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La Redazione

 

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Uno dei giudici del caso Assange è un legale che ha già lavorato per l’MI6 e il ministero della Difesa

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A cura di Markus
Il 21 Febbraio 2024
8346 Views

Mark Curtis e John McEvoy
consortiumnews.com

Uno dei due giudici dell’Alta Corte che si pronunceranno sulla richiesta di Julian Assange di bloccare la sua estradizione negli Stati Uniti ha già rappresentato i servizi segreti britannici (MI6) e il Ministero della Difesa, ha rivelato Declassified.

Il giudice Jeremy Johnson è un legale autorizzato dalle autorità britanniche ad accedere ad informazioni top-secret. Johnson insieme a Victoria Sharp, il suo giudice anziano, dovrà decidere il destino del cofondatore di WikiLeaks. Se estradato negli USA, Assange rischia una condanna massima a 175 anni di prigione.

La sua persecuzione è voluta dai servizi di intelligence e di sicurezza di Washington, con i quali il Regno Unito ha profonde relazioni.

La carriera giornalistica di Assange era stata segnata dall’aver svelato i segreti dei servizi di sicurezza nazionali degli Stati Uniti e del Regno Unito. Ora si trova di fronte ad un giudice che aveva lavorato per alcune di queste agenzie statali e che per questo aveva ricevuto il nulla osta di sicurezza.

Come per i precedenti giudici che si erano pronunciati sul caso Assange, ciò solleva preoccupazioni circa i conflitti di interesse istituzionali. Non è chiaro quanto Johnson sia stato pagato per il suo lavoro per i dipartimenti governativi. I registri mostrano che era stato pagato due volte dal Dipartimento legale del governo per i suoi servizi nel 2018. L’importo era stato di oltre 55.000 sterline.

Informato dall’MI6

Il giudice Johnson era diventato giudice aggiunto dell’Alta Corte nel 2016 e giudice a pieno titolo nel 2019. Nella sua biografia si legge che ha “spesso agito in casi che coinvolgevano la polizia e i dipartimenti governativi“.

Come avvocato, nel 2007 aveva rappresentato l’MI6 come osservatore durante le inchieste sulla morte della Principessa Diana e di Dodi Al Fayed.

Johnson aveva lavorato al fianco di Robin Tam QC, precedentemente descritto dagli annuari legali come un avvocato che “svolge un’enorme quantità di lavoro spesso delicato” per il governo del Regno Unito. All’epoca, fonti del Foreign Office non ricordavano “un’occasione precedente in cui l’MI6 avesse nominato avvocati per un’inchiesta”. Secondo quanto riferito, l’MI6 era “così preoccupato da possibili rivelazioni” durante l’inchiesta che Johnson era stato incaricato di “partecipare alle udienze”.

Secondo quanto riferito, aveva ricevuto un briefing dall’MI6 prima dell’inchiesta ed era stato incaricato di fornire “tutta l’assistenza che il coroner avesse potuto richiedere”.

Difendere il Ministero

Johnson ha rappresentato anche il Ministero della Difesa britannico (MoD) in almeno due occasioni. Nel 2013, aveva lavorato per il ministero durante l’inchiesta di alto profilo Al-Sweady, che aveva vagliato le accuse di “tortura e uccisione illegale di prigionieri iracheni da parte di soldati britannici” nel 2004.

Gli avvocati del Ministero della Difesa avevano affermato che le accuse irachene erano “frutto di menzogne” e che gli autori di tali affermazioni “erano colpevoli di una cospirazione criminale”. Johnson aveva sostenuto che esistevano “prove forensi convincenti, ampie e indipendenti” per confutare la tesi dell’accusa. L’inchiesta, durata cinque anni e costata circa 25 milioni di sterline, aveva scagionato le truppe britanniche.

Johnson aveva lavorato per il Ministero della Difesa anche nel 2011, in un caso di appello contro Shaun Wood, un militare della Royal Air Force (RAF). L’anno precedente Wood aveva vinto la sua causa di risarcimento contro il Ministero della Difesa, sostenendo che la sua condizione neurologica, simile al morbo di Parkinson, era stata causata dall’esposizione a solventi organici durante il servizio nella RAF.

Il giudice aveva accolto la richiesta di risarcimento di Wood nei confronti del Ministero della Difesa, che aveva ammesso la violazione degli obblighi, ma aveva contestato che questa avesse causato i danni da lui lamentati.

