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La Redazione

 

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L’attacco di Washington alla Cina con armi biologiche è stato un successo?

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A cura di Markus
Il 28 Settembre 2023
16634 Views

Mike Whitney
unz.com

Quanto è stata danneggiata l’economia cinese dalla Covid-19?

I dati suggeriscono che il danno è stato piuttosto grave. Ad esempio, nel 2019 la crescita del PIL cinese era stata del 5,95%. Ma, nel 2020, la crescita del PIL era scesa al 2,24%, una caduta mortale di quasi il 4%, interamente attribuibile alla Covid-19. Nel 2021, la crescita del PIL cinese era rimbalzata all’8,45%, ma poi era diminuita drasticamente nel 2022 fino ad un misero 2,9%. Ancora una volta, la causa principale della contrazione della crescita del PIL cinese era stata la Covid.

Vale la pena notare che, dal 1990, la crescita del PIL cinese è stata in media superiore al 9%. Si tratta di 3 decenni di crescita fulminante improvvisamente interrotta a causa di un’infezione virale relativamente lieve. Come è possibile?

È successo perché i media, le aziende farmaceutiche, i governi occidentali e gli esperti di salute pubblica hanno esagerato la letalità della Covid, portando a restrizioni che hanno distrutto l’economia. Questo è stato particolarmente vero nel caso della Cina, che ha bloccato intere città e decine di milioni di persone per combattere un agente patogeno che ha ucciso meno dello 0,5% degli infettati.

L’editore Ron Unz ritiene che la Covid-19 sia un’arma biologica creata dagli Stati Uniti e utilizzata per un attacco alla Cina alla fine del 2019. Secondo Unz, la Covid non deriva dai pangolini o dai pipistrelli, ma è una bio-arma generata in laboratorio e progettata per sabotare l’economia cinese. Spiegheremo più avanti nell’articolo come Unz sia arrivato alle sue conclusioni, ma, per ora, partiamo dal presupposto che abbia ragione e che il danno inflitto all’economia cinese sia stato un deliberato atto di guerra. Ma, prima di tutto, diamo un’occhiata ad un paio di grafici che aiutano a illustrare l’entità del danno. Ecco un grafico che mostra l’impatto del virus sulla fiducia dei consumatori:

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Ecco come si presenta una catastrofe in tempo reale. Come vi dirà qualsiasi economista, quando la fiducia dei consumatori si indebolisce, le persone riducono le spese, provocando un calo dell’attività economica che, a sua volta, si traduce in una crescita più lenta. Questo è particolarmente vero quando i media si impegnano in un’ininterrotta propaganda della paura nel tentativo di convincere le masse che sono destinate a morire a causa di una pestilenza immaginaria che si sta diffondendo in tutto il Paese. È proprio questo il tipo di propaganda che produce un grafico come quello qui sopra. È un’illustrazione della guerra psicologica condotta sul popolo cinese.

La stessa regola può essere applicata alla produzione industriale e alle vendite al dettaglio, anch’esse in forte calo a causa dell’attacco ibrido di Washington. Date un’occhiata:

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Poi c’è il settore immobiliare, anch’esso colpito dalla pandemia. Come si può vedere, i prezzi e le vendite hanno subito una flessione, con ulteriori tagli alla spesa dei consumatori. Quando i prezzi delle case scendono, i proprietari si sentono meno ricchi e riducono le spese. È la stessa cosa ovunque. Naturalmente, questi sviluppi sono molto negativi per l’economia.

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Naturalmente, anche altri settori dell’economia sono stati colpiti, ma – ricordate – il danno economico è solo una parte della storia. La Covid ha causato anche ingenti danni psicologici e instabilità politica, entrambi quasi del tutto ignorati dai media occidentali. Date un’occhiata a questo spezzone di un articolo del Guardian:

Dopo l’abbandono della politica “Zero Covid” da parte del governo, potrebbero volerci decenni perché i comuni cittadini cinesi si riprendano – e molti non sono sicuri che ne sia valsa la pena… Dopo il brusco ridimensionamento da parte della Cina delle restrizioni sulla zero Covid, molti cinesi stanno lottando con il trauma mentale di tre anni di frequenti lockdown e chiedono risposte per il pesante prezzo che hanno pagato.

