Dopo mesi di insulti da parte dello “Chef di Putin” ai vertici militari russi, in particolar modo al Ministro della Difesa Shoigu, il Capo delle milizie paramilitari Wagner è passato all’azione contro il proprio Stato.
Evidentemente insoddisfatto del ruolo riconosciuto alla sua “creatura” e a lui stesso nel conflitto ucraino (e chiaramente non solo per quello), Prigozhin ha deciso di passare all’azione proprio in Russia, occupando Rostov sul Don e minacciando di marciare su Mosca qualora la sua richiesta di incontrare Shoigu e Gerasimov non venisse accolta.
Putin ha risposto parlando di tradimento della Patria, chiedendo unità massima a tutto il popolo e agli apparati statali e ordinando tutte le misure necessarie a stabilizzare la situazione.
Ovviamente, i vari oppositori di Putin all’estero hanno già visto la possibilità di rientrare in gioco nel loro Paese, con Khodorkovsky che ha già “rotto le acque” delle dichiarazioni in sostegno a Prigozhin: “Anche il diavolo dovrebbe aiutarlo (Prigozhin) se decidesse di andare contro questo regime. […] Se questo bandito (Prigozhin) vuole disturbare l’altro (Putin) dobbiamo aiutarlo; non è il momento di storcere il naso.”
Una situazione ad oggi molto fluida, dunque, con la necessità per la Russia di ritrovare un minimo di stabilità e certezza in Patria per poter continuare ad affrontare le sfide esterne come sta facendo.
E con la speranza ucraina e occidentale di veder precipitare la situazione interna al Paese, così da avere una sostanziale neutralizzazione delle aspirazioni russe presenti e future.
“Tutti coloro che hanno scelto la via del tradimento saranno puniti e saranno ritenuti responsabili. Le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessari”, ha detto Putin.
Successivamente al discorso di Putin, Prigozhin ha rilasciato una dichiarazione sottolineando che il Presidente russo si è “profondamente sbagliato” e che le forze Wagner sono “patrioti”:
“Per quanto riguarda il tradimento della Madrepatria, il Presidente si sbaglia di grosso. Noi siamo patrioti della nostra Madrepatria. […] Siamo e siamo stati in guerra e nessuno ha intenzione di sottomettersi per ordine dell’FSB (Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa), del Presidente o di altri – perché non vogliamo che il nostro Paese viva ulteriormente nella corruzione, nell’inganno e nella burocrazia”.
AGGIORNAMENTO DELLE 18:05
Dmitry Medvedev, ex Presidente della Federazione Russa e attuale Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza, ha definito la ribellione armata un’operazione ben ponderata e pianificata, il cui scopo è prendere il potere.
“Lo sviluppo degli eventi mostra che le azioni di coloro che hanno organizzato la ribellione militare si inseriscono pienamente nello schema di un Colpo di Stato organizzato. Il mondo sarà portato sull’orlo dell’annientamento. Se le armi nucleari sono nelle mani dei banditi, la crisi non sarà limitata a un solo Paese. Ovviamente si tratta di un’operazione ben ponderata e pianificata, il cui scopo è prendere il potere nel Paese”, ha detto ai giornalisti, rispondendo a una domanda sulla valutazione della situazione.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 20:30
Alle ore 19:07 sul Canale Telegam del Servizio stampa del Presidente della Repubblica di Bielorussia è apparso il seguente testo, successivamente anche pubblicato sul sito presidenziale:
Questa mattina, il presidente russo Vladimir Putin ha informato il suo omologo bielorusso sulla situazione nel sud della Russia con la compagnia militare privata Wagner. I capi di stato hanno concordato azioni congiunte.
A seguito degli accordi, il presidente della Bielorussia, dopo aver ulteriormente specificato la situazione attraverso i propri canali, e in accordo con il presidente della Russia, ha avuto colloqui con il capo della PMC Wagner Yevgeny Prigozhin.
I negoziati sono proseguiti per tutta la giornata. Di conseguenza, sono giunti a un accordo sull’inammissibilità di scatenare un sanguinoso massacro sul territorio della Russia. Yevgeny Prigozhin ha accettato la proposta del presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko di fermare il movimento di persone armate della compagnia Wagner sul territorio della Russia e di compiere ulteriori passi per allentare le tensioni.
Al momento, è sul tavolo un’opzione assolutamente redditizia e accettabile per risolvere la situazione, con garanzie di sicurezza per i combattenti Wagner PMC.
Come riportato in precedenza, anche nella giornata odierna il Presidente della Bielorussia ha tenuto due incontri con il blocco di potere del Paese su questa situazione.
Fonte: https://president.gov.by/ru/events/soobshchenie-press-sluzhby-prezidenta-respubliki-belarus
Mentre i convogli della Wagner si avvicinavano a Mosca, diverse ore dopo che i membri del gruppo militare privato erano passati attraverso la città meridionale di Rostov sul Don, è arrivata quindi la notizia che raffredda gli animi. In una serie di dichiarazioni video rilasciate precedentemente, Prigozhin aveva dichiarato che stava avanzando verso Mosca per affrontare i funzionari militari russi che riteneva corrotti.
La conferma del buon esito dei negoziati arriva dallo stesso Prigozhin che sul suo Canale telegram ha affermato: “Consapevoli di tutta la responsabilità che il sangue russo sarà versato da una parte e dall’altra, stiamo girando le nostre colonne e partendo in direzione opposta verso i campi, secondo il piano”.
Secondo quanto riportato da RIA NOVOSTI gli uomini della Wagner si stanno anche preparando ad abbandonare la città di Rostov sul Don.
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Il gruppo redazione di CDC Geopolitica sta monitorando l’evolversi della situazione, seguiranno aggiornamenti