di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org
Continuano le morti per malori improvvisi anche tra le Forze dell’Ordine. In soli due soli giorni, il 25 e il 26 gennaio, sono deceduti cinque agenti di Polizia che vanno ad accrescere il numero di quella che inizia ad assumere i contorni di una vera e propria strage.
E di strage incessante, purtroppo, si tratta.
Passa inosservata, ma inquieta profondamente e deve essere necessariamente oggetto di un’approfondita verifica da parte delle Autorità.
“Monitoraggio e comunicazione dati” chiede, infatti, a riguardo, il Sindacato Nazionale degli Appartenenti alla Polizia SNAP attraverso un comunicato inviato al Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani, e al Ministero dell’Interno. “Si evidenzia un numero considerevole e preoccupante di decessi all’interno di una categoria particolare, per l’appunto le forze di Polizia, che rispetto alla collettività risultano essere indubbiamente sottoposte a dettagliati e maggiori controlli psicofisici sin dall’arruolamento” – si legge nel documento – “Il dato che stranisce ancor di più è che i decessi si stiano verificando anche tra giovani colleghi sportivi. A questo quadro dalle tinte fosche si soggiunge l’elevato numero di colleghi che lamentano, specie negli ultimi due anni, problemi a carico dell’apparato cardiovascolare, neurologico, motorio e respiratorio”.
Il Sindacato precisa di essere da tempo impegnato nel cercare di fare chiarezza su questa tematica (QUI e QUI alcuni precedenti comunicati pubblicati da CDC), ma evidenzia di riscontrare una sorta di “scarsa collaborazione” nell’ottenere dati esaustivi del fenomeno, a maggior ragione se si considera il fatto che “l’Amministrazione conosce il profilo sanitario per ogni poliziotto, essendo in capo ad ogni collega l’obbligo di comunicare, per ogni evento di malattia, sia la diagnosi che la prognosi” e se si tiene conto che “l’Amministrazione può procedere ai controlli sanitari del caso”.
In virtù di ciò SNAP avanza una richiesta specifica: conoscere il numero esatto dei poliziotti (non in quiescenza) deceduti nell’arco temporale di riferimento che va dal primo gennaio 2016 al 27 gennaio 2024, con il dato numerico suddiviso per annualità e per fasce di età e con la specificazione della causa di morte (malore improvviso, cause naturali, malattia, altre ragioni). Infine, chiede al Capo della Polizia, al Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e all’Ufficio per le Relazioni Sindacali dello stesso Ministero, di fornire un sollecito riscontro.
C’è da dire che anche Antonio Porto, Segretario Nazionale di OSA Polizia, ha denunciato l’aumento esponenziale dei decessi per malore improvviso tra gli operatori della Polizia di Stato e la stessa tragica situazione – sempre nell’ambito di una puntata della trasmissione Fuori dal Coro – è stata evidenziata da Aldo Di Giacomo, Segretario Generale Sindacato Polizia Penitenziaria Osapp.
Il problema, dunque, è enorme e non può continuare a essere nascosto. Occorre fare velocemente chiarezza, non solo su quanto sta accadendo all’interno delle Forze dell’Ordine ma, in generale, nella popolazione tutta perché le reazioni avverse successive all’inoculazione dei prodotti anti Covid-19 (somministrati, obbligatoriamente o attraverso il ricatto del Green Pass, a miliardi di persone in tutto il mondo, nonché ai bambini e alle donne incinta) sono una drammatica realtà, anche se i danneggiati e i morti vengono il più delle volte ignorati e le notizie che li riguardano censurate dalla grande stampa nazionale.
A parte rarissime eccezioni, infatti, i programmi televisivi che hanno fatto mesi e mesi di martellanti campagne pubblicitarie a favore della vaccinazione, adesso evitano accuratamente di parlarne; tuttavia, il silenzio non annulla ciò che è: ci sono persone che, per essersi fidate, hanno sviluppato cardiopatie, neuropatie, tumori e tante, ancora più sfortunate, che sono state strappate all’affetto dei propri cari in modo improvviso e inaspettato.
In tutta questa tragedia, la cosa più vergognosa è che i vaccini anti-Covid sono definiti ancora oggi efficaci e sicuri e presentati come la soluzione migliore per contrastare il virus e, quel che è peggio, è che si insiste a far intendere che è bene vaccinare anche le persone fragili e i bambini.
La verità si può negare finché si vuole, e le richieste di chiarimenti possono anche continuare a rimanere inascoltate; tuttavia, lo scandalo – prima o poi – si paleserà in tutta la sua disarmante crudezza.
Sarà terribile.
Ma sempre meglio aprire gli occhi su un’orrenda realtà, per chi ancora non l’ha fatto, che continuare a vivere nella menzogna.
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