L’ultimo secondo del mondo (bye bye Obama)

DONA A COMEDONCHISCIOTTE.ORG PER SOSTENERE UN'INFORMAZIONE LIBERA E INDIPENDENTE:
PAYPAL: Clicca qui

STRIPE: Clicca qui

In alternativa, è possibile effettuare un bonifico bancario (SEPA) utilizzando il nostro conto
Titolare del conto: Come Don Chisciotte
IBAN: BE41 9674 3446 7410
BIC: TRWIBEB1XXX
Causale: Raccolta fondi

DI PANAGIOTIS GRIGORIOU

greekcrisis.fr

La visita di Barack Obama scommetteva (sbagliando) su un passaggio di consegne verso la nuova amministrazione USA, ma si è trasformata in un testamento. Uno Tsipras visibilmente imbarazzato ha evidenziato una trasformazione in atto delle radici stesse dell’umanità in Grecia. Forse la visita era, in realtà, un tentativo di spingere i negoziati su Cipro, in svolgimento contemporaneamente in Svizzera, ammorbidendo il fronte Greco, che bocciò un accordo molto simile (forse migliore) già nel 2004. Del resto l’architettura istituzionale immaginata per Cipro è del tutto inapplicabile, barocca e rimanda alla realtà di uno stato che sarebbe sotto tutela… turca (dato lo stato di salute della parte greca). L’appello di Jacques Attali non fa che confermare l’ambiguità e i pericoli della visione che sta dietro all’attuale processo di mondializzazione, che parla di alti ideali, ma ignora la morte e la sofferenza che semina vicino a sè, nei paesi in cui viene applicato in modo più zelante. E intanto a Chios si assiste ad una trasformazione del carattere stesso delle persone che, sotto la pressione della miseria e del crescente numero di migranti (con il conseguente corollario di furti, violenze etc), sta diventando aggressiva e potenzialmente violenta. Che sia il caos, l’ultima risorsa dei mondializzatori per governare il mondo?

 

Anassimandro, già ai suoi tempi ventisei secoli fa, suggeriva che ci fossero moltitudini di mondi, che incessantemente oscillavano tra la vita e la morte. Alcuni nascevano mentre altri morivano. Con questo eterno movimento, agli occhi del grande filosofo precursore, tutto oscillava tra apparizione e sparizione “perchè senza movimento non può esserci né generazione, né distruzione”.

Porto antico. Peloponneso, anno 2016 della nostra cronologia
Porto antico. Peloponneso, anno 2016 della nostra cronologia

Fatte le debite proporzioni, l’odierna fase storica si inserisce in questo tipo di movimento… salvo che una volta non era troppo usuale che si trattasse della disintegrazione e/o della trasmutazione … metarchetipica (genetica inclusa) dell’umanità. Tutto un programma, o quasi!

In modo sensibilmente meno filosofico, ad Atene in questo novembre 2016 (la nostra città divenuta intellettualmente così poco … vera rispetto a un certo passato lontano) tutto il dibattito che si suppone esistente si è rivolto (per farla breve) all’ultima visita … storica del presidente uscente degli Stati Uniti.

I media non hanno lesinato i dettagli di questa visita ufficiale. Per ore radio, televisioni e siti internet hanno ripetuto fino alla nausea quante automobili seguivano Obama e quali fossero le loro blindature, o, ancora, hanno snocciolato tutti i dettagli dell’accidentale scivolamento di qualche centimetro del tappeto rosso sull’asfalto dell’aeroporto di Atene, vicino all’aereo del presidente degli stati uniti. Giornalismo sepolto sotto il tappeto della realtà, ormai da molto tempo!

In più, i” grandi” media greci, al servizio del governo a-noetico di Alexis Tsipras (a-noetico significa, in greco moderno, semplicemente “idiota”) fanno finta che Barack Obama sia venuto in Grecia come(ultimo) negoziatore nella trattativa per diminuire volontariamente il debito greco.

