Scacco matto in una mossa a Covid-19

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Era l’ultima notte di gennaio 2021. Il presidente Sergio Mattarella non riusciva a dormire; da tempo gli riusciva sempre meno nonostante i vari rimedi, farmacologici e non, prescrittigli dai più grandi luminari italiani, europei, nordamericani e cinesi.
Certo non avevano giovato gli ultimi avvenimenti, in crescendo rossiniano dopo la spaccata di Matteo Renzi (1), ma Sergio sapeva che la sua cronica insonnia era nettamente peggiorata un anno prima, in corrispondenza con l’esordio dell’epidemia “cinese”, poi promossa a “pandemia” dal circo mediatico. Già, “pandemia”: neppure uno navigato come Sergio poteva immaginare che il battage mediatico avrebbe scavalcato lo statuto dell’OMS (2).
Il Presidente non aveva previsto nemmeno che lo strapotere del mainstream avrebbe trasformato quel buonuomo di Giuseppe Conte in un dittatore peggiore di Benito Mussolini, ben più nefasto per le generazioni italiane contemporanee e, soprattutto, future.

Il 31 gennaio 2020 Sergio aveva recepito la dichiarazione dello Stato di Emergenza Nazionale e aveva tacitamente approvato. Poi, via via, la proliferazione dei DPCM: Sergio li aveva dapprima tacitamente approvati, e poi progressivamente appoggiati. Infine, il Messaggio di Fine Anno (3) più schizofrenico che lui avesse potuto pronunciare, uno sproloquio di elogi e speranze con poche ma micidiali polpette avvelenate, come quella sul vaccino e quella sul MES…
Lui, il tutore del popolo italiano, il Garante della Costituzione!

La Costituzione… la Costituzione… finalmente il subconscio si aprì un varco verso la consapevolezza e Sergio provò un attacco di cefalea trafittiva, opprimente, che pure conteneva una vaga promessa di liberazione e di sollievo: la Costituzione, ecco il vero motivo dell’insonnia!
Sergio ricordò solo ora di aver avuto attacchi di insonnia simili in passato. Il più grave e duraturo, quello rimosso più profondamente di tutti e ora riemerso di prepotenza, si era verificato nel 1999 quando lui, Vicepresidente del Consiglio (4) nel governo del “compagno” Massimo D’Alema, in aperta violazione della Costituzione e senza alcun mandato dell’ONU, aveva scaricato sulla Jugoslavia più bombe di quante mai sganciate su una nazione europea dopo la Seconda Guerra Mondiale. La cefalea divenne insopportabile al pensiero di aver tradito la sua fede e disobbedito al suo papa, di aver marchiato indelebilmente di infamia il popolo italiano. Egli percepì che stava rasentando un attacco di panico nella consapevolezza che quell’immane crimine di guerra era stato magistralmente spacciato per “operazione umanitaria” con l’indispensabile supporto del mainstream: lo stesso mainstream che aveva favorito la sua carriera politica ma che lo teneva sempre più ostaggio, sempre più legato alla ragnatela di fili con cui un pugno di globocrati manovra come marionette tutti i leader europei, Merkel e Macron compresi…

Sergio si rizzò sul letto in affanno respiratorio, grondante di sudore ghiacciato. Pensò che la testa gli sarebbe scoppiata da un momento all’altro o che il panico lo avrebbe sopraffatto, eppure in quell’angoscia crescente egli intravvedeva crescere anche la promessa di sollievo, come una luce in fondo al tunnel, prima bluastra poi decisamente blu, un blu sempre più brillante e nitido come quello del LED nell’apparecchio telefonico sul comodino. Il Presidente ebbe una folgorazione: afferrò la cornetta e chiese di essere messo immediatamente in linea con il presidente del Consiglio.
– “Giuseppe, stammi ad ascoltare, non interrompermi finché non avrò concluso. Domani diamo scacco matto alla Covid-19 in una mossa: un dielle di un solo articolo che riporti indietro di un anno il mercato italiano!”.
– “Cosa? Ma sarà legittimo?”
– “Per favore non tocchiamo quel tasto, non questa volta, almeno!”

