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La Redazione

 

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Possibile che l’industria ucraina del traffico di organi umani e della prostituzione infantile interessi solo a Maria Zakharova?

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A cura di Markus
Il 29 Giugno 2023
26304 Views

Declan Hayes
strategic-culture.org

Questo articolo affronta le dichiarazioni della portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova e di altri, secondo cui l’Ucraina di Zelensky sarebbe un importante centro criminale nel traffico globale di organi umani e nella prostituzione infantile collegata alla tratta delle bianche, nonché le recenti affermazioni dell’Unione Europea secondo cui tutte queste affermazioni “russe” sarebbero disinformazione.

A causa della gravità di tali accuse e relative smentite, questa analisi preliminare è scritta in uno stile quasi accademico ed è divisa in sezioni per aiutare le autorità interessate a trovare i colpevoli, da qualsiasi parte si trovino.

La sezione 1 analizza il commercio globale di organi umani e la prostituzione infantile, stabilisce che queste lucrative industrie esistono e che, come nel caso dell’Orgy Island di Jeffrey Epstein, alcuni individui, centri della criminalità organizzata e istituzioni devono essere colpevoli o coinvolti in questo traffico. La sezione 2 analizza il ruolo centrale che l’Ucraina ha storicamente svolto in questo tipo di traffici e ipotizza che ci possa essere un gran numero di ucraini attualmente attivi in questo tipo di criminalità. La sezione 3 stabilisce che, poiché l’Occidente è da tempo a conoscenza di tali crimini, questi ultimi non sono il risultato della disinformazione russa o di fantasie del genere. La sezione 4 conclude sostenendo che la dittatura di Zelensky e i suoi sostenitori occidentali devono permettere l’ingresso agli obitori e agli ospedali ucraini a investigatori affidabili e che le autorità russe sono allo stesso modo tenute a consegnare a queste stesse autorità super partes copie di qualsiasi documento pertinente relativo a questi crimini commessi dagli ucraini.

1. Le industrie globali della prostituzione infantile e del traffico di organi

La National Kidney Association americana stima che il commercio illegale di organi abbia un valore superiore a 1 miliardo di dollari all’anno. Lo scandalo dei reni di Gurgaon, in cui poveri indiani si facevano prelevare i reni per clienti indiani e stranieri, è solo uno dei tanti scandali che dimostrano che si tratta di un’industria globale organizzata e molto redditizia, che attira l’interesse di tutti i criminali senza scrupoli in grado di sfruttare le relative opportunità.

L’Ufficio Internazionale del Lavoro di Ginevra stima che oltre 10 milioni di bambini siano intrappolati nel giro della prostituzione e della pornografia infantile. Il caso di Peter Scully dimostra che a livello mondiale esiste una domanda significativa [per film] di stupro e smembramento di bambini vulnerabili. Il lavoro più tristemente famoso di Scully era stato Daisy’s Destruction, in cui i pervertiti pagavano 10.000 dollari a testa per vedere Scully e altri due adulti torturare e stuprare Daisy, una bambina di 18 mesi, prima di ucciderla in uno degli snuff movie di maggior “successo” del web. Una ricerca su YouTube mostra che la Cambogia rimane un hotspot per chi cerca sesso con bambini in età prepuberale e ulteriori indagini e resoconti degli arresti di bande organizzate hanno dimostrato che la pedopornografia e la prostituzione infantile sono industrie enormi e molto lucrative.

Anche lasciando da parte le fattorie del sesso infantile di Jeffrey Epstein e l’orfanotrofio maschile di Kincora gestito dall’MI5, notizie come questo articolo del Daily Mail o questo pezzo del Guardian mostrano che la prostituzione infantile è diffusa negli Stati Uniti e, poiché tutti i riferimenti forniti finora sono precedenti al colpo di stato ucraino del 2014, non sono il prodotto della propaganda russa. Si tratta di grandi industrie globali che coinvolgono le persone più amorali e le vittime più sfortunate e, visto che esistono persone amorali dalla parte di Zelensky delle linee del fronte ucraine, parliamo di reggimenti nazisti e simili, non ci sono ragioni a priori per credere che tali persone non siano coinvolte in queste operazioni ucraine di lunga data.

