Analnatrac… la magia che fa cadere le Stelle in Europa

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DI ALESSANDRO GUARDAMAGNA

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Da quando è diventato forza di governo il MoVimento ha inevitabilmente dovuto accettare alcuni compromessi, come era prevedibile. Se vuoi avere un alleato, in politica come in guerra, che per Clausewitz era la naturale continuazione della prima, quello si sacrifica per te solo nella misura in cui tu ti sacrifichi per lui. E’ un gioco che entrambi devono rispettare, per cui niente da eccepire se Di Maio apparentemente incespica difendendo alcune posizioni scomode di Salvini. Negli ultimi mesi però alcune scelte del Mov hanno manifestato una netta tendenza da non confondere con il compromesso dettato dalle circostanze di cui sopra, e non dipendenti in nessun modo dall’accordo di governo steso con la Lega, o da presunte influenze nefaste che questa avrebbe emanato contaminando la purezza rivoluzionaria dell’alleato.

Infatti alcune prese di posizione mettono in luce una contraddittorietà sostanziale, laddove, a furia di fare compromessi, emerge che quello che porti avanti te lo rimangi tutto, e da ciò nasce il legittimo dubbio che tu lo volessi realmente portare avanti. Provate ad immaginare se gli Alleati in guerra con Hitler invece di invadere l’Europa nel 1944 ci avessero ripensato e giudicato che, tutto sommato, le cose andavano bene così. E’ vero, c’erano oltre 100 milioni di Europei sotto i regimi nazifascisti, ma in fin dei conti i più qualcosa riuscivano a fare per sbarcare il lunario. C’era il problema dei campi di sterminio, ma a vedere bene la gente moriva anche prima. Quindi è come se USA, Inghilterra e Russia, dopo aver deciso già dal 1942 di aprire un secondo fronte in Europa per portare al collasso i regimi di Hitler e Mussolini, avessero di punto in bianco detto “Un momento! Hitler non è poi cosi malvagio… la Germania Nazista ha fatto degli errori, ma ha pur sempre rappresentato un modello e cerca di mantenere l’unità, per cui meglio tenerne conto”.

Che era vero, ma era un’unità nata e voluta per imporre il diktat tedesco e mantenerlo con la forza delle armi e della repressione. In fin dei conti, per salvaguardare il proprio debito ingigantitosi a causa delle spese del conflitto, la Gran Bretagna avrebbe potuto dire che per sostenere la guerra al Nazismo aveva spremuto il proprio impero fin troppo, e forse era meglio fermarsi. Niente più operazione Overlord né D-Day. Col Nazismo era meglio trattare – nonostante la storia recente avesse dimostrato che era inutile farlo, diversamente non si sarebbe arrivati all’invasione della Polonia nel 1939 – e farsi invitare dai gerarchi del Reich a una visita di cortesia oltre il Vallo Atlantico. Poi, una volta dentro, con la diplomazia, si sarebbero potuti intavolare discorsi su come riservare trattamenti migliori ai popoli Europei, e cambiare il Nazismo dall’interno.

Ecco, non so voi, ma io avevo aderito al Movimento 5 Stelle perché credo in un’idea rivoluzionaria di cambiamento, sostenuta dai principi del sovranismo, dal recupero di diritti costituzionali dei cittadini svuotati di significato, in opposizione allo strapotere delle multinazionali e delle lobbies che avanzano sotto l’egida di politiche economiche neoliberiste di privatizzazioni, di imposizioni, che le scelte dell’EU hanno favorito negli ultimi 20 anni, anni che hanno visto il PIL Italiano andare a picco.

