Nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad una campagna mediatica senza precedenti: spot televisivi , primari e ed “esperti” che minacciano segregazioni e ulteriori restrizioni per i non vaccinati, giornalisti che continuano senza sosta a portare avanti un’unica narrazione.
Nessun dubbio è tollerato nel perseguire la vaccinazione di ogni individuo.
Non è però del tutto chiaro quanto questa pressione stia ottenendo i risultati auspicati dal sistema: molti cittadini che non hanno avuto dubbi fino a questo momento sono stanchi di sentir parlare solo di Covid-19 e vaccini, e d’altronde hanno deciso di vaccinarsi proprio per mettersi questa storia alle spalle.
Coloro che invece hanno manifestato nell’ultimo anno e mezzo preoccupazioni e perplessità più o meno accentuate potrebbero essere indotti a vedere questa accelerata senza precedenti, affiancata e rinforzata dalla questione delle varianti, come il primo segnale di difficoltà da parte delle istituzioni.
Molti si aspettavano un’estate relativamente libera da pressioni, necessaria per far fiatare i cittadini in vista del prossimo inverno. Eppure le cose stanno andando diversamente.
Delirio di onnipotenza oppure fretta di concludere prima che si spostino gli equilibri? Il tempo ce lo dirà.
In questo quadro desolante abbiamo i medici e gli operatori sanitari, molto spesso criticati per le scelte compiute come categoria. Proprio questi cittadini, tuttavia, stanno levando sempre più forte la loro voce.
Tra questi abbiamo il dottor Loris De Simone, medico di Pistoia, specialista in Endocrinologia e Ginecologia, che da tempo sta curando i suoi pazienti con le terapie domiciliari in aperto contrasto al protocollo ministeriale adottato dal Governo italiano.
In un recente video, dal titolo “I giovani e l’inganno“, il dottor De Simone ha voluto affrontare due tematiche essenziali: la necessità o meno di una vaccinazione di massa contro la Covid-19, e la modalità con cui secondo il dottore stiamo ingannando i nostri giovani, spingendoli ad un “sacrificio completamente inutile se non dannoso“.
E’ noto come i virus a RNA siano soggetti a continue mutazioni. In genere in natura assistiamo a variazioni più infettive ma meno patogene, in modo da garantire la sopravvivenza del virus stesso.
Sotto pressione vaccinale è tuttavia possibile che si creino varianti resistenti al vaccino stesso, secondo un meccanismo di selezione spiegato dal dott. De Simone in modo molto semplice ed intuitivo: paragonando le varianti a diverse tipologie di erbe e ipotizzando di trattarle in modo massiccio con un diserbante/vaccino risulta evidente come, alla fine del processo, rimarranno ed eventualmente si riprodurranno soltanto le erbe/varianti resistenti e/o insensibili al trattamento.
D’altronde è esattamente quello che “sta succedendo in Cile e Inghilterra dove, con una vaccinazione che comincia a rasentare il 50/60% della popolazione generale, si stanno sviluppando varianti che sono insensibili al trattamento, e quindi in inghilterra su 40 morti la metà sono tra i soggetti vaccinati“. [1]
Per il dottor De Simone quindi “abbassare l’età di vaccinazione sotto i 40 anni non è assolutamente utile per controllare una pandemia“.
A maggior ragione se consideriamo che, tra gli oltre 23 milioni di under 40 in Italia, il numero di decessi “Covid” in quasi un anno e mezzo ammonta ad un totale di 296 persone di cui soltanto 41 senza patologie apparenti. Questo rende di fatto completamente illogico ogni discorso relativo al famoso rapporto tra rischi e benefici in questa fascia d’età. [2]
L’appello viene quindi rivolto direttamente ai giovani: “vi hanno letteralmente imbrogliato, vi hanno convinto che il vostro è un atto di civiltà perchè vaccinando voi probabilmente andrete a proteggere le persone più anziane“. Ma non solo, “vi hanno illuso della libertà di poter girare, di andare in discoteca e di tornare ad una normalità. Non torneremo alla normalità con la vaccinazione di massa“, conclude senza giri di parole il dott. De Simone.
Il discorso si sposta quindi sulle cure domiciliari precoci, la cui efficacia è garantita in prima persona dallo stesso De Simone. Egli lavora infatti con i gruppi di medici contrari al protocollo ministeriale di “tachipirina e vigile attesa” che, a suo avviso, “ha provocato molte migliaia di morti in più rispetto a quelli che la pandemia avrebbe fatto se gestita bene, e di questo il signor Speranza prima o poi risponderà.”
Se una certa dose di confusione era prevedibile e giustificabile nelle fasi iniziali dell’emergenza, “una volta che abbiamo visto che i protocolli usati dai medici delle terapie domiciliari funzionavano e riducevano drasticamente mortalità e ricoveri ospedalieri” non si ha nessuna giustificazione per il prolungarsi delle misure emergenziali.
Non viene risparmiato nemmeno il pass vaccinale, non avendo “nessuna logica che un vaccinato, che può ancora trasportare nella sua gola il virus, possa essere considerato libero da vincoli in quanto non più contagiante. Non è assolutamente vero.”
In conclusione per il dottor De Simone quello che stiamo vivendo è “un grave inganno al quale ci dobbiamo ribellare in massa, a prezzo di ogni sacrificio, visto che l’establishment che gestisce questa situazione ha ormai perso ogni questione morale“.
Per chi volesse approfondire il video completo dell’intervento è disponibile al seguente link.
Buona visione
NOTE
[1] Il dottor De Simone fa riferimento ai documenti del governo inglese “SARS–CoV–2 variants of concern and variants under investigation in England“, disponibili al link https://www.gov.uk/government/publications/investigation-of-novel-sars-cov-2-variant-variant-of-concern-20201201
[2] La mortalità per fasce d’età e sesso è stata recentemente analizzata anche dal dottor Maurizio Rainisio. Qui il video completo dell’intervento su RadioRadio.it