Jon Rappoport – LewRockwell.com – 6 agosto 2021
Sin dal 1988, ho fatto notare che rietichettare e riconfezionare le malattie è una procedura operativa standard nel campo della “medicina pandemica”.
E ora abbiamo questo, da FOX News (25/07/21):
“Ma mentre i casi di COVID-19 sono aumentati a livello nazionale, i ricoveri e i decessi causati dall’influenza sono diminuiti”.
“Secondo i dati rilasciati dal CDC all’inizio di questo mese, i tassi di mortalità per influenza sono stati significativamente più bassi in tutto il 2020 rispetto agli anni precedenti.”
“Nel 2020 sono stati riportati 646 decessi relativi all’influenza tra gli adulti, mentre nel 2019 il CDC ha stimato che tra 24.000 e 62.000 persone sono morte per malattie legate all’influenza.”
Forse vorrete rileggere questi numeri: il calo dei morti per influenza è stato miracoloso. Magari il Vaticano ha un indizio.
La Rochester Regional Health ha pubblicato un rapporto sull’influenza che copre lo stesso periodo di tempo:
“A partire dai più recenti aggiornamenti del CDC, la stagione influenzale 2021 ha avuto un impatto su un numero di persone molto più basso del solito in tutte le principali regioni degli Stati Uniti”.
“Ecco alcuni numeri per riassumere la stagione influenzale 2020/2021, che va dal 1° ottobre 2020 al 1° aprile 2021… 646 morti sono state attribuite all’influenza”.
“I dati finali sulla [precedente] stagione influenzale 2019/2020 sono stati rilasciati dal CDC ad aprile, mentre la COVID-19 continuava a diffondersi negli Stati Uniti. Tra il 1° ottobre 2019 e il 4 aprile 2020, l’influenza aveva provocato: 24.000 a 62.000 morti”.
“Ehi Bob, potresti farmi un favore? Ho bisogno di un bel po’ di numeri di morte per COVID. Puoi passarmi alcuni dei tuoi morti per influenza?“.
“Certo, nessun problema, Bill. Lavoriamo per la stessa agenzia. Ci siamo dentro tutti insieme. Ma se ti do migliaia di morti per influenza, voglio qualcosa in cambio. Una parte dei tuoi fondi per la ricerca COVID. I nostri soldi per l’influenza in questi giorni basterebbero a malapena a finanziare una crociera per una dozzina di noi alle Bahamas“.
“Mio povero cugino. Trasferire i fondi di ricerca è complicato. Ci sono troppi occhi coinvolti. Ti dico una cosa. Che ne dici di una cena a base di bistecca e aragosta, due notti in un hotel locale e una delle prostitute che siedono al bar?”
“Tre notti, tutte le spese pagate“.
“Affare fatto.”
Qui ci sono due articoli che ho scritto in passato sul gioco delle tre carte “malattia-rietichettatura/riconfezionamento”:
Il “gioco delle tre carte” della malattia; alla scuola di medicina non lo insegnano.
Ho menzionato questo gioco centinaia di volte in articoli e conferenze nel corso degli anni. Qui voglio ridurlo a un protocollo che ha fatto guadagnare al cartello medico trilioni di dollari.
Iniziamo la storia con un'”epidemia”. Da qualche parte sulla Terra, ci viene detto che c’è un gruppo di insoliti casi di malattia. La parola chiave è “insolito”. Altrimenti, a chi importerebbe? La gente direbbe invece: “Quaranta persone a Wuhan hanno una congestione polmonare”. E questo non susciterebbe alcun interesse.
A Wuhan, si trattava di “polmonite insolita”. Come mai? Nessuna risposta convincente. Alcuni hanno citato un aspetto da “vetro smerigliato” nelle foto dei polmoni dei pazienti. Cioè aree grigie, o opacità. Un’altra affermazione: i pazienti avevano un’estrema mancanza di fiato. Ma l’opacità e la mancanza di respiro erano menzionate e descritte nella letteratura medica molto prima della COVID.
Qualcos’altro deve essere offerto, per giustificare il termine “casi insoliti”. E lo otteniamo quasi subito, mentre stiamo ancora cercando di capire cosa rende la malattia di questi pazienti nuova e diversa:
È un virus. Un virus mai visto prima.