Venerdì, uno dei post più condivisi su Sina Weibo – la piattaforma cinese simile a Twitter – era un articolo che citava esperti medici secondo i quali la depressione, l’ansia e il disturbo da stress post-traumatico sofferti dalla popolazione avrebbero probabilmente richiesto tra i 10 e i 20 anni per essere superati.

Venerdi scorso, Lu Lin, ricercatore presso l’Accademia cinese delle scienze, ha dichiarato in un forum che il 20% degli operatori sanitari, dei pazienti e dei membri del pubblico potrebbe soffrire di disturbo da stress post-traumatico e che quasi un terzo delle persone costrette alla quarantena domiciliare ha manifestato sintomi di depressione, ansia e insonnia. Altri esperti hanno chiesto ai servizi di emergenza di sostenere la salute mentale della comunità.

“Ciò che è ancora più spaventoso del coronavirus è la paura e l’ansia mentale”, ha detto un commento su Weibo….

Xiao Han, un accademico legale di idee liberali, ha twittato: “Per questo, abbiamo sostenuto tutte quei folli lockdown, gli arresti della produzione e delle attività [che hanno portato a] bancarotte, suicidi e incendi?… [Ignorano] i disastri umanitari, per questo cosiddetto sacrificio per il bene superiore. Le vittime possono ora chiedersi: “Per cosa?””…‘What was it for?’: the mental toll of China’s three years in Covid lockdowns, Guardian

Ecco un altro documento di ricerca del NIH sull’impatto psicologico della pandemia COVID-19 sulla popolazione cinese:

In sintesi, l’epidemia di COVID-19 ha causato una PTSD [sindrome post-traumatica] generale nella popolazione cinese. Inoltre, il grado di disagio psicologico è associato all’età, alla professione e allo status socio-economico. Pertanto, i nostri risultati dovrebbero allertare le regioni interessate alla pandemia a prestare attenzione agli effetti psicologici e invitare le autorità a mettere a punto interventi efficaci per far fronte a questi problemi di salute mentale. Psychological impact of the COVID-19 pandemic on Chinese population: An online survey, NIH

Sebbene gli autori sembrino critici nei confronti delle fanatiche restrizioni per la Covid, non dobbiamo dimenticare che l’OMS e i luminari di altre organizzazioni d’élite avevano applaudito con entusiasmo la dura risposta della Cina. Ecco un breve filmato di Bill Gates che elogia il “modello” di quarantena cinese come esempio lampante di come affrontare un’influenza generata in laboratorio.

Bill Gates elogia le misure cinesi per il controllo delle epidemie

Ecco altre informazioni da The People’s Voice:

Bill Gates ha elogiato la Cina comunista per il “grande lavoro” svolto nella gestione della pandemia di Coronavirus, comprese le restrizioni estremamente autoritarie imposte ai cittadini comuni e le dure punizioni inflitte agli informatori. Bill Gates Praises China for Their Authoritarian COVID Response: “You Guys Are Great!”, The People’s Voice

Non è un po’ sospetto che le élite globaliste che avevano applaudito l’approccio duro della Cina siano le stesse “parti interessate” che potrebbero trarre i maggiori benefici da una crisi economica (o dall’instabilità politica) in Cina? È davvero solo una coincidenza?

