Vaccinazione COVID-19: “consenso forzato”?

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Bill Sardi
lewrockwell.com

Cosa succederebbe se migliaia di operatori sanitari venissero vaccinati per primi e sviluppassero effetti collaterali tali da dover essere ricoverati tutti allo stesso tempo? Potrebbe essere una catastrofe.

È opinione comune che gli operatori sanitari dovrebbero essere vaccinati per primi. Ma cosa succederebbe se…….i vaccini inducessero reazioni avverse immediate o latenti tali da impedire l’attività professionale dei soccorritori D’EMERGENZA e degli operatori sanitari di prima linea? Potrebbe essere una catastrofe. E se, per qualche ragione, i vaccini diffondessero il COVID-19 invece di arrestarlo? Esiste una patologia chiamata infezione indotta da vaccino e questo sarebbe un bel modo per creare una pandemia incontrollabile. Alcuni dei vaccini sono costituiti da virus COVID-19 solo un po’ indeboliti (attenuati). Cosa c’è in questi vaccini, se non è mai stato dimostrato che il virus COVID-19 esiste e il test per diagnosticarlo è talmente inaffidabile da creare pseudoepidemie? Nessuno è in grado di comprendere quanto sia fraudolenta questa pandemia. Tutto ciò che riguarda il COVID-19 è una messa in scena.

Indipendentemente da quanto “sicuro” o efficace possa essere un vaccino nei confronti di persone sane, solo il 12% degli Americani è metabolicamente sano. Uno studio ha rivelato che il 45% degli Americani adulti soffre di patologie croniche e sarebbe ad alto rischio di complicanze associate alla vaccinazione COVID-19.

Ogni medico, infermiere e tecnico di laboratorio diventerà un cavallo di Troia quando tornerà a casa e diffonderà il virus, o qualsiasi altra cosa sarà contenuta nel vaccino. Si tratta di vaccini sperimentali, immessi sul mercato in fretta e furia. I vaccinati saranno cavie.

Lo US Code, l’Accordo di Helsinki e il Codice di Norimberga proteggono i cittadini dalla vaccinazione forzata, regolamentando il diritto ad acconsentire o a rifiutare una vaccinazione qualora venissero impiegati vaccini sperimentali, come quello per il COVID-19. Il pubblico non verrà informato dell’esistenza di queste protezioni legali.

Quello che abbiamo oggi è un consenso forzato (niente viaggi, niente lavoro, niente soldi). Gli operatori sanitari sarebbero in grado di mantenere il proprio posto di lavoro se si opponessero alla vaccinazione?

I residenti delle case di riposo, bisognosi di cure, con problemi mentali e non più autosufficienti sarebbero in grado di comprendere il modulo di consenso informato alla vaccinazione?

Secondo una raccomandazione del 1° dicembre 2020, sia gli operatori sanitari che i residenti nelle strutture di assistenza a lungo termine dovrebbero essere “prioritarizzati nel programma di vaccinazione contro il COVID-19, dando per scontato che gli operatori sanitari e i residenti nelle case di riposo si dichiarino favorevoli al vaccino. Ma le stesse autorità sanitarie prevedono che 4 dei primi 7 vaccini COVID-19 autorizzati potrebbero fallire.

Circa il 29% dei pazienti affetti da COVID-19 sono operatori sanitari e si presume che abbiano contratto l’infezione in ambiente ospedaliero.

I sondaggi indicano che il 37% di tutti gli operatori sanitari avrebbe qualche riserva a farsi vaccinare contro il COVID-19. Un altro studio rivela che solo il 27% degli operatori sanitari accetterebbe un vaccino COVID-19 appena immesso sul mercato.

Cosa succederebbe se……… una vaccinazione di massa nelle case di riposo provocasse la morte di molti anziani fragili? La prima volta che Medicare aveva coperto i costi di un vaccino antinfluenzale per le case di riposo, nel 1993, nelle stesse case di riposo si era verificata una epidemia influenzale che aveva ucciso migliaia di persone.

I residenti e il personale delle strutture di assistenza a lungo termine rappresentano il 6% dei casi di COVID-19 ma il 40% di tutti i decessi. Questo è dovuto all’età avanzata e al debole sistema immunitario dei pazienti ospiti delle case di riposo.

Poiché l’efficacia di un vaccino dipende dalla qualità della risposta immunitaria, è probabile che le persone con un sistema immunitario debole, come neonati, bambini piccoli ed anziani, non possano essere sufficientemente protette anche con i migliori vaccini. Ad esempio, la protezione [fornita dai vaccini] contro i vari ceppi del virus influenzale è solo del 29% nelle persone di oltre 75 anni d’età, in confronto al 41%-58% nelle persone fra i 60 e i 74 anni.

Cosa succederebbe se…….. la vaccinazione desse vita ad un fenomeno chiamato potenziamento immunitario, in cui una persona vaccinata contro una determinata malattia e successivamente esposta nuovamente a quello stesso agente patogeno (virus o batterio) sviluppa una malattia più grave di quella che avrebbe contratto se non fosse stata vaccinata?

Cosa succederebbe se un vaccino producesse più casi di COVID-19 anzichè meno? Non dite che è impossibile, attualmente ci sono più casi di poliomielite dovuti alla vaccinazione di quelli causati dal virus naturale.

