DI SIMON TORKINGTON
Al World Economic Forum 2017 l’innovazione fu un tema chiave QUI si possono rivedere le sessioni del Maintaining Innovation.
Il cuore dell’industria tecnologica di Londra è chiamato Silicon Roundabout, ma, dato il volume dell’interscambio tecnico di traffico, non sembra rappresentare una grande minaccia per Palo Alto e per i giganti dell’innovazione della Silicon Valley. Questo confronto sembra troppo lusinghiero, come mostra questa mappa della Commissione europea che evidenzia le aree più innovative e meno innovative in Europa.
Le aree verde scuro sulla mappa indicano le regioni leader per innovazione in Europa e la Silicon Roundabout – in GB, dove si trovano giganti della tecnologia come Google – si trova nel cuore di una di queste regioni.
Come si misura l’innovazione
L’innovazione si misura prendendo come parametro una serie di criteri, tra cui il numero di nuovi prodotti inventati, la percentuale di posti di lavoro ad alta tecnologia e il numero di laureati sul mercato, disponibili per lavori nell’industria tecnologica.
Un continente Diviso
Appare chiaro dalla mappa che esiste una netta divisione tra le aree dell’Europa che più innovano e quelle che stanno lottando per modernizzarsi.
Grecia e Spagna, ad esempio, stanno producendo poco in termini di innovazione, cosa che può solo ostacolare la ripresa dalla crisi post-economica. A est, Polonia e Repubblica Ceca sono tra i paesi meno innovativi in Europa.
Un futuro innovatore?
Un trend preoccupante per l’Europa è che le prestazioni innovatrici sembrano vacillare.
Le regioni colorate di arancioni sulla mappa in alto mostrano le aree in cui l’innovazione è diminuita tra il 2014 e il 2016. Nel 2008 questa mappa era quasi tutta colorata di verde, ma a quel tempo, l’iPhone della Apple era solo una nota sul sul blocco e le app erano appena all’inizio.
Il rallentamento dell’innovazione può essere un sintomo del malessere economico di fondo che attanaglia l’Europa, ma potrebbe anche essere conseguenza di quella raffica di innovazioni che hanno fato seguito al lancio degli smartphone, che ha inevitabilmente iniziato a sistemarsi sul mercato.
Simon Torkington
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario
Di tutti i criteri di valutazione manca l’unico che invece serve, la godibilità della vita delle persone.. di TUTTE le persone.
Se per innovazione si intende che miliardi di poveri cristi devono lavorare 10 ore al giorno per permettere a pochi viscidi ricconi che possono permetterselo di non alzare mai una paglia nella loro vita e di vivere di più (grazie alla tecnologia costosa per soli ricchi) allora questa NON è innovazione, è solo una presa per il c… al genere umano.
L’innovazione tecnologica,perché è di questo che stiamo parlando, si misura normalmente con il numero di brevetti assegnati ad ogni Paese. Per i Paesi europei un indicatore importante sono le statistiche dell’EPO (European Patent Office).
https://www.epo.org/about-us/annual-reports-statistics/statistics.html#granted
Da queste si ricava che per gli anni 2008 – 2017 nei Paesi più importanti il numero di brevetti ottenuti è passato da :
DE 13496 -> 18813
UK 1968 -> 3116
FR 4801 -> 7325
IT 2253 -> 3111
L’innovazione quindi è aumentata in generale. Ci sono due problemi : l’innovazione in alcuni settori è più importante che in altri e la conpetizione con i Paesi asiatici che se ne fregano della proprietà intellettuale e con lo spionaggio industriale e il reverse engineering stanno conquistando i mercati perché possono produrre a prezzo stracciato. Bene ha fatto Trump a imporre dazi. L’Europa deve seguire l’esempio.
Tanti anni fa, a casa dei miei il telefono non c’era.
Casa in mezzo ala campagna, 1 km esatto dalla fine della strada.
Nel 1985 il Comune ci “concede” di avere la fornitura dell’acqua (sempre a quel km di distanza!), e la SIP, sempre pagando, mette i pali per il telefono.
Dopo anni, abbiamo chiesto il distacco della linea.
Pagavi ma non funzionava mai.
Si rompevano i cavi, il “tecnico” veniva, li aggiustava aggiungendo un pezzo di cavo annodato, poi dopo un mese si rompeva nuovamente.
Ma nel frattempo funzionava dimmerda!
Fruscii,, contatti, disturbi.
Nel 1993 lavoravo in un magazzino che, fra le altre cose, vendeva anche i meravigliosi Motorola “8400” da 2.400.000 £ (+ IVA!).
Per lavoro dovevo portarmelo dietro, anche a casa.
Ma non funzionava!
“Zona non servita”.
Poi c’è stato il “boom” dei cellulari, a basso prezzo, diciamo primi anni 2000.
A quel punto funzionavano anche a casa mia, ma solo quando volevano loro.
La line atelefonica nel frattempo andava e veniva, impossibile avere la ISDN.
Arriviamo ai giorni nostri: Internet via radio, 4,5 G !!!
Peccato che non funzioni!
I cellulari invece sì , cioè due operatoti sì e gli altri no.
Quindi, “innovazione”, certamente, ma se non siamo capaci di far funzionare cellullari e PC , in una casa di pianura, in mezzo alla Pianura Padana… di cosa stiamo parlando?
Bastava mettere cavi seri, con i pali alla giusta distanza, e avremmo potuto avere ISDN e poi ADSL.
Ma costava, meglio fare un lavoro alla cavolo, tanto il cliente ha sempre pagato le bollette lo stesso!!!!
L’Italia è tutta colline e montagne, pensa te se può funzionare qualcosa con questo sistema qui.
Non abbiamo più i servizi essenziali (basta un ritardo nel pagamento di una bolletta, e ti staccano la fornitura!), però ci vogliono convincere che stiamo innovando.
Non serve avere lavoro, scuole, spazi per socializzare, natura incontaminata, un minimo di sicurezza per il futuro.
No, l’importante è avere il “39G”, per far cosa , poi…..
Ho appena finito di rileggere “Stato di Paura” di Michael Crichton.
Parla di “Ambientalismo”, ma le conclusioni potrebbero tranquillamente essere applicate alla tanto decantata “innovazione”.
Serve solo ad indirizzare le cose in maniera che i rapporti di potere all’interno della Società non cambino, e che i soliti signori possano avere il cappio ben stretto attorno al nostro collo!
Se innovazione vuol dire unicamente la cecità tecnologica preferisco essere arretrata. Cosa significa INNOVARE? Innovare significa ripensare dei sistemi nuovi di società, di economia, di benessere, quest’ultimo inteso come bene COMUNE, non di pochi e, soprattutto, non come consumo di beni superflui a disposizione di chiunque. Per beni superflui intendo tutta una serie di oggetti e di tecnologie che non arricchiscono altro che le tasche dei produttori di spazzatura, spacciata come necessaria.
INNOVARE significa un cambiamento epocale verso un miglioramento che però non abbia ricadute negative da altri lati, altrimenti non è un’innovazione ma un’applicazione di egoismi.
Io credo che bisogna stare molto attenti a classificare ciò che è innovazione e ciò che non lo è.
La tecnologia è un mezzo non un fine. La tecnologia, e quindi l’innovazione, serve per un avanzamento del pianeta non per un pianeta votato alla catastrofe ecologica, sociale, economica e culturale proprio grazie al consumo di una tecnologia, diciamo “orientata”.