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La Redazione

 

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Matteo Ricci: il ponte moderno tra Europa e Cina

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A cura di Matteo Parigi
Il 6 Ottobre 2023
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Il 6 ottobre del 1552 nacque a Macerata il più importante sinologo moderno. Fu uno dei primi missionari cristiani in Cina ed è tuttora fra le figure occidentali più amate dai cinesi stessi, tanto da aver avuto sepoltura nonostante fosse forestiero sul suolo cinese per la prima volta nella storia.

Gesuita, compié gli studi umanistici a Roma e Firenze; studiò presso il Collegio Romano insieme a Cristoforo Clavio, il matematico che diresse l’elaborazione del calendario gregoriano, fatto poi conoscere ai cinesi dal Ricci. Nel 1578 fu mandato da Alessandro Valignano, sovrintendente delle missioni gesuitiche d’Oriente, a Goa insieme ai portoghesi, dove insegnò lettere antiche e divenne sacerdote del luogo fino al 1583. In seguitò venne trasferito nel Guandong per assimilare maggiormente la cultura locale, in linea diretta con la politica di inserimento all’estero praticata dalla Compagnia di Gesù, ossia l’”inculturazione”: adottare i costumi della popolazione e instaurare un dialogo aperto (al contrario di quanto pensato dai teorici delle “crociate eterne”) per venire accettati dalla comunità locale.

Finalmente, nel 1602 Ricci fu chiamato a corte dell’Imperatore Wanli. Fu durante gli anni nella capitale che il Ricci portò a termine i migliori contributi:

Scrisse la sua opera principale, Vero Significato di Signore del Cielo, nel quale descrive gli elementi religiosi dei cinesi più vicini e compatibili al Cristianesimo (non assente nei pochi e sparsi gruppi nestoriani presenti già dal VII-VIII sec.) e allo stesso tempo fu un caposaldo per la conoscenza della Cina in Europa. Il suo contributo allo studio e all’insegnamento furono dei propulsori per la diffusione della religione rivelata nel vecchio Catai. Viene spesso considerato come l’importatore del Cristianesimo in Cina, fatto vero, ma più correttamente il suo contributo ha più che altro influenzato l’Europa stessa con la sua conoscenza della Cina. Ricci sostenne infatti che molti cinesi, nonostante la presenza di eterogenee sette pagane ed atee, perseguivano un’etica sovrapponibile agli insegnamenti del vangelo:

«Il precetto della carità è molto diffuso e consiste nella massima di fare agli altri quella che vorresti fosse fatto a te. I figli devono obbedire al padre e alla madre e i vassalli devono ubbidire ai loro signori. Quella dei confuciani è una setta che è stata creata per il buon ordine dello stato, per cui questi letterati possono benissimo farsi cristiani, perché la religione cristiana è anch’essa votata alla pace e all’amore»[1]

Sul concetto di Dio, Ricci vide forse con troppo ottimismo una facile traduzione dei termini cinesi come Li, Shangdi (上帝), Dao () col Dio rivelato nelle Sacre Scritture. Più probabilmente, come anche il suo discepolo Nicolò Longobardo perorava, il primo termine consiste piuttosto in un principio sostanziale-ontologico simile alla Sostanza di Spinoza, mentre il Dao su cui si fonda il Taoismo può rappresentare l’ordine cosmico e le leggi dell’universo che tutto muovono (una sorta di motore immobile). Solo il concetto di Signore del Cielo (shangdi) si avvicina alla metafisica di un Dio creatore e personale simile a quello cristiano. Non mancano inoltre, come rivelato dal Ricci, sette cristiane autodefinitesi Adoratori della Croce nelle regioni settentrionali.

In seguito, nel 1607, tradusse per la prima volta in cinese i primi dieci libri degli Elementi di Euclide, donando così la geometria razionale occidentale, enormemente apprezzata dai letterati dell’Impero. Nel 1608 regalò all’Imperatore la prima carta geografica universale, che fu stampata in altre dodici copie su ordine assiduo di Wanli.

Tra gli altri contributi, vanno annoverati l’introduzione della filosofia stoica, la compilazione del suo diario storico Della entrata della Compagnia di Giesù e Christianità nella Cina, il quale contribuirà ulteriormente alla conoscenza dei popoli cinesi e un primordiale dizionario di cinese che darà le basi per i primi dizionari moderni della lingua sinica.

Egli morì per problemi di salute nel 1610 nella capitale. È il primo straniero in assoluto ad aver ricevuto sepoltura da parte dei cinesi sulla propria terra. La tomba è oggi visitabile al cimitero Zhalan di Pechino.

Oggi 6 ottobre 2023 nella città natale di Matteo Ricci è in evento una giornata sulla medicina tradizionale cinese in ricordo del padre gesuita maceratese, con medici che offrono consulenze e servizi gratuiti.

Di Matteo Parigi per ComeDonChisciotte.org

Note

[1] M. Ricci, Il Cristianesimo in Cina, a cura di V. Castellazzi, Jouvence historica 2018, p. 58.

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