Il sacco di Atene

DONA A COMEDONCHISCIOTTE.ORG PER SOSTENERE UN'INFORMAZIONE LIBERA E INDIPENDENTE:
PAYPAL: Clicca qui

STRIPE: Clicca qui

In alternativa, è possibile effettuare un bonifico bancario (SEPA) utilizzando il nostro conto
Titolare del conto: Come Don Chisciotte
IBAN: BE41 9674 3446 7410
BIC: TRWIBEB1XXX
Causale: Raccolta fondi

 

DI PANAGIOTIS GRIGORIOU

Nei due articoli seguenti, pubblicati nel mese di marzo, si racconta come stiano aumentando le aste immobiliari ad Atene, e non sia infrequente che siano acquistati anche lotti di cento appartamenti alla volta, di solito da stranieri. Ma la Polizia ha avvertito il governo che non intende più prestarsi alle esecuzioni di pignoramenti, perchè sono decisioni dettate dai memoranda e contro i greci. E, mentre i giornali parlano del presidente del PAOK che entra in campo armato, i turchi sequestrano due militari greci (in territorio greco) e nessuno ne parla,nonostante la gente scenda in strada per manifestare. L’unica resistenza possibile sembra, come in tempo di guerra, ballare e cantare le canzoni tradizionali greche, cosa che molti giovani hanno ripreso a fare.

Ma non tutti riescono a reagire. Alcuni, sopraffatti dalle difficoltà, dichiarano apertamente propositi suicidi, quando le prospettive mancano del tutto e la sopravvivenza diventa l’unico programma possibile, a breve come a lungo termine. I politici dichiarano che “la ripresa è in arrivo”, ma i pignoramenti si susseguono a migliaia: a questo ritmo, un milione di persone in più si troveranno senza casa o senza i propri beni primari (auto, moto, etc) prima della fine dell’anno. Peggio che un bollettino di guerra.

Da “Resistere” – pubblicato il 13 marzo 2018
Articolo originale QUI

Resistere. Peloponneso 2018

Torna il sole greco nel paese. Primavera. Fanis dal suo caffè nel Peloponneso (…) ha anche ricordato la festività del giorno, e ha immediatamente acceso la televisione nel suo bistrot per collegarsi alla Messa, in onda in diretta dal secondo canale pubblico ERT. Questa bella giornata dell’11 marzo segna anche la terza Domenica di Quaresima, dedicata come è noto alla Croce. Ed è tradizione di venerare la croce nel mezzo della Quaresima, mentre nell’Occidente cristiano, la stessa celebrazione avviene alla 4° Domenica invece della terza in Oriente.
(…)
Fanis ed i suoi clienti forse non sono consapevoli del contesto teologico e storico dei fatti (…), salvo che la cultura greco-ortodossa è sempre presente nelle menti … e per di più, diffusa in questo modo sul secondo canale pubblico ERT tra due tazze di caffè e una partita di calcio in cui v’è necessariamente da discutere. Paese reale!

Primavera-greca. Atene, marzo 2018
Primavera-greca. Turisti ad Atene, marzo 2018
Analizzano le notizie. Atene, marzo 2018

(…)
Nel nostro tempo, nella terra dei … Crisantropi torna il sole e con lui, la Primavera. I turisti visitano l’Agorà greca e quella Romana, mentre i greci scrutano i giornali. Gli eventi, come sappiamo, si susseguno l’un l’altro. In primo luogo (…) Ivan Savvidis, presidente della squadra di calcio del PAOK di Salonicco è entrato … visibilmente armato sul campo di gioco… per protestare contro la decisione di un arbitro. La partita è stata immediatamente sospesa fino a nuovo ordine, e il giorno dopo tutto il campionato greco è stato interrotto per decisione del governo, occupando così la prima pagina di tutta la stampa.

(…)

Il caso Savvidis. Media internazionali, 12 mar 2018
Savvidis e la sua … pistola. “Le Monde”, 12 marzo 2018

Dopo questi fatti, Ivan Savvidis si è reso irreperibile, e lo sarà fino a che la procedura inerente i reati flagranti non sarà più applicabile. I greci scrutano i giornali e il caso riguardante la palla così detta rotonda ha comunque in gran parte cancellato la notizia di una nuova manifestazione, avvenuta il giorno prima, ad Orestiade, una città vicino al confine con la Turchia, per solidarietà con due militari greci in prigione in Turchia.