È già in corso un gioco delle tre carte. In realtà non c’è nulla di insolito nel cluster di casi di Wuhan. E proprio quando stiamo per capirlo, veniamo colpiti dal “nuovo virus”. E poi ci dimentichiamo che non c’era motivo di cercare un nuovo virus, in primo luogo.
Su Wuhan da molto tempo incombe un inquinamento atmosferico mortale. Spiega ogni sorta di infezioni polmonari, compresa la polmonite, un sintomo fondamentale della COVID. E, a proposito, in Cina ogni anno muoiono di polmonite circa 300.000 persone. Il “nuovo virus” viene strombazzato. Ma naturalmente, come ho dimostrato molte volte, non è stato effettivamente trovato. Nessuno lo ha isolato. Il cosiddetto sequenziamento genetico di esso era un castello in aria basato su supposizioni. Come potrebbe essere altrimenti? Nessuno ha un campione isolato e purificato del virus che possa essere analizzato.
(Su questo controverso tema si raccomanda di leggere la nota della Redazione in fondo all’articolo).
Accettare il “nuovo virus” come fatto produce questa situazione: una lista di sintomi clinici molto familiari può ora essere chiamata unica, perché la causa è unica.
Improvvisamente, tosse, brividi, febbre, affaticamento, congestione, respiro corto – che sono stati chiamati influenza, o solo infezione, o con altri nomi – sono diventati COVID. Questo è il grande cambiamento.
Andando ancora oltre – come ho riportato in diversi articoli – i tre principali studi clinici sui vaccini mRNA COVID sono stati progettati per dimostrare niente di più che questo: il vaccino potrebbe proteggere contro tosse, brividi e febbre. Si potrebbe chiamare un vaccino contro l’influenza leggera.
Passo successivo: fornire un test diagnostico per “il virus” che avrebbe automaticamente sputato fuori falsi-positivi come l’acqua di una caserma dei pompieri. Questa è la PCR. Ho smontato la PCR in sei modi da domenica e ho dimostrato che è una frode.
Con la PCR in mano, il gioco delle tre carte si specializza. Quella lista di sintomi di malattie familiari – presa insieme al test – dipinge il quadro di milioni di casi di una “nuova peste”.
Tutta questa montatura è dell’ordine di: “Ehi, Jim, le vendite del nostro widget numero 6 sono nel cesso. Cosa possiamo fare? A meno che… chiamiamolo widget numero 7, mettiamolo in una nuova scatola...”
La gente dice: “Ma ci sono misteriosi casi di COVID che non possono essere spiegati come infezioni polmonari riconfezionate…”
Certo che ci sono. Quando si fa la rete abbastanza grande, si spazzerà in gruppi di casi che sembrano sfidare la spiegazione. Ma quando ci si avvicina abbastanza, si scoprono, per esempio, nuove e velenose campagne di vaccinazione, pesticidi tossici e lagune di feci in giganteschi allevamenti di maiali. Emergono queste ed altre cause di malattia.
Ho scoperto per la prima volta il gioco nel 1987, quando stavo facendo ricerche per il mio primo libro, “AIDS INC.” Gli scienziati in Africa stavano indagando su una “nuova” epidemia tra persone che, “incidentalmente”, soffrivano di malnutrizione proteico-calorica, fame e inedia.
Gli scienziati, truffatori da quattro soldi quali erano, chiamarono questa “sindrome da deperimento”, poi “malattia da dimagrimento” e infine “AIDS”. Annunciarono che la causa era l’HIV, un virus che nessuno aveva isolato.
E in agguato sullo sfondo, se avevate bisogno di un’altra causa di malattia e morte, c’era l’infame campagna di vaccinazione di massa contro il vaiolo promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in Africa, uno dei più pericolosi esperimenti medici di massa mai condotti su una popolazione. Quella campagna aveva finito per “vaccinare” milioni di persone diversi anni prima della “scoperta dell’AIDS”.
La campagna era così pericolosa che, in una riunione segreta dell’OMS a Ginevra, fu presa la decisione di non usare mai più quel vaccino, perché aveva causato il vaiolo (o qualcosa che gli somigliava).