La massima autorizzazione di sicurezza

Più o meno nel 2007, Johnson era stato nominato dal procuratore generale “avvocato speciale”, come risulta da Declassified. Si tratta di avvocati con una speciale autorizzazione che hanno il compito di valutare le prove segrete nei procedimenti non aperti al pubblico.

Gli avvocati speciali “devono sottoporsi e ottenere il Developed Vetting (il più alto livello di autorizzazione di sicurezza del governo di Sua Maestà) prima della loro nomina”, si legge nella guida del governo.

Il Developed Vetting è necessario per le persone che hanno “accesso frequente e incontrollato a materiale TOP SECRET o che richiedono l’accesso a materiale con parole in codice TOP SECRET”.

Nel 2016, Johnson aveva lavorato come avvocato speciale nel caso di Abdel Hakim Belhaj, un cittadino libico che aveva accusato il governo britannico e l’MI6 di aver partecipato al rapimento suo e della moglie incinta, Fatima Bouchar. Il governo britannico si era successivamente scusato per le sue azioni, che avevano contribuito alla consegna, alla detenzione e alla tortura di Belhaj e Bouchar.

WikiLeaks aveva pubblicato documenti sensibili sulla pratica delle “consegne straordinarie” da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna durante la guerra al terrorismo.

Nel 2013, Johnson era stato tra i 57 avvocati speciali che avevano criticato il Justice and Security Act, che prevede che i tribunali britannici “possano… ascoltare le prove negate ad una parte – e ai suoi avvocati – per motivi di sicurezza nazionale“. Gli avvocati avevano definito la riforma “fondamentalmente ingiusta” e “un allontanamento dal principio fondamentale della giustizia naturale che tutte le parti hanno il diritto di vedere e contestare”.

Sharp & Johnson

La giudice principale del caso di estradizione di Assange presso l’Alta Corte è Dame Victoria Sharp, presidente della King’s Bench Division, nominata nel 2019 dall’allora Primo Ministro Theresa May. Declassified aveva reso pubblico che la Sharp ha legami familiari con il Partito Conservatore.

La Sharp e Johnson hanno giudicato altri casi legali di alto profilo. Nel 2022 avevano respinto una richiesta di revisione giudiziaria relativa alla raccolta e alla condivisione di dati grezzi da parte di GCHQ, MI5 e MI6.

Avevano anche emesso una sentenza contro l’estradizione. Nel 2023, la Sharp e Johnson si erano pronunciati contro l’estradizione negli Stati Uniti di un cittadino britannico condannato per frode in criptovalute, sostenendo che “sarebbe stato possibile perseguirlo nel Regno Unito”.

Per conto del Ministero dell’Interno e della Polizia

L’approvazione britannica per l’estradizione di Assange negli Stati Uniti, che deriva dal tentativo di Washington di punire e mettere a tacere Assange, è stata data da diversi Segretari agli Interni.

Johnson aveva rappresentato il Ministero degli Interni nel 2012, in un caso relativo ad una richiesta di asilo da parte di un immigrato che era stato precedentemente sottoposto a tortura in Angola. In quel periodo il Ministro degli Interni era Theresa May, che, come Primo Ministro, avrebbe poi autorizzato l’operazione di sequestro di Assange dall’ambasciata ecuadoriana a Londra, nell’aprile 2019.

Johnson aveva anche collaborato con la Metropolitan Police in una serie di casi controversi riguardanti la polizia politica e la presunta sorveglianza illegale. La Met avrebbe avrebbe poi messo in pratica l'”Operazione Pelican“, il piano segreto per sequestrare Assange dal suo asilo nell’ambasciata ecuadoriana.

Johnson aveva anche rappresentato la polizia delle West Midlands nelle inchieste sul disastro dello stadio di Hillsborough e sugli attentati al pub di Birmingham del 1974. Quest’ultimo aveva portato incarcerazione di sei uomini con l’ingiusta accusa di aver ucciso 21 persone con una bomba piazzata dall’IRA.

Johnson è stato recentemente nominato membro giudiziario dell’Investigatory Powers Tribunal, che indaga sulle denunce “relative all’uso di poteri intrusivi, come le intercettazioni telefoniche da parte dei servizi di intelligence, delle forze dell’ordine e delle autorità pubbliche”.

Mark Curtis e John McEvoy

Fonte: consortiumnews.com
Link: https://consortiumnews.com/2024/02/19/assange-judge-worked-for-mi6-defence-ministry/
19.02.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchsciotte.org

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