E’ ormai evidente che i due militari greci in prigione in Turchia da quasi due settimane, sarebbero stati chiaramente arrestati dall’esercito turco, e più precisamente dalla polizia, considerato un corpo di pretoriani del regime Erdogan ‘senza forse nemmeno essere entrati in territorio turco’. Le notizie apparse sulla stampa greca diventano sempre più precise, ed è nel corso di un’indagine che una squadra militare degli Stati Uniti ha visitato il sito sul confine, come riportato dai media greci come il quotidiano “Ethnos” dell’11 marzo. In ogni caso, tale messa in scena è rivelatrice, come è rivelatrice degli obiettivi geopolitici della parte turca.

Manifestazione a Orestiade 11 marzo stampa greca

Alla fine, siamo già in una forma mentis ed in una cultura della guerra, e questo caso ricorda anche altri precedenti storici, come ad esempio quando la Germania di Hitler produceva “incidenti” ai suoi confini così da reclamare la propria “assoluta e giustificata necessità” di aggressione, che ne derivava. Si potrebbe anche dire che questo sequestro dei militari greca fa parte della guerra asimmetrica e psicologica della Turchia di Erdogan, condotta, va detto, in modo molto intelligente contro la Grecia … “quinta colonna inclusa”, secondo Fanis e i suoi clienti, pronti a commentare qualsiasi cosa.

Quinta colonna o no, in questi giorni, abbiamo visto apparire ad Atene alcuni volantini con un messaggio chiaro … “Morte alla Grecia, perchè noi possiamo vivere, e al diavolo la famiglia, al diavolo la Patria”. (…)

“La morte in Grecia …” Atene marzo 2018

(…)

Eraclito. Atene, marzo 2018
Nuovo bistrot. Atene, marzo 2018
Costruzione in vendita. Atene, marzo 2018

Sotto il sole ad Atene l’opera di Eraclito è attualmente rivisitata attraverso uno spettacolo con lo stesso nome. Allo stesso tempo, la diffusione dei siti di prenotazioni di alloggi, insiemne con otto anni di Troïkanismo reale, hanno sconvolto violentemente la situazione immobiliare. Mai come oggi, così tante proprietà erano passate di mano ad Atene … dall’ultima occupazione tedesca, nel 1940

Piccoli investitori, altri di medie e grandi dimensioni, per lo più stranieri, ad Atene a volte acquistano lotti anche di un centinaio di appartamenti, e, allo stesso tempo, la Troika estesa ha insistito affinchè i pignoramenti delle merci greche si potessreo realizzare elettronicamente e automaticamente. Nella stessa ottica, il “governo” degli Tsiprosauri ha permesso oltre un milione di pignoramenti di immobili e altri beni, solo per il 2018.

Va detto, a proposito delle liquidazioni e vendite dopo sequestro immobiliare ancora eseguito fisicamente, vale a dire in aula, l’Unione degli Ufficiali della polizia ha lanciato un attacco insolito, molto violento, verso il governo. La sua dichiarazione è stata motivata dal fatto che molti agenti di polizia sono rimasti feriti in occasione di aste di questo tipo, soprattutto ad Atene, e sono diventati bersaglio visibile e facile per i cittadini colpiti e impoveriti.

La polizia ha anche concluso nel modo seguente: “Visto che non ci rispettano, è giunto il momento in cui dovranno avere paura di noi. Perché in realtà, sono le politiche dei mémoranda che si celano dietro i nostri scudi, e ora non vogliamo per difendere tali procedure, che portano alla spoliazione dei beni dei cittadini (…) Sappia la politica che all’interno della polizia, questo sentimento è forte, poichè vengonoscaricati gli effetti della responsabilità di tali politiche sulle sole nostre spalle, e, infine, ancora una volta, ricordiamo che, pur se non siamo considerati, noi siamo parte della società attuale”. L’articolo è del quotidiano” Kathimerini “del 12 marzo 2018.