Nel 1987, ho setacciato volumi di riviste mediche alla biblioteca bio-medica dell’UCLA (Università della California, Los Angeles, N.d.T.), e ho scoperto che la singola causa più prevalente di impoverimento delle cellule T (“AIDS”) nel mondo è la MALNUTRIZIONE.
Malnutrizione, fame, inedia, vaccini tossici, povertà schiacciante, guerra, terra fertile rubata alla gente dalle grandi corporazioni agricole, farmaci tossici… tutto spacciato per una nuova malattia causata da un nuovo virus, l’HIV.
Poi ho continuato a studiare ogni cosiddetto gruppo ad alto rischio di AIDS. Ho scoperto che in ogni gruppo, tutti i “sintomi dell’AIDS” potevano essere spiegati da cause non virali.
A quel punto, mi resi conto che stavo guardando una classica operazione coperta di tipo agenzia di intelligence, applicata all’interno dell’universo medico. Il virus era la storia di copertura. Veniva usato per nascondere i crimini governativi e aziendali in corso. Per esempio l’inedia forzata.
Una truffa è una truffa. Solo i nomi delle malattie vengono cambiati, per proteggere i colpevoli.
Ecco il secondo articolo sulla truffa:
Un numero enorme di casi di influenza viene rietichettato come casi COVID.
Il numero di casi COVID è stato falsificato in vari modi. Di gran lunga, la ri-etichettatura è la strategia più diffusa. L’influenza viene chiamata COVID. Non abbiamo bisogno di tabelle e grafici per vederlo. È proprio davanti ai nostri occhi.
La definizione di un caso COVID permette all’influenza di entrare dalla porta. Non c’è niente di unico in questa definizione. Per esempio, una tosse, o brividi e febbre, costituirebbero “un caso lieve di COVID”. Sarebbe necessario anche un test PCR positivo per la SARS-CoV-2, ma come ho mostrato nella mia recente serie sul test, ottenere un falso positivo è facile come fare una torta.
Tutto quello che bisogna fare è eseguire il test a più di 35 cicli [di replicazione]. La maggior parte dei laboratori esegue il test a 40 cicli. Un ciclo è un salto quantico nell’ingrandimento del campione prelevato dal paziente. Quando si esegue il test a più di 35 cicli, i falsi-positivi escono come acqua da una pompa antincendio.
Quindi… con sintomi influenzali ordinari più un test PCR falso-positivo… voilà, avete un caso di COVID. Tenete a mente che, nella stragrande maggioranza, i casi di “COVID” sono lievi. In altre parole, sono indistinguibili dall’influenza ordinaria.
Ma qui c’è un inghippo, e possiamo andare molto più a fondo. La prossima domanda è: cos’è un caso di influenza? Che cos’è veramente?
Il ricercatore Peter Doshi ha fatto molto per rispondere a questa domanda. Nel dicembre del 2005, il British Medical Journal (online) ha pubblicato il suo scioccante rapporto, che ha fatto tremare i corridoi del CDC, dove “gli esperti” dicevano alla stampa che 36.000 persone negli Stati Uniti muoiono ogni anno di influenza.
Ecco una citazione dal rapporto di Doshi, “I casi di morte per influenza in USA sono più scienza oppure pubbliche relazioni?” (BMJ 2005; 331:1412):
“[Secondo le statistiche del CDC], nel 2001 ‘influenza e polmonite’ hanno causato 62.034 decessi – 61.777 dei quali attribuibili alla polmonite e 257 all’influenza, e solo in 18 casi il virus dell’influenza è stato identificato positivamente”.
Boom.
Vedete, il CDC ha creato una categoria complessiva che combinava sia le morti per influenza che quelle per polmonite. Perché? Perché hanno dato per scontato, in malafede, che le morti di polmonite erano complicazioni derivanti dall’influenza. (Commento del Traduttore: eliminato dallo stesso perché inesatto).
Questo è un presupposto assurdo. La polmonite ha una serie di cause. Ma ancora peggio, in tutte le morti per influenza e polmonite, solo 18 hanno rivelato la presenza di un virus influenzale. Pertanto, il CDC poteva solo dire, con certezza, che nel 2001 solo 18 persone erano morte di influenza. Non 36.000 morti. 18 morti.
