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Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo, in un’intervista alla Rossiyskaya Gazeta ha parlato dei compiti dell’operazione speciale russa e del ruolo degli Stati Uniti nel sostenere i neonazisti. E anche del prossimo futuro dell’Europa, delle riserve d’oro e di valuta estera russe, delle sanzioni e di quali cambiamenti potrebbero verificarsi in Russia nel prossimo futuro.
Nikolai Platonovich, oggi, forse, il termine “Guerra Fredda II” non sembra più un’esagerazione. Gli Americani non esitano a dichiarare di aver vinto il confronto con l’URSS e che vinceranno anche ora. Come valuta queste opinioni?
Nikolai Patrushev: Washington ha causato e sta causando tutta una serie di crisi nel tentativo di consolidare la sua egemonia, resistendo al crollo del mondo unipolare. Gli Stati Uniti stanno facendo di tutto perché gli altri centri del mondo multipolare non osino nemmeno alzare la testa, e il nostro Paese non solo ha osato, ma ha dichiarato pubblicamente che non giocherà secondo le regole imposte. Hanno cercato di costringere la Russia a rinunciare alla propria sovranità, all’identità, alla cultura e ad una politica estera e interna indipendente. Non abbiamo nessun dovere di essere d’accordo con questo approccio.
Nel tentativo di sopprimere la Russia, gli Americani, usando i loro protetti a Kiev, hanno deciso di creare un’antitesi al nostro Paese, scegliendo cinicamente l’Ucraina e cercando di dividere quello che essenzialmente è un unico popolo. Non avendo offerto nulla di positivo all’Ucraina, anche prima del colpo di stato del 2014, Washington ha promosso l’idea dell’esclusività della nazione ucraina e l’odio per tutto ciò che è russo. Tuttavia, la storia insegna che l’odio non può mai diventare un fattore affidabile di unità nazionale. Se c’è qualcosa che oggi unisce i popoli che vivono in Ucraina, è solo la paura delle atrocità dei battaglioni nazionalisti. Pertanto, il risultato della politica dell’Occidente e del regime di Kiev da esso controllato può essere solo la frammentazione dell’Ucraina in più stati.
L’Europa, come lei aveva avvertito un anno fa, ha finito per affrontare una crisi senza precedenti, compresa quella causata dal flusso di rifugiati ucraini. Come può questo influenzare la situazione interna degli stessi Paesi europei?
Nikolai Patrushev: I Paesi europei stanno affrontando una profonda crisi economica e politica. L’aumento dell’inflazione e il calo degli standard di vita stanno già facendo sentire il loro effetto sul portafoglio e sull’umore degli Europei. Inoltre, la migrazione su larga scala aggiunge nuove sfide alle vecchie minacce alla sicurezza, come la distribuzione illegale di droga e il crimine transnazionale. Quasi cinque milioni di migranti ucraini sono già arrivati in Europa.
Nel prossimo futuro, il loro numero crescerà fino a dieci milioni. La maggior parte degli Ucraini che sono andati in Occidente credono che gli Europei dovrebbero sostenerli e provvedere a loro e, quando saranno costretti a lavorare, inizieranno a ribellarsi.
I rappresentanti della comunità criminale che sono fuggiti dall’Ucraina cercheranno di occupare le nicchie a loro favorevoli, di mettere sotto controllo i gruppi criminali locali, il che sarà senza dubbio accompagnato da un aumento della criminalità in Europa. Vedremo un revival della diffusa vendita di bambini orfani presi dall’Ucraina e destinati alle adozioni illegali in Europa. L’Occidente sta già affrontando una rinascita dellla compravendita illegale di organi umani, prelevati da segmenti socialmente vulnerabili della popolazione ucraina e destinati a trapianti clandestini su pazienti europei.
Il flusso di migranti dall’Ucraina era iniziato molto prima del 2022 e ha riportato inEuropa malattie dimenticate da tempo. Infatti, solo un decimo dei rifugiati che arrivano dall’Ucraina sono vaccinati contro l’infezione da coronavirus, l’epatite virale, la tubercolosi, la rosolia e il morbillo. Questo perché in questa un tempo prospera repubblica dell’Unione Sovietica, le strutture per la prevenzione epidemiologica e del sistema sanitario di base sono state quasi completamente distrutte.