Donald Trump e Barack Obama. Stampa greca, novembre 2016
Donald Trump e Barack Obama. Stampa greca, novembre 2016
il ministro greco e Schäuble... “Wanted”, manifesto. Atene, novembre 2016
il ministro greco e Schäuble… “Wanted”, manifesto. Atene, novembre 2016

Subito il neo ministro locale delle finanze, alfiere del totalitarismo germanico europeista Wolfgang Schäuble, conosciuto per il suo parlar chiaro, ha opposto il suo”nein” su questa pantomima della riduzione del debito greco. Che sia chiaro.

Inoltre, molti sono coloro che, in Grecia, (e altrove) credono di sapere (o di indovinare) che il senso esatto di questo viaggio testamentario di Barack Obama in Grecia, abbia a che vedere con l’accelerazione della pianificazione urgente del meta-mondo totalitario prima dell’arrivo inaspettato(!) di Donald Trump. Questo meta-mondo è, come noto, stato partorito dai disegni e dai gesti delle élites psicopatiche … hybristiche (che coltivano la hybris, presunzione distruttiva) che governano (già) lo sfortunato destino dei paesi occidentali, sotto le oligarchie parlamentari(ancora) in carica, ma non per molto.

Barack Obama e Alexis Tsipras. Atene, novembre 2016 (stampa greca)
Barack Obama e Alexis Tsipras. Atene, novembre 2016 (stampa greca)
sguardo di Nikos Anastasiádis, presidente della Repubblica di Cipro Novembre 2016)
sguardo di Nikos Anastasiádis, presidente della Repubblica di Cipro Novembre 2016)

In occasione del viaggio di addio di Barack Obama ad Atene, i giornalisti e l’immensa comunità in disfacimento dei telespettatori, hanno subito notato questa aria di decomposizione, contrastata dalla presunzione protocollare di uno Tsipras ridotto a marionetta e così divenuto particolarmente spettrale.

Un uomo visibilmente a disagio, che inanellava gaffes, strane espressioni facciali, con linguaggio del corpo incoerente con quanto diceva. È innegabile che fosse così. Come quando, ad esempio, si è messo a parlare, davanti ad Obama, il greco (moderno!) con accento americano, solo qualche frase, certo, il tempo di accorgersene. Il suo caso dimostra senza dubbio (purtroppo) la necessità di una qualche branca di psichiatria applicata. In Grecia le persone ormai osservano tutto, la disoccupazione e la generalizzata inattività lasciano tutto il tempo per farlo, così come c’è tempo per cercare talvolta la verità sulla rete, cosa che le élites non hanno previsto accadesse. Se si guardano, per esempio, i video di Tsipras nel 2014 o nel 2015 la differenza è evidente.

Questi uomini (e donne) politici del nostro tempo… così attuale, appaiono molto di frequente (come) fossero attraversati da un profondo … acosmismo [ndt: “acosmismo” dottrina che nega l’esistenza di un mondo reale]: sguardi, gestualità, risate, comportamenti, evidenti a occhio nudo purchè ci si prenda il tempo di osservarli con attenzione. Si direbbe che i comportamenti facciano rilevare alla fine quella mostruosità (anche nel senso di alterità) di cui sono portatori. Una triste verità,ormai percepibile da un gran numero di persone, tanto che tutta la propaganda mainstream che doveva demonizzare Trump o Putin si rivela ormai inefficace. Ci sono altre gatte da pelare!

Barack Obama in visita all'Acropoli. Novembre 2016
Barack Obama in visita all’Acropoli. Novembre 2016

Ed è allora, in pieno, acosmismo, che non appena il presidente uscente degli Stati Uniti ha lasciato Atene, ecco che Nikos Anastasiádis, presidente della Repubblica di Cipro arriva per colloqui con quelli del “governo greco”. Strana coincidenza, soprattutto sapendo che in quello stesso momento in Svizzera stanno avendo luogo i colloqui tra turco-ciprioti e greco-ciprioti, sotto l’egida dell’ONU (e quindi dei padroni mondializzatori, sempre di fretta) al fine di “trovare una soluzione al problema dell’Isola”.