2. Il ruolo dell’Ucraina nell’industria globale del traffico di organi e della prostituzione infantile

Questi rapporti del 2006, 2007 e 2009 sottolineano la preoccupazione che le Nazioni Unite nutrono da tempo per il traffico sessuale di bambini e le relative “industrie” in Ucraina. Qui potete leggere la Risoluzione 60/251 delle Nazioni Unite, del 15 marzo 2006, sul traffico di bambini, la prostituzione infantile e la pornografia infantile in Ucraina.

Il Centro europeo per la legge e la giustizia (ECLJ) è un’organizzazione non governativa internazionale che si dedica alla promozione e alla tutela dei diritti umani in Europa e nel mondo. Dal 2007 l’ECLJ gode di uno speciale status consultivo presso le Nazioni Unite/ECOSOC. Ecco il loro rapporto del 2006 sul caso dei bambini scomparsi, dei neonati persi e dei cadaveri privi di organi in Ucraina.

Il Child Protection Hub è una federazione balcanica per la protezione dell’infanzia. Ecco il loro rapporto del 2015 e quello successivo del 2016, in cui si afferma che gli orfanotrofi ucraini sono centri di traffico di bambini, pornografia infantile e prostituzione infantile.

Ecco una serie di domande alla sessione 2007 del Parlamento europeo, che cita un rapporto della BBC, in cui si indagava sul mercato delle cellule staminali e degli organi dei neonati in Ucraina. Ecco un’interrogazione alla sessione del 2015 del Parlamento europeo che chiede informazioni sul prelievo di organi nell’Ucraina orientale.

Ecco un rapporto della BBC del 2022 su come l’industria del sesso sfrutta i rifugiati ucraini. Ecco un rapporto americano che spiega come i rifugiati vengano coinvolti nella prostituzione. Ecco un articolo molto più lungo che cita lo sfruttamento sessuale dei bambini a scopo di lucro in Canada, Stati Uniti e Messico. Ecco un pezzo su come i bambini rifugiati ad Atene siano stati intrappolati nell’industria della prostituzione e della pornografia infantile. Queste affermazioni non dovrebbero sorprendere chi ha familiarità con la situazione dei bambini rifugiati dell’Asia occidentale o di altri Paesi che hanno dovuto fuggire da una delle tante guerre scatenate dalla NATO negli ultimi decenni e non c’è motivo di credere che la stessa sorte non tocchi ai minori ucraini non accompagnati o sottoposti a sfruttamento.

Ecco le autorità ucraine che, nel 2011, avevano ammesso che il traffico illegale di organi era fuori controllo. Questo rapporto belga ci dice che l’Ucraina rimane il principale hub europeo per il prelievo illegale di organi umani. Questo articolo del 2010 ci spiega invece che le bande criminali israeliane sono al centro dell’industria ucraina del prelievo di organi, una considerazione importante dato che in Israele la domanda supera di gran lunga l’offerta, così come nel mercato altrettanto lucrativo della Svizzera.

Questa ricerca su Google indica che il prelievo illegale di organi prospera ancora in Ucraina. Ecco un importante rapporto di Kashmiri, che descrive in dettaglio le lacune dei media russi prima di sostenere in modo convincente, e citando la legge ucraina a sostegno, che le autorità ucraine sono impegnate nel prelievo di massa di organi umani.

Ecco un articolo giapponese su alcuni cittadini ucraini a cui era stato offerto denaro per i loro organi. Ecco un pezzo del Guardian del 2010 sui chirurghi ucraini arrestati per aver prelevato organi umani.

Infine, poiché questo rapporto dell’USAID e l’articolo più ampio a cui è collegato rendono evidente che persino la CIA è consapevole della portata del traffico di organi e di esseri umani in Ucraina, possiamo tranquillamente supporre che tali pratiche siano ancora diffuse sia nelle regioni dell’Ucraina ancora in mano alle forze naziste alleate di Zelensky, sia in quelle in cui queste stesse forze hanno operato conquiste territoriali.

Possiamo affermarlo con certezza poiché, sulla base di tutti i link sopra riportati, si tratta di industrie disgustose in cui sono coinvolte le persone più disgustose e amorali, non solo a livello globale ma anche in Ucraina. E, poiché negli ultimi anni l’Ucraina è diventata più, e non meno, suscettibile a queste pratiche criminali, non possiamo che ribadire che queste accuse di traffico di bambini e di organi devono essere esaminate in modo trasparente e i colpevoli chiamati a risponderne.