Riguardo la Troika. Atene,marzo 2018
Il disfattismo imposto. Atene, marzo 2018

In attesa delle prossime vendite o pignoramenti immobiliari di Atene, la trasformazione del centro in un grande bistrot continua, come previsto perché … c’è da mangiare e bere, ma di certo non per tutti.

Dalla sconfitta della società e dei diritti dei lavoratori, in particolare, a quella del paese in genere il passo è breve e siamo di fronte ad un certo disfattismo abilmente imposto dai mezzi di comunicazione; per esempio, Fanis si dice pronto a chiudere definitivamente la sua attività, ubicata fuori dalla Grande Atene. “Il mio bistrot va abbastanza bene, tranne che oltre il 75% delle entrate va in tasse e contributi. Non ho alcun desiderio di andare avanti, ancora meno per foraggiare la cricca di politici e dei loro clienti, le cui briciole è noto come sono distribuite … Quaresima o meno”.

Fanis ora si esercita spesso il suo vecchio mestiere, meccanico sulle navi della marina mercantile. I figli vi lavorano già, sono rispettivamente capitano e secondo, e i legami professionali sono evidenti, Fanis preferisce lavorare in modo intermittente e in particolare di essere pagato, come si dice, “al netto”, piuttosto che “di servire la casta dei profittatori “. Quegli abitanti del paese sono reali e, a volte finiscono per trovare queste soluzioni di sopravvivenza come il rifiuto, salvo che non è possibile per tutti.

Nei vecchi caffè. Atene,marzo 2018
Animale senza padrone, ma nutrito. Atene, marzo 2018

(…)
I clienti del bistrot di Fanis, dicono anche che ormai si teme il peggio, forse perché, già bene informato dall’ambasciata degli Stati Uniti, Koulis Mitsotakis, alla testa della vecchia Nuova Democrazia, se ne sta lontano dai riflettori, come se non gli interessasse troppo arrivare al “potere” in questo momento.

(…)
Nella stessa ottica di resistenza quotidiana, molto fa l’atto di cantare e ballare, e i greci, come molti altri popoli, hanno molto praticato queste attività negli anni di guerra tra il 1940 e il 1949, guerra civile compresa, e non sono pronti a rinunciarvi ora a causa della Troika, della globalizzazione o perché diventa minaccioso ciò che li circonda dal punto di vista geopolitico.

Mentre a Salonicco la partita è stata interrotta, altrove, nell’osteria di Fanis quelli del Peloponneso e quelli di Atene insieme fanno festa, terza Domenica di Quaresima o no.

Va segnalato inoltre che i giovani ad esempio, non hanno perso il senso della tradizione musicale del paese. Quindi non tutto è perduto se i greci seguitano a cantare, ballare e persino ridere della morte come del destino, come dicono si leggono le parole di una canzone tradizionale e popolare.

Musica Tradizionale e popolare. Peloponneso, marzo 2018
Peloponneso marzo 2018

(…)

In Grecia, la musica tradizionale e popolare non è morta, la danza neppure. Dopo tutto, solo la virtù è buona.

In Greca torna il sole. Primavera. Qui a Greekcrisis, Ermete detto Trismegisto, cresce e anche balla a suo modo. (…)

Hermes di Greekcrisis. Atene, marzo 2018

Da “Equinozio” – pubblicato il 21 marzo 2018

Articolo originale QUI

Porto di pesca. Peloponneso marzo 2018

Primavera conclamata. (…) Nel Golfo Saronico o nel Peloponneso, i residenti si preparano le reti da pesca e i gatti si aggirano intorno a loro a guardare. Il tempo si ferma, mentre lo scorrere della storia passa tra le dita. Equinozio!

Gatto senza padrone. Peloponneso, marzo 2018

Le caffetterie sono piene, “perché la povertà richiede la sua quota di Dolce Vita”, secondo il proverbio greco che i giornalisti radiofonici della zona ripetono a volontà. Sotto l’Acropoli è sempre bello chiacchierare davanti a un caffè nelle ore del mattino, le strade della città non vedono più gli ingorghi di una volta, e questa è una fragile forma di dolcezza che a suo modo ricorda ai residenti qualche altro essenziale aspetto della vita, ulteriore rispetto ai bisogni primari, meno soddisfatti rispetto a prima, va detto.