Strana coincidenza anche, quando si viene a saper che negli archivi … così spalancati di Victoria Nuland, il cui braccio destro Geoffrey R. Pyatt è appena stato nominato Ambasciatore ad Atene… dopo esserlo stato a Kiev, sono inclusi anche piani di “rifondazione” della Repubblica di Cipro, secondo quello che si pensa essere il Nuovo Ordine Mondiale. Semplicemente si tratta del “piano Annan” (2004) riproposto, e va ricordato che la sovrarappresentanza garantita alla popolazione turco-cipriota in rapporto al suo peso demografico (18% prima dell’invasione dell’esercito turco nel 1974 e l’occupazione della parte nord dell’isola) prevista dal piano Annan fu uno dei motivi principali del rifiuto da parte dei greco-ciprioti nel referendum del 2004.

Qual’è infine, il senso ultimo del viaggio di Barack Obama ad Atene? Per François Leclerc (blog di Paul Jorion) “nel suo discorso-testamento pronunciato ad Atene, il presidente uscente non ha esitato a fare appello ad un ‘cambiamento di rotta nella mondializzazione’ collegando le disuguaglianza tra paesi a quelle interne a ciascun paese ‘una delle più grandi sfide delle nostre economie e delle nostre democrazie. Esse generano un profondo senso di ingiustizia, perchè le elites mondiali sembrano vivere secondo regole differenti – fa notare – c’è allo stesso tempo un maggior numero di disuguaglianze e una maggiore coscienza di esse’ e trova in questo la spiegazione del preoccupante rigetto della mondializzazione che ha potuto osservare nel Regno Unito e negli Stati Uniti. La denuncia del populismo ha un respiro corto, dobbiamo guardare più lontano”

Dall’indomani della sua visita all’Acropoli, sono divenuti pubblici degli estratti di una piattaforma congiunta con Angela Merkel che dovevano apparire il venerdì nella Wirtschaftswoche. In essa il TTIP, tramontate con Donald Trump tutte le chances che veda la luce, è presentato come ‘il modellamento della mondializzazione secondo i nostri valori e rappresentazioni’. E le disuguaglianze? Il patrocinio di Barack Obama per una mondializzazione socialmente più giusta sparisce davanti alla realtà di ciò che è stata la sua politica”. L’affermazione di François Leclerc è certo corretta, se non che la realtà sembra contraddirla, purtroppo in maniera definitiva. Credo che non ci sarà in alcun modo una mondializzazione socialmente più giusta, tanto più se ad iniziarla dovrebbero essere coloro che fino ad oggi hanno operato per portarci dove siamo.

 

Manifesto di propaganda. Atene, novembre 2016
Manifesto di propaganda. Atene, novembre 2016
Altro livello. Attica, novembre 2016
Altro livello. Attica, novembre 2016
Rovina ateniese. Novembre 2016
Rovina ateniese. Novembre 2016

Dal suo punto di vista che definirei parallelo, anche Jacques Attali, allarmato ed allarmista, lancia il suo appello… di angoscia “Per un nuovo Roosevelt europeo”.”Negli Stati Uniti oggi, le elites finanziarie, imprenditoriali e politiche, spazzate via da un cinico bugiardo, non possono prendersela che con sè stesse, non avendo fatto nulla per decenni per suddividere più equamente i redditi tra le classi sociali e tra le regioni, lasciando i due partiti nelle mani di oscure consorterie mafiose, che hanno sbarrato la strada ai candidati migliori, come Bernie Sanders, queste sedicenti elites si sono condannate da sole. Il modello che arriva dagli Stati Uniti sarà fatto di chiusure delle frontiere, di investimenti pubblici in infrastrutture, di riduzione massiccia delle tasse (…) Anche se ciò accadrà al prezzo della rimessa in discussione dei diritti dell’uomo conquistati a caro prezzo,di accordi internazionali essenziali, e dell’abbandono di ogni compassione per le sofferenze altrui. Questo modello non può funzionare se non in una società aperta, altruista, aperta al nuovo.”

Preoccupazione inutile. Il sofismo di Attali è evidente. la “sua” società “deve” essere “aperta, altruista, accentante il nuovo” (aperta a cosa? E poi, che accenta che tipo di novità?); tuttavia niente può garantire che questa società (in realtà quella dei mondializzatori abituali) sarà libera e democratica.

