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La Redazione

 

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A Mosca, Xi e Putin seppelliscono la Pax Americana

Questa settimana, a Mosca, i leader cinesi e russi hanno reso pubblico il loro impegno comune a ridisegnare l'ordine globale, un'impresa che "non si vedeva da 100 anni"
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A cura di Markus
Il 23 Marzo 2023
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Pepe Escobar
thecradle.co

Quello che si è appena svolto a Mosca è stato niente meno che una nuova Yalta, che, per inciso, si trova in Crimea. Ma, a differenza dell’epocale incontro del 1945 tra il Presidente degli Stati Uniti Franklin Roosevelt, il leader sovietico Joseph Stalin e il Primo Ministro britannico Winston Churchill nella Crimea controllata dall’URSS, questa è stata la prima volta, in circa cinque secoli, che non c’era neanche un leader politico occidentale a dettare l’agenda globale.

Sono stati il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin a dirigere lo spettacolo multilaterale e multipolare. Gli eccezionalisti occidentali possono, come al solito, fare i piagnoni: nulla cambierà l’ottica spettacolare e la sostanza di fondo di questo ordine mondiale in via di sviluppo, soprattutto per il Sud globale.

Le intenzioni di Xi e Putin erano state illustrate in dettaglio prima del vertice, in due editoriali scritti dagli stessi presidenti. Come un balletto russo perfettamente sincronizzato, la visione di Putin, incentrata su una “partnership legata al futuro,” è stata pubblicata in Cina sul Quotidiano del Popolo, mentre quella di Xi, riguardante su un nuovo capitolo di cooperazione e sviluppo comune, è apparsa sulla Russian Gazette e sul sito web di RIA Novosti.

Fin dall’inizio del vertice, i discorsi di Xi e Putin hanno spinto i membri della NATO in una frenesia isterica di rabbia e invidia: la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha colto perfettamente lo stato d’animo quando ha osservato che l’Occidente stava “sbavando di rabbia.”

La prima pagina della Russian Gazette di lunedì era iconica: [un articolo su] Putin in visita a Mariupol, libera dai nazisti, che chiacchiera con i residenti, con al fianco l’editoriale di Xi. Questa è stata, in poche parole, la risposta di Mosca alla trovata dell’MQ-9 Reaper di Washington e ai trucchi della Corte penale internazionale (CPI). “Sbavate pure quanto volete,” la NATO sta per essere completamente umiliata in Ucraina.

Durante il loro primo incontro “informale,” Xi e Putin hanno parlato per ben quattro ore e mezza. Alla fine, Putin ha accompagnato personalmente Xi alla sua limousine. Questa conversazione è stata la parte più importante dell’incontro: sono stati tracciati i lineamenti del multipolarismo, che inizia con una soluzione per l’Ucraina.

Prevedibilmente, le fughe di notizie da parte dagli sherpa sono state pochissime, ma ce n’è stata una abbastanza significativa riguardante lo “scambio approfondito” sull’Ucraina. Putin ha cortesemente ribadito il suo rispetto per la posizione della Cina, espressa nel piano di risoluzione del conflitto in 12 punti di Pechino, per altro completamente respinto da Washington. Ma la posizione russa rimane ferrea: smilitarizzazione, neutralità dell’Ucraina e consolidamento della nuova situazione sul terreno.

Parallelamente, il Ministero degli Esteri russo ha completamente escluso un ruolo di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania nei futuri negoziati sull’Ucraina: non sono considerati mediatori neutrali.

Una trapunta multipolare

Il giorno successivo si è parlato di affari: dalla cooperazione energetica e “tecnico-militare” al miglioramento dell’efficacia dei corridoi commerciali ed economici che attraversano l’Eurasia.

La Russia è già al primo posto come fornitore di gas naturale alla Cina – superando Turkmenistan e Qatar – soprattutto attraverso il gasdotto Power of Siberia, lungo 3.000 km, che va dalla Siberia alla provincia nord-orientale cinese di Heilongjiang, operativo dal dicembre 2019. I negoziati per il gasdotto Power of Siberia II attraverso la Mongolia stanno progredendo rapidamente.

La cooperazione sino-russa nel settore dell’alta tecnologia arriverà alle stelle: 79 progetti per oltre 165 miliardi di dollari. Dal gas naturale liquefatto (LNG) alla costruzione di aerei, macchine utensili, ricerca spaziale, agroindustria e corridoi economici potenziati.

Il presidente cinese ha dichiarato esplicitamente di voler collegare i progetti della Nuova Via della Seta all’Unione Economica dell’Eurasia (UEEA). Questa interpolazione BRI-UEE è un’evoluzione naturale. La Cina ha già firmato un accordo di cooperazione economica con l’UEEA. Le idee del grande stratega macroeconomico russo Sergey Glazyev stanno finalmente dando i loro frutti.