“Sì, ci siamo, a dispetto delle ostilità aperte … in questa guerra ibrida e totale che riassume ciò che sostanzialmente è rimasto di questo nuovo secolo. Nonostante l’emorragia, nonostante le partenze verso l’estero della rara gioventù greca, nonostante il tradimento tutto peculiare dei politici nevrotici, un certo paese è ancora lì, e resiste perché esiste. Cosa altro puoi fare, del resto, non siamo più in grado di programmare nessuna attività nella nostra vita residua, matrimoni, viaggi, escursioni, nascite, il lavoro, il pensionamento … guerra o la pace “, insiste il giornalista Yorgos Choudalakis nella trasmissione della mattina su 90.1 FM (21 marzo).

“Siamo qui, siamo in tanti, ci sono in tutto il paese quelli che hanno la forza di resistere e di organizzarsi, quindi siamo la maggioranza reale rispetto al piccolo governo dei politici, esistono cellule resistenti che si organizzano veramente bene nella vita quotidiana, nei quartieri, in campo militare, sul posto di lavoro” si dice dalla stessa trasmissione radio 90.1 FM della giornata (citato a memoria).

Durante questo tempo … così vasto, le associazioni culturali dei macedoni di grecia (provenienti dalla Grecia e dall’estero), tramite i loro avvocati avvertono i 300 deputati, che “nel caso in cui i funzionari eletti dovessero adottare un testo che riconosce la Macedonia slava, senza tenere conto della cultura greca e della storia e mettendo a rischio – nel lungo termine – l’integrità territoriale della Grecia, beh, questi deputati poi subiranno tutte le conseguenze del diritto penale, come ad esempio il mancato rispetto della Costituzione. In altre Parole, questi funzionari eletti stanno correndo il rischio di un processo per alto tradimento, per cui è prevista anche la pena di morte, o in caso contrario, l’ergastolo, come dice la stampa greca della settimana. Il presidente di Syriza del “parlamento” Nikos Voutsis certamente si è sentito offeso, ma non ha capito nulla dell’atmosfera in questo momento nel paese reale, primavera o no.

Atene al mattino.Marzo 2018-Atene

(…) La preoccupazione ora occupa per lo più i corpi e le menti. Nella Grecia reale i vecchi ancora lavorano saltuariamente per sopravvivere, mentre alcuni ristoranti innovativi perché “popolare” (e conveniente) dal centro della città di Atene, sono già falliti, solo un anno dopo l’apertura. Solo i Syrizisti governanti e la loro cricca, possono raccontare alla loro cricca di amici della sinistra filo-europea a Bruxelles e Parigi, che “la Grecia va meglio e che la ripresa sta arrivando”. In Grecia, al contrario, tutti pensano che il tempo per i carrieristi politici, i truffatori cinici e la banda di Tsipras sia ormai contato. Semplicemente.

“Dovrebbero essere tutti giustiziati per alto tradimento” ripete Manólis, garagista del quartiere nei pressi di Atene, anche se i clienti non sempre entrano nella discussione. Ci sono quelli che resistono e non si lasciano distruggere dal genocidio economico che la Grecia conosce da quasi otto anni, ma ci sono anche quelli che sprofondano nella depressione, equinozio di o no.

Monumento della dracma, moneta greca. Atene,marzo 2018
Anziani e lavoretti. Atene,marzo 2018
Ristoranti in bancarotta. Atene, marzo 2018

Un vicino del quartiere, incontrato dopo tante settimane, ammette di essere sconfitto dalla situazione: “Avevo il mio lavoro in banca, sono stato licenziato come migliaia di altri, non troverò più nulla per giadagnarmi da vivere, ho 53 anni, non esco più di casa, mi ucciderò …”, ed è la seconda persona che incontro ad esprimersi in questo modo. Si tratta della Grecia invisibile, quella che non andrà a bere il suo caffè quotidiano per resistere, offerto dagli amici, ed è questa la Grecia che va sostenuta in primo luogo..