Non può esistere un Roosevelt europeo (Attali, in realtà voleva dire “europeista” senza confessarlo) perchè semplicemente in Europa esistono ancora culture, naizoni, tradizioni, rappresentazioni e istituzioni ben distinte le une dalle altre. Talvolta, perfino, vi si scoprono certi residui di sovranità popolare… circa democratiche.

Una resistenza… residuale da parte dei popoli di fronte al mostro europeista, quello degli harmostes che portano dai loro Kommandantur le guarnigioni, create e formate da tecnocrati, da pseudo-politici, da agenti non necessariamente segreti, e anche da paramilitari di fatto (coscienti o incoscienti, spesso reclutati sul posto) a volte (a appena) mascherati da nazisti provetti, a volte operanti sotto la copertura di uno pseudo-anarchismo (o sinistrismo) nichilista (quest’ultimo finanziato talvolta, come noto, dall’altro apostata della mondializzazione, il finanziere Soros). Caos assicurato.

Per non parlare dei politici e delle ONG direttamente sostenute dallo stesso finanziere “vado ad incontrare il mio padrone, Soros” ha dichiarato Giórgos Kamínis, sindaco di Atene, lasciando la sala del suo Consiglio Comunale il 19 marzo 2015 (articolo del quotidiano “Dimokratia” del 26 agosto 2016). Questo è il solo funzionamento della meta-democrazia, presumibilmente annunciatrice dell’ultimo Impero.
Gli elettori accecati eleggono Kaminis, o Tsipras (i cui collaboratori vengono per metà dall’Istituto Levy mentre gli altri sono semplicemente degli … Sorofili (?) stipendiati, perchè si comprende facilmente che in Grecia la maggior parte scivola o scivolerà presto nella sopravvivenza) e alla fine, è Soros che si incarica (senza la minima legittimità democratica) della politica della città, della gestione delle frontiere, dell’arrivo dei migranti e della loro installazione massiccia nel paese(le sue ONG hanno già acquisito immobili ad Atene). Tutti questi piccoli e grandi … putsch permanenti non sono mai annunciati nei sedicenti programmi elettorali e non saranno mai, per esempio, sottoposti a referendum.

 

(Noi siamo) animali da laboratorio. Atene, novembre 2016
(Noi siamo) animali da laboratorio. Atene, novembre 2016

E per quanto riguarda il totalitarismo europeista (così come la mondializzazione … scremata da tutto il resto) questo punta a governare prima attraverso il caos e dopo (o nello stesso tempo) con la sottomissione, dopo avere distrutto le previdenze, le solidarietà sociali e familiari (le famiglie si disgregano come mai era successo in Grecia, fiaccate dalla penuria delle risorse) a distruggere fin dall’inizio il gioco delle basi economiche, simboliche, culturali e storiche delle società delle nazioni.

Ciò è esattamente quello che è successo in Grecia dal 2010, ma in realtà da molto tempo. Infine e all’occorrenza, governare attraverso la guerra (aperta). Jacques Attali, che peraltro è capace di analisi chiaroveggenti, avrebbe potuto anche trovare tutto il suo coraggio per esprimere tutta la verità sul proprio programma. O altrimenti, spera forse in un …miracolo.

Poiché questo modello, svelato (per quelli che ancora possono tenere gli occhi aperti) non è che una versione, un prototipo tecno-feudale su scala globale, sotto la direzione dispotica delle elites occidental-compatibili, cioè in realtà della crema dell’1%. E infine, per quanto riguarda i “diritti dell’uomo conquistati così a caro prezzo” mi sembra proprio (e non sono il solo a pensarlo, Cornelius Castoriadis l’aveva così superbamente formulato già negli anni ‘80) che in realtà i diritti universali sono (nella migliore delle ipotesi) un’esca, al di fuori di ogni decisione democraticamente presa tra uguali e riguardante un dato territorio che non può essere un continente ed ancor meno la terra intera. E infine, il richiamare gli “accordi internazionali essenziali” non ci dice … automaticamente per chi (e per quali interessi) questi prendono di essere così essenziali.