E, infine ma non meno importante, ci sarà una nuova spinta verso i regolamenti reciproci nelle valute nazionali – e tra Asia e Africa, e America Latina. In pratica, Putin ha approvato il ruolo dello yuan cinese come nuova valuta commerciale di riferimento, mentre procedono le complesse discussioni su una nuova valuta di riserva sostenuta dall’oro e/o dalle materie prime.

Questa offensiva economico-industriale congiunta si collega all’offensiva diplomatica concertata tra Russia e Cina per il rifacimento di vaste aree dell’Asia occidentale e dell’Africa.

La diplomazia cinese, in termini di trasmissione di messaggi sottili, funziona come una matrioska. È tutt’altro che casuale che il viaggio di Xi a Mosca sia esattamente coinciso con il 20° anniversario dello “Shock and Awe” americano e dell’illegale invasione, occupazione e distruzione dell’Iraq.

Parallelamente, oltre 40 delegazioni africane erano arrivate a Mosca un giorno prima di Xi per partecipare alla conferenza parlamentare “Russia-Africa nel mondo multipolare,” in vista del secondo vertice Russia-Africa del prossimo luglio.

L’area che circonda la Duma sembrava proprio quella dei vecchi tempi del Movimento dei Non Allineati (NAM), quando la maggior parte dell’Africa manteneva strette relazioni antimperialiste con l’URSS.

Putin ha scelto proprio questo momento per cancellare oltre 20 miliardi di dollari di debito africano.

In Asia occidentale, Russia e Cina agiscono in totale sintonia. Il riavvicinamento tra Arabia Saudita e Iran era stato avviato dalla Russia a Baghdad e in Oman: erano stati questi negoziati a portare alla firma dell’accordo a Pechino. Mosca sta anche coordinando le discussioni sul riavvicinamento tra Siria e Turchia. Le relazioni diplomatiche della Russia con l’Iran – ora sotto lo status di partenariato strategico – viaggiano su un binario separato.

Fonti diplomatiche confermano che l’intelligence cinese, attraverso le proprie indagini, è ora pienamente certa della vasta popolarità di Putin in Russia, persino all’interno delle élite politiche del Paese. Ciò significa che le cospirazioni per il cambio di regime sono fuori discussione. Questo è stato fondamentale per la decisione di Xi e dello Zhongnanhai (il quartier generale centrale cinese per i funzionari del partito e dello Stato) di “scommettere” su Putin come partner fidato per i prossimi anni, considerando che potrebbe candidarsi e vincere le prossime elezioni presidenziali. La Cina punta sempre sulla continuità.

Il vertice Xi-Putin ha quindi definitivamente sancito che Cina e Russia sono partner strategici completi per il lungo periodo, impegnati a sviluppare una seria competizione geopolitica e geoeconomica con gli egemoni occidentali in declino.

Questo è il nuovo mondo nato a Mosca questa settimana. Putin, in precedenza, lo aveva definito una nuova politica anticoloniale. Ora si presenta come una trapunta multipolare. Non si può invertire la demolizione dei resti della Pax Americana.

“Cambiamenti che non si vedevano da 100 anni”

In Before European Hegemony: The World System A.D. 1250-1350, Janet Abu-Lughod espone la tesi, accuratamente costruita, secondo cui l’ordine multipolare era prevalso quando l’Occidente “era in ritardo rispetto all’Oriente.” In seguito, l’Occidente “era passato al primo posto solo perché l’Oriente era temporaneamente in disordine.”

Forse stiamo assistendo ad un cambiamento storico analogo, attraversato da un revival del Confucianesimo (rispetto per l’autorità, enfasi sull’armonia sociale), dall’equilibrio insito nel Tao e dal potere spirituale dell’ortodossia orientale. Si tratta di una vera e propria lotta di civiltà.

Mosca, che finalmente dà il benvenuto ai primi giorni di sole della primavera, ha fornito questa settimana un’illustrazione più che reale delle “settimane in cui accadono decenni” rispetto ai “decenni in cui non accade nulla.”

I due presidenti si sono salutati in modo toccante.

Xi: “Ora ci sono cambiamenti che non si vedevano da 100 anni. Quando siamo insieme, siamo noi a provocare questi cambiamenti.

Putin: “Sono d’accordo.”

Xi: “Abbi cura di te, caro amico.

Putin: “Buon viaggio.”

Ecco l’alba di un nuovo giorno, dalle terre del Sol Levante alle steppe eurasiatiche.

Pepe Escobar

Fonte: thecradle.co
Link: https://thecradle.co/article-view/22818/in-moscow-xi-and-putin-bury-pax-americana
22.03.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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Pepe Escobar è un analista geopolitico e autore indipendente. Il suo ultimo libro è Raging Twenties. È stato politicamente cancellato da Facebook e Twitter. Seguitelo su Telegram.

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