Joe Lauria
consortiumnews.com
Martedì gli Stati Uniti hanno presentato due garanzie all’Alta Corte di Inghilterra e Galles, affermando che non chiederanno la pena di morte per l’editore di WikiLeaks Julian Assange e che permetteranno ad Assange di “cercare di far valere” il Primo Emendamento in caso di estradizione”, secondo Stella Assange, moglie di Assange.
Gli Stati Uniti “non si impegnano a ritirare la precedente affermazione dell’accusa, secondo cui Julian non avrebbe il diritto di appellarsi al Primo Emendamento perché non è un cittadino statunitense”, ha dichiarato Stella Assange. Al contrario, gli Stati Uniti si sono limitati a parole di circostanza, sostenendo che Julian potrà ‘cercare di far valere’ il Primo Emendamento in caso di estradizione”.
Gli Stati Uniti erano legalmente obbligati ad assicurare ad Assange una garanzia di libertà di parola equivalente all’articolo 10 della Corte europea dei diritti dell’uomo, che il tribunale britannico è tenuto a seguire. Senza questa garanzia, Assange dovrebbe essere liberato, secondo un commento del Crown Prosecution Service britannico sulle estradizioni.
Nel 2020, nella causa USAID contro Alliance for Open Society, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva stabilito che i cittadini non statunitensi al di fuori degli Stati Uniti non possiedono diritti costituzionali. Sia l’ex direttore della C.I.A. Mike Pompeo che Gordon Kromberg, il pubblico ministero di Assange negli Stati Uniti, hanno affermato che Assange non gode della protezione del Primo Emendamento.
Anche a causa della separazione dei poteri negli Stati Uniti, il Dipartimento di Giustizia del ramo esecutivo non può garantire ai tribunali britannici ciò che il ramo giudiziario statunitense potrà decidere in merito ai diritti in tribunale di un cittadino non statunitense, ha affermato Marjorie Cohn, docente di legge ed ex presidentessa della National Lawyers’ Guild.
“Supponiamo che… l’amministrazione Biden abbia dato garanzie che [Assange] sarà in grado di far valere il Primo Emendamento e che la Corte Suprema decida che si tratti di garanzie significative”, ha detto la Cohn al webcast CN Live! di Consortium News il mese scorso. “Questo non significa nulla, perché una delle cose che i tribunali britannici non capiscono è il concetto statunitense della separazione dei poteri”.
“I pubblici ministeri possono dare tutte le garanzie che vogliono, ma il potere giudiziario, un’altro dei tre rami del governo negli Stati Uniti, non deve attenersi alle richieste o alle garanzie del ramo esecutivo”, ha detto la Cohn.
In altre parole, se Assange potrà fare affidamento sul Primo Emendamento per difendersi in un tribunale statunitense dipenderà da quel tribunale, non da Kromberg o dal Dipartimento di Giustizia, che martedi ha rilasciato l’assicurazione.
“Gli Stati Uniti hanno rilasciato una non assicurazione in relazione al Primo Emendamento”, ha dichiarato Stella Assange.
Assange può contestare le garanzie
Il team legale di Assange ha ora il diritto di contestare la credibilità e la validità delle garanzie statunitensi presentate martedì. Gli Stati Uniti avranno quindi il diritto di rispondere alle argomentazioni legali di Assange alla Corte, che terrà un’udienza il 20 maggio per stabilire se accettare o meno le garanzie statunitensi.
Se la corte accetterà, Assange potrà essere messo su un aereo per gli Stati Uniti teoricamente il giorno stesso. In caso contrario, ad Assange verrebbe concesso un appello completo contro l’ordine di estradizione del Ministero degli Interni del 2022. Assange è ricercato negli Stati Uniti per 17 capi d’accusa ai sensi della legge sullo spionaggio del 1917 e per un’associazione a delinquere finalizzata all’intrusione informatica. Negli Stati Uniti rischia fino a 175 anni di carcere.
“La nota diplomatica non allevia in alcun modo l’estrema angoscia della nostra famiglia per il suo futuro – la triste aspettativa di trascorrere il resto della sua vita in isolamento in una prigione statunitense per aver pubblicato articoli che avrebbero meritato un premio”, ha dichiarato Stella Assange.
La donna ha rilasciato la seguente dichiarazione martedì alle 11:36 del mattino:
“Gli Stati Uniti hanno rilasciato una non assicurazione in relazione al Primo Emendamento e un’assicurazione standard in relazione alla pena di morte. Non si sono impegnati a ritirare la precedente affermazione dell’accusa, secondo cui Julian non avrebbe i diritti del Primo Emendamento perché non è cittadino statunitense. Al contrario, gli Stati Uniti si sono limitati a parole di circostanza, affermando che Julian potrà ‘cercare di far valere’ il Primo Emendamento in caso di estradizione. La nota diplomatica non allevia in alcun modo l’estrema angoscia della nostra famiglia per il futuro di Julian, che ha la prospettiva di dover trascorrere il resto della sua vita in isolamento in una prigione statunitense per aver pubblicato articoli che avrebbero meritato un premio. L’Amministrazione Biden deve abbandonare questo pericoloso procedimento giudiziario prima che sia troppo tardi”.
BREAKING:
“The United States has issued a non-assurance in relation to the First Amendment, and a standard assurance in relation to the death penalty. It makes no undertaking to withdraw the prosecution's previous assertion that Julian has no First Amendment rights because he… pic.twitter.com/lu7bkw0M5u
— Stella Assange (@Stella_Assange) April 16, 2024
Joe Lauria
Fonte: consortiumnews.com
Link: https://consortiumnews.com/2024/04/16/us-issues-assurances-assange/
16.04.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org