Ma questo, apparentemente, è solo l’inizio?
Nikolai Patrushev: Ha ragione. Questo è solo l’inizio. Sullo sfondo delle sanzioni anti-russe, il mondo sta gradualmente sprofondando in una crisi alimentare senza precedenti. Decine di milioni di persone in Africa o in Medio Oriente rischieranno di trovarsi senza cibo per colpa dell’Occidente. Per sopravvivere, si precipiteranno in Europa. Non sono sicuro che l’Europa sopravviverà alla crisi. Le istituzioni politiche, le associazioni sovranazionali, l’economia, la cultura e le tradizioni potrebbero diventare un ricordo del passato. L’Europa gemerà nella sua impotente frustrazione, ma l’America sarà liberata dalla sua principale paura geopolitica – l’unione politica ed economica di Russia ed Europa.
L’America ha a lungo diviso il mondo intero in vassalli e nemici. Noi, per loro, siamo un terreno di prova.
Gli Stati Uniti e i loro alleati ignorano i neonazisti e l’evidente ideologia fascista in Ucraina, armandola con le armi più moderne. Non è ora di riconoscere alcuni Paesi non amici alla stregua di Paesi che sostengono il fascismo, con tutte le conseguenze che ne derivano?
Nikolai Patrushev: L’Europa sta già affrontando un aumento delle manifestazioni fasciste e neonaziste, ufficialmente vietate, e questo perchè i criminali banderisti di ispirazione neonazista stanno fuggendo dall’inevitabile processo penale mescolandosi ai migranti che lasciano l’Ucraina. Questo porterà in Europa alla rinascita delle idee naziste, un fenomeni considerato impossibile fino a non molto tempo fa. Con tutta probabilità assisteremo alla crescita dell’ultradestra, alimentata da decine di migliaia di radicali ucraini addestrati e con esperienza di combattimento che hanno già trovato un linguaggio comune con i sostenitori europei di Hitler.
La storia si sta ripetendo. Dopo tutto, l’Occidente, quasi fino al settembre 1939, aveva negato il pericolo del regime nazista. Nel 1938, la rivista Time aveva riconosciuto Hitler come l’uomo dell’anno.
Nikolai Patrushev: Negli anni ’30, l’Occidente non solo non aveva negato, ma aveva contribuito attivamente alla formazione e all’ascesa al potere del fascismo in Germania. Soprattutto il grande capitale. Era stato più tardi, dopo la guerra, che gli storici occidentali avevano creato il mito degli industriali tedeschi che avrebbero dato il principale contributo alla creazione dell’economia di guerra di Hitler. Alcune aziende americane avevano collaborato con i nazisti addirittura fino al 1943, cioè fino alla svolta decisiva della guerra.
C’è persino una teoria secondo la quale il gas Zyklon B usato dai nazisti per uccidere gli internati nei campi di sterminio sarebbe stato sintetizzato con tecnologie occidentali.
Nikolai Patrushev: E si può leggere come i nazisti avessero costruito tutto questo processo. Tutti conoscono, per esempio, l’IBM. Era con le sue macchine calcolatrici che i nazisti tenevano i registri e pianificavano i processi di sterminio nei campi di concentramento. Il suo amministratore delegato, Watson, aveva ricevuto un’onorificenza di stato da Hitler. E questo è solo uno dei tanti esempi. Ora la storia si sta davvero ripetendo. È l’Occidente a fornire ancora il sostegno più attivo ai neonazisti ucraini, continuando a pompare armi in Ucraina.
Il complesso militare-industriale americano ed europeo esulta, perché grazie alla crisi in Ucraina è pieno di ordinativi. Non sorprende che, a differenza della Russia, che è interessata al rapido completamento di un’operazione militare speciale e a minimizzare le perdite da tutte le parti, l’Occidente sia determinato a combattere fino all’ultimo Ucraino. Per qualche ragione, il mondo pensa ancora che i militaristi e gli aggressori debbano indossare l’uniforme. Ma non fatevi ingannare dal perbenismo anglosassone. Nessun abito elegante può mascherare l’odio, la rabbia e l’assenza di umanità.
