DI NICOLAS BONNAL
dedefensa.org
Siamo tutti contenti di perdere il nostro tempo nella rete (filet, in latino), di pescare qua e là dei pesci d’oro e delle informazioni, di perdere il tempo che avremmo potuto impiegare coltivando il nostro vero giardino. Ma come nel paese dei balocchi di Pinocchio, c’è un prezzo da pagare. Infatti si vive avvolti nella tela del ragno. Nel mio libro sul web cito i salmi e poi Giobbe:
«Allora Giobbe denuncia la tela del ragno mondialista … : « … così perisce la speranza degli empi. La sua fiducia non è che fibrosa, la sua sicurezza, una tela di ragno». (8, 15) «L’empio si è costruito una casa simile alla tela di un ragno». (27, 18)
Giobbe attacca il World Wide Web del Maligno. Quest’ultimo tesse per intrappolarlo nei mondi virtuali, ma le sue trappole non reggono. In effetti, l’empio scaglia i giovani germogli, o start-up d’Internet: «Al di sotto del giardino lanciava i suoi giovani germogli … » (8, 1 7). Il simbolismo della rete è onnipresente. La rete ha plasmato i corpi: «Non mi hai tu vestito di pelle e carne, tessuto in ossa e nervi?» (10, 11). Ma la paura del filo è onnipresente: « … sapete che lo stesso Dio mi ha fatto un torto e mi ha avvolto nella sua rete» (19, 6). «poiché incapperà in una rete con i suoi piedi e sopra un tranello camminerà» (18, 8). Giobbe combatte contro i fili che lo stringono: «Il laccio l’afferra pel tallone, e la trappola lo ghermisce. Sta nascosta in terra per lui un’insidia, e sul sentiero lo aspetta un agguato» (18, 9-10).
Cito anche i salmi:
«Il salmo X denuncia «i pagani (che) sono precipitati nella fossa da loro stessi costruita, (e dei quali) il piede si è impigliato al filo che hanno teso… Yahweh ha legato l’empio alla sua propria trappola». Il canto 31 è più cupo; questa volta l’imprecazione è rivolta a Dio in questi termini: «Salvami dalla rete che mi hai teso di nascosto perché sei tu la mia forza». Più avanti, il salmista spera che la trappola si rivolti contro il suo nemico: «Senza ragione loro mi hanno teso il loro filo … il filo che mi hanno teso li prenderà» (35)».
I più maligni diranno che dunque è sempre stato così, come dicono i salmi, e che ho bisogno di un buon tranquillante. Non è così (se ne vendono già abbastanza a questi umoristi), ciò che mi turba, io che ho trascorso la maggior parte della mia vita in viaggio, è quel che accade oggi, ovunque, non ci sono più i contadini, in Francia, in Messico (eliminati dal GATT [General Agreement on Tariffs and Trade], sono andati a connettersi in America) o in Uganda. Si tratta della Grande Sostituzione, ed è più pericolosa della Grande Sostituzione etnica di cui ci riempiono le orecchie. È Carl Schmitt che constata come il guerrigliero o il resistente perda tutto il potere dal momento in cui non è più tellurico ma tecnodipendente. Il Lager (quindi il campo) elettronico che ricopre oggi la terra ha ridotto l’influenza delle condizioni ambientali su noi esseri umani. E’ per questo d’altronde che nel mio libro tratto dei miei campi in Patagonia. E’ancora possibile una resistenza rasente il suolo ?
Il progresso del totalitarismo elettronico attuale si basa sul web, il quale rafforza il potere mefitico dei veri cospiratori. Sono le amministrazioni delle democrazie impopolari, le banche, i servizi segreti, la polizia parallela (non quella destinata a proteggervi), oggi diventati onnipresenti. Michael Snyder ricorda su theeconomiccollapse.blog.com che la polizia statunitense ha fermato dei cittadini di ritorno da un breve viaggio in Canada per controllare il contenuto del loro cellulare, dopo averlo confiscato. Questa polizia detiene tutti i doveri, tranne quello di proteggervi. È la polizia messa in piazza l’indomani degli attentati. Domandatevi innanzitutto a chi giova il terrorismo! Aboliscono il contante per ostacolare il terrorismo, e accusano i russi di hackerare le elezioni, avendo così una buona scusa per annullarle davvero.
Perché non è così semplice come sembra. Al secondo turno in Francia dovremo scegliere tra Macron e Hamon oppure tra Macron e Macron. Gli altri saranno tutti in prigione.
