero di persone a salpare, le navi di salvataggio piene di migranti sono state lasciate in stallo nel Mediterraneo. L’ultima situazione di impasse riguarda la Lifeline tedesca, che ha navigato per cinque giorni senza approdo sicuro. La Francia, il Portogallo, l’Italia e almeno un altro Paese hanno concordato di spartirsi i migranti a bordo e hanno riferito che Malta si sarebbe fatta carico della nave.
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Ma il gruppo umanitario tedesco che gestisce la nave ha detto che Malta aveva inviato un messaggio che rifiutava l’ingresso nelle sue acque territoriali, confondendo ulteriormente un accordo che aveva richiesto giorni di negoziato.
Anche Malta ha rifiutato categoricamente di accettare una nave di salvataggio vuota, l’Aquarius, che aveva bisogno di qualche lavoro meccanico prima di poter riprendere le sue perlustrazioni nel Mediterraneo. La nave si è diretta invece verso la città portuale francese di Marsiglia.
È stata l’Aquarius ad aver sollevato la resa dei conti della scorsa settimana, quando la nave, gestita da gruppi umanitari francesi e con a bordo 630 migranti, ha visto il prolungamento di una settimana del suo viaggio verso terra, dopo che Malta e l’Italia hanno rifiutato i diritti di attracco. Alla fine, la Spagna ha accettato i passeggeri, e l’Aquarius ha viaggiato altri 1.500 chilometri (900 miglia) per arrivarci.
“Sono cinque giorni inutili per arrivare fino a qui, dal momento che l’Aquarius non è sulla rotta dei migranti per il salvataggio, ed è un peccato in termini di vite umane salvate”, ha detto Frederic Penard di SOS Mediterranee a Marsiglia, dove la nave era attesa per venerdì. L’Italia, la quale ritiene che le navi di soccorso gestite da gruppi umanitari incoraggino solo più migranti, ha anche rifiutato l’attracco in Sicilia.
Il nuovo Ministro degli Interni italiano di destra, Matteo Salvini, ha sostenuto che le imbarcazioni di soccorso forniscono essenzialmente “servizio taxi” in mare per i trafficanti di esseri umani.
Ma con mare calmo e bel tempo, sempre più migranti hanno continuato a correre il rischio di attraversare il Nord Africa.
Il servizio di soccorso marittimo della Spagna ha raccolto lunedì oltre 400 persone dal Mediterraneo, portando il numero totale di migranti salvati a circa 1800 in soli quattro giorni.
Macron ha spinto affinché le richieste di asilo vengano esaminate in Nord Africa, prima che le imbarcazioni instabili tentino la traversata, ma finora nessun Paese della zona ha accettato l’ospitalità.
L’Algeria ha estromesso oltre 13.000 migranti nel deserto del Sahara dallo scorso maggio, costringendoli a camminare senza cibo o acqua, secondo un’indagine dell’Associated Press. E in Libia, che ha fatto tornare indietro dozzine di barche di migranti, ci sono state denunce di violente violazioni dei diritti umani contro i migranti in stato di detenzione.
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Martedì scorso, la polizia austriaca ha organizzato un’esercitazione di allenamento di alto profilo, simulando un afflusso di migranti lungo la sua frontiera con la Slovenia, per dimostrare come avrebbe affrontato tale crisi.
Centinaia di ufficiali in assetto da guerra, sostenuti da soldati ed elicotteri Black Hawk che volavano sopra le loro teste, hanno eseguito una prova generale per i media vicino a Spielfeld, 175 chilometri (110 miglia) a sud di Vienna. La città è stata un importante punto di passaggio per i migranti alla fine del 2015, ma di recente ha visto pochi arrivi.
I “migranti” sono stati interpretati da 200 cadetti della polizia austriaca, che hanno scandito slogan e sbatacchiato una recinzione metallica, richiedendo l’accesso.
Il principale funzionario di sicurezza austriaco ha dichiarato che l’esercitazione era necessaria e lecita, respingendo le preoccupazioni in patria e all’estero.
“Uno Stato che, se le cose arrivano al culmine, non può proteggere efficacemente le sue frontiere, perde la sua credibilità”, ha detto ai giornalisti il Ministro dell’Interno, Herbert Kickl. “Sono fermamente convinto che eventi come quelli del 2015 non debbano mai più ripetersi.”
“Questo non ha nulla a che fare con la disumanità, questo non è illegale, questo non è scandaloso”, ha detto. “Questo è ciò che la legge ci richiede: è ciò che la gente si aspetta da noi”.
Il Partito della libertàdi Kickl, di estrema destra, ha spinto per una linea dura contro i migranti per anni e ha visto un’ondata di sostegno, a seguito della crisi dei migranti del 2015, quando migliaia di persone in fuga da guerre e disagi in Medio Oriente e in Africa si riversavano quotidianamente attraverso i confini aperti dell’Europa, innescando una crisi umanitaria e politica che ha lasciato profonde divisioni nel continente.
I numeri di questa estate non raggiungono quelli della crisi dei migranti 2015-2016, ma la Cancelliere tedesca Angela Merkel è sottoposta a forti pressioni dagli alleati conservatori in Baviera, per allontanare i migranti che arrivano attraverso altri Paesi europei.
La Merkel, la cui decisione di consentire ai migranti bloccati in Austria e Ungheria di giungere in Germania è stata inizialmente accolta con favore dagli elettori, ha avvertito che la chiusura unilaterale delle frontiere potrebbe innescare una serie di misure nazionali da parte dei singoli Paesi che dividerebbero ulteriormente l’Europa.
Parlando a Berlino, la Merkel ha affermato che la maggior parte dei Paesi dell’UE sono più preoccupati di impedire ai migranti di entrare illegalmente in Europa.
La vicina Slovenia ha protestato contro l’esercitazione austriaca, affermando che le proprie forze stanno già facendo abbastanza per proteggere i confini dell’area Schengen per la libera circolazione, all’interno della quale gli Europei possono viaggiare liberamente senza passaporto.
“Considero persino (l’esercitazione) piuttosto provocatoria”, ha dichiarato martedì il Primo Ministro sloveno Miro Cerar, secondo l’agenzia ufficiale STA. Cerar ha detto che il numero di migranti che entrano in Austria dalla Slovenia non è aumentato e ha descritto il suo Paese come protettore “esemplare” del confine Schengen.
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Nel frattempo, Martin Sellner, a capo del Movimento Identitario austriaco, bianco e nazionalista, ha plaudito il fatto che le autorità usassero lo stesso hashtag “#proborders”, promosso dal suo gruppo per informare il pubblico sull’esercitazione.
Macron ha detto che questi erano gli schemi di battaglia tracciati in Europa, con la migrazione al centro.
“Non siamo bravi in questa materia, né in Europa né in Francia”, ha affermato. “Ma abbiamo una società da dirigere.”
Lori Hinnant e Colleen Barry
Fonte: https://globalnews.ca/
Link: https://globalnews.ca/news/4299204/migrant-crisis-europe/
26.06.2018
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88