Atene ... tempo di dracme. Novembre 2016
Atene … tempo di dracme. Novembre 2016

Infine, quanto è più ipocrita ritornare senza sosta sul così detto “abbandono di ogni generosità sulle sofferenze degli stranieri” quando queste trovano, nella loro parte essenziale, origine nell’esercizio della forza bruta (camuffata come “diritto internazionale” condito di “democrazia”)
da parte dei mondializzatori contro gli stati e contro i popoli. Ciliegina sulla torta, si vede chiaramente che gli stessi creatori di degrado sono del tutto e per sovrappiù indifferenti davanti alle sofferenze inflitte ai loro stessi popoli.

Situazione ancor più machiavellica che in passato, poiché nella guerra attuale le vittime … esotiche sono massicciamente usate come fossero armi … di distruzione di massa contro gli altri popoli, dato che le migrazioni attuali, programmate, provocate e sponsorizzate (anche dal già citato Soros) con l’obiettivo di distruggere quel che resta dei popoli europei (ed anche degli altri, compresi i popoli stessi dei migranti) e rimuovere ogni residua speranza che si possa, un giorno, ritrovare il cammino verso una forma di democrazia tangibile, insieme con una certa autonomia politica.
Già ai suoi tempi (che restano abbastanza i nostri) Cornelius Castoriadis aveva fatto notare che “per i Greci, la città libera, indipendente è,come dice Tucidide che io vi ho tante volte citato, ‘autonomos, autodikos, autotelés’: essa fa le proprie leggi, giudica i propri affari con i propri tribunali, governa sè stessa” (Tucidide, la forza e il diritto). E’ chiaro che certamente non è quel che accade con “la società aperta, altruista, che accetta il nuovo”

Cornelius Castoriadis... circondato. Grecia, novembre 2016
Cornelius Castoriadis… circondato. Grecia, novembre 2016

Di questo fatto, ed all’opposto dell’universo geopolitico di Jacques Attali, agli occhi di numerosi analisti greci (e non solo) tutto lascia pensare che, al di fuori della simpatia, diciamo, interpersonale, la visita di Barack Obama ad Atene, è stata soprattutto motivata dalla geopolitica Statunitense ed europeista. Lontano, molto lontano dagli stanchi eufemismi sulla pretesa “mondializzazione socialmente più giusta” o sulla “diminuzione del debito greco”. La nostra epoca diventa sempre più ruvida e difficile da accettare, così le analisi buone per tutte le stagioni non se le beve più nessuno e restano di traverso.

All’opposto dell’universo geopolitico di Jacques Attali e, se posso dire, sotto l’orizzonte greco Dimítris Konstantakópoulos ad esempio scrive: “una delle ragioni del viaggio del presidente Obama in Grecia questa settimana era quella di spingere Atene a ‘rendersi utile’ nella prospettiva di una soluzione al ‘problema’ di Cipro. D’altra parte la Commissione europea richiama Nicosia ed Atene ad accettare una soluzione ancora peggiore di quella che fu rifiutata dai ciprioti col referendum del 2004. Sembra che gli Stati Uniti e l’UE siano così soddisfatti di quanto hanno fatto in Medio oriente ed in Ucraina che vogliono applicare le proprie ‘competenze’ a Cipro. (…) Ma ancora prima che una tale soluzione entri in vigore, alcuni osservatori non escludono una sorte di crisi militare o economica, destinata a provocare uno shock sugli abitanti dell’isola,in modo da spingerli a votare ‘sì’ a quel piano che non sembrano apprezzare troppo. Tutti gli analisti dello scenario del Mediterraneo orientale ed in particolare quelli del triangolo Cipro-Turchia-Grecia devono ricordare questo: gli scenari di tutte le guerre e le crisi tra Grecia e Turchia nel XX secolo, senza eccezione, non sono stati disegnati ad Ankara, Atene o Nicosia, ma a Washington e in altre capitali. Tuttavia, qui vi hanno potuto trovare i loro volonterosi carnefici.”