Molti dei nostri avversari globali affermano di non capire o di non riconoscere gli obiettivi dell’operazione militare speciale, ritenendoli inverosimili.
Nikolai Patrushev: L’operazione militare speciale ha degli obiettivi specifici, dal cui raggiungimento dipende non solo il benessere, ma la vita di milioni di persone, la salvezza della popolazione delle LPR e DPR dal genocidio che i neonazisti ucraini stanno portando avanti da 8 anni. Un tempo, il fascismo hitleriano sognava di distruggere l’intera popolazione russa e oggi i suoi seguaci, secondo i precetti di Hitler, stanno in modo blasfemico cercando di farlo per mano degli Slavi. La Russia non permetterà che ciò accada.
Parlando di denazificazione, il nostro obiettivo è quello di distruggere il santuario neonazista che l’Occidente ha creato ai nostri confini. La necessità di una tale demilitarizzazione è dovuta al fatto che un’Ucraina pesantemente armata rappresenta una minaccia per la Russia, anche dal punto di vista dello sviluppo e dell’uso di armi nucleari, chimiche e biologiche.
Lei pensa che gli Stati Uniti possano davvero mettere in scena tali provocazioni in Ucraina?
Nikolai Patrushev: Lei sta parlando di un Paese la cui élite non è in grado di apprezzare la vita altrui. Gli Americani sono abituati a fare terra bruciata. Dalla Seconda Guerra Mondiale, intere città sono state cancellate dai bombardamenti, compresi quelli nucleari. Hanno inondato di veleni la giungla vietnamita, bombardato i Serbi con munizioni radioattive, bruciato vivi gli Iracheni con il fosforo bianco e aiutato i terroristi ad avvelenare i Siriani con il cloro. Non credo che agli Stati Uniti, che hanno ripetutamente dimostrato la loro natura aggressiva anti-umana, importi qualcosa delle vite degli Ucraini. Come dimostra la storia, anche la NATO non è mai stata un’alleanza difensiva, ma solo offensiva.
Perché le élite americane avrebbero bisogno di tutto questo?
Nikolai Patrushev: L’America ha da tempo diviso il mondo intero in vassalli e nemici. Negli Stati Uniti, alla gente viene insegnato fin dall’infanzia che l’America è una città splendente su una collina, e il resto dell’umanità è solo un terreno di prova per esperimenti e un’appendice dove procurarsi le risorse. Quattrocento anni fa, i coloni inglesi derubavano e uccidevano gli Indiani perché li consideravano selvaggi incivili. Ora tutto questo è stato sostituito da una retorica democratizzante e basata sui diritti umani, ma la pirateria continua su scala globale. Le élite americane ricordano come gli Stati Uniti erano riusciti a diventare una superpotenza dopo due guerre mondiali, ma ora non vogliono accettare il fatto che l’impero globale americano è in agonia.
Secondo lei, il crollo del mondo americano-centrico è una realtà?
Nikolai Patrushev: Questa è la realtà in cui bisogna vivere e operare. A questo proposito, la Russia ha scelto la strada della piena protezione della propria sovranità, della ferma difesa degli interessi nazionali, dell’identità culturale e spirituale, dei valori tradizionali e della memoria storica.
I nostri valori spirituali e morali ci permettono di rimanere noi stessi, di essere onesti con i nostri antenati, di preservare l’individuo, la società e lo stato. Gli Europei, per esempio, hanno fatto una scelta diversa. Hanno adottato i cosiddetti valori liberali, anche se in realtà sono neoliberali. Promuovono la priorità del privato sul pubblico, l’individualismo che sopprime l’amore per la patria e il graduale appassimento dello stato. È ormai evidente che con una tale dottrina, l’Europa e la civiltà europea non hanno futuro. A quanto pare, ripeteranno le lezioni che non hanno ancora imparato.
Quali lezioni?
