DI ERIC ZUESSE
unz.com
Il Bollettino degli Scienziati Atomici ha pubblicato uno studio, il 1 ° marzo 2017, che iniziava così:
Il programma di modernizzazione delle forze nucleari statunitensi è stato ritratto come uno sforzo per rendere sicure le testate nucleari: in realtà ne migliora di molto le capacità militari. Il programma ha implementato nuove e rivoluzionarie tecnologie che aumentano notevolmente la capacità di targeting dell’arsenale balistico U.S.A. La forza distruttiva dei missili è aumentato di circa tre volte – e sta a dimostrare la volontà di compiere una guerra nucleare muovendo per primi una mossa a sorpresa (first strike.).
Mosca non dispone di un sistema spaziale di allarme a infrarossi, ma si basa principalmente sui radar di allarme rapido a terra per rilevare un attacco missilistico americano. Poiché questi radar non possono vedere oltre l’orizzonte, la Russia ha meno della metà dei tempi di preavviso rispetto all’avversario (30 minuti contro 15 o meno).
In altre parole: mentre Trump avrebbe circa 30 minuti per stabilire se Putin abbia lanciato un attacco blitz, Putin ne avrebbe meno di 15 per determinare se Trump lo abbia fatto. Se alla fine di quel periodo, da ambo i lati, non si fosse sicuri dell’attacco altrui, allora uno dei due sarebbe obbligato a lanciare un attacco blitz contro l’altro. Non farlo risulterebbe non solo in un pianeta intossicato, con inverno nucleare e fame universale, ma anche in una scandalosa assenza di rappresaglia, il che costituirebbe un’ulteriore umiliazione.
È ovvio che le decisioni di un leader in una situazione del genere sono guidate dal pensare alle conseguenze e non alla propria reputazione: ma con 15 e 30 minuti per decidere, il rischio di una guerra nucleare è ora incredibilmente alto. Morirebbero praticamente tutti, direttamente o per le sue conseguenze. I pericoli del riscaldamento globale non sono neanche paragonabili.
La domanda a questo punto è: come si arrivati fino a qui? I co-autori fanno ripetutamente riferimento all’élite in cima al governo americano come una delle cause principali. Solo una ristretta cerchia di individui, di solito una mezza dozzina o anche meno, sanno veramente l’obiettivo strategico principale dell’operazione e i principali mezzi tattici che vengono messi in atto per eseguirla. In questo particolare caso, essa non includerebbe i capi dipartimento; ma dato che la decisione di attuare la “super-fuze” su “tutte le testate installate sui sottomarini missilistici balistici statunitensi” è stata presa da Obama, è lui il principale colpevole. Trump, in quanto successore, non ha tuttavia dato alcuna indicazione di voler desistere dall’attaccare la Russia. Se non dirà di voler rinunciare ai “super-fuze”, allora vorrà dire che sta prendendo possesso del piano di Obama. Di solito, in una situazione del genere, il leader che ha ereditato un tale piano e che faccia intendere di volerlo abortire verrebbe assassinato; e quindi, se Trump dovesse cercare di farlo, certamente cercherà di nasconderlo fino a che il piano non venga effettivamente disattivato e non rappresenti più una minaccia.
Questo articolo è stato pubblicato con la speranza che il presidente lo commenti pubblicamente, anche solo per ridicolizzarlo, in modo da evitare di essere assassinato.
Eric Zuesse
Estratto da:
Fonte: www.unz.com
Link: http://www.unz.com/article/americas-top-scientists-confirm-u-s-goal-now-is-to-conquer-russia/
4.05.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG