DI TOM LUONGO
Ad aprile vi avevo detto che la Germania era una “Dead Economy Walking”. Oggi posso dirvi che sono sparite le gambe.
La pubblicazione, stamattina, dell’indice PMI [Purchase Managers Index] è stata la peggior notizia che Angela Merkel potesse immaginare: 41,4.
Una figura così orribile che i cani vorranno rotolarcisi sopra.
Nel complesso l’economia tedesca, secondo i Purchase Managers, sta contraendosi.
E con la Merkel che sta mascherando il massiccio aumento delle tasse come un cedimento politico ai Verdi, il futuro della crescita economica sembra decisamente brutto, come si può vedere dal grafico seguente:
A parte tutto ciò che è ovvio, il grande risultato che si può trarre da questo grafico è la coerenza con cui gli analisti — che sono pagati molto più di me — sopravvalutano questo numero. È una brillante rappresentazione della loro faziosità [differenza stima/dato reale].
E potete anche vedere perché questo accade.
La saggezza convenzionale ci dice che Banca Centrale accomodante e tassi d’interesse negativi rappresentano l’altezza dell’alloggio. Insieme, dovrebbero sostenere la continua crescita del manifatturiero perché il credito è a buon mercato.
Ma tutto questo non funziona se gli acquirenti di beni tedeschi non possono più indebitarsi.
I tassi d’interesse negativi dovrebbero far aumentare il flusso di valuta [verso gli acquisti] perché ….. chi è che vuole perdere denaro sui propri risparmi, giusto?
Ma, “paginando” [https://it.wikipedia.org/wiki/Paginazione] Larry Summers (quel mezzo cretino incompetente!), non è esattamente quello che stanno indicando ai mercati.
Stanno segnalando, al contrario, che le cose fanno schifo e che la Banca Centrale non ha fiducia nell’economia.
Nessuno dovrebbe essere sorpreso che la BCE si sia mostrata accomodante quando ha ricevuto i dati sull’economia tedesca, che sono in netta riduzione.
Perché, senza la Germania, non può esserci né crescita delle esportazioni né sostegno alla stabilità dell’euro, indipendentemente dalla Brexit.
E poiché i Remainiac continuano a “giocare” per affossare la Brexit, i loro argomenti sembrano piuttosto deboli perché è chiaro che è l’Europa ad aver bisogno del Regno Unito — e non viceversa.
Ma, ehi, non lasciate che i fatti ostacolino le concezioni religiose di alcune persone!
In effetti, ogni volta che fanno un “titolo di testa” stigmatizzando le incertezze sulla Brexit, sottolineano ulteriormente che sono loro a crearle trascinando il processo per le lunghe.
I prezzi del petrolio hanno ripreso a diminuire sulla scia di questa notizia e sul fatto che il Presidente iraniano Rouhani incontrerà sia il Presidente Trump che il Primo Ministro britannico Boris Johnson a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite questa settimana.
Nonostante il Ministro degli Esteri iraniano Javad Zavir abbia escluso un incontro con Trump, egli ha comunque apparecchiato il tavolo a Johnson rilasciando la petroliera britannica “Stena Impero”.
Anche se sospetto fortemente che non succederà niente fintanto che Johnson sarà impelagato nella Brexit.
L’euro ha quotato 1,10 sul dollaro e l’oro ha ripreso ad aumentare su tutte le valute, compreso il dollaro USA.
E con i mercati di finanziamento del dollaro in grave tumulto, Martin Armstrong ci ha ricordato che sia la Fed che la BCE sono intrappolate. La Fed manterrà comunque aperta la finestra d’emergenza sui “pronti contro termine” fino al 10 ottobre.
“””La crescente pressione nei paesi soprattutto europei per eliminare il contante e confiscare denaro ai loro cittadini (per cercare di combattere il crollo delle loro economie), causa un grande panico che spinge il dollaro in alto.
E questo nonostante i giornali stranieri avessero scaricato il debito degli Stati Uniti, all’inizio del 2019, sostenendo che il dollaro si sarebbe schiantato. In realtà, la vendita sui titoli del debito degli Stati Uniti fu uno sforzo per fermare la crescita del dollaro”””.
Martin ha sempre avuto ragione quando sostiene che è la caduta della fiducia sull’Europa e sull’Euro a guidare l’attuale crescita dei prezzi degli assets statunitensi.
La settimana scorsa ho ipotizzato che ci fosse una connessione fra la “finestra d’emergenza” e i prossimi 200 + miliardi/usd delle aste del Tesoro statunitense di questa settimana.
Le banche dei principali dealers, in effetti, devono avere sufficiente liquidità per assicurarsi di poter ritirare la propria parte dell’emissione.
La crisi sul finanziamento del dollaro è reale ed accelera l’implosione dell’economia tedesca.
E non si tratta più della sola Germania. I dati sulle PMI francesi sono terribili e quello complessivo dell’Eurozona sta contraendosi.
Ciò di cui tutti devono ora preoccuparsi è l’inversione sull’enorme debito sovrano europeo. I rendimenti obbligazionari hanno sfidato la gravità per tutto l’anno e non possono essere sostenuti contro un euro in calo.
La curva dei rendimenti tedesca comincerà a salire a breve termine, mentre la domanda dei Titoli del Tesoro USA sarà ancora in aumento.
C’è da meravigliarsi se il Consiglio Europeo sta finalmente cominciando a cambiare i toni su un potenziale accordo con Boris Johnson sulla Brexit?
La Germania è nei guai e con essa l’intero progetto europeo. Bene!!!
Fonte: www.mittdolcino.com
Link: https://www.mittdolcino.com/2019/09/26/il-crollo-della-germania-e-reale-e-sta-accelerando-sempre-di-piu/
26.09.2019
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Link Originale: https://tomluongo.me/2019/09/23/germany-collapse-accelerates-europe/
Scelto e tradotto da Franco