La situazione politica francese risulta davvero intricata dopo il voto di ieri. Ensemble!, il partito del presidente Macron, ha infatti perso la maggioranza assoluta e adesso deve correre ai ripari per poter governare il paese. Dei 289 seggi necessari per non guardare in faccia a nessuno, quello che resta comunque il primo partito, ne otterrà circa 230/240.
A trionfare invece sono stati Mélenchon e Le Pen, considerata la vera sorpresa.
Rassemblement National ha infatti decuplicato gli attuali seggi, passando dagli 8 della scorsa legislatura a circa 90 oggi. Un risultato storico che ripaga la Le Pen (entrata anche lei in Parlamento con tutti i fedelissimi) di anni e anni di sforzi.
Nupes di Jean-Luc Mélenchon diventa il secondo partito all’interno dell’Assemblée Nationale, con una proiezione che lo vede attestarsi sopra i 140 deputati, diventando così il primo gruppo d’opposizione.
Tocca adesso a Elisabeth Borne, la nuova premier, trovare il modo per far funzionare la macchina parlamentare. “È una situazione inedita” che “rappresenta un rischio per il nostro Paese viste le sfide che dobbiamo affrontare, sia sul piano nazionale che internazionale” ha commentato, lanciando un appello ai circa 65 deputati Repubblicani – Les Républicains, LR (il partito fondato da Sarkozy nel 2015) – a “unirsi” e a lavorare per “costruire una maggioranza d’azione” per il Paese.
A caratterizzare il voto, come oramai costantemente accade da tempo, l’astensionismo che si attesta intorno al 54%. Nel 2017 votarono ancora meno persone ma in quel caso Macron trionfò, ottenendo 341 deputati, 100 in più degli attuali.
Massimo A. Cascone, 20.06.2022