Si tenga presente che, molto probabilmente, gli effetti a catena della Covid-19 erano stati previsti a seguito delle esercitazioni a tavolino condotte mesi prima dell’attacco. In ogni caso, non ci sarebbe di certo voluto un genio per capire che una grande porzione della popolazione sarebbe stata seriamente colpita se costretta a rimanere chiusa in casa per mesi e mesi mentre i demagoghi dei media inondavano l’etere con storie raccapriccianti. In effetti, questa era senza dubbio l’intenzione. Ciò suggerisce che i responsabili sapevano che la pandemia non si sarebbe limitata a colpire l’economia cinese, ma avrebbe avuto un impatto anche sulla coesione sociale e sulla psiche collettiva del popolo cinese. Per questo motivo, riteniamo che la Covid-19 rappresenti il più riuscito attacco ibrido di tutti i tempi a una nazione sovrana. Ed è per questo che possiamo aspettarci di vederne altri in futuro. Ecco ulteriori informazioni dal ricercatore strategico di mercato Shaun Rein:

Domanda: “Per quanto tempo sei stato rinchiuso a Shanghai?

Sono stato rinchiuso per 3 mesi interi a Shanghai. Avevamo difficoltà ad accedere al cibo. Non potevamo comprare nulla. Ma non si è trattato di un unico lockdown. Il 40% dei miei dipendenti è stato bloccato tre volte. …e sono state le serrate a causare molta depressione e ansia. In questo momento, il governo stima che circa il 50% degli abitanti di Shanghai soffra di depressione, ed è questo che sta colpendo la fiducia dei consumatori. Se si guarda ad aprile, le vendite al dettaglio erano aumentate del 18,4%, ma a maggio solo del 12%. I consumatori cinesi stanno riducendo le spese. … Le famiglie cinesi dispongono di 2.000 miliardi di dollari di risparmi, quindi JP Morgan pensava che l’economia sarebbe ripartita molto velocemente, ma non è stato così. … Il motivo per cui l’economia non è ripartita è che, nel 2022, i cinesi avevano dovuto affrontare molti tagli ai salari e sospensioni dal lavoro non retribuite. La fiducia dei consumatori cinesi è la peggiore degli ultimi 25 anni. La domanda di credito è debole.

I cinesi ritengono che l’amministrazione Biden stia cercando di contenere la crescita economica della Cina e di destabilizzare il partito comunista. …Il regime di Biden ha esercitato molte pressioni per non investire in Cina. …I cinesi hanno la sensazione di essere destinati ad una stagnazione di 10-20 anni per colpa degli Stati Uniti. Le grandi aziende statunitensi che hanno investito molto in Cina aspettano di vedere se la Cina tornerà alla normalità. Vogliono sapere se ci saranno altri lockdown e stanno adottando un approccio attendista. (Inoltre) l’unica cosa su cui Democratici e Repubblicani possono andare d’accordo è “odiare la Cina”. Si sta spingendo per il de-risking dalla Cina o forse per il decoupling. Molte aziende sono nervose riguardo alla Cina. Non vogliono essere coinvolte negli attacchi politici di Washington. (Quindi, sembra che) la comunità imprenditoriale sia contraria a ciò che Biden sta facendo, ma non vuole dire nulla”. Chinese revenge spending never happened. Consumer confidence at 25-year low, You Tube

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La ripresa graduale nel 2023

Rein fa luce sui danni che le politiche di lockdown della Cina hanno causato all’economia e alla salute mentale del popolo cinese. Ciò che non menziona, tuttavia, è come le restrizioni “zero Covid” abbiano gettato le basi per una massiccia agitazione sociale e instabilità politica. Dopo tre turni di lockdown prolungati, sono scoppiate proteste in tutto il Paese che, alla fine, hanno costretto il governo a cambiare la sua politica e ad abolire le onerose restrizioni che tenevano la gente prigioniera nelle proprie case. Questo è tratto da un articolo della NPR:

Infuriati da quasi tre anni di severe politiche sulla COVID-19, i residenti di quasi tutte le principali città cinesi hanno tenuto veglie per commemorare le vite di coloro che erano morti mentre erano intrappolati in condizioni di isolamento o perché si erano visti negare cure potenzialmente salvavita.