Nikolai Patrushev: Ce ne sono parecchie. Non bisogna dimenticare che tutti gli sconvolgimenti storici iniziano con la diffusione di idee popolari ma potenzialmente distruttive. Pensi alla Rivoluzione Francese. Dai suoi slogan mal interpretati era emersa la tirannia di Napoleone, che aveva affogato mezza Europa nel sangue ma che si era rotta i denti contro la Russia.
Cosa aveva fatto il nostro Paese? Aveva smembrato la Francia, bruciato Parigi? No, l’imperatore Alessandro I aveva ripristinato lo stato francese e, nel 1815, aveva dato inizio alla creazione della Santa Alleanza in Europa. Quell’Unione mirava a rispettare l’integrità territoriale degli stati, a sopprimere i movimenti nazionalisti e aveva assicurato all’Europa quarant’anni di esistenza pacifica.
Poco più di cento anni dopo era apparsa l’ideologia del nazismo. L’Unione Sovietica aveva fatto tutto il possibile per distruggerlo, ma allo stesso tempo aveva patrocinato la rinascita di uno stato tedesco indipendente. Stalin, alla Conferenza di Yalta, aveva insistito su questo punto. L’URSS, alla fine degli anni ’80, era stata la prima a sostenere l’unificazione della Germania. Il nostro Paese ha storicamente giocato un ruolo speciale nel plasmare non solo il clima geopolitico, ma anche quello morale nel mondo.
Lei ha definito “pirateria” lo stile anglo-americano di interazione con il mondo. Ora l’Occidente sta facendo una simile incursione piratesca contro la Russia. E a questo proposito si pone la domanda: quanto era giustificata la decisione di collocare fuori dai confini nazionali le riserve di oro e di valuta estera?
Nikolai Patrushev: Questa decisione si è rivelata ingiustificata dal punto di vista della sicurezza finanziaria dello Stato. Un’altra considerazione è che, così facendo, l’Occidente sta colpendo non solo la Russia, ma anche se stesso. L’attuale sistema finanziario globale è costruito esclusivamente sulla fiducia, anche negli Stati Uniti come emittente della valuta di riserva mondiale. Mezzo secolo fa l’oro era un fattore che occorreva tenere in considerazione, ma nel 1971, gli Stati Uniti avevano slegato la loro moneta dal prezzo dell’oro e questo aveva reso possibile l’emissione di denaro in modo praticamente incontrollato.
Cercando di sostenere la loro economia, continuamente in condizione di pre-crisi, gli Stati Uniti inondano le loro banche, le imprese e la popolazione con denaro garantito da obbligazioni statali. Il risultato in America e in Europa è un alto tasso di inflazione. Allo stesso tempo, il debito estero degli Stati Uniti ha superato i 30 trilioni di dollari. Eppure, per qualche insondabile motivo, gli Americani stanno discutendo di un possibile default della Russia. È però giunto il momento del loro default. Per superare le conseguenze negative delle politiche passate e creare nuove opportunità di arricchimento, gli Stati Uniti stanno creando una crisi globale. Cioè, vogliono risolvere i loro problemi a spese del resto del mondo e, tra l’altro, soprattutto a spese dell’Europa.
Secondo me, questo non preoccupa affatto gli Europei.
Nikolai Patrushev: Al contrario, sono felici di camminare verso quell’abisso che gli Stati Uniti hanno scavato per loro. In questo senso, molto è cambiato dalla Guerra Fredda. Allora gli Europei resistevano a Washington con più fiducia. Forse a causa del fatto che le vecchie generazioni di politici realisti non erano ancora diventate un ricordo del passato. A quel tempo, il muro era a Berlino, ma l’attuale élite europea il muro ce l’ha in testa.
Negli anni ’80, nel tentativo di indebolire l’economia sovietica, gli Stati Uniti avevano cercato di vietare alle compagnie europee di comprare idrocarburi da Mosca. A quel tempo l’Europa non era d’accordo con Washington. Gli Stati Uniti avevano anche vietato alle proprie aziende di vendere tecnologie di perforazione offshore all’URSS, e questo aveva danneggiato decine di aziende americane e giapponesi. Washington aveva fatto ricorso alla disinformazione per ritardare la costruzione da parte dell’Unione Sovietica di un gasdotto verso l’Europa. Le ricorda qualcosa?”