E il progresso tecnologico ha permesso la creazione di un presente informativo permanente che annega tutta la verità nell’idiota liquidità visiva. Guy Debord :
«La costruzione di un presente nel quale la moda stessa, l’abbigliamento o la musica, si è fermata, che vuole dimenticare il passato e non sembra più credere in un avvenire, è ottenuta dall’incessante passaggio circolare dell’informazione, il ripetersi in un qualsiasi momento delle stesse inezie, annunciate appassionatamente come si trattasse di notizie importanti; mentre raramente passano, e per brevi momenti, le notizie veramente importanti, che riguardano ciò che cambia realmente. Ossia del mondo che procede verso la sua autodistruzione programmata».
Il problema è che questa macchina mondiale distruggerà noi prima di autodistruggersi. Come lo scorpione di Orson Welles.
L’attuale stato mondiale è ebbro della propria potenza e trasforma la terra in un campo di concentramento elettronico; ovunque l’abolizione del contante, in Giappone per i suoi Giochi olimpici, a Taiwan, in India e in Europa. Controllo dell’oro e del denaro, controllo del vostro pensiero, censura dell’informazione grazie ai servili canali della disinformazione, tutto diventa possibile per questo Stato profondo che è anche uno Stato di superficie, uno Stato dello spettacolo (il presidente turco ha visitato i massoni, i rifugiati di Calais, i resistenti siriani, gli amici di Bilderberg …) e una società di facciata. Il pubblico, come nella favola di Platone, se la gode.
Anche le fondazioni Bill Gates (leggete il testo di Jacob Lovitch tradotto da Hervé su sakerfrancophone.fr) festeggiano. Lucien Cerise ha giustamente trattato di questo in un’intervista:
«A questo proposito, l’iniziativa comune di un Bill Gates e di un Rockefeller di creare sull’isola norvegese Svalbard una sorta di bunker «arca di Noè» contenente tutti i grani e le semenze del mondo è piuttosto inquietante. Perché lo fanno, cosa stanno combinando? Domande retoriche, il progetto è molto chiaro: si tratta di cominciare a privatizzare tutta la biosfera, ciò che permetterà di controllarla integralmente dopo averla distrutta. Siamo al cuore di Gestell e dell’ingegneria cibernetica, che condivide lo stesso orizzonte: l’automatizzazione completa del globo terrestre»
Altrove il nostro vecchio amico Paul, ultimo guardiano della libertà in America, ha parlato su lewrockwell.com dei dispositivi Samsung, società coreana, che rivelano i vostri pensieri e i vostri sussurri. Non bisogna comprarli per stare tranquilli? Ma loro potranno sempre inviare questa neopolizia, questa polizia parallela per controllare il vostro oro, il vostro giardino, il vostro consumo di acqua (Serge de Beketch aveva scritto un bel testo sul controllo attraverso gli elicotteri: niente irrigazione per il vostro cavolo in caso di cambiamento climatico, impossibile sopravvivere fuori dal sistema tecnocratico definito da Brzezinski nel 1967!).
La mondializzazione è stata facilitata dalla «pericolosa espansione tecnologica» (Guy Debord) che è sempre stata al servizio del potere. Riscoprite il lucido Paul Virilio anche a riguardo di ciò. Io non credo al «governo del caos» (è lui stesso un concetto di sistema), io credo come il mio maestro La Boétie (aveva sedici anni!) al governo del buon vecchio controllo. La parola viene da rotula, che indica il rotolo, il cilindro in latino. È stato introdotto in Inghilterra dai terribili normanni conquistatori di Guglielmo e questo controllo serve a redigere l’ultimo Libro del Giudizio, il Domesday book, che calcola la ricchezza di questi poveri anglosassoni gallina per gallina, uovo per uovo. Del resto, la «enumerazione» è proibita nella Bibbia e Dio punisce Israele con la peste dopo l’ enumerazione del popolo (2 Samuele, 24, 1). Ma è l’ossessione di tutti i poteri.
Il fatto che noi ci connettiamo per lamentarci invece di organizzarci nelle piazze. E il web, come vi suggerisce il suo nome, ci intrappola più facilmente nella rete. Pensate a ciò che sta capitando a Alain Soral: una satira digitale, tre mesi di prigione. È più sicuro per il Partito Socialista della banda Bonnot. Andiamo avanti così, come nelle porte chiuse di Sartre. L’informatica ci blocca in casa invece di farci uscire. Dimenticavo, ci sono cretini che scorazzano per strada sopportando i quaranta gradi (li ho visti a Madrid) per correre dietro a un Pokemon (talvolta mi domando se non ci meritiamo cento volte quello che ci sta capitando)…
Non dimentichiamoci che i campioni della mondializzazione si considerano i pensatori globali.