Molti partecipanti hanno tenuto in mano fogli di carta bianca a simboleggiare la mancanza di potere e di libertà di espressione sofferta sotto le regole della pandemia. Da allora, le manifestazioni sono state soprannominate “le proteste A4″, in riferimento al formato di carta utilizzato a livello internazionale…”.

Le manifestazioni sono state anche un forte rimprovero al leader cinese Xi Jinping, che è stato strettamente associato ad una serie di norme vagamente definite “zero COVID” e destinate a mantenere il numero di infezioni da coronavirus vicino allo zero”. China’s authorities are quietly rounding up people who protested against COVID rules, NPR

A quanto pare, il PCC ritiene che le agenzie di intelligence occidentali siano coinvolte nelle proteste, anche se non ci sono ancora prove a sostegno. Tuttavia, il sito web del Council on Foreign Relations ha pubblicato un articolo che sembra insolitamente interessato alle proteste, in particolare per quanto riguarda le vulnerabilità del governo cinese. Ecco un estratto dell’articolo:

Questa ondata di proteste è particolare per la sua critica diretta alla politica zero-COVID del governo centrale. …Anche la mobilitazione transnazionale delle proteste è degna di nota. I cinesi delle principali città del mondo, come New York, Londra, Berlino e Parigi, hanno organizzato veglie e proteste per sensibilizzare e mostrare solidarietà ai manifestanti in Cina…….

Le proteste sono la prova che, nonostante la dura censura e le repressioni, i cinesi possono usare strumenti creativi per far sentire la propria voce…. è anche possibile che le future proteste in Cina facciano richieste più ampie per i diritti civili…. Se la gente continuerà a fare queste richieste, la consueta strategia del governo di distrarre e confondere potrebbe alla fine diventare insufficiente per placare i disordini pubblici. Did China’s Street Protests End Harsh COVID Policies? Council On Foreign Relations

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Il rimbalzo previsto per il 2023

In breve, il CFR vede la reazione alle restrizioni legate alla Covid come un’opportunità per ulteriori azioni scorrette in futuro. (Siete sorpresi?) Ciò suggerisce che l’attacco con le armi biologiche sia solo una parte di una strategia più ampia volta alla destabilizzazione politica (e, forse, ad un cambio di regime).

In ogni caso, potete capire perché ritengo che la strategia di Washington di usare le armi biologiche sia stata un successo strepitoso. Ha ridotto la crescita del PIL cinese di oltre la metà, ha minato la fiducia dei consumatori, ha eroso la fiducia nel governo, ha innescato l’instabilità politica e ha inflitto un enorme stress post-traumatico ai milioni di cinesi che erano stati profondamente segnati dai lockdown. Tutto ciò ha contribuito a frenare la crescita esplosiva della Cina, spianando la strada alla fase 2 della guerra di Washington contro la Cina, che comprende più dazi, più sanzioni, un blocco tecnologico più severo, più attacchi anticinesi nei media e più provocazioni nello Stretto di Taiwan. Secondo me, quest’ultimo round di ostilità fornisce prove circostanziali convincenti sul fatto che Unz aveva ragione nell’ipotizzare che la Covid-19 sia un’arma biologica “anti-economia” rilasciata a Wuhan, in Cina, alla fine del 2019.

