di Fabrizio Bertolami per ComeDonChisciotte.org
Javier Milei, il candidato del partito populista “La Libertà avanza” ha vinto le elezioni in Argentina con il 55% delle preferenze, 10 punti in più dello sfidante Sergio Massa di “Unione per la Patria” (1), il partito neo-peronista in carica sino ad oggi.
Il programma del neo presidente è di completa rottura con il passato e contiene proposte come l’eliminazione di 10 Ministeri, l’aggancio della moneta nazionale al dollaro americano, l’abolizione della Banca Centrale e un piano generale di privatizzazioni radicali in tutti i settori, tra i quali TV pubblica, Radio nazionale, squadre di calcio e compagnia petrolifera nazionale (YPF) (2).
Gli elettori argentini paiono aver gradito la campagna di Milei, che si definisce un “anarco-capitalista”, fatta di intemperanze e uscite al limite dello scandalo, come quando si è presentato ad un comizio brandendo una motosega, per indicare che i suoi tagli saranno drastici e non avrà remore nel colpire le attuali rendite di posizione nel Paese.
L’Argentina è impantanata in una crisi economica durissima, accompagnata (se non generata da essa) da una inflazione annuale arrivata al 133% (3) ed è alle soglie del Default, già sperimentato nel 2001 (allora fu di 100 miliardi, questa volta sarebbe molto più alto), che portò a ripercussioni anche nel sistema economico più ampio. Attualmente quasi il 75% del debito pubblico è in mani straniere.
Il 40% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, sebbene la Nazione sudamericana sia ricca di materie prime, ma la sua economia è legata a doppio filo al dollaro e ciò porta a continue svalutazioni che portano a fenomeni di iper-inflazione.
Per quanto riguarda la composizione del suo governo, Milei ha affermato:
“Sorprenderemo con la squadra che stiamo mettendo insieme; stiamo integrando specialisti di vari spazi ma con la convinzione di cambiare l’Argentina verso le idee di libertà. I più talentuosi entreranno, non importa da dove vengono, l’importante è risolvere i problemi degli argentini” (2)
Tra le decisioni del neo presidente sarà cruciale quella di aderire o meno al gruppo BRICS+, così come annunciato nell’ultimo vertice in Sudafrica, ma Milei ha già chiarito che cercherà un rapporto ancora più stretto con gli USA, distanziandosi da Cina e Russia.
Si attendono le dichiarazioni pubbliche delle diplomazie di questi ultimi due Paesi per comprendere se la decisione era attesa o rappresenta uno stop nel progetto di integrazione del “Sud del Mondo”.
di Fabrizio Bertolami per comedonchisciotte.org
20.11.2023
2. https://www.lanacion.com.ar/politica/javier-milei-ratifico-que-privatizara-la-tv-publica-radio-nacional-y-telam-nid20112023/
3. https://finanza.repubblica.it/News/2023/10/13/argentina_banca_centrale_porta_tassi_al_133percento_con_inflazione_mensile_a_doppia_cifra-11/