Sentire ora il Mov che dopo il NO TAV e NO VAX, trasformati in TAV FORSE SI’e SI’ VAX, ha convertito il NO EU in SI’ EU come se fosse il cambio più favorevole motivandolo con la difesa del PIL (?) … per me è troppo. Ma come?!! Ci avete bombardato da 10 anni la testa e sfondato i timpani urlando con tutte le motivazioni del caso che questa Europa così non va, che Angelona Merkel è una dittatrice, che Rigor Mortis era un servo dell’UE che faceva quadrare i conti sacrificando diritti e risparmi degli Italiani, che sarebbero stati i cittadini a decidere sull’euro ed ora, forti di una posizione di governo ci venite a dire che il modus operandi giusto è quello di presentarsi a Bruxelles bussando all’ufficio di Juncker e dire “Scusi, secondo lei possiamo fare qualcosa?”?!

E sull’onda di questo ormai non mi stupiscono più le trasformazioni come quella di Reggio Emilia, dove una lista del Mov viene appoggiata da un noto esponente locale di Più Europa (del resto anche il tanto detestato Pizzarotti ormai uscito dal Mov aveva fatto una scelta analoga con gli amici di casa radicale), il partito di Madama Bonino finanziato da Zio Paperone Soros, uno dei più grandi speculatori finanziari della storia contemporanea, che si è arricchito sulla pelle di milioni di cittadini europei.

E’ lo stesso Soros che ora finanzia ONG che commerciano in esseri umani attraverso il Mediterraneo e che ha fatto riversare per anni in Europa, diventando uno dei maggiori sostenitori di quel traffico contro cui il governo italiano di Lega e M5S ha detto no. Solo che… solo che la Lega, che al suo interno annovera sovranisti come Paolo Savona, che ha idee molto chiare sulla moneta unica e sulla volontà di potenza della Germania moderna, come Claudio Borghi e Alberto Bagnai, ha coerentemente portato avanti una scelta Sovranista contro lo strapotere dell’EU, e nonostante il suo Sovranismo sia imperfetto, in quanto non respinge il liberismo, tuttavia viene espresso con determinazione.

Mentre il Mov che fa? Invece di portare in Europa un progetto nazionale e popolare come quello avviato in Italia, con prese di posizione di rottura rispetto alla volontà dell’UE, ha deciso senza democratica decisione su Rousseau di battezzare il New Deal e andare a Bruxelles da Europeista a fare campagna per chiedere un reddito minimo europeo come avvenuto per i cittadini Italiani. Ma il tutto avviene all’insegna del garbo, come se facendo minuetti con gente come Oettinger e Juncker vi fosse la speranza di spuntarla. E per compiere il passo epocale si affida ad una schiera di candidati nella top ten della quale sono magicamente spuntate illustri sconosciute del giornalismo e capitane d’industria, decise a tavolino, che, senza voler dubitare delle loro capacità di persuasione o di strategie da blitzkrieg, sembrano stare al progetto rivoluzionario iniziale come Renzi sta a Che Guevara.

Ora è vero che la politica è l’arte del compromesso, ed è vero che la verità in politica, come nella vita, non è appannaggio di un confine, di un partito o dei suoi esclusivi rappresentanti. Ed è pure vero che si possono fare dei compromessi se servono a raggiungere un obiettivo definito e che non si deve necessariamente caricare a testa bassa tutti i macigni solo per rompersi il cranio; anzi, meglio usare tattiche del salto della rana. Ma fra aggirare il nemico per prenderlo sul fianco, o sfinirlo per fame, e fare dietro-front facendo finta di niente… beh, ripeto, è come se alla vigilia del D-Day Eisenhower non avesse dato l’OK alla partenza della flotta e dei mezzi da sbarco diretti in Nomandia senza avvertire nessuno, e poi fra lo stupore generale, avesse con Churchill dato la voce ai Russi dicendo: “Ci siamo sbagliati su Hitler e sulla Germania, ragazzi. L’attacco per liberare l’Europa dalla tirannide per noi può aspettare. Ora stiamo cercando di farci invitare dai Tedeschi ad un tavolo, per parlarne, con l’obiettivo di dare un rancio comune a tutti gli abitanti dei paesi occupati dal Reich. Questa è la vera liberazione. Chiaro che voi potete continuare ad attaccare da soli il nemico per liberare l’Europa nell’est, se volete, e naturalmente ammiriamo i vostri enormi sacrifici. Noi per salvaguardare PIL e pelle abbiamo deciso che domani non s’invade più”.