Ron Unz scopre la “pistola fumante”

Nel 2020, ABC News aveva riferito che i funzionari dell’intelligence statunitense erano a conoscenza di un’epidemia di Covid a Wuhan già nel novembre 2019, ben prima che l’epidemia fosse ufficialmente riconosciuta. Il rapporto dell’agenzia di intelligence dimostra sostanzialmente che la Covid era un’arma biologica che aveva come obiettivo la Cina. (Nota: il rapporto dell’ABC è stato successivamente confermato da un articolo dei media israeliani). Date un’occhiata a questa intervista con Ron Unz e il giornalista Kevin Barrett che spiega il significato del rapporto originale della ABC:

“ABC news questa sera riferisce che funzionari dell’intelligence americana già alla fine di novembre avevano avvertito l’amministrazione Trump che il Coronavirus avrebbe potuto essere un “evento catastrofico”. Queste informazioni erano nel briefing quotidiano del presidente, quindi tutto quello che c’era da sapere era stato detto pubblicamente… ABC News ha appreso che, già a novembre (2019), le agenzie di intelligence statunitensi avevano avvertito che una malattia fuori controllo stava attraversando la Cina. L’allarme era stato diramato in dettaglio in un rapporto per il National Center for medical Intelligence dell’esercito. … Il rapporto dell’intelligence di novembre aveva reso noto che il virus stava cambiando i modelli di vita in Cina e rappresentava una minaccia per le forze statunitensi in Asia… Gli analisti avevano concluso che avrebbe potuto trattarsi di un evento catastrofico. …La Defense Intelligence Agency, i Capi di Stato Maggiore e la Casa Bianca erano stati informati più volte….”. (Il Pentagono ha negato l’esistenza del rapporto)… COVID-19 Bio-Attack Smoking Gun!, You Tube; minuto 5:11

Ron Unz: “Dopo che la COVID aveva iniziato a diffondersi negli Stati Uniti e a produrre un gigantesco disastro interno, le nostre agenzie di intelligence avevano voluto dimostrare di non essere responsabili, ma di aver fornito ai vertici informazioni che erano state semplicemente ignorate. In altre parole, volevano evitare di essere incolpati del disastro. Così, quattro diverse fonti di intelligence avevano confermato ad ABC News che il rapporto segreto era stato fornito alla Casa Bianca e ai nostri vertici già a novembre, descrivendo una potenziale epidemia catastrofica in corso nella città di Wuhan, in Cina. Il problema è che, quando qualcuno aveva controllato la cronologia degli eventi, si era reso conto che, a novembre, non c’era stata nessuna epidemia catastrofica a Wuhan. All’epoca, secondo tutte le conoscenze disponibili e le prove retrospettive, forse una dozzina o una ventina di persone stavano iniziando a sentirsi male in una città di 11 milioni di abitanti. A quel punto, nessun osservatore esterno avrebbe potuto capire che era scoppiata un’epidemia. In effetti, lo stesso governo cinese era venuto a conoscenza dell’epidemia solo alla fine di dicembre, 6 o 7 settimane dopo. Quindi, naturalmente, il Pentagono aveva immediatamente negato l’esistenza di quel rapporto… aveva detto che non era mai esistito. Tuttavia, una settimana dopo, un giornale israeliano aveva confermato l’esistenza del rapporto, dicendo che il rapporto era stato inviato a Israele, che era stato inviato a tutti gli alleati della NATO a novembre e che era stato prodotto nella seconda settimana di novembre. Lo ripeto, nella seconda settimana di novembre, molto prima che chiunque nel mondo potesse essere a conoscenza di una epidemia a Wuhan, tranne i responsabili. È quasi una pistola fumante”. COVID-19 Bio-Attack Smoking Gun!,  You Tube; minuto 7:40

In conclusione, le uniche persone che potevano essere a conoscenza di un’epidemia di Covid a Wuhan erano quelle che avevano effettivamente rilasciato l’agente patogeno nella popolazione. Pertanto, il rapporto dell’ABC dimostra che le agenzie di intelligence statunitensi erano coinvolte nel rilascio di un’arma biologica.