Perché tra le altre cose, i greci hanno ormai capito come i rari pseudo-aiuti che il “governo” fantoccio finge di distribuire alla popolazione dei poveri (nella migliore delle ipotesi 200 € al mese), saranno concessi solo se i potenziali beneficiari avranno liquidato tutti i loro beni immobili o di altro tipo (automobili, motocicli, piccole imbarcazioni). Questo è infatti il cuore della politica che il FMI e l’UE hanno imposto: distruggere completamente la classe media, e rendere i cittadini totalmente deboli, fragili e soprattutto dipendenti dall’esterno.

La società greca digrigna i denti e, a parte i caffè ed i piccoli ristoranti ancora abbastanza pieni, i nostri turisti curiosi spesso non vedono altro. I denti scricchiolano e questa … “scoperta”, ha dato lo spunto alla stampa greca per la settimana della salute dentale dei Greci “ormai disastrosa”: Ora, gli impianti dentali sono lasciati alle sole strutture private, che fanno profitti “siamo tornati al 1960” si legge qui e là, e apprendiamo anche che solo 650 dentisti lavorano ancora nella sanità pubblica in tutta la Grecia.

Gli altri … a denti stretti, hanno massicciamente lasciato il paese per lavorare altrove, nel Regno Unito o in Germania, dice il quotidiano “Proto Thema” del 19 marzo 2018. Allo stesso tempo, e per perfezionare la diffusa e organizzata espropriazione, dietro il solito sproloquio in “sinistrese” di Syriza, per salvare le apparenze, abbiamo appreso dalla stampa l’ultima grande novità delle autorità fiscali greche. Gli espropri procedono al ritmo di quasi 700 sequestri al giorno di beni immobili ed altri beni.

“Tutti i caffè a 1 € 50”. Atene, marzo 2018
Vero kitsch. Atene, 2018
Organo di Barberia. Atene,2018
Pollo proveniente dall’Italia. Atene, marzo 2018

In un anno, di questo passo, si arriverà a più di 250.000 pignoramenti, e supponiamo che in ciascuno di questi ci siano tre o quattro persone interessate, beh, avremo quasi un milione di persone coinvolte, quasi il 10% della popolazione, e in un solo anno. C’è stato un tempo, durante la Grande Guerra, per esempio parlando di carneficine, in cui l’esercito francese perdeva una media di 1.000 persone al giorno, cadute in battaglia. Altre volte, altri morti!

(…)

Il vicino di quartiere incontrato dopo tante settimane ammette la propria sconfitta, così come il correlato shock: “Pensavo che la nostra situazione sarebbe durata per sempre… lavoro, crescita economica, la pensione … ma tutto il nostro edificio è crollato.

Poster d’epoca.Atene,marzo 2018
Primavera-greca. Peloponneso marzo 2018

Primavera comunque greca, le trasmissioni serali della radio di Atene hanno ampiamente parlato dell’equinozio del 21 marzo e nel Peloponneso si stanno preparando le reti da pesca.

“E ‘il momento di partire. Conosco un pino che si protende sul mare. A mezzogiorno, offre al corpo stanco un’ombra misurata, come la nostra vita, e la sera, attraverso gli aghi, il vento canta una canzone strana, come di anime che abbiano abolito la morte nel momento stesso in cui riacquisterebbero la pelle e le labbra. Una volta, sono rimasto sveglio tutta la notte sotto l’albero. All’alba, ero nuovo, come [marmo] appena estratto dalla cava. Se solo si potesse vivere così! Niente importerebbe”. Così scrisse il poeta Georgios Seferis nel 1932 da Londra e aveva ragione.

(…)

Mimi ed Hermes di ‘Greekcrisis’. Atene, marzo 2018

Panagiotis Grigoriou

Fonte: http://www.greekcrisis.fr/

marzo 2018

Traduzioni a cura di Franz-CVM (Twitter @franz_ferre – http:\\cosivailmondo.wordpress.com) per www.comedonchisciotte.org

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
0
È il momento di condividere le tue opinionix