3. La complicità occidentale nell’industria globale del traffico di organi e della prostituzione infantile

Come nel caso dell’Afghanistan e della Siria, l’Occidente è complice di questi crimini contro l’umanità sia a livello macroscopico che microscopico. In generale, l’Unione Europea e la NATO pompano sempre più miliardi nell’Ucraina di Zelensky, da tempo riconosciuta come uno dei Paesi più corrotti al mondo. I media occidentali e altri influencer sociali lo negano e mentono sfacciatamente, sostenendo che l’Ucraina di Zelensky e gli ucraini pro-giunta siano in qualche modo i portabandiera di tutto ciò che è buono e sano.

I mezzi della propaganda dell’Unione Europea pubblicano in continuazione “smentite” di tutte queste accuse; sono in fase di negazione e, come parte dello sforzo bellico dell’UE contro la Russia, sono pagati per negare e per non produrre prove o “smentite” effettive. La Commissione europea afferma di “non essere a conoscenza di alcun rapporto affidabile su presunti casi di prelievo e commercio di organi umani in Ucraina”. In altre parole, spetta ad altri pubblicare quei “rapporti affidabili” che l’Unione Europea senza dubbio sminuirà o respingerà, così come aveva fatto per i casi che coinvolgevano i suoi proxy jihadisti in Siria, i cui crimini più oscuri conosco molto bene e che, anche se mi perseguiteranno per il resto della mia vita, costituiscono un modello inestimabile per valutare i crimini dei loro fratelli e sorelle dell’ISIS ucraini.

Qui in Irlanda, come in gran parte dell’Europa occidentale, ci viene ora detto che la maggior parte dei nostri indesiderati rifugiati ucraini, a cui sono state date case e paghette gratuite, resterà perché qui per loro la vita è semplicemente troppo bella e facile e non hanno nessuna voglia di fare le valigie (di Gucci) e tornarsene a casa. Allo stesso tempo, i think tank allineati alla NATO ci dicono che dobbiamo fare di più per questi parenti dei nazisti ucraini e dei trafficanti di organi, anche se i siriani e altre persone meritevoli continuano a morire e ad essere falciati in massa.

Mentre i bambini ucraini e altri che si spacciano per bambini ucraini continuano ad arrivare, ci sono almeno due gruppi principali che beneficiano di questo esodo moderno. In primo luogo le aziende occidentali, di cui ho scritto in precedenza, che non hanno bisogno di questo inutile bagaglio in Ucraina e sono felici di liberarsene. In secondo luogo, le ONG occidentali, i fornitori e gli apologeti del nazismo, che traggono vantaggio dall’avere qui questi pesi morti.

Certo, ci sono dei costi sociali, come le comunità irlandesi che sono state inondate da ucraini che usavano le proprie case come bordelli e commentatori radiofonici uccisi in incidenti stradali da uomini ucraini in età militare, ma la NATO sosterrebbe che qualsiasi impresa di dimensioni simili avrebbe perdite simili.

E poi c’è la cosa più bella di tutte, le ragazze e i ragazzi ucraini di cui “si prenderà cura” TUSLA, l’agenzia statale irlandese per l’infanzia. Diarmaid Ó Cadhla, che si può vedere qui mentre protesta fuori dalla prigione di Mountjoy contro i tribunali illegali a porte chiuse della TUSLA e i suoi abusi su bambini irlandesi vulnerabili, sostiene giustamente che “generazioni di famiglie irlandesi hanno sofferto sotto le “cure” della TUSLA e i bambini rifugiati sono doppiamente vulnerabili perché non avranno nessuno a prendersi cura di loro”.

Parlando in privato con Ó Cadhla e con altri che lottano contro questi organismi onniscienti e non rendicontabili, devo dire che solo il cielo potrà aiutare i bambini ucraini o qualsiasi altro immigrato vulnerabile che finirà sotto il controllo della TUSLA o di una qualsiasi delle sue coorti europee o britanniche. Se il sistema britannico, riservato e autoreferenziale, aveva sacrificato senza scrupoli Baby P e gli adolescenti di Rotherham e non aveva mai scoperto cosa faceva Jimmy Savile, il masticasigari della BBC, con le centinaia di bambini piccoli che aveva violentato, sicuramente solo un pazzo o un apologeta nazista corrotto potrebbe sostenere che i bambini ucraini vulnerabili se la passerebbero meglio.

