Continuando nella propaganda del mito dell’italianità, il 31 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge Made in Italy volto alla valorizzazione e alla promozione delle eccellenze nazionali e della cultura italiana. Vari i contenuti interessanti del provvedimento, tra cui spiccano: l’istituzione del Fondo Strategico Nazionale del valore di 1 miliardo; la modifica di alcuni articoli del codice di procedura penale; la nascita del tanto voluto Liceo del Made in Italy; ma soprattutto l’imporsi strisciante della digitalizzazione nel settore, con un occhio strizzato al Metaverso e l’altro alla Blockchain.
Nel frattempo, l’impegno preso dalla Meloni di modificare l’assetto istituzionale italiano non trova tregua, e dopo la questione Premierato, nell’agenda dell’esecutivo adesso è il turno della magistratura. Un assalto doppio è infatti avvenuto negli ultimi giorni, indirizzato alla Corte dei Conti e alla Corte Costituzionale, organi massimi nelle rispettive giurisdizioni. Nei confronti della Consulta la Meloni sta pensando a dei modi per influire maggiormente sulla nomina dei giudici, ispirata dal modello americano. Rispetto alla prima, la volontà del governo è invece quella di mettere un freno ai poteri di controllo della Corte dei Conti sul PNRR, che, come sappiamo, per quanto riguarda la terza rata sta subendo non pochi rallentamenti.
A tal proposito, nonostante il deciso no delle opposizioni e degli stessi giudici, il governo è riuscito a imporsi alla Camera, ponendo la fiducia sul Decreto PA contenente il provvedimento in questione. La palla passa ora al Senato, ma tra l’esecutivo e il giudiziario la tensione resta alta.
Legata infine al PNRR è anche la questione caro affitti per gli studenti nelle grandi città italiane, con la Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini che sul tema ha sottolineato l’importanza del partenariato pubblico-privato, come sponsorizzato da Bruxelles, e dei fondi europei per creare più di 8mila posti letto. Nonostante l’iniziale promessa di Palazzo Chigi di un investimento da 660 milioni per costruire alloggi, ad oggi però non c’è traccia di alcun provvedimento.
Il sospetto è che dietro la volontà di far entrare i privati nella costruzione degli alloggi si celi in realtà un’operazione ad hoc per far aumentare il fenomeno della turistificazione dei centri urbani, a discapito tanto degli ignari studenti, utilizzati come apripista, che della povera gente comune.
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Puntata diciannove di “POLIS, Primo piano sulla politica”, programma bimensile di comedonchisciotte.org, condotto dal giornalista Massimo Cascone, con ospiti l’avvocato Umberto del Noce, esperto di diritto costituzionale e parlamentare, e il professore ordinario di Scienza Politica all’Università di Macerata Luca Lanzalaco.
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“POLIS, Primo piano sulla politica” da un’idea di Massimo Cascone.
Conduce Massimo Cascone. Regia e montaggio Giulio Bona.