E cosa dobbiamo fare per garantire la sovranità del rublo?
Nikolai Patrushev: Affinché un sistema finanziario nazionale possa essere sovrano, i suoi mezzi di pagamento devono avere un valore intrinseco e i prezzi devono essere stabili, senza essere ancorati al dollaro. I nostri esperti stanno lavorando, su un progetto proposto dalla comunità scientifica, per creare un sistema monetario e finanziario a doppio circuito. In particolare, si propone di determinare il valore del rublo facendolo sostenere sia dall’oro che da un paniere di materie prime e di allineare il tasso di cambio del rublo con la reale parità di potere d’acquisto.
Idee simili erano state sollevate in precedenza. Ma molti esperti avevano sostenuto che andavano contro le teorie economiche…
Nikolai Patrushev: Non contraddicono le teorie economiche, ma piuttosto i libri di testo di economia occidentale. L’Occidente ha stabilito unilateralmente un monopolio intellettuale sulla struttura ottimale della società e lo usa da decenni. Permettetemi di ricordare che le riforme shock degli anni ’90 nel nostro paese erano state realizzate rigorosamente secondo le direttive americane.
L’innamoramento dei nostri imprenditori usciti da quell’epoca per i soli meccanismi di mercato, senza tener conto delle specificità del nostro Paese, è un fattore di rischio. Non siamo contrari all’economia di mercato e alla partecipazione alle catene globali di produzione, ma siamo chiaramente consapevoli che l’Occidente permette agli altri Paesi di essere suoi partner solo quando lo considera redditizio. Pertanto, la condizione più importante per garantire la sicurezza economica della Russia è fare affidamento sul potenziale interno del Paese, sull’adeguamento strutturale dell’economia nazionale su una base tecnologica moderna.
Come si potrebbe arrivare oggi a questo risultato? Si parla molto di una sostituzione delle importazioni, ma non è un segreto che una svolta decisiva non è ancora stata raggiunta.
Nikolai Patrushev: I compiti e le priorità sono fissati in modo assolutamente corretto e noi continueremo ad attuarli. Un’altra cosa è che è necessario rafforzare significativamente la disciplina della loro attuazione, anche tra i servizi competenti.
Se tutte le istruzioni del capo di stato nel campo della sostituzione delle importazioni fossero eseguite in tempo, saremmo in grado di evitare molti dei problemi che l’economia russa sta affrontando oggi.
Vi faccio un esempio. La creazione di un impianto a San Pietroburgo per la produzione di insulina di alta qualità era stata osteggiata da diverse entità russe. Oggi, questa è un’impresa seria, dove la produzione di medicinali è completamente indipendente dalle importazioni, ad eccezione dell’imballaggio. Tuttavia, anche questo dovremmo produrlo noi, come ci dicono, per esempio, i produttori di alimenti. Naturalmente, non dobbiamo chiudere gli occhi di fronte a risultati significativi. Un successo significativo nella sostituzione delle importazioni è stato raggiunto dalle imprese della Rostec Corporation, soprattutto quelle che producono prodotti per l’industria della difesa.
Per citare un altro esempio, grazie alla Dottrina della Sicurezza Alimentare sviluppata dal Consiglio di Sicurezza, siamo stati in grado di aumentare l’autosufficienza del nostro Paese nel campo dell’alimentazione di base. Questo è un risultato molto significativo, che il nostro Paese non era riuscito a raggiungere durante tutto il 20° secolo. Pertanto, tutti i tentativi degli Occidentali di scaricare sulla Russia la responsabilità della crisi alimentare globale da loro provocata sono, ovviamente, destinati a fallire.
La Russia dovrà ampliare la gamma di prodotti nazionali ad alta tecnologia. È importante promuovere lo sviluppo della produzione il più presto possibile. Presteremo particolare attenzione ai cambiamenti qualitativi nella selezione del personale scientifico e alla valutazione dell’efficacia delle loro attività. La scienza russa dovrebbe diventare una forza produttiva leader, una delle forze trainanti dello sviluppo del nostro Paese.