La tesi di base di Unz si sposa perfettamente con la nostra convinzione che i membri dell’establishment della politica estera abbiano cercato freneticamente un modo per preservare l’egemonia di Washington di fronte all’impennata della crescita e dell’espansione regionale della Cina. Pensiamo che fossero arrivati alla stessa conclusione di John Mearsheimer, che aveva esposto il suo punto di vista sull'”indebolimento della Cina” in un articolo del Buenos Aires Times. Ecco cosa aveva scritto:

Gli Stati Uniti devono in pratica formare una coalizione di bilanciamento per contenere la Cina, in modo molto simile a quanto fatto durante la Guerra Fredda per contenere l’Unione Sovietica. Hanno bisogno di un’alleanza militare in Asia simile alla NATO per contenere l’ascesa della Cina. L’amministrazione Trump ha fatto un pessimo lavoro nel trattare con i nostri alleati in Asia. La seconda cosa che gli Stati Uniti devono fare, e qui Trump ci sta provando, è rallentare la crescita della Cina e fare in modo che non si trasformi in un Paese che domina il mondo con le tecnologie più sofisticate. I cinesi hanno lasciato intendere chiaramente che intendono non solo sfidare, ma anche battere gli Stati Uniti nell’intelligenza artificiale, nel 5G, ecc. Dobbiamo contenere la Cina con una coalizione equilibrata e sconfiggerla sul fronte economico e tecnologico. A War between China and the US is Possible: Mearsheimer,  Buenos Aires Times

Ripeto: “Dobbiamo contenere la Cina con una coalizione equilibrata e sconfiggerla sul fronte economico e tecnologico”.

Questo è il programma su cui si basa la politica cinese dell’amministrazione Biden, con un’eccezione lampante: non include gli agenti biologici proibiti che polverizzano l’economia e traumatizzano gran parte della popolazione. Questa componente è stata aggiunta al mix semplicemente per migliorare le possibilità di Washington di reprimere lo sviluppo vertiginoso della Cina, che minaccia di rovesciare l’ordine globale esistente. Ecco un’altra parte dell’intervista con Unz:

“Nel corso dei decenni, l’America ha speso oltre 100 miliardi di dollari per sviluppare la sua tecnologia di guerra biologica. Nel 2017 l’amministrazione Trump aveva arruolato Robert Kadlec, il principale esperto americano di guerra biologica. Nel 2018, una misteriosa epidemia virale aveva devastato l’industria del pollame cinese. Nel 2019, erano stati annientati gli allevamenti cinesi di suini. E poi, alla fine del 2019, era scoppiata all’improvviso l’epidemia Covid, che solleva davvero ogni tipo di oscuro sospetto su ciò che è realmente accaduto”. COVID-19 Bio-Attack Smoking Gun!,  You Tube; minuto 10:15

Riassumiamo:

*Nel 2017, Trump arruola Robert Kadlec, il principale esperto americano di guerra biologica.
*Nel 2018, una misteriosa epidemia virale devasta l’industria del pollame cinese.
*Nel 2019, gli allevamenti di maiali della Cina sono stati annientati.
*Alla fine del 2019, scoppia la Covid.

Si tratta dello stesso Robert Kadlec che, nel 1998, in un documento strategico del Pentagono aveva scritto quanto segue:

L’uso di armi biologiche sotto la copertura di una malattia endemica o naturale fornisce all’attaccante la possibilità di una negazione plausibile. Il potenziale della guerra biologica di creare perdite economiche significative e conseguente instabilità politica, unito ad una negazione plausibile, supera le possibilità di qualsiasi altra arma umana.

Quindi, perché l’amministrazione Trump avrebbe assunto “il principale esperto americano di guerra biologica” se non avesse avuto l’intenzione di utilizzarlo?

Non lo farebbero, vero?,

Quindi, cosa significa tutto questo?

Significa che Washington è così disperata di mantenere la sua presa sul potere globale che è pronta ad impiegare qualsiasi mezzo necessario (comprese le armi biologiche) per sabotare l’ascesa della Cina.

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Mike Whitney

Fonte: unz.com

Link: https://www.unz.com/mwhitney/was-washingtons-bio-weapon-attack-on-china-a-success/

26.09.2023

Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

 

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