Doshi ha continuato la sua valutazione delle statistiche pubblicate dal CDC sui decessi per influenza: “Tra il 1979 e il 2001, i dati [del CDC] mostrano una media di 1.348 morti [di influenza] all’anno (da 257 a 3.006)“. Queste cifre si riferiscono all’influenza separata dalla polmonite. Questo numero di morti è di gran lunga inferiore alla vecchia cifra di 36.000 che è stata ripetuta. Tuttavia, quando si aggiunge la ragionevole condizione che i test di laboratorio devono effettivamente trovare il virus dell’influenza nei pazienti, i numeri delle morti annuali per influenza crolla ulteriormente.
In altre parole, è tutta pubblicità e montatura.
Ma non abbiamo ancora finito. Perché… quale test hanno usato i ricercatori per decidere che c’erano 18 casi di reale influenza, in cui è stato trovato e identificato un virus? Risposta: sconosciuto. È molto probabile che il test non abbia affatto isolato un virus dell’influenza. Ha solo identificato qualche marcatore che si presumeva, senza prove, essere unico per un virus dell’influenza.
Se così – ZERO casi di vera influenza sono stati trovati nella popolazione.
Invece, quello che abbiamo avuto è stata una “malattia simile all’influenza”. Brividi, tosse, congestione, febbre, affaticamento; i sintomi onnipresenti che descrivono circa un miliardo di casi di malattia, ogni anno, in tutto il mondo. La causa di quel miliardo di casi? Non c’è una sola causa. Invece, ci sono molti fattori, che vanno dai cambiamenti climatici improvvisi all’inquinamento dell’aria, alla malnutrizione, ai servizi igienici inferiori agli standard… e così via.
Stando così le cose, ora possiamo dire: molti, molti casi di FAKE FLU sono stati ribattezzati FAKE COVID.
Ora si fa sul serio.
Il cartello medico “scopre” (commercializza) un numero enorme di cosiddette malattie uniche – ogni malattia con una presunta causa specifica: virus A, virus B, virus C…
Per ogni virus, ci devono essere almeno diversi farmaci altamente redditizi che presumibilmente uccidono il germe. E per ogni germe, ci deve essere un vaccino che previene la malattia.
Seguono miliardi e trilioni di ricompense.
E lo stesso vale per il CONTROLLO. Il controllo delle menti.
Perché la popolazione viene sottoposta ad una propaganda incessante per far passare il concetto immutabile di una malattia e un germe.
E al momento giusto, il cartello medico può persino affermare che un nuovo germe sta decimando il mondo, e devono “distruggere il villaggio per salvarlo”.
Che è la finzione psicotica in cui ci troviamo in questo momento.
La Santa Chiesa del Misticismo Biologico ha bisogno del vostro sostegno. Date loro il vostro tempo, il vostro denaro, il vostro sostentamento, il vostro futuro, la vostra fedeltà, la vostra fede, la vostra salute, la vostra vita.
Se lo fate, siete il loro prodotto più importante.
Scelto e tradotto da Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte
Nota della Redazione: per correttezza e completezza di informazione è doveroso da parte nostra segnalare ai lettori che l’affermazione dell’Autore, che il virus non sia mai stato isolato, è in netto contrasto con quanto pubblicato dall’autorevolissima Nature nel febbraio 2020, che riportava: “…un gruppo di ricerca cinese ha estratto il virus dal lavaggio bronchiale di un malato“.
Il testo che abbiamo presentato riflette invece le posizioni di una diversa scuola di pensiero che, in base ad altri studi e ricerche, sostiene il non isolamento di un virus specifico della Covid-19. Al riguardo consigliamo questo articolo di vocidallastrada.org (cui va il nostro ringraziamento), che presenta in italiano un riassunto delle risposte del Centers for Disease Controls (CDC) americano alle richieste, presentate in base al Freedom of Information Act, per ottenere gli eventuali studi e/o rapporti che dimostravano la completezza e correttezza del processo di isolamento del virus mediante “macerazione, filtrazione e ultracentrifugazione”, secondo i cosiddetti “Postulati di Koch” (modificati poi da Rivers per quanto attiene i virus).
Nella sua risposta il CDC informava di non aver purificato o isolato alcun virus della Covid-19 (nonché di varie altre forme infettive virali) con tale metodologia, che costituisce il Gold Standard mondiale in materia.