“Si può agevolmente discernere un agenda geopolitica ‘nascosta’ dietro l’ascesa della dittatura in Grecia nel 1967, favorita dalla NATO e dagli USA (condizione necessaria della crisi cipriota del 1974)ma allo stesso modo lo si scorge dietro l’obbligo di accettare il memorandum (nel 2010) che ha distrutto le basi economiche dello stato nazione greco. Ciò vale anche per l’esperienza della crisi finanziaria di Cipro (2013), che ha condotto al controllo straniero sulle banche ed alla notevole diminuzione della presenza economica russa” (…)

“Se fosse applicato, questo piano creerà un’entità piuttosto strana, diversa da qualunque altro stato al mondo (salvo, probabilmente, la Bosnia o Timor est). Il piano prevede la creazione (su un’isola relativamente piccola) di diverse camere, parlamenti e senati con un sistema incrociato di veti che impedirà, di fatto, al nuovo stato di funzionare e garantirà lavoro a migliaia di avvocati. I fautori del piano lo sanno e, per questo motivo, hanno lasciato l’ultima parola agli stranieri (oppure discutono su un sistema di decisioni paragonabile al lancio della monetina)”
“Il nuovo stato non avrà esercito proprio,ma una sorta di polizia internazionale per tenere a bada gli abitanti. Questo progetto costituisce una grave violazione di tutte le relative disposizioni della Carta delle Nazioni Unite, del diritto europeo, internazionale e costituzionale. Questo mostro giuridico poggia la propria legittimità solo sulla sua stessa logica, che pretende di risolvere un conflitto tra la maggioranza e la minoranza dei ciprioti sul modo da creare uno stato indipendente,sovrano e democratico, in una sorta di protettorato post moderno (…) Un’arma che potrebbe essere utilizzata anche all’interno della stessa UE per tenere la Grecia e le sue relazioni con l’estero permanentemente in ostaggio di quelle forze che potrebbero provocare una crisi a Cipro”

Atene, vita sempre quotidiana. Novembre 2016
Atene, vita sempre quotidiana. Novembre 2016

 

Una certa vita … così aggrappata. Grecia, novembre 2016
Una certa vita … così aggrappata. Grecia, novembre 2016

 

Atene – novembre 2016

Atene nella sua vita quotidiana si degrada e si rassegna, e noi siamo in guerra. Sotto la vernice di una certa vita aggrappata ai banchi dei mercanti, tutto si affloscia. L’ebollizione (programmata o meno) tra non molto condurrà all’esplosione (che non è una caratteristica greca).

I miei amici a Chios mi hanno informato di avere visto alcuni deputati di Alba Dorata sbarcare sull’isola dal ferry, accompagnati da un piccolo numero di misteriosi personaggi stranieri. Le violenze occupano le strade, sia dei migranti sia dei loro assalitori e danno fuoco al loro hot spot [ndt: nome dei campi profughi nel gergo dei documenti UE] la gente non sa più come proteggersi dai furti,dalle vetrine spaccate e dalle auto incendiate.

Lo scrittore Yannis Makridakis che vive sull’isola mette su internet la propria versione dei fatti, testimonianza e analisi travolgente quanto cruda: “ Ogni notte il centro della città di Chios sembra un campo di battaglia, l’aria è malata e tutto può ancora ulteriormente degenerare, ci sono persone che stanno nell’ombra e che osservano i passanti, la città manda l’odore di una terra passata sotto il controllo di una mafia razzista, impietosa e assassina. C’è anche la polizia anti-sommossa, ma nessuno si sente più al sicuro e ben presto ci saranno dei morti, tra i migranti o tra gli abitanti dell’isola. Il corpo sociale è in ebollizione. La maggioranza degli abitanti adottano linguaggio e idee dell’estrema destra, lo si sente nei caffè e per le strade, come in Comune e dal metropolìta (…). La società di Chios non ha più niente a che vedere con quello che era solo pochi anni fa.”

