Politica Identitaria = Genocidio dei Bianchi

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PAUL CRAIG ROBERTS
paulcraigroberts.org

Il sovvertimento della scienza e della cultura basata sui fatti da parte dall’ideologia esclusivamente emotiva della Politica Identitaria sta gettando le basi per il genocidio delle popolazioni bianche. Sembra un’affermazione stravagante. Tuttavia, deriva in modo logico dalla sua identificazione dei Bianchi con la violenza, l’oppressione e tutti i mali del mondo.

In un certo numero di articoli ho riportato esempi di attacchi a scienziati, rei di aver concluso, sulla base delle loro ricerche, che razza, genere e intelligenza hanno una base genetica. Poiché non sono un esperto di genetica, non posso attestare la verità, la falsità o la reale entità delle differenze genetiche. Il mio interesse è limitato alla [denuncia della] soppressione delle scoperte scientifiche da parte dell’ideologia. Stiamo rivivendo l’occultamento delle prove da parte della Chiesa Cattolica e la punizione di quelli che le avevano presentate (p.e. che la Terra ruota intorno al sole e non viceversa). Stiamo rivivendo la credenza dell’esistenza delle streghe, che aveva portato all’uccisione di persone innocenti a Salem, nel Massachusetts, nel 1692-1693. Stiamo rivivendo la distruzione della genetica sovietica da parte di Trofim Lysenko e di Stalin.

E gli scienziati e gli studiosi sono troppo intimiditi per parlare.

Considerate, ad esempio, il caso di James D. Watson, a cui era stato giustamente conferito il premio Nobel per la sua scoperta, insieme a Francis Crick, della struttura a doppia elica del DNA, la molecola che contiene i geni umani. Non era stata un’impresa da poco. Si potrebbe pensare che un scienziato del genere avrebbe avuto il diritto alla propria opinione, che cioè esiste una base genetica per l’intelligenza. Nel mondo di un tempo poteva anche essere stato così, ma non in quello di oggi della Politica Identitaria. Watson è stato privato dei suoi titoli di Cancelliere Emerito, Oliver R Grace, Professore Emerito, e Amministratore Onorario del Cold Spring Harbor Laboratory, che aveva diretto a lungo e portato alla notorietà, per il semplice fatto di aver espresso le proprie conclusioni, e cioè che è l’eredità genetica la causa delle differenze nei punteggi medi dei QI fra le varie razze.

Sappiamo che esistono differenze di QI tra Asiatici, Europei, Neri ed Ebrei. Un gran numero di studi è arrivato a questa conclusione. Ma l’ideologia basata sull’emotività della Politica Identitaria sostiene che questa differenza è causata dall’ambiente, e il QI medio inferiore dei Neri è dovuto ad un ‘ambiente’ di “oppressione bianca“. Non è chiaro come questa giustificazione delle differenze medie dei QI fatta dalla Politica Identitaria possa spiegare come mai i QI medi degli Asiatici e degli Ebrei sono più alti della media dei Neri.  Asiatici ed Ebrei non sono razze che la Politica Identitaria associa all’oppressione dei Neri.

La spiegazione delle differenze QI dovute all’ambiente è stata definita, in modo puramente assertivo, la “spiegazione scientifica”. Ci sono alcuni risultati ottenuti in modo scientifico, o che si dice siano stati ottenuti in modo scientifico, secondo cui l’ambiente spiegherebbe completamente, o in parte, le differenze di QI. Normalmente, la procedura scientifica vorrebbe che  due diversi risultati fossero messi a confronto sulla base delle prove e del potere di persuasione delle opposte teorie. Però, invece di essere accusato di inesattezze scientifiche, Watson è stato definito un bigotto razzista e le sue opinioni sono state ritenute inaccettabili. Il Cold Spring Harbor Laboratory ha dichiarato che le conclusioni di Watson sono “riprovevoli“, “azzardate” e “non supportate dalla scienza“. In un certo senso, uno scienziato che ha scoperto la struttura del DNA non ha il diritto di esprimere la propria opinione. [link]

Questa è un’interferenza estremamente seria da parte dell’ideologia nel campo della ricerca scientifica. Ciò che è successo a Watson è la stessa cosa che era capitata ai genetisti sovietici. Oggi, come avevo già fatto notare in un precedente articolo, gli scienziati che studiano le differenze genetiche devono farlo di nascosto, proprio come operava il Samizdat durante l’era sovietica.

Come si collega tutto ciò alla frase di apertura di questo articolo? Che cosa ha a che fare la soppressione dell’indagine scientifica con il genocidio dei Bianchi?

La risposta è che la stessa politica Identitaria, che interferisce con l’indagine scientifica per poter addossare la colpa dei bassi punteggi medi del QI dei Neri all’”oppressione bianca,” crea una serie di altri “fatti” che demonizzano le popolazioni bianche. Le popolazioni che vengono demonizzate, come sta succedendo ai Bianchi sudafricani per opera dei Neri, e come è stata fatto con successo nei confronti dei Palestinesi dagli Israeliani, che hanno convinto gli Americani che ogni Palestinese è un terrorista intento ad uccidere Ebrei, sono predisposte affinché capitino loro cose veramente brutte. (Vedete, per esempio, qui e qui).