Cosa succederebbe se…….. ci fosse un’esplosione di sindromi infiammatorie post-vaccinali? Alcuni vaccini possono produrre un’infiammazione cerebrale che causa sintomi come febbre, irrequietezza, anoressia e impossibilità di controllare le proprie emozioni (pianto acuto).

Cosa succederebbe se……. Ci sono così tanti gravi effetti collaterali derivanti dalle vaccinazioni che i casi riempiono interi reparti ospedalieri e sono erroneamente segnalati come COVID-19, che è in gran parte diagnosticato in base ai sintomi, non con test di laboratorio.

Non pensiate che questo non sia un problema. La National Academies of Science ha prodotto un documentodi 865 pagine sul problema degli effetti collaterali indotti dai vaccini.

È sufficiente ricoverare in ospedale gli anziani fragili e, a volte, è la stessa esperienza traumatica (isolamento, resistenza agli antibiotici, errori terapeutici, malnutrizione, quello che viene chiamato danno iatrogeno o trauma ospedaliero) a far morire prematuramente molti di loro.

Perché gli anziani non sviluppano anticorpi dopo la vaccinazione

Negli anziani la principale difesa organica contro le malattie infettive è costituita dalle cellule T prodotte nella ghiandola del timo. La ghiandola del timo degli anziani è raggrinzita e non produce più in modo efficiente le cellule T, in particolare le cellule T della memoria responsabili dell’immunità duratura.

È necessario zinco minerale in tracce per il buon funzionamento della ghiandola del timo. L’integrazione di zinco non è generalmente prevista nella pratica medica americana. Invece di disposizioni per migliorare la dieta dei residenti delle case di riposo con integratori a base di zinco, avremo normative che obbligheranno a vaccinare i pazienti fragili, che non trarranno nessun possibile beneficio della vaccinazione.

Invece, ci danno farmaci antivirali sempre più inefficaci

In caso di pandemia vengono promossi farmaci di successo come il remdesivir (Velkury) e il Tamiflu (oseltamivir).

Un rapporto afferma: “È inspiegabile che, nonostante la mancanza di dati scientificamente validi sull’efficacia e la sicurezza del Tamiflu (oseltamivir), organizzazioni di prestigio, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), la FDA statunitense, non solo abbiano raccomandato il farmaco in questione per il trattamento e la profilassi dell’influenza, ma ne abbiano anche fatto grandi scorte.”

Queste sono le stesse organizzazioni che si occupano di proteggere voi e la vostra famiglia dal COVID-19.

Remdesivir e oseltamivir sono farmaci in cui la desinenza “ivir” sta per antivirali. Big Pharma ha omesso i dati che mostrano che il Tamiflu è un farmaco anti-influenzale con parecchi problemi. “Non ci sono prove che il Tamiflu abbia salvato delle vite,” ha affermato un revisore esperto.

Ma eccoci qui, ancora una volta, con il revival di un altro farmaco “ivir,” il remdesivir.

Lo scopo finale: la vaccinazione di massa

La cosa triste di tutto ciò è che gli Stati Uniti potrebbero prepararsi a somministrare il vaccino COVID-19 in tutte le case.

Senza la prova della tessera di vaccinazione, non sarà possibile viaggiare, mangiare al ristorante, trovare un lavoro, ecc. Lo chiamerei “consenso forzato,” non “consenso informato.”

La legislazione statunitense afferma che gli Americani hanno il diritto di rifiutare la vaccinazione perché, in questo caso, si tratta di un vaccino sperimentale. L’obiettivo è vaccinare in massa tutta la popolazione, ecco per cosa si stanno muovendo le varie agenzie governative. Le carte d’identità vaccinali sono già in preparazione. Quanto durerà l’immunità contro il COVID-19? Forse sarà necessaria una vaccinazione annuale. E se il virus mutasse? E poi che succederà?

Aspettatevi che la cura sia peggiore della malattia

I cosiddetti vaccini salvavita saranno utilizzati per sedare una pandemia virale che, in base alle statistiche ufficiali, avrebbe ucciso (da inizio pandemia alla prima settimana di dicembre 2020) 281.000 Americani, cioè lo 0,085% della popolazione [330.000.000] (o 8,5 morti su 10.000), di cui il 94% deceduti per altre patologie, catalogate però come COVID-19, il che lascia 16.860 morti che sono probabilmente casi di tubercolosi,  una malattia polmonare simile al COVID-19, che rappresenta lo 0,005%, o 5 su 100.000 morti. Su 66,7 milioni di casi confermati dal test PCR, notoriamente impreciso, 42,9 milioni (il 65%) si sono ripresi da soli senza bisogno di nessun vaccino. Quindi, per queste persone la vaccinazione non rappresenterà alcun vantaggio. Altri milioni di Americani non sono mai stati testati, non hanno mai avuto sintomi e sono guariti benissimo. Il tasso di guarigione naturale supera l’efficacia del vaccino, che è del solo 7%, circa. Sarebbe meglio curare i malati gravi piuttosto che vaccinare inutilmente l’intera popolazione.

Bill Sardi

Fonte: lewrockwell.com
Link: https://www.lewrockwell.com/2020/12/no_author/covid-19-vaccination-the-big-ifs/
07.12.2020
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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