Tutto ciò è certo opera del governo collaborazionista di Syriza, il governo più volgare e pericoloso che abbia mai avuto la Grecia moderna. Syriza ha trasformato la natura pacifica, timorosa e del tutto piccolo-borghese degli abitanti di Chios in un terreno di coltura del neonazismo. La fedele applicazione da parte del governo dei dettami del neonazismo economico della Merkel ha determinato, di fatto, il sacrificio delle isole greche dell’Egeo settentrionale sull’altare del totalitarismo tedesco di questa Europa asettica, sistematicamente e coscientemente nazista nelle nelle nostre isole e, alla fine, anche nel resto del paese”

Atene dall'alto. Novembre 2016
Atene dall’alto. Novembre 2016
La versione televisiva delle realtà. Atene, novembre 2016
La versione televisiva delle realtà. Atene, novembre 2016

Atene dall’alto sente sempre di più … l’impoverimento dal basso. La versione televisiva delle realtà non basterà più a far passare tutto il messaggio dei mondializzatori. Noi entriamo …nella storia.

Anassimandro, già ai suoi tempi ventisei secoli fa, suggeriva che esistessero moltitudini di mondi e presunte realtà, senza fine in bilico tra la vita e la morte. Alcune nascono altre muoiono, è evidente.

Anche questo blog, sempre tra la vita e la morte (economica, in questo tempo da qui alla fine) era stato suggerito a un etnografo esotico di questo meta-mondo dalla così detta “crisi greca”. Per tutto questo tempo (dal 2010) parecchi greci si sono chiesti in che misura il loro paese e loro stessi erano stati scelti come cavie in una sperimentazione che non portava da nessuna parte. Oggi la risposta è sotto la luce del giorno, o meglio, al bordo della notte.

Nel paese d'Elytis. Novembre 2016
Nel paese d’Elytis. Novembre 2016

Nel 2015-2016 si può agevolmente discernere l’agenda geopolitica nascosta dietro al memorandum imposto alla Grecia, che ha già distrutto le basi economiche, sociali, simboliche ed anche politiche del paese. Salvo che, siccome certi mondi nascono mentre altri muoiono, è anche possibile che si apra un’era di caos. peccato che il sistema distopico e Soros-legato abbia giocato la carta Syriza, neutralizzando allo stesso tempo sia gli ultimi resti della sinistra che quelli di una certa destra. Il sistema politico ed i suoi partiti sono morti, non è una questione di destra o di sinistra quando sopravvivere è tutto.Tsipras è un cadavere politico come Mitsotakis (prossimamente eletto o no) essendo quest’ultimo un’altra pedina, come ben noto, nelle mani della Germania.

In certi paesi detti centrali nell’edificio europeista avranno luogo (diciamo che sarà così) scadenze elettorali nel 2017. Ignoro il senso esatto (cioè la reale portata) del voto .. .per quanto riguarda il corso della Storia. Ciò che non ignoro, sia per esperienza, sia per intuizione, è che gli altri popoli possono loro pure essere portati a.. cadere nella trappola (o nel passaggio obbligato) della guerra o della guerra civile (calda o fredda) quando il caos organizzato diventerà l’ultima arma delle elites. Governare per mezzo della paura, imporre il culmine del totalitarismo mondializzante usando l’istinto, si sa, è troppo visibile, e sta succedendo.

Triste destino per questa umanità meta-antropistica, triste tropismo prima di tutto di quelle elites sedicenti intellettuali (universitari, poeti, artisti) d’occidente, quando nella stragrande maggioranza si sono accontentate di mescolare fango e polvere. Il loro tempo è finito e possono allarmarsi a volontà, Anassimandro aveva ragione.

Noi qui, nel paese di Elytis [ndt: poeta greco contemporaneo] dove giustamente la poesia comincia dove la morte non ha l’ultima parola, ci batteremo fino all’ultimo secondo del mondo … così come dell’immondo.

Au pays d'Elytis. Novembre 2016
Au pays d’Elytis. Novembre 2016

 

Panagiotis Grigoriou

Fonte: www.greekcrisis.fr

Link: http://www.greekcrisis.fr/2016/11/Fr0548.html#deb

19.11.2016

 
Scelto  e tradotto per www.comedonchisciotte,org da FRANZ

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
4 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
4
0
È il momento di condividere le tue opinionix