Ecco svelato il retroscena dell’ultimo Decreto Legge che, proprio in forza dello Stato di Emergenza dichiarato esattamente un anno prima, in tre soli commi recita:
“a. Qualunque bene, materiale o immateriale, di proprietà pubblica o privata o mista, ovunque collocato legalmente o illegalmente, non potrà essere ceduto a soggetti pubblici o privati o misti ad un prezzo inferiore alla sua miglior quotazione di gennaio 2020.
b. Se la proprietà del bene è parzialmente riconducibile a soggetti italiani, il presente decreto si applica alla quota italiana senza possibilità di deroga alcuna.
c. Per i contravventori si applicano le pene di cui all’art. 640 C.P. (truffa) con le massime aggravanti, e aumentate da 2 a 2000 volte”.

E’ trascorsa solo una settimana dall’emanazione del decreto, ma sembra un’eternità.
Lascio ad altri sprecare tempo ed energie nell’inseguire il polverone mediatico, così alimentandolo a dismisura: le febbrili consultazioni fra i massimi vertici europei e internazionali; le richieste di smentita e/o ritrattazione; le pompose dichiarazioni di incompatibilità coi maggiori trattati vigenti; le reazioni indignate delle signore Ursula e Christine e Kristalina (le tre dame che dirigono la Troika: altro piccolo capolavoro di marketing comunicativo subliminale, alla faccia del femminismo autentico…).
Poveri giornalisti del piccolo schermo e della carta stampata! Me li figuro come i cani delle corse, tutti lanciati a inseguire una lepre finta. Nessuno si chiede quale sia la lepre vera. Eppure, per saperlo, basta porsi la domanda più semplice:

– “Con tutte le grane che ha per la Covid-19 e per restare in sella, chi glielo fa fare a Conte di mettersi contro il gotha della finanza mondiale?”.
“Elementare, Watson: la lepre finta oscura la lepre vera e così nessuno ha notato che, intanto, si sono davvero fermati tutti gli atti di compravendita in corso: dalle piccole aste giudiziarie alle trattative per ex-colossi come Alitalia o Monte dei Paschi. Non solo le compravendite, ma anche i contratti di affitto, noleggio, leasing: proprio tutto! I piccoli hanno davvero paura delle sanzioni, mentre i giganti non possono fare la prima mossa senza tirarsi addosso i riflettori mondiali”.

Nessun quotidiano maggiore o emittente TV a copertura nazionale ha comunicato che, dopo neanche 48 ore, il Portogallo ha emanato una legge-fotocopia di quella italiana.
Nessuno ha riferito che i leader tedeschi e francesi, mentre sbraitano contro gli italiani (prede non più docili), stanno a loro volta approntando leggi simili per difendersi da “predatori” ancora più grossi, ora che il giochino all’estremo ribasso sta saltando.
Nessuno ha osservato che negli USA il presidente neoeletto si trova col cerino in mano, non potendo proteggere i suoi predatori e neppure difendersi dai predatori cinesi (qualunque mossa in tal senso metterebbe il suggello di autenticità alla mossa italiana).

GAFAM (click per immagine intera)
GAFAM (click per immagine intera)

Nessuno ha notato che, da una settimana, i “bollettini di guerra” sulla “pandemia” sono relegati in terz’ordine, non fanno più audience. Sono in fermento solo alcuni pubblicisti davvero indipendenti, quindi confinati nel minor-stream. Uno di loro, particolarmente arguto, ha osservato: “Chi troppo vuole nulla stringe! GAFAM e Big Pharma (5) e i loro omologhi cinesi aspettavano che il mercato crollasse molto di più per comprarsi il mondo intero con una pipata di tabacco, ma ora il giocattolo si è rotto! Ora non c’è più nessun tornaconto a devastare l’economia reale. Ora non ha più senso pompare la panico-demia. Il “re” Coronavirus ha perso la corona, è stato detronizzato, se ne va ramingo nella vana speranza di trovare asilo da qualche parte, ma neanche le isole Cayman sono disposte ad ospitarlo”.

 

1) la spaccata di Matteo Renzi

2) L’OMS non ha mai dichiarato ufficialmente lo stato di pandemia per CoViD-19. Tutto quello che abbiamo è una conferenza stampa in cui il DG Ghebreyesus dice: “Abbiamo valutato che CoViD-19 può essere caratterizzata come una pandemia”. Nessun documento scritto, protocollato, da parte degli organi competenti in base allo statuto dell’OMS: Assemblea Generale (art. 21a) o Consiglio Direttivo (art. 28i). 

3) Messaggio di fine anno del presidente Mattarella

4) con delega ai Servizi di Sicurezza.

5) GAFAM è acronimo di Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft.
Big Pharma (i colossi dell’industria farmaceutica) è a sua volta dominata dall’industria dei vaccini e dei test diagnostici.

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