Ormai è pratica comune che i Bianchi vengano messi alla berlina, anche da altri Bianchi, solo per aver innocentemente utilizzato parole,  termini o allusioni di uso comune ma che, secondo la Politica Identitaria e il politicamente corretto, hanno assunto ora nuovi significati razzisti o sessisti. I classici vengono rimossi dagli scaffali a causa di un “linguaggio inappropriato.” Le persone vengono licenziate, come era capitato ad un dipendente anziano di Google, per aver affermato l’evidenza, che cioè “uomini e donne hanno caratteristiche diverse e rendono meglio in ​​attività differenti.” Tutti devono essere uguali, indipendentemente dalla realtà. Infatti, se un uomo vuole autoidentificarsi come donna o una donna come uomo, questo è un loro diritto. Quando un campione di tennis aveva dichiarato che non era sportivo che una persona dotata di pene potesse autodefinirsi donna ed essere autorizzata a partecipare a gare sportive femminili, aveva poi dovuto scusarsi. Le persone che devono fare ammenda e che vengono punite per aver affermato verità lapalissiane si trovano in una posizione estremamente debole.

Questo è quello che è successo ai Bianchi. Sono stati messi in posizione tale da non potersi difendere senza essere marchiati con l’appellativo di “suprematisti bianchi“, che provoca ancor più demonizzazioni nei loro confronti. Molti Bianchi sono stati sottoposti al lavaggio del cervello e costretti a scusarsi per il solo fatto di essere bianchi.

Mentre è sempre più pericoloso per un Bianco fare dichiarazioni, contro i Bianchi si può dire di tutto. Ad esempio, una pubblicazione studentesca della Texas State University riportava che il DNA dei Bianchi è un abominio e che i Bianchi sono oppressori a cui non dovrebbe essere permesso di esistere. L’autore, un Ispanico, aveva scritto che “la morte dei Bianchi significa liberazione per tutti.”  Quindi, abbiamo un giornale dell’Università del Texas che dice esattamente le stesse cose della leadership dei Neri estremisti del Sud Africa, che invoca la “morte dei Bianchi” e che durante i raduni politici canta canzoni sull’uccisione dei bianchi.

Immaginate che cosa succederebbe ad una persona bianca se dichiarasse che il DNA dei Neri è un abominio e che ai Neri non dovrebbe essere permesso di esistere.

Ho riportato molti esempi del doppio standard attualmente esistente. Il problema di questi doppi standard è che creano una sottoclasse di persone colpevoli per definizione e che quindi non sono in grado di difendersi, anche in assenza di prove della loro colpevolezza.

Quando la demonizzazione dei Bianchi non viene contrastata, diventa ancor più estrema. Nel 2018 una donna di colore, Lisa Anderson-Levy, Decano Associato degli Affari Accademici e Professore Associato di Antropologia al Beloit College, aveva tenuto una conferenza ad invito all’Università del Minnesota in cui aveva spiegato che “la bianchezza” era una minaccia esistenziale per gli Stati Uniti e che doveva essere smantellata. La necessità di “decentrare la bianchezza” è “uno dei problemi sociali più urgenti del nostro tempo.” Aveva continuato, dichiarando che la verità oggettiva è impossibile, in quanto l’insegnamento è “un atto politico“, tranne, ovviamente, quello della Politica Identitaria. Solo gli insegnamenti impartiti dalla “bianchezza” sono un atto politico.

I suoi sostenitori sottolineano che quando denuncia “la violenza della bianchezza” [la Anderson-Levy] non si riferisce, o almeno non esclusivamente, alla violenza fisica del Ku Klux Klan, degli schiavisti, degli sfruttatori imperialisti e dei colonialisti. Lei intende l’intero arco della civiltà occidentale. È tutto “bianchezza“: la scienza, la matematica, la storia, il linguaggio e il suo utilizzo, i modi di pensare e di agire, ogni cosa. Siamo tutti, compresi i Bianchi, minacciati da questa “bianchezza.”

Ecco una persona, onorata dall’Università del Minnesota in un programma usato per “dare risalto agli alunni di successo” dell’università che vuole liberarsi della bianchezza ma che sottolinea il proprio impegno a favore di “diversità, inclusività ed equità.” Notate il nuovo significato che la Politica Identitaria ha dato al concetto di “inclusività.” Ora sta a significare lo smantellamento della “bianchezza.” Quindi, come vengono inclusi i Bianchi? Quello di cui sta veramente parlando è di sbarazzarsi dei Bianchi e questo fra gli applausi di molti Bianchi.

Quale sarebbe il suo destino se stesse parlando di smantellare la “negritudine“? Sarebbe demonizzata e licenziata immediatamente.

È chiaro che, sebbene i Bianchi siano ancora una maggioranza nei loro paesi, sono vittime della Politica Identitaria, che li ha demonizzati a tal punto che, se vogliono difendersi, devono mettere in preventivo che saranno etichettati come “suprematisti bianchi.”

Ovunque vediamo tra i Bianchi una perdita di fiducia. Nell’Università inglese di Cambridge un piccolo numero di studenti in rivolta è riuscito a convincere l’università di essere colpevole di razzismo istituzionale,” per il solo fatto di insegnare letteratura inglese e storia inglese piuttosto che letteratura e storia dei Neri e delle minoranze. L’idea che la funzione dell’educazione sia quella di integrare le persone nella propria cultura è ora condannata come glorificazione della supremazia bianca.

Nel romanzo di Jean Raspail, Il campo dei santi, agli Europei bianchi è vietato sposarsi e vengono condannati all’estinzione. Il romanzo potrebbe benissimo finire con le bionde dagli occhi azzurri allevate come schiave sessuali per perpetuare il ricordo del trionfo del “popolo del sole” sulla bianchezza. LINK

(Qui il Dr. Ulmar Johnson spiega la differenza tra il popolo del sole, i Neri, e il popolo dei ghiacci, i Bianchi. Qui c’è un’altra versione della storia. E’ chiaro che questa ideologia porta all’esclusione, non all’inclusione).

Paul Craig Roberts

 

Fonte: paulcraigroberts.org
Link: https://www.paulcraigroberts.org/2019/01/14/identity-politics-white-genocide/
14.01.2019
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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