È ciò che Amleto chiama The Distracted Globe, della parola globale e di tutte le sue connotazioni neototalitarie ne parla molto bene PhG [Philippe Grasset]:
«La rotondità della terra fa pensare che lo spazio fisico simboleggi, nella sua forma, l’ineluttabilità della modernità come dominio del mondo (si dirà più tardi globalizzazione del mondo, ciò che pleonasticamente significa globalizzazione del globo e conferma che il globo terra non è solamente un fenomeno fisico, ma che è nello stesso tempo simbolo del dominio e della chiusura del mondo provocati dalla modernità).»
Avevo chiamato Philippe Grasset per ricordargli che in latino, nel mio dizionario Quicherat del 1899 il globo designa lo squadrone delle truppe, il corpo di cavalleria (globus equitum, in Cesare), il globus navium (la flotta, sempre in Cesare), lo sciame di api e, in Sallustio, una manciata di aristocratici – di oligarchi? – ! Ille consensionis globus significa manciata di cospiratori. Il consensus designa anche il complotto in latino; tutti i giorni scopro qualcosa delle lettere latine che mi hanno così male insegnato. Pensate a questo consensus che vi impone argomenti che interessano solo a chi decide …
Si potrà sempre dire che io esageri. Ma pensate a come vi tratta il fisco; pensate a come la polizia elettorale tratta il 96% dei francesi che non vogliono più il socialismo e cerca il proprio candidato con l’aiuto di un motore di ricerca; guardate come vi tratta la polizia stradale; pensate come vi trattano la banca o l’aeroporto; guardate come vi trattano in Germania (in prigione) se siete contrari all’educazione della teoria gender per il vostro bambino; pensate a come il tribunale vi tratterà se siete europei qui, americani laggiù. Essere un nazionale è diventato un ostacolo quasi in ogni paese. Perché questa civilizzazione è come il volo terrificante della GermanWings. È guidata da folli suicidi, non si può scendere in corsa e allora si schianterà in volo.
Il giovane ribelle La Boétie ce l’aveva molto giustamente con noi. Dove sono finite le barricate? Si sono barricate. La Boétie :
«Povera gente insensata, popoli insensati, nazioni ostinate nel farvi del male e ciechi nei confronti del vostro bene! Vi lasciate portar via sotto gli occhi tutti i vostri migliori guadagni, permettete che saccheggino i vostri campi, rubino nelle vostre case spogliandole dei vecchi mobili paterni! Vivete in condizione da non poter più vantare di possedere una cosa che sia vostra; e vi sembrerebbe addirittura di ricevere un gran favore se vi si lasciasse la metà dei vostri beni, delle vostre famiglie, delle vostre vite».
In realtà: così mentre noi lavoriamo per pagare le imposte ai nostri super Stati profondi e superficiali, abbiamo dimezzato il numero dei nostri bambini. Ed è la democrazia ad aver realizzato questo miracolo: il numero delle nascite si è dimezzata nella Germania dell’est postcomunista e nella Spagna postfranchista. Fu Orson Welles a dichiarare in un’intervista che la Spagna tradizionale era stata distrutta dalla democrazia.
Come sempre un po’ di Tocqueville:
«Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che si occupa solamente di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all’autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente all’infanzia; ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi. Lavora volentieri al loro benessere, ma vuole esserne l’unico agente e regolatore; provvede alla loro sicurezza e ad assicurare i loro bisogni, facilita i loro piaceri, tratta i loro principali affari, dirige le loro industrie, regola le loro successioni, divide le loro eredità; non potrebbe allora togliergli interamente la fatica di pensare e la pena di vivere? Così ogni giorno esso rende meno necessario e più raro l’uso del libero arbitrio, restringe l’azione della volontà e toglie a poco a poco a ogni cittadino perfino l’uso di se stesso».
Nicolas Bonnal
Fonte: http://www.dedefensa.org/
Link: http://www.dedefensa.org/article/de-la-terre-comme-camp-de-concentration-electronique
24.03.2017
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di VOLLMOND
Bibliografia
Bonnal (Nicolas) – Internet et les secrets de la mondialisation (Kindle_Amazon) ; les grands écrivains et la conspiration. Vedere anche Territoires protocolaires.
Cerise (Lucien) – Gouverner par le chaos –sur voxnr.com
Dictionnaire de latin (Quicherat, Hachette, 1899)
Grasset (Philippe) – La grâce de l’histoire, le deuxième cercle (éditions mols), p. 200
Hamlet – Acte I, scène 5
Vian (Boris) – Chanson « Ils cassent le monde»
Virilio (Paul) – Cybermonde, la politique du pire (Galilée)