La conclusione di tutto questo è che i bambini ucraini che non sono legati ai nazisti di Azov o a qualche gruppo simile farebbero meglio a stare attenti. Le offerte di assunzione di rifugiati ucraini da parte di Amazon e di altre aziende predatrici con orribili pratiche di lavoro non sono una panacea. Sebbene queste offerte siano una buona pubblicità per il mega-miliardario Jeff Bezos, si tratta di lavori mal pagati che non offrono alcun futuro ai singoli individui, per non parlare dei milioni di ucraini e delle altre vittime delle guerre della NATO di cui siamo stati vittime. La situazione è tale che istituzioni apparentemente liberali come l’Università di Oxford sono stufe dei danni causati da questi indesiderati parassiti sociali. La soluzione non sta nel promuovere iniziative artistiche a Birmingham, ma nel porre fine alla carneficina che spinge lle persone a fuggire per la propria vita verso le case di accoglienza irlandesi dove, secondo l’Ombudsman, è probabile che vengano violentate da bande o peggio.

La triste realtà che si cela dietro la mezza propaganda del Kyiv (sic) Independent dell’MI5 è che le persone fuggono dalla guerra per i tradizionali motivi che, in tempi così turbolenti, causano spostamenti demografici. E, anche se le persone possono tornare dove si combatte perché è lì che si trova il loro cuore, questo, come tutta la propaganda, non dimostra nulla. La realtà è che in Ucraina c’è una guerra in corso e che ci sono persone inqualificabili, molte delle quali dalla parte ucraina del fronte e altre ancora al sicuro nelle loro ONG e nei think tank della NATO, lontano dai combattimenti, che fanno le cose più inqualificabili e traggono profitto da questa guerra.

4. Soluzioni e avvertenze

Maria Zakharova ha fatto affermazioni credibili contro la giunta di Kiev, Damasco le aveva fatte contro i ribelli siriani (sic) della NATO, Gary Webb aveva lanciato accuse di spaccio di droga contro la CIA, la Pall Mall Gazette aveva implicato l’educata società vittoriana nella tratta delle schiave bianche e accuse simili erano state espresse nei confronti dell’orfanotrofio maschile di Kincora dell’MI5 e di Jeffrey Epstein, al soldo della CIA.

Tutte queste accuse si erano rivelate vere e, in questo caso, personalmente credo non solo che le accuse della Zakharova siano molto fondate, ma anche che tutte le accuse di questo tipo contro la giunta di Kiev debbano essere esaminate a fondo con i mezzi più appropriati, in modo che i colpevoli possano essere puniti e che si possa fare ammenda per le vite innocenti distrutte dalla loro sete di denaro.

La Zakharova, parlandone, ha fatto un gran bene alle vittime delle industrie ucraine di questo incredibile il traffico di esseri umani. Spetta ora alle autorità russe alzare la posta in gioco, rendere pubbliche alcune delle loro prove chiave e far sapere non solo ai criminali dell’Ucraina di Zelensky, ma anche alle loro ONG e ai loro alleati statali più a ovest, che i colpevoli pagheranno davvero molto caro per i loro spregevoli crimini commessi negli ultimi anni.

E, sebbene la NATO possa liquidare la Zakharova come russa e me come semplice irlandese, i fatti indicano che l’Ucraina di Zelensky è colpevole di crimini simili a quelli di Eichmann e, proprio come Eichmann, anche i suoi moderni cloni ucraini e della NATO dovranno rispondere dei loro reati contro i popoli di Ucraina, Siria e Russia.

Declan Hayes

Fonte: strategic-culture.org
Link: https://strategic-culture.org/news/2023/06/23/ukraine-human-organ-and-child-prostitution-trafficking-industries-does-only-russia-maria-zakharova-still-care/
23.06.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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Declan Hayes, pensatore e attivista cattolico, ex docente di Finanza presso l’Università di Southampton.

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