Sono fiducioso che risolveremo tutti i problemi sorti a causa delle delle sanzioni. La Russia si sta spostando dal mercato europeo a quello africano, asiatico e latinoamericano. Diamo un’attenzione prioritaria all’Unione Economica Eurasiatica, la cui importanza sta crescendo nelle condizioni attuali. Stiamo intensificando la cooperazione con i Paesi BRICS e SCO, che raccolgono circa tre miliardi e mezzo di persone sul pianeta.
Lei ha menzionato la scienza, ma, nel mondo moderno, penso che sia necessario ricostruire non solo essa, ma anche l’istruzione superiore e scolastica.
Nikolai Patrushev: Sono sinceramente convinto che non potremo svilupparci con successo senza una chiara comprensione da parte di tutta la società dei nostri scopi e dei nostri obiettivi nazionali, la vera profondità della nostra identità spirituale e storica. Pertanto, ogni cittadino del nostro Paese, ogni Russo, fin dall’infanzia dovrebbe conoscere e capire per cosa viviamo e lavoriamo tutti, come un unico popolo, e per cosa lottiamo.
L’Occidente continua ad agire in linea con la dottrina disumana del “miliardo d’oro,” che implica una riduzione significativa, con varie modalità, della popolazione mondiale. Per fare questo, l’Occidente ha creato malignamente un impero di bugie che comporta l’umiliazione e la distruzione della Russia e di altri stati indesiderabili. Ci sputano negli occhi e dicono che è la rugiada di Dio.
Washington e Bruxelles non nascondono che le loro sanzioni mirano all’impoverimento materiale e spirituale dei Russi. Distruggere la nostra educazione, imponendo i cosiddetti modelli progressivi di educazione, è un compito strategico per gli Occidentali come, per esempio, avvicinare la NATO ai nostri confini.
In realtà, qui non c’è nulla di progressista. Negli Stati Uniti, per esempio, molti già dicono che si dovrebbe cantare e ballare nelle lezioni di matematica, perché risolvere problemi ed equazioni potrebbe opprimere e discriminare qualcuno. Noi non abbiamo bisogno di questo “progresso.” La situazione attuale dimostra la necessità di difendere i tradizionali valori spirituali e morali russi, di riformare il sistema educativo e il miglioramento culturale con il ritorno dei vantaggi, storicamente giustificati, della scuola nazionale. Sono ancora convinto che il sistema scolastico sovietico fosse, storicamente, il più avanzato e progressista del mondo, e, se vogliamo andare avanti, dovremmo tenerne conto.
Cosa si dovrebbe fare esattamente?
Nikolai Patrushev: E’ necessario prestare maggiore attenzione allo sviluppo del pensiero logico, per formare una conoscenza stabile e la capacità di prendere decisioni indipendenti, non solo per riempire caselle vuote nei test. Sviluppare l’applicazione delle scienze fondamentali.
Non si può contare solo sulla digitalizzazione dell’educazione, poiché Internet può essere non solo una fonte di informazione enciclopedica ma anche di disinformazione politicizzata. Al centro di tutto sta lo sviluppo delle qualità intellettuali e spirituali personali. Bambini istruiti correttamente, a tutto tondo, fisicamente e moralmente sani, che conoscono e comprendono la storia e la cultura della loro patria sono la nostra ricchezza e garantiscono il successo dello sviluppo della Russia. Per il bene del futuro dei nostri figli, per il bene del Paese prospero e ricco in cui vivranno, stiamo lavorando oggi.
Link all’articolo originale: https://rg.ru/2022/04/26/patrushev-zapad-sozdal-imperiiu-lzhi-predpolagaiushchuiu-unichtozhenie-rossii.html
Link alla traduzione inglese: https://thesaker.is/nikolai-patrushev-secretary-of-the-russian-security-council-in-an-interview-with-rossiyskaya-gazeta/
30.04.2022
Tradotto dall’inglese da Markus per comedonchisciotte.org