Wow, che ribaltone!!! Viene da chiedersi come l’avrebbero presa in America e in Gran Bretagna quei milioni di uomini e donne del mondo libero che sostenevano da anni lo sforzo bellico alleato, per non parlare di coloro sacrificati a subire l’oppressione Nazifascista in nome di un capriccio. Per fortuna di tutti le cose andarono diversamente nel ’44-‘45.

Purtroppo con queste strampalate decisioni che ne contraddistinguono il comportamento, non c’è da stupirsi se poi il Mov imbarchi di tutto e finisca col fare scelte che ne minano sempre più la credibilità. Viene da chiedersi se dietro questa ondivaga linea politica non si agiti ben altro che determina repentini cambi di rotta senza che questi abbiano riscontri con quanto sostenuto fino al giorno prima. Perché me lo ricordo Grillo infiammare gli animi tuonando per anni contro l’Europa dell’euro, delle lobbies e di Angela Merkel, in difesa del Sovranismo, come fece anche Di Battista – ora sostanzialmente eclissatosi – come mi ricordo la campagna politica del 2018, in cui milioni di voti contribuirono al successo del Mov per via delle prese di posizione in opposizione all’UE.

Mi ricordo anche Mov e Lega salutare con gioia nel giugno 2016 l’esito del Referendum sulla Brexit, ora vista come anatema che fa passare per rivoluzionari gli appartenenti al partito conservatore Britannico! E credo che come me queste cose siano impresse nella memoria recente di milioni di Italiani, che a questo punto non possono fare altro che chiedersi di fronte al FORSE SI’ TAV, SI’ VAX e SI’ EU, se la tanto invocata rivoluzione non sia in realtà solo una facciata tenuta in piedi da un’abile macchina di propaganda che vende slogan di democrazia, puntellati ogni tanto da qualche provvedimento, e che attraggono masse di bisognosi in cerca di conferme e di speranze, su cui basare i numeri del consenso.

Un consenso che senza strafare permette di attestarsi sul 20% e continuare a farsi gli affari propri mentre si racconta la storia della rivoluzione e il cambiamento dell’anno che verrà perché si sa… “i danni causati dal malaffare di decenni di governo della casta sono stati così tanti e così gravi che prima di cambiare veramente, prima di vedere giustizia e meritocrazia affermarsi sulle Italiche sponde, dovremo permettere ancora alcune nomine di personaggi come Lanzalone qui e là, lasciare che struttura, statuto, soldi e candidati del Mov siano gestiti da pochi, alcuni dei quali non sottoposti a nessun controllo, fare giravolte continue alla Fouché su programmi, impegni ed alleanze, e poi vedere… Ma voi continuate a seguirci su Facebook e a leggere il Blog, mi raccomando, e a votarci quando ve lo diciamo. Perché stiamo lavorando per voi, per i prossimi 50 anni. Intanto un po’ di RdC l’abbiamo dato, o no? Fidatevi. E’ tutta democrazia diretta”.

Sembra invece una forma di oligarchia di cerchie di amici, che intavolano iniziative da show principalmente mirate a suscitare consenso che a realizzare un reale cambiamento sistemico in questa nazione. Perché è il consenso a garantire il mantenimento del Mov nel sistema politico, consenso gestito come una formula magica, Analnatrac utvasbeethod dokiel… la magia del fare e del non fare, dove il D-Day si trasforma in Caporetto così, per incanto, del tutto tutto e niente niente, qualunquemente, direbbe qualcuno. Il tutto portato disinvoltamente avanti da un partito che a questo punto si sta rivelando, purtroppo, sempre più come tutti gli altri; anzi, forse un po’ peggio.

E naturalmente Buon Voto il 26 Maggio.

 

Alessandro Guardamagna

Fonte: https://comedonchisciotte.org/

25.05.2019

 

 

 

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