È un’Italia sempre più vecchia e stanca quella descritta dal Censis, Fondazione che da oltre cinquant’anni svolge una costante e articolata attività di interpretazione della società italiana.
Un popolo di sonnambuli, come ci definisce il 57esimo rapporto pubblicato nei giorni scorsi; inerme di fronte ad una serie di vicende che stanno investendo il nostro presente e pregiudicando il nostro futuro, come il tracollo economico oramai inarrestabile per tutto l’occidente e gli equilibri geopolitici messi in discussione prima dalla Russia e poi da Israele.
Eppure ciò che il Censis non è riuscito a fotografare è la realtà degli attivisti, del cosiddetto popolo del dissenso, che invece da anni ha riconquistato le piazze e dei dibattiti proprio per spronare i nostri connazionali a prendere posizione rispetto a eventi che hanno una portata storica e che stanno contribuendo a modificare inesorabilmente il nostro modo di vivere. Un mondo che vede in prima linea schierati tutti coloro che attraverso l’informazione indipendente hanno cercato di mettere in guardia sull’ordoliberismo perseguito dall’Unione Europea a danno dei cittadini, sulle folli posizioni atlantiste che hanno chiuso le porte al nostro principale fornitore di Gas e alleato, sulle atrocità del governo israeliano sostenute dai governi occidentali, sull’incostituzionalità dell’imposizione di un vaccino sperimentale e da ultimo sulle distopiche applicazioni dell’infrastruttura digitale nelle nostre città.
Tanti sassolini in un mare di mainstream che persegue come unico scopo quello di rendere il popolo italiano esattamente come descritto dal Rapporto del Censis.
E allora ecco, per tornare all’attualità, apparire davanti ai nostri occhi il prossimo problema: la liberalizzazione del mercato dell’energia, uno dei settori strategici di una nazione che viene dato in pasto al capitale europeo. Nonostante in fondo sono tutti d’accordo, anche in questo caso subito è partito il teatrino mediatico, con le opposizioni che contestano mancanze di tutele per noi poveri consumatori, che rischiamo ulteriori rialzi in bolletta, e il governo, attraverso le parole di Giorgia Meloni, che ricorda come la fine del mercato tutelato l’hanno voluta nel 2017 i governi Renzi e Gentiloni, legandola indissolubilmente all’osannato PNRR. Della serie: senza sovranità monetaria, l’unico modo per ottenere gli euro europei è cedere anche tutto il resto. E meno male che questo è un governo di destra.
Infine come tutte le storie hollywoodiane che si rispettano ecco spuntare l’eroe, il principe verde, Matteo Salvini, che risorpassa a destra Giorgia Meloni in vista delle Elezioni europee presentandosi agli italiani come il difensore degli interessi dei cittadini contro le massonerie burocratiche europee.
La corsa per accaparrarsi l’elettorato è ufficialmente iniziata, al popolo del dissenso rimane il compito di strutturarsi per capire cosa vuole e come ottenerlo.
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Questi alcuni PDF del Rapporto Censis
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Tredicesima puntata della II Stagione di “POLIS, Primo piano sulla politica”, programma settimanale di comedonchisciotte.org, condotto dal giornalista Massimo A. Cascone, con ospiti l’avvocato Umberto del Noce, esperto di diritto costituzionale e parlamentare, e il professore ordinario di Scienza Politica all’Università di Macerata Luca Lanzalaco.
Buona visione!
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“POLIS, Primo piano sulla politica” da un’idea di Massimo A. Cascone.
Conduce Massimo A. Cascone. Regia e montaggio Giulio Bona.
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