DI MASSIMO BORDIN
micidial.it
Troppa confusione viene alimentata quando una valuta scende in modo burrascoso. Nel caso della lira turca, poi, si sprecano i moralismi contro la politica di Erdogan.
La lira turca non sta precipitando perchè Erdogan è un pericoloso oscurantista, ma perchè qualcuno sta “vendendo” Turchia. Questo “qualcuno” lo fa perchè è bello speculare al ribasso. Accadde con il rublo 4 anni fa, ad esempio. I trader dicono, non a caso, che si sale per le scale, ma che – quando si scende – si scende con l’ascensore (cioè velocemente). Le discese veloci di un prodotto finanziario o di una valuta garantiscono agli speculatori lauti guadagni in breve tempo, seguendo e favorendo il nuovo trend in atto.
Non sempre quando tutti vendono un bene c’è dietro la Spectre. Il più delle volte è pura speculazione, com’è capitato nel caso dell’attacco di Soros alla sterlina e alla lira italiana negli ani Novanta. Soros voleva guadagnarci, e lo ha fatto.
Semmai, sono i media ed i politici a cavalcare questi attacchi speculativi al fine di maturare consenso che vada a loro vantaggio. Nel caso della Turchia la cosa è ovvia.
Erdogan approfitta dell’attacco per parlare di ingerenze americane, mentre i politici occidentali prendono la palla al balzo e dicono all’opinione pubblica: “visto cosa succede a portare avanti politiche autonome con moneta sovrana?”
In realtà, quel che non si finge di non sapere è che al mondo comandano poteri diversi, alcune volte in contrasto tra loro. Questi poteri, chiamati da alcuni deep state, sono rappresentati da grandi multinazionali e apparati difensivi di tipo militare, con tutta la lobby guerrafondaia che ci sta dietro.
Nel caso turco, i media stanno sbraitando perchè le grandi banche internazionali hanno prestato alla cazzo in Turchia ed ora rischiano di perdere soldi. I media, che spesso stanno in piedi proprio grazie a queste ipermegabanche internazionali, in queste ore piangono la fine del mondo.
La banca pseudoitaliana più esposta è Unicredit. Questa banca ha tagliato in modo drastico il credito alle imprese italiane (è il capitalismo bellezza).
Poi, ha compensato la mancanza di mutui italiani con speculazione e prestiti all’estero, specilmente in paesi come la Turchia. Dopo aver prestato a cani e porci in Turchia, ora Unicredit piange tramite i “suoi” giornali.
In altri termini, ciò che stiamo dicendo è che si tratta di guerre tra speculatori: da un lato ci sono quelli che shortano lira turca e sono i grandi fondi speculativi, grandi traders ecc ecc, fino a trascinare anche i piccoli nel giochetto. Dall’altro, hai le grandi banche globaliste tipo Unicredit che strillano contro la Turchia oscurantista affinchè qualcuno (noi..) intervenga coi loro soldini a parare loro il culo.
I veri governatori del mondo, banche internazionali e multinazionali, più apparati militari, in questi casi si alleano e fanno finta che sia sempre colpa di qualcun altro: l’ideologia (!) battezzata da costoro “sovranismo”, i dittatori con i baffi, ecc ecc.
Invece sono tutte analisi preconfezionate per i mentecatti che ci credon0: proprio LORO sono la causa di queste crisi, come fu nel caso Lehman Borothers nel 2008, ma il conto lo fanno pagare ai popoli fingendo che ci sia un fottuto baffone colpevole di mezzo.
Questo inganno viene utlizzato ormai ciclicamente ed è reso possibile grazie ai loro media, che sono merda disinformativa, in sostanza. Per non parlare degli imbecilli che twittano dalla piscina a Dubai.
Purtroppo questa cosa sta accadendo in agosto e non lascia presagire nulla di buono. Il messaggio politico che faranno arrivare sarà di questo tipo: guai ad abbandonare le grandi valute (dollaro – euro) per le monete nazionali. Non vedete ciò che sta succedendo in Turchia? Non vedete il Venezuela? Quando, invece, ciò che sta succedendo in Turchia è solo dovuto alla totale mancanza di regole di tipo keynesiano ai sistemi bancari nazionali e internazionali. Se qualcuno prossimamente vorrà promuovere una valuta nazionale, rischierà gli attacchi speculativi che sono facili da respingere solo se sono state prese precauzioni sufficienti.
Nel caso italiano, l’uscita dall’euro comporterebbe un attacco ai btp senza la protezione bce e l’unico modo per arginare e soffocare un simile assalto sarebbe quello di un ccquisto massiccio dei btp da parte della fed e dei fondi americani. Il governo si sta attrezzando in tal senso?
Qui di seguito, l’elenco delle banche più esposte verso la lira turca, secondo i dati forniti dal giornalista finanziario Giuseppe Di Vittorio. Non mancano le sorprese, visto che oggi l’Italia è quella maggioramente sotto accusa in Europa per questa situazione, mentre in realtà gli altri stati europei sono messi molto peggio in quanto a crediti verso il paese della mezzaluna:
Esposizione delle banche europee nei confronti della Turchia
Banche spagnole 83,3 miliardi di dollari
Banche francesi 38,4 miliardi
Banche Italiane 17 miliardi
Banche giapponesi 14 miliardi di dollari,
Banche Regno Unito 19,2 miliardi di dollari
Banche Stati Uniti circa 18 miliardi di dollari.
Massimo Bordin
Fonte: http://micidial.it/
Link: http://micidial.it/2018/08/prove-tecniche-per-lattacco-